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Capitolo 30

"Ti prego...aiutami...".

Ecco cosa dicevano quegli occhi.

Gli occhi argentati di Hilary avevano perso tutto...la loro luminosità, la loro bellezza, la loro vita...erano diventati solo due pupille nere contornate da due iridi grigie.

E in quel finto sorriso era chiaramente visibile la sua disperazione.

"Salvami...".

Queste furono le parole che cominciarono a girare per la mente di Hawkins.

"No...no, no, no...Hilary...!" mormorò l'indovino affettandosi a raggiungere quella meravigliosa creatura privata della propria linfa vitale. Le sue pupille si erano leggermente ristrette e sulla sua fronte cominciarono a comparire delle piccole perle di sudore freddo.

Nonostante il mago detestasse gli scherzi, cercò in tutti i modi di convincersi che anche quella situazione lo fosse.

Ma la cosa era impossibile.

Anche solo da sperare.

Una volta ritrovatosi di fronte alla sua bambolina, il capitano dei pirati di Hawkins afferrò con un braccio il busto di Hilary mentre con la mano libera impugnò tutti i fili che tenevano la parte superiore del corpo della donna appeso al soffitto.

E con un colpo secco li strappò tutti quanti.

La yandere cadde all'indietro col busto: la sua schiena non era in grado di stare dritta senza qualcosa che la sorreggesse. Ora a sorreggerla c'era solo il braccio dell'uomo che amava da sempre.

Era lì...tra le sue braccia...ma solo il suo corpo c'era.

La sua vitalità era sparita.

"Hilary, avanti...rispondimi...ti prego, parlami...! Hilary...no..." mormorò Basil stringendo a se la bambola umana dai lunghissimi capelli rosa-fucsia "Perché ti ho lasciata da sola...? È stato un errore...un errore...mi dispiace tanto Hilary...".

Erano entrambi seduti a terra, lui inginocchiato e lei sdraiata.

Gli occhi della maga erano ancora aperti: se fosse stata ancora umana avrebbe cominciato a piangere per la commozione.

"Tu...tu sei la mia bambolina...! La mia...solo mia...! Non apparterrai mai a nessuno che non sia io..." disse con voce sempre più fioca il supernova abbracciando Hilary in modo da far sì che quel bellissimo viso da bambola finisse tra la sua spalla e il suo collo.

Ma non sentì alcun respiro accarezzargli delicatamente la pelle.

Hawkins continuò a tenere stretta Hilary in quel modo per una dozzina di secondi, per poi mettersi a fissarle il volto. Glielo accarezzò dolcemente con una mano e subito dopo fece sì che le loro fronti si toccassero.

E con un piccolo gesto di scellerato amore le diede un bacio sulle labbra.

Pur sapendo che quel suo bacio non sarebbe stato ricambiato...

La amava...

La amava con tutta la sua anima...e non voleva farsela portare via da nessuno.

Né dalla morte, né da R. A..

"So cosa stai pensando. Hai ragione, non è bellissima?" disse ad un certo punto una vocina alle loro spalle.
"E tu chi saresti?" domandò Basil voltandosi lentamente mentre affondava le dita tra i capelli di Hilary. Come a volerla proteggere stringendosela al petto.
"Ah, già, è vero. Tu e io non ci siamo ancora presentati come si deve. Io mi chiamo Rosalyn, Rosalyn Alexander!" esclamò tutta entusiasta la bambina.

Ma la sua espressione cambiò radicalmente non appena vide il volto di Basil.

L'indovino era diventato scurissimo in volto. Non era mai...mai stato tanto adirato. Era lei...era lei la responsabile di tutte le ultime sofferenze di Hilary. E finalmente ce l'aveva davanti.

Una cosa era certa.

Non l'avrebbe mai perdonata.

Mai.

Fece sdraiare delicatamente Hilary a terra, poi si alzò in pieni e fissò minaccioso la bambina. Subito dopo il suo corpo comincio a mutare, fino a diventare alto quasi il triplo e la pelle visibile venne ricoperta dalla paglia.

Basil si era trasformato di nuovo in un mostruoso spaventapasseri.

Al posto delle dita aveva di nuovo dei grandi e appuntiti chiodi. Era con quelli che aveva intenzione di uccidere Rosalyn. E senza pensarci troppo, comiciò ad abbassare di colpo le mani nel tentativo di colpirla.

La piccola manipolatrice di giocattoli umani, terrorizzata a morte, si mise ad urlare e correre per tutta la stanza nel tentativo di salvarsi.

Ma nonostante la mole gigantesca, Basil era molto veloce.

E dopo un po' riuscì a perforarle una coscia con uno dei suoi enormi chiodi.

La bambina urlò dal dolore, ma cercò comunque di resistere.

"No!! No, per favore! Noooo!!" urlò spaventata Rosalyn mentre indietreggiava.
"Nulla mi impedisce di ucciderti. E il mondo può fare benissimo a meno di te!" le rispose Basil alzando la sua mano dalle lunghe dita di chiodi giganti.
"Se uccidi me ucciderai anche loro!!" strillò subito dopo la manipolatrice di vite.

Hawkins si fermò di scatto.

Le punte delle sue "dita" erano distanti appena pochi centimetri dalla fronte di Rosalyn, ma si fermò comunque per capire il senso di quelle parole.

"Pensaci bene...se tu uccidi me, allora ucciderai anche la tua famiglia. Vedi, la mia vita è collegata con quelle delle mie creature...alcune di loro in fondo, se io lo volessi, potrebbero anche riavere la loro vita, ma se tu uccidi me tutte quante verranno distrutte in un attimo! E io dubito che tu voglia questo per tua moglie e tua figlia...oppure mi sbaglio? Correggimi se dico cavolate." domandò infine la piccola Alexander con un sorrisetto beffardo stampato in volto.

Il volto di Basil si rabbuiò di colpo.

"Una mocciosa come te non dovrebbe essere in grado di compiere simili atti." commentò freddamente il mago biondo ancora sottoforma di spaventapasseri.
"Ehi, guarda che io non sono affatto una mocciosa!! Possibile che anche tu continui a chiamarmi in questo modo?!" sbraitò offesa e infastidita Rosalyn.

L'indovino rimase a guardarla minaccioso dall'alto per ancora qualche secondo, ma alla fine ritornò normale. Tirò fuori dalla sua giacca scura il suo fedele mazzo di carte e si mise a predire brevemente l'esito del,a situazione.

"Risparmiarla...probabilità di salvare Hilary e Sabryna...97%. Ferirla...probabilità di salvarle...52%. Ucciderla...probabilità di salvarle...0%..." pensò Basil leggendo le sue amate carte.

Sospirò.

Per lui, sua moglie e sua figlia rappresentavano un mondo.

Il suo mondo.

"Allora Hawkins, che ne pensi? Non trovi che sarebbe inutile sprecare così due vite così preziose per te?" domandò divertita la creatrice di giocattoli umani.
"Mi disgusti, piccola mocciosa. Che vuoi dalla mia famiglia?" domandò il mago cercando di restare il più serio possibile.

Sul viso di Rosalyn apparve un semplice sorriso.

"Voglio solo renderla ancora migliore, ma a modo mio. Adesso prendi la tua spada e buttala per terra. Ecco, vedi, proprio qui...avanti sù, qui al centro." aggiunse poi la piccola e psicopatica bambina.

E seppur privo di ogni voglia ma spinto a farlo per via di un ricatto, il pirata fu costretto a sciogliere il nodo della fascia con cui legava la sua arma al busto e gettare la sua spada dall'elsa a forma di testa di una bambola voodoo al centro della stanza...lontano da loro.

Sempre sorridendo, la piccola Alexander gli si avvicinò e gli porse la sua boccetta contenente il liquido fatale. L'indovino dagli occhi rossi gliela strappò via dalle mani e se l'avvicinò alle labbra.

"Hilary, Sabryna...continuate a vivere anche per me...tesori miei." pensò Basil cominciando a bere a medi sorsi la bevanda maledetta.

Sentì che le forze lo stavano abbandonando. Le ginocchia cominciarono a traballare fino a che non ebbero più la forza di sorreggerlo. Ma vista la sua trasformazione in un mostro di paglia, fu proprio quel materiale a sorreggerlo.

Infatti da diverse parti del suo corpo cominciarono a fuori uscire rapidissimi dei fili di paglia legati insieme ai fili di Rosalyn che andarono a collegarsi col soffitto.

Il corpo di Hawkins si stava lentamente irrigidendo. Non riusciva più a muovere un solo muscolo...riuscì a malapena a girare a testa verso Hilary.
La sua yandere era lì, in mezzo alla stanza, ed era stata ricollegata a dei fili in grado di sorreggere la parte superiore del suo corpo.

Il viso di Basil si paralizzò di colpo con sopra la sua tipica espressione seria, ma comunque insoddisfatta di se stessa.

"Mettiamola così, Hawkins...tu non hai perso...tu hai solo salvato chi amavi.".
Queste furono le parole schernitrici di Rosalyn.

E a quel punto...da un occhio di Hilary fuoriuscì una lacrima.

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