Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 27

Una volta che fu soddisfatta del proprio lavoro, Rosalyn ordinò al suo schiaccianoci gigante di prendere in braccio il cadavere e di seguirla.

Quella giovane ragazza era completamente un'altra persona.

Non era più nemmeno un essere umano.

Era diventata una bambola.

Una bambola dura e fredda, priva di vita...e per quanto potesse essere realistica fisicamente, nei suoi nuovi occhi non vi era più nulla.

Quella scintilla vitale presente poco prima in lei era sparita per sempre.

Ora sul suo viso campeggiava un enorme, bellissimo e fasullo sorriso forzato.

Forzato ad essere felice.

"Senti Hilary, ti andrebbe di vedere la mia intera collezione?" domandò ad un certo punto Rosalyn giocherellando col cilindro della donna.
"Ma sei seria? Secondo te ho davvero voglia di continuare a perdere tempo con te?" disse seriamente la yandere rispondendo con un'ulteriore domanda.
"Guarda che non si tratta mica di perdere tempo. Io voglio solo farti fare un breve giretto...così almeno ti farai un'idea del luogo dove vivrai." rispose sorridendo dolcemente la piccola manipolatrice di bambole umane.

Ma quel dolce sorriso sparì in fretta per lasciar posto ad uno soddisfatto e sadico.

"...perché è qui che tu finirai...tu sarai parte della mia collezione. Che ti piaccia o no tu resterai sempre qui...qui a giocare con me!".

Appena ebbe finito di parlare, la bambina schioccò le dita. Hilary, col busto leggermente proteso in avanti, per poco non rischiò di cadere a terra.

Le sue manette si erano staccate dalla parete.

Ma i suoi polsi erano ancora tenuti uniti.

"Lo faccio solo perché adesso ci sarà da camminare per un po'. E non farti illusioni, se provi a scappare troppo lontano da me ti ritroverai di nuovo contro quella parete." la informò la piccola Alexander mettendosi le mani dietro alla schiena e cominciando a mettersi sulle punte dei piedi.
"E se io non volessi seguirti?" domandò provocatrice Hilary alzando lievemente un sopracciglio e accennando un piccolo sorrisetto di sfida.

Per lei era ancora una sfida.

Una specie di gioco dove chi vince vive.

E chi perde muore.

Ma si sa, lei non era ancora capace di farsi intimidire da nessuno.

Se Hilary voleva uscire vincitrice da quella casa, doveva imporsi nella mente l'idea che lo avrebbe fatto.

Ma con Rosalyn nulla era scontato.

A quella domanda la bimba di appena dieci anni rimase in silenzio. Abbassò lo sguardo puntandolo su un punto indefinito del pavimento. Non sapeva assolutamente come risponderle.

Hilary scoppiò a ridere divertita.

Si chinò all'altezza della creatura che odiava e le sussurrò qualcosa all'orecchio.
"Avanti, se mi ridai il cilindro andiamo...ma a tuo rischio e pericolo.".
Senza pensarci troppo, Rosalyn rimise con cura il piccolo cappello nero sulla testa della maga e si fece seguire da lei e dallo schiaccianoci.

La piccola stava in testa alla fila saltellando e canticchiando allegra.

"Almeno avrò modo di capire come batterla...qui non ci vuole solo la forza, adesso devo usare anche il cervello. In fondo mentalmente è pur sempre una bambina di appena dieci anni. E sia mai detto che mi faccio battere da una mocciosa." pensò la yandere dagli occhi argentati pedinando attentamente la piccola manipolatrice.

Finalmente arrivarono.

Era una stanza a dir poco mastodontica, circa il doppio di quella dove la donna è la bambina si erano incontrate per la prima volta faccia a faccia. Alta circa una decina di metri, la sala era tutta ben curata. E per via della sua struttura ricordava vagamente un museo è una casa delle bambole allo stesso tempo.

"Questo è il cuore della mia DOLL HOUSE...non è assolutamente stupendo?!".

La voce di Rosalyn risuonò ovunque. Ovunque...proprio dove erano tutte le sue bambole. Bambole di ogni sesso, altezza, forma, materiale...

Bambole una volta umane.

Hilary rimase senza fiato. Quel posto era semplicemente fantastico. Per lei era come una specie di paradiso...non era in grado di resistere a tanta bellezza.

Una casa delle bambole a grandezza naturale...se fosse stata una bambina, sarebbe impazzita dalla gioia. Ma la yandere non era più piccola.

E quello non era più il suo sogno.

La piccola Alexander si diresse verso un piccolo salottino con all'interno già quattro bambole: un padre, una madre, un bambino e una nonna...mancava solo la sorella maggiore del bambino. Ed eccola arrivare, sorridente e priva di volontà, pronta ad essere posizionata sul divanetto e a restarci per sempre.

"Non trovi che le bambole sia bellissime? Così simili a noi, in tutto e per tutto...se non fosse per la realtà. Le bambole sono vuote, di pezza, ceramica, plastica, legno, paglia o porcellana che siano; sono creature vuoto dentro. Perfette alla vista, ma prive di vita, fredde e inespressive. Io mi chiedo...perché una cosa così preziosa e bella come la vita è stata negata ad esseri altrettanto belli? E poi nel mondo ci sono troppe persone che inutili, che non dovrebbero vivere. Tanto vale prendere la loro vita e rinchiuderle nelle mie bambole.".

Queste furono le parole di Rosalyn.

"Loro saranno una famiglia perfetta...non come la mia..." continuò la bimba dagli occhi scuri e le guance arrossate.
"Ehi...dimmi un po' che c'entra la tua famiglia." mormorò incuriosita ad un certo punto Hilary: finalmente qualcosa cominciò ad essere più chiaro nella sua mente.

La piccola manipolatrice di bambole si incupì di colpo. Abbassò la testa rendendo invisibili gli occhi, ma mostrando un piccolo sorriso leggermente forzato.

"Vedi...anni e anni fa, la mia famiglia era la mia vita. Era tutto per me, tutto...ero felice con loro...lo sono sempre stata. Tutti ci credevano perfetti...ma si sbagliavano. Noi ci sbagliavamo. Io...io stessa mi sbagliavo." cominciò a raccontare la bambina.

Rosalyn veniva da una famiglia adagiata, con abbastanza soldi per permettersi alcuni lussi, ma non troppo esagerati. Viveva coi suoi genitori e suo fratello maggiore in una bella villetta, aveva tanti giocattoli, buone amiche...tutto.

Viveva nel suo mondo...un mondo fatto di giochi e fantasie innocenti.

Un mondo che dovette ben presto scontrarsi con quello dove doveva vivere.

"Non so il perché, ma un giorno la mia mamma ha cominciato a bere...a bere, bere, bere sempre di più ogni sera...ormai non si separava più dalla sua fiaschetta. Ogni giorno si ubriacava e perdeva il senso della ragione...tutto perché mio padre, per problemi al lavoro, era diventato depresso e stressato fino a tal punto di...di uscire con delle prostitute. Io li ho visti...il mio papà e quella squaldrina fuori da casa. Io li ho visti...e subito l'ho detto anche alla mamma. Ma lei...lei sapeva già tutto. Lei beveva per dimenticare. L'unico a cui potevo dirlo era mio fratello...ma un giorno, aprendo la porta della sua camera, l'ho visto...l'ho visto mentre fumava una canna pesante e si iniettava dell'eroina nelle vene. Io l'ho visto e lui mi ha vista...e delirando, mi ha detto di non dire nulla a mamma e papà.".

Rosalyn fece una prese pausa.

I suoi occhi erano socchiusi e le sue labbra anche.

"Io sapevo tutto...ma non potevo dirlo a nessuno. Io avevo visto ogni cosa...ma non potevo cambiare nulla. Ma almeno avevo loro, le mie bambole...lo mi ascoltavano per ore...era bello sfogarmi con loro...potevo dirgli tutto quanto e loro stavano lì, ferme e immobili ad ascoltarmi. Ascoltava senza interrompere. Allora ho capito che quello era il mio vero mondo. Ben presto la mia famiglia sparì: il mio papà morì assassinato, la mia mamma morì suicida e il mio fratellone per overdose e un tumore ai polmoni.".

Hilary rimase impassibile ad ascoltare.

Sperava di poter trovare i punti deboli della tanto odiata R. A..

"Tutt'ora non riesco a rifarmi una famiglia, perché nonostante la pratica e le prove fallite, nessuna bambola sarà mai in grado di essere come la mia faglia originale." affermò la piccola Alexander sorridendo debolmente.
"Ma in tutto questo...che vuoi da me?!" esclamò ormai spazientita la yandere.

Rosalyn si voltò di scatto un un sorrisetto inquietante sul viso.

"Io voglio che con te la storia sia diversa...tu hai già una famiglia, Hilary. Ma io la renderò ancora più perfetta...a modo mio!".

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro