Capitolo 25
"Cos'hai detto...?!" mormorò esterrefatta Hilary con gli occhi spalancati.
No.
Non poteva essere davvero lei.
Come poteva una bambina essere la causa di tutto il suo male?
"Non hai capito? Sono io Rosalyn. Eppure mi sono presentata come meglio sapevo fare...dimmi, non ero stata abbastanza chiara?" chiese timidamente la bambina inclinando la schiena in avanti per avvicinarsi meglio al viso di Hilary.
"Tu...!! Tu saresti quella che mi ha manipolato come una marionetta per più di un mese...?!" sibilò la yandere stringendo i denti e i pugni.
"Pffff! Beh, "manipolato" è un parolone...direi semplicemente che abbiamo giocato un po' assieme." le rispose Rosalyn sorridendo allegra e innocente.
Una scintilla di pazzia si accese negli occhi argentati di Hilary.
La sua pazzia la rendeva più forte. Ma solo fisicamente, infatti la sua sanità mentale diventava debole, ma allo stesso tempo geniale. Le sua gambe erano ancora schiacciare dal cubo gigante, ma il suo grande peso non era nemmeno paragonabile al peso che avrebbe potuto avere la rabbia della yandere.
E senza perdere troppo tempo, la maga riuscì a sollevare il cubo. Di poco, ovvio, ma abbastanza per permettere alle sue gambe di scivolare via da sotto quell'enorme giocattolo.
Si alzò in piedi in un istante, ignorando gli enormi lividi presenti sulle sue gambe lunghe e lisce. Era completamente accecata dalla sua stessa pazzia mista all'odio verso la piccola Alexander.
Non le importava nulla del fatto che fosse ancora una bimba.
Bambina o no, l'obbiettivo di Hilary non sarebbe cambiato.
Voleva ucciderla.
Ucciderla e distruggerla con le sue stesse mani.
Ai loro piedi erano ancora presenti tutti i frammenti di vetro dell'orologio rotto poco prima. Le schegge erano tante e tutte abbastanza appuntite. Gli occhi della yandere si posarono proprio su quella più bella e affilata di tutte.
Non ebbe nemmeno il tempo di sorridere.
Afferrò saldamente il vetro tagliente e spiccò un balzo verso Rosalyn.
Gli occhi scuri della bambina si spalancarono leggermente. Quella donna era stata davvero velocissima. Provò a ripararsi la faccia con entrambe le braccia, ma non fece abbastanza in tempo.
La scheggia di vetro le procurò un taglio sulla guancia sinistra che andò a finire anche sul suo avambraccio sinistro.
Una minuscola gocciolina di sangue cadde a terra. Una volta realizzato ciò che le era appena successo, Rosalyn alzò di scatto la testa. E senza dire mezza parola, mosse bruscamente la mano destra di lato.
Il corpo di Hilary si fece rigido all'istante.
"Ma allora...è davvero lei...!!" pensò la yandere sentendo il suo corpo che veniva scaraventato alla sua sinistra in un punto vago dell'immane stanza.
L'impatto fu abbastanza leggero, infatti la maga dagli occhi grigi andò solo a sbattere la schiena contro la parete. Una botta leggere, in confronto a tutte quelle che aveva subito nella sua vita.
"Non sai che non si alzano le mani sui bambini indifesi?" esclamò Rosalyn cominciando ad avvicinarsi a passo deciso.
"E tu saresti indifesa?! Ma fammi il piacere!!" urlò furiosa Hilary trasformando i suoi occhi in due sottili fessure.
"Beh, in tua presenza lo sono eccome. Tu mi volevi fare del male!" ribatté la bambina mettendosi entrambe le mani sul petto.
"No, non hai capito...io ti voglio distruggere a mani nude!!" strillò la donna con i denti digrignati e i ciuffi di capelli ribelli sulla fronte.
Si alzò di scatto, pronta per fiondarsi contro la dannata manipolatrice di marionette, ma quest'ultima parte le fu impossibile.
Senza che se ne rendesse conto, i suoi polsi erano stati bloccati dietro la sua schiena al muro con degli spessi anelli di acciaio.
"Ti dispiace se questo lo tengo io per un po'? Tranquilla, poi te lo ridò." chiese innocentemente Rosalyn raccogliendo da terra il piccolo cilindro di Hilary.
"Ehi, quello non lo devi toccare, dannata! Lascialo subito!" esclamò lei cercando invano di liberarsi i polsi.
La bambina scoppio in un risolino divertito.
"Sono i padroni che comandano le bambole, non viceversa, sai?" aggiunse poi.
Hilary sospirò. Buttò la testa in avanti come se si fosse rassegnata, ma in realtà stava solo pensando. Vedendola così, Rosalyn le si avvicinò e le afferrò il mento con una mano nel tentativo di farle alzare la testa.
Come mossa dall'istinto, la yandere cercò di morderla.
"Ehi, ma che ti prende?!" esclamò sorpresa la bambina dagli occhi scuri.
"Non mi toccare! Non permetterò che le tue manacce mi tocchino ancora!" disse freddamente Hilary con sguardo omicida.
"Perfetto...rimani sempre così, proprio come quando ti ho scoperta per la prima volta! Non cambiare mai, ti prego! Sarai perfetta!!" urlò entusiasta la bambina iniziando a saltellare e,opzionata davanti alla maga alta più del doppio di lei.
L'amante della magia voodoo sollevò un sopracciglio.
"Smettila di fare la scema. Avanti, dimmi chi sei veramente!".
Di colpo Rosalyn smise di agitarsi e si fermò. Sul suo viso si formò un piccolo sorrisetto soddisfatto.
"Va bene, ricominciamo. Io mi chiamo Rosalyn Alexander, ho dieci anni e molto tempo libero. Mi sono trasferita in questa villa subito dopo aver imparato a manipolare la gente e creare le mie personalissime bambole." disse tranquillamente la piccola manipolatrice di esseri umani.
"Non puoi avere solo dieci anni...non si impara a manipolare un corpo umano in così poco tempo." taglio corto Hilary ben poco convinta.
La piccola Alexander si mise le mani dietro la schiena.
"Beh, in fondo hai ragione. Vedi, il fatto è che io ne ho dieci da quasi cinquant'anni." rispose impassibile Rosalyn.
"Ma che cosa...? Ascoltami, smettila di prendermi in giro! Mi hai presa per una stupida?!" urlò stizzita la maga.
"Guarda che non sto scherzando!! Ovvio che è impossibile imparare tutto avendo appena dieci anni, ma grazie a questo tutto è possibile." si giustificò la bambina estraendo dalla tasca una boccetta.
Quest'ultima conteneva un liquido di cui Hilary aveva già sentito parlare. Permetteva a chiunque lo bevesse di rimanere nella fascia d'età in cui si fosse mandato giù il contenuto nella boccetta. Ogni anno Rosalyn ne beveva un sorso, permettendosi così di restare una bambina di dieci anni per quanto volesse. Ma mentre il suo corpo non cresceva, la sua mentalità lo faceva, ma lentamente.
"Tranquilla, ora ti spiegherò tutto quanto. Adesso io e te andiamo a giocare un po'...e subito dopo diventerai un'altra bambola per la mia bellissima collezione." disse la piccola pazzoide voltando le spalle a Hilary.
"Stammi bene a sentire, maledetta!! L'ho già detto altre volte, io non sono un giocattolo con cui far giocare una mocciosa come te!!" urlò la yandere con le vene che cominciavano ad ingrossarsi e le pupille rimpicciolite.
A quelle parole la bambina intenta a darle la schiena scoppiò a ridere.
Quando si rigirò, il suo sguardo era diverso.
Non più sereno e fanciullesco...ma macabro e quasi psicopatico.
"Oh, mia cara Hilary, forse tu non hai ancora ben capito che non mi interessa nulla di quello che dici. Non mi interessa quello che hai da dirmi tu così come non mi importava delle parole di tutti gli altri. Se io voglio un giocattolo nuovo...beh, io lo ottengo. Io non resterò eternamente bambina solo esteriormente, ma anche interiormente...e poi io adoro giocare. Soprattutto con le bambole che mi costruisco da sola." disse Rosalyn alzando lo sguardo per far incrociare il suo con quello della maga dai lunghissimi capelli rosa-fucsia.
E detto questo si avvicinò di più alla donna.
"Io voglio che tu sia una delle mie bambole...e lo diventerai. La mia preferita!".
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