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Capitolo 2

Dopo una lieve spinta contro il legno rosso del portone del casinò, quest'ultimo si spalancò proiettando un enorme fascio di luce sul viso di Hilary. La yandere si mise rapidamente una mano davanti agli occhi.

Solo allora si rese conto che aveva entrambe le mani macchiate di sangue.

"Maledizione, proprio adesso dovevo sporcarmi?" sbuffò con fare lamentoso la maga dagli occhi color dell'argento. Face alcuni passi indietro e il suo corpo fu nuovamente avvolto dall'oscurità interna dell'edificio.

Si voltò e guardò quello che restava dei giocatori presenti nel casinò. In confronto a loro Hilary era pulitissima, ma doveva incontrare Basil.

E per suo marito doveva essere sempre impeccabile.

Sempre perfetta, un po' come una bambola.

Hilary adora le bambole. Naturalmente prediligeva quelle voodoo, ma a dire il vero le piacevano tutte. Piccoli oggetti con sembianze umane possibili da controllare.

Plastica.

Porcellana.

Pezza.

Paglia.

Le piacevano tutte.

"Se adesso fossi una bambola, una bambina pignola mi butterebbe di sicuro." pensò divertita la maga estraendo dal reggiseno un fazzoletto bianco come la neve. Ma quel biancore sparì in un istante appena venne a contatto con la pelle di Hilary.

Mano mano che le sue mani si sfregavano sul fazzoletto quest'ultimo cominciò a diventare sempre più intriso di sangue. Ma la yandere non ci fece tanto caso.

Poi il suo sguardo si posò sull'orologio da taschino di un cadavere poco lontano da lei. Hilary spalancò gli occhi. Era tardi.

Era maledettamente tardi.

Senza pensarci un attimo, la maga dai lunghissimi capelli rosa-fucsia si fiondò fuori dal casinò. Nonostante non fosse più la ragazzina di una volta, Hilary era ancora velocissima nella corsa. Se si trattava di vedere Basil, poi, diventava una saetta.

Il suo cuore batteva forte e le sue guance erano già arrossite.

Ormai non mancava molto: presto sarebbe stata di nuovo con l'uomo che aveva sempre amato, fin da quando era una bambina.

Dopo alcuni minuti di corsa, però, la donna si fermò davanti ad un enorme struttura dai mattoni rossi scarlatti. Basil avrebbe dovuto essere già lì.

Ma non c'era.

"Ma...ma dov'è...?" si domandò Hilary continuando a guardarsi intorno "Eppure dovevamo vederci qui...possibile...che non si ancora arrivato?".

Niente da fare.

Del capitano dei pirati di Hawkins nessuna traccia.

Hilary guardò il terreno per una ventina di secondi, per poi avviarsi malinconica verso il muro della struttura e appoggiarci contro la schiena e la testa.

"Oppure...no, non è possibile che...magari non è venuto..." sospirò Hilary.
"Spiegami una cosa: perché continui a dubitare di me e della mia fedeltà?" le domandò freddamente una voce alla sua destra leggermente distante da lei.

La yandere voltò la testa di colpo e ciò che vide la fece sorridere e non poco.

Basil era finalmente arrivato. Era lì, poco distante da lei, con la schiena appoggiata contro i mattoni grigi dell'edificio e le braccia incrociate davanti al petto. Due lunghe ciocche di capelli biondi gli ricadevano sulle spalle  mentre il resto della sua dorata chioma era dietro la schiena.

I suoi occhi rossi si incrociarono con quelli argentati della maga omicida.

Senza perdere un secondo di più, Hilary spalancò le braccia e corse verso di lui. Non disse nulla, ma non riuscì a trattenere un piccolo urletto di gioia. Chiudendo gli occhi, fece sì che le sue candide braccia circondassero il busto del mago e non appena sentì ricambiare il suo abbraccio pieno d'amore, sollevò le palpebre.

La prima cosa che vide fu la croce nera tatuata alla base della gola di Basil.

Tra i due c'erano quattro anni di differenza, il che rendeva la yandere più bassa del suo amatissimo indovino. Quando sollevò il capo, sul suo viso apparve uno splendido sorriso pieno di gioia e affetto.

"Tranquillo, non stavo dubitando di te." disse di colpo Hilary sorridendo.
"A me pareva il contrario. Ho tardato di appena qualche minuto e tu eri già in ansia. Devi stare più tranquilla." ribatté Basil guardando il viso della donna che aveva sposato 16 anni prima "E poi si può sapere che hai combinato? Hai del sangue ancora fresco sulla guancia. Aspetta, fattelo pulire..." aggiunse poi sfregando delicatamente il pollice sul viso di Hilary.

Le guance della maga cominciarono a bruciare.

Si mise di colpo sulle punte dei piedi e rubò un bacio dalle labbra del capitano pirata. L'indovino, seppur preso alla sprovvista, le sorrise e le spostò le ciocche di capelli ribelli dal viso. Poi sporse leggermente in avanti il braccio destro. Hilary si avvinghiò a quest'ultimo è sfregò il viso sulla spalla del pirata biondo.

"Allora, adesso mi spieghi perché mi hai chiesto di vederci in tutta fretta?" le domandò ad un certo punto Basil cominciando a camminare.
"Ah, già...il fatto è che il mio capitano a deciso che dobbiamo continuare ad allenarci, ognuno a modo suo e con chi vuole. Quindi per circa tre mesi i membri della nostra ciurma dovranno allenarsi separatamente dagli altri. Per allenarci ci è concesso di stare dove vogliamo e con chi vogliamo." spiegò Hilary.
"Capisco...e fammi indovinare: tu hai deciso di stare con me e la mia ciurma." disse Basil con tono leggermente divertito.
"Esatto! Per i prossimi mesi non ti lascerò nemmeno un minuto. Preparati amore mio!" ridacchiò poi Hilary arrossendo notevolmente.

Ad un certo punto qualcosa cadde dalla tasca di Basil.

Hilary si fermò e raccolse velocemente da terra la piccola fotografia.

"Oh, ma questa...questa è una foto di Sabryna di quand'era piccola!" esclamò la donna guardando la vecchia foto della figlia quando aveva sei anni.
"Guarda che io ci tengo a mia figlia. A ricordarmi di te ci pensa la fede matrimoniale, mentre quello foto di Sabry la tengo sempre con me." esordì Basil.

Hilary gli stampò un bacio sulla guancia.

Non ci poteva fare niente se amava quell'uomo alla follia.

Una follia che l'aveva fatta diventare quello che sarebbe stata per tutta la vita.

Dopo una decina di minuti, i due amanti della magia voodoo. Si ritrovarono davanti ad uno strano negozio. Un negozio pieno di maschere e bambole di ogni tipo.

"DOLL HOUSE".

"Che ne dici, entriamo?" domandò entusiasta Hilary.
"Vuoi davvero entrare lì dentro?" chiese indifferente Basil.
"Beh, se non vuoi entro solo io. Non ci metterò molto." disse Hilary.
"Come vuoi. Io ti aspetto al porto, allora." rispose Basil allontanandosi.

Hilary sorrise.

"Un negozio di bambole...da quanto non ne vedevo uno..." mormorò la yandere quasi meravigliata da quel piccolo paradiso. Senza pensarci, aprì la porta di legno massiccio del negozio ed entrò.

Presto si sarebbe pentita della sua azione.

Molto presto.

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