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Capitolo 52. PACE e CHIARIMENTI o DISCUSSIONE e ALLONTANAMENTO?

Disegno by @cercami91


Pov.Cristyn

Questa notte non sono riuscita a chiudere occhio, ho trascorso tutto il tempo a rigirarmi nel letto. Non solo ho lo stomaco vuoto e vampate di calore che non mi danno tregua.

Mi sento triste per la situazione in sé, non per il fatto di essere incinta. Anzi , questa è la mia gioia più grande. Appena il dottore me l'ha comunicato sono rimasta stupita e sono entrata subito nel pallone.

Forse è meglio se provo a mangiare qualcosa. Forse dopo mi sentirò meglio.

Dri, drin.

Qualcuno ha bussato. Chissà chi può essere. Sandy e Steve no perché sono uno a lavoro al giornale e l'altro al locale. Spero solo non sia Robert. Ma cosa vado a pensare lui è super impegnato, ha altre priorità ed interessi. Si interessi. Alti circa un metro e settanta, con lunghi capelli rossi.

Fiuhhh. Non è Robert. anzi fuori dalla porta non vedo nessuno. Sto per richiudere la porta quando per terra, sul tappeto trovo un pacchetto, con attaccato un biglietto. È firmato Andy.

Imbambolata non mi accorgo che la mia vicina, la signora Simon sulla sessantina mi guarda stranita.

«Tutto bene cara?» mi chiede avvicinandosi.

«Si , non si preoccupi , sono solo le nausee mattutine».

«Ohh è in dolce attesa, sono contenta per lei. Le consiglio lo zenzero e cracker per la nausea e per cercare ti tenere qualcosa nello stomaco» mi consiglia lei premurosa.

Rientro in casa e appoggio il pacco sul tavolo in soggiorno e rimango lì seduta sul divano a fissarlo per ore. Devo aprirlo oppure no? E perché mai Andy deve mandarmi un pacco? Non so il perché ma ho una strana sensazione.

Decido di lasciar perdere la questione del pacco e di smettere di pensare a Robert. voglio provare una nuova ricetta. Tortine di mele.

Non è una ricetta semplice. La base è costituita da biscotti secchi ridotti in polvere e mollica tostata con del burro sciolo, in padella. Tutto messo sul fondo di pirottini posti in una teglia per dodici muffin. Sopra questa base bisogna porre le mele lasciate a bagno nel latte, tagliate a pezzi e cotte, in modo tale che si rammorbidiscano e che formino una cremina con pezzi interi. Una volta fatta raffreddare un po', questo impasto di mele può essere messo sopra i pirottini e mesi in frigo o in un luogo coperto al fresco.

Dopo una mezz'oretta buona, tolgo i dolci dal frigo e li assaggio. Mmmm sono buonissimi, squisiti. Telefono a Wally in pasticceria per vedere come sta andando e per suggerirgli questa ricetta, per vedere se può piacergli e se vuole riprodurla per la pasticceria.

Bip bip bip...

«Ehi capo, hai chiamato per controllare che la pasticceria non fosse andata a fuoco?» chiede ridendo lui.

«No ma figurati, so di aver lasciato il negozio nelle mani giuste, di persone capaci e pienamente responsabili» gli dico.

«Puoi fidarti di noi capo».

«Mentre io non ci sarò sarai tu il capo Wally. Ascolta ti ho telefonato anche per darti una ricetta che ho provato e che credo non sia venuta affatto male. Potrei passare in pasticceria giusto il tempo per lasciare la ricetta e un paio di dolci così potete assaggiarli e dirmi come vi sembrano, che ne dici?» gli propongo.

«Per me è ok, basta che vieni in taxi così non ti affatichi e non fai troppi sforzi» mi raccomanda Wally.

«D'accordo papà, prenderò il taxi. Dovrei essere lì fra meno di un'ora» gli dico scherzando.

Tra me e Wally si è creato un splendido rapporto di amicizia. Ridiamo, scherziamo, ci sosteniamo a vicenda. Lui capisce quando c'è qualcosa che non va, se sto male o se c'è qualcosa che mi tormenta, e viceversa. Lui è un bravo ragazzo, che si impegna nel suo lavoro, che tiene agli amici e rispetta i colleghi. Non è una persona subdola e calcolatrice come tu sai chi.

Mi preparo optando per dei jeans di mezza stagione una maglietta e una giacca. Oggi stranamente fa bel tempo e non freddo come settimane fa. Come promesso prendo un taxi e mi ritrovo davanti al negozio.

Entrando sento l'odore di brioche appena sfornate. Cornetti alla marmellata e al cioccolato caldi, caldi sono stati posti nella vetrina del bancone. Sono davvero succulenti. Mi fanno venire l'acquolina in bocca. Per non parlare delle torte paradiso e dei tiramisù esposti nel nuovo frigo interno. Questo nuovo frigo a vetri, è stato un vero affare. Dolci che dovevano rimanere al fresco in questo modo possono rimanere esposti alla vista dei clienti.

«Ehi Cris. Ti trovo meglio dell'altro giorno» dice Wally accogliendomi.

«Si in effetti mi sento meglio, grazie» gli dico.

«Allora, hai visto il frigo? Tutti clienti l'hanno apprezzato e molti hanno comprato torte fredde» dice lui sorridendo.

«Si, si l'ho visto. Devo ammettere che questa tua idea mi è piaciuta. Bravo» mi congratulo con lui.

«Grazie !».

«Allora ecco la ricetta e un paio di dolci che ho fatto. Fammi sapere se vi sono piaciuti, in caso potete decidere se riprodurli per i clienti oppure no» gli dico porgendogli il cestino e la ricetta.

«Va bene».

«Mi daresti un paio di cornetti alla nutella e un paio alla marmellata?» chiede, mentre sento il mio pancino brontolare.

«Certo. Sono caldi, caldi attenta altrimenti ti scotti. Tieni ti lascio anche dei tovaglioli» dice porgendomeli.

«Ti ringrazio e ottimo lavoro. Salutami gli altri, ci risentiamo, ciao» salutato Wally e presi i cornetti, non voglio ritornare immediatamente a casa. Decido quindi di fermarmi da Starbucks. Ho una voglia matta di frappucino. Anzi due frappucccini.

Arrivata al bar noto che però c'è tanta coda. Per fortuna in questo momento passa un cameriere.

«Mi scusi?» dico attirando la sua attenzione.

«Mi dica!».

«Ho notato che c'è molta fila. Potrei prendere posto qui fuori e ordinare da qui?» chiedo.

«Certamente! Dica a me cosa posso portarle e le farò fare lo scontrino alla cassa» risponde gentilmente il cameriere.

«Due frappuccini» dico.

«Con panna e una spruzzatina di cacao sopra?» domanda lui.

«si grazie».

«Arrivano subito».

Dopo cinque minuti ecco arrivare il cameriere di prima con i miei due frappuccini e lo scontrino.

«La ringrazio» dico prima che se ne vada.


«grazie a lei».


Proprio mentre sto assaggiando il mio strepitoso frappucino, qualcuno mi copre facendomi ombra. Sto per dirgli di spostarsi quando noto che è Robert.


Pov.Robert

Accidenti. Continuo a chiamarla , a inviarle messaggi , ma niente non risponde. Non ho fatto niente di male , tranne non allontanare Clarissa da me quando si è spinta troppo oltre.

Sono giorni ormai che non la vedo, che non la sento. Mi mancano le sue risate, le sue carezze. Il suo prendersi cura e preoccuparsi di me. Mi mancano i nostri stupidi battibecchi. Riuscivamo sempre a far la pace e a riavvicinarci come mai prima. Adesso ho una strana sensazione. La sensazione che questa volta le cose non si risolveranno tanto facilmente.

Beh se Maometto non va alla montagna, sarà la montagna ad andare da Maometto. Ho un'idea.

........................

In poco tempo Phil mi porta alla pasticceria. Spero di riuscirle a parlare.

«Salve , sono Wally come posso aiutarla?»

«Salve sono Robert sto cercando Cristyn» dico al ragazzo.

«Mi dispiace, ma oggi non c'è» risponde lui.

«Sa quando verrà in negozio?» domando.

«In realtà si è presa un paio di giorni di riposo». Strano. Lei non si assenta mai dalla pasticceria. Qualcosa non va.

«È proprio sicuro di non sapere quando tornerà?» domando nuovamente, spazientito.

«No mi dispiace signore».

«Arrivederci» saluto e me ne vado senza voltarmi. Quel ragazzo mi è sembrato troppo sulla difensiva. Continuo a ripetermi che qualcosa non va. Dato che sono già qui posso provare a passare da Starbucks.

Ho fatto bene a passare di qui. Eccola! Seduta al suo solito posto.

«Ciao!» dico avvicinandomi senza aggiungere altro.

Credo di averla presa alla sprovvista perché , talmente concentrata sul suo cappuccino, non mi ha notato arrivare. Lei ha una faccia sorpresa di vedermi qui.

«Posso sedermi? O aspetti qualcuno?» le domando.

Vedo gli ingranaggi del suo cervello muoversi, mentre riflette su cosa rispondermi.

«Prego» mi dice indicando la sedia.

Tra noi due scende un imbarazzante silenzio. Nessuno dei due spiccica una parola. Ci osserviamo a vicenda, almeno io la osservo. Lei evita di guardarmi. Credo perché possa immaginarmi nel mio ufficio con Clarissa. Io la osservo per bene e noto che non è informa come l'ultima volta. Sembra stanca.

«Piccola , guardami, ti prego» le dico, ma le mie parole non hanno effetto, allora le accarezzo il mento e le volta il viso verso il mio. Il mio tocco deve darle fastidio perché per qualche motivo si allontana, evita il mio tocco. Tocco che una volta lei cercava, trovava e di cui si beava.

Vederla così fredda e distante verso di me, mi provoca un senso di vuoto, di tristezza mai provato prima.

«Se non vuoi guardarmi lo posso capire, ma almeno ascoltami» le dico. Vedendo che non accenna ad andarsene inizio a parlare, «Ascolta ciò che ti ho detto in ascensore è tutto vero, io tengo, io ti amo ».

«Non ti credo» mi risponde freddamente.

«Perché »le chiedo.

«Perché? Tu vuoi sapere il perché?» chiede ridendo.

«Si» le dico.

« Vediamo. Perché quando dovevo andare dal dottore mi hai dato buca per incontrarti con una donna rossa. La stessa donna , presumo, con cui ti sei appartato e con cui sei scomparso alla serata di beneficenza, lasciandomi sola con persone sconosciute e facendomi fare la figura della scema. La stessa donna con cui ti ho visto salire nella tua, nella nostra auto, durante i giorni in cui hai detto di essere impegnato con gli affari. La stessa donna con cui ti ho sorpreso in un ristorante , mentre ti metteva in tasca la sua chiave d stanza di un hotel e tu le sorridevi. La stessa donna con cui eri "impegnato" in ufficio. Clarissa si chiama se non sbaglio giusto?» chiede adirata

«Piccola. . .» faccio per calmarla ma lei mi blocca subito.

«Non ti azzardare a chiamarmi piccola. Non ti ho chiesto molto. Ho voluto procedere per gradi, per abituare entrambi a vivere e conoscere l'altro, ma qui l'unico tra i due ad impegnarsi veramente affinché la cosa funzioni, di certo non sei tu. Non ti ho chiesto di stare con me ogni secondo. Hai il tuo lavoro, i tuoi impegni e lo capisco. Trascorriamo poco tempo e mi sta anche bene. Quello che non mi sta bene è l'essere trattata da stupida. Che tu non ti fidi di me, che tu non tenga a me quanto io tengo a te » dice di filato.

«Sai che non è vero, io tengo a . . . » parlo ma mi interrompe di nuovo.

«No. Non è vero. Se tenessi a me non scompariresti senza dare tue notizie, facendomi preoccupare, mentre invece te la spassi allegramente in locali col altre donne. Non mi mentiresti. Ti fideresti di me, mi racconteresti la verità. Ti impegneresti nel nostro rapporto, così come ti impegni nel tuo lavoro» fa per dirmi lei.

«Ascolta se è per l'episodio in ufficio, io....».

«Quella è solo la punta dell'ice-berg. Potevi allontanarla, ma non l'hai fatto. Potevi rifiutarti di vederla e limitarti a sentirla per telefono. Potevi mantenere solo rapporti professionali ma non l'hai fatto. Potevi mantenere la mano ferma e far valere la tua decisione , tenere il tono duro come fai con i tuoi soci di solito, ma non l'hai fatto. Non ci hai nemmeno provato o pensato di farlo».

Non so cosa risponderle, perché quel che lei sta dicendo è tutto vero. Non ho creduto veramente al nostro rapporto, ma non so cos'altro posso darle. Non so se posso darle altro.

«Io non voglio un rapporto a senso unico. Mi dispiace ma credo che dovremmo stare da soli, ognuno per i conti propri. Almeno per un po'» detto questo se ne va, senza voltarsi, portandosi via le sue due bevande.

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SPAZIO AUTRICE. 

ECCO IL PENULTIMO CAPITOLO. COSA NE PENSATE? ROB E CRIS RIUSCIRANNO A RISOLVERE LE LORO CONTROVERSIE?

BY @SweetCreation94

PS: passate da livsilver_29 con "Il diario di Sara:)"

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