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Capitolo 49. LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTA?

SPAZIO AUTRICE_ CIAO RAGAZZI! SPERO VI PIACCIA QUESTO CAPITOLO. SIAMO QUASI AGLI SGOCCIOLI.

NON SAPEVO COME STRUTTURARE QUESTO CAPITOLO, SPERO NON SIA CONFUSIONARIO. BUONA LETTURA!!

Pov.Cristyn

Respiro profondo e inizio a raccontargli per sommi capi tutto

«Andy all'inizio sembrava un ragazzo gentile. L'ho conosciuto sull'aereo per New York che ho preso la mattina stessa del nostro litigio a capodanno, dopo che tu te ne andasti in quel modo. Poi ci siamo incontrati un paio di volte per caso e ci siamo scambiati i numeri. Mi ha mostrato un po' la città e qualche volta mi ha dato dei passaggi in negozio. Mi ha più volte chiesto di uscire o prendere un caffè, ma io ho subito chiarito che lo vedevo solo come un amico. gliel'ho ripetuto anche quella volta che ci hai visto al bar e quella volta che sono andata in quel locale con Sandy, la notte dell'intrusione nel mio appartamento. Da quel giorno è diventato sempre più insistente e fastidioso. All'inaugurazione dell'hotel ha esagerato e mi ha spaventata. Io non sapevo cosa fare e sono andata a casa mia e mi sono chiusa in camera mia» gli dico tutto d'un fiato.

«Quanto è andato oltre ?» mi chiede , intanto vedo che stringe forte i pugni e la vena al collo pulsargli sempre più velocemente.

«Non fino a quel punto» gli dico abbassando lo sguardo, per paura che possa prendersela con me.

«Piccola guardami. Guardami » mi dice risollevandomi il volto verso di lui. Con occhi lacrimanti riporto il mio sguardo al suo.

«Non sono arrabbiato con te. Si mi da fastidio che tu non mi abbaia detto tutto subito, ma sono furioso con Andy» mi dice attirandomi nelle sue braccia e accarezzandomi i capelli, «Non ti si avvicinerà più, te lo prometto».

«Devo dirti un'altra cosa. Oggi mi sono sentita male, ma non è stato niente, solo un calo di pressione, con me c'era mio fratello non ero sola» gli dico velocemente.

«Avrei voluto esserci io piccola. D'ora in poi sarò più presente» dice abbracciandomi ancora più forte.

Nei giorni seguenti Rob mantenne la promessa. Viene a trovarmi in pasticceria per portarmi il pranzo e controllare che io mangi tutto. Alla sera non rientra mai troppo tardi, così possiamo cenare noi due insieme. Mi sento sempre più stanca ma anche felice.

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Pov. Robert

Pianifico i miei affari in modo da avere tempo libero da dedicare alla mia piccola e per risolvere l'altra questione in sospeso.

Dico a Phil di portarmi a casa di Andy. Grazie all'investigatore ho scoperto che abita non lontano dalla pasticceria in cui lavora Cris. Arrivati dico a Phil di aspettarmi con il motore acceso.

Salgo velocemente fino al secondo piano e busso ripetutamente fino a che non mi apre una riccia, con solo l'intimo addosso. Ma non la guardo neanche ed entro di prepotenza.

«Ehi, ci si rivede!!» dice l'idiota ridendo.

«Te lo ripeterò solo una volta. Stai lontano da Cristyn» lo avverto.

«Altrimenti?» mi chiede lo sbruffone.

«Altrimenti mi assicurerò che tu non possa nuocere più a nessuno» gli dico avvicinandomi sempre di più a lui, «Stai lontano dalla mia Cristyn».

«Tu non la conosci, non sai niente di lei. Non c'eri quando è arrivata qui a New York ed era distrutta. Lei ancora non lo sa , ma lei vuole me» dice ad un tratto Andy.

«Non mi interessa quel che pensi, basta che tu non ti avvicini più a lei, non la importuni o tormenti mai più» gli ripeto nuovamente.

«Riuscirò a convincerla che quello che le nuoce sei tu , non io».

«Stai cercando solo di convincere te stesso. Se tieni tanto a lei, cosa ci fa qui allora con quell'altra ragazza qui? Ho idea che non sia qui per una semplice visita» gli dico, per fargli capire che non sono uno stupido.

«Lei non rifiuterà di vedermi. Cos' come non ha rifiutato me e i miei baci quei giorni in montagna. E quella ragazza di là è solo un passatempo con cui mi diverto un po', ma con Cristyn mi divertirò ancora di più puoi starne certo» dice ridendo ancor di più.

Subito dopo lui si ritrova steso a terra con il naso rotto e io con la mano dolorante «Ti ha già rifiutato più di una volta, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ricordati che ti tengo d'occhi»

«Phil , portami a casa».

«Si , signore».

Tornato a casa, trovo tutto tranquillo e in ordine.

«Ehi ciao» mi saluta la mia piccola venendomi incontro e baciandomi dolcemente, «Tutto a posto?» mi chiede preoccupata.

«Tutto a posto» le rispondo per farla stare tranquilla.

«La cena è già pronta. Sai come domestica hai la cuoca migliore che io conosca» dice mentre va verso la sala da pranzo.

«Lo so , l'ho assunta anche per questo. Faccio una doccia veloce è arrivo».

Mentre sono sotto la doccia penso a quanto io e Cris ci stiamo avvicinando, ma anche quanto siamo ancor distanti.

«Eccomi, piccola» la saluto caciandola dolcemente prima di sedermi vicino a lei.

«Allora abbiamo lasagne al ragù, involtini di asparagi e vitello, crepes ai funghi e una mousse al cioccolato, fatta con le mie mani» dice mentre la vedo arrossire.

Durante la cena parliamo di come sta suo fratello, come va con i suoi locali e come procede il lavoro in pasticceria.

«Come stanno i tuoi?» le chiedo. Ho parlato un paio di volte con sua madre al telefono e cerco di immaginarmi il suo viso, cercando di indovinare da chi abbia preso, se dalla madre o dal padre

«Mio padre continua ad occuparsi nel negozietto di artigianato e falegnameria , mi madre si occupa della casa e ha come nuovo hobby l'orto e i fiori. Mi ha detto che ha riempito tutto il giardino di casa di piante»

«Sono contento che stiano bene» le dico.

«Anche io» dice sospirando.

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Pov.Cristyn

Dopo aver cenato ci accomodiamo sul divano per guardare la partita di football trasmessa in televisione. Io non do molta attenzione alla partita, ma alle mani di Rob si. Mi sono accorta subito che è successo qualcosa. Appena è ritornato a casa sembrava troppo tranquillo. Poi ho notato che le sue mani avevano strani segni, ma adesso voglio solo stare tranquilla e serena con lui.

Aspetterò che sia lui a parlarmi, di qualsiasi cosa sia successa.

Questa settimana inizierò a fare un turno e mezzo in pasticceria. Perché i ragazzi, studenti universitari, che avevo assunto temporaneamente sono occupati con esami e impegni universitari. Quindi per far si che loro si concentrino meglio e di più sui loro studi e io sulla pasticceria per queste settimane a seguire farò mezzo turno in più al giorno finché non troverò altre persone che possano sostituirli.

Al mio risveglio lui è già andato via. Mi ha lasciato un bigliettino sul mio comodino.

"Sono già uscito. Mi raccomando fai colazione. Ho lasciato Phil a casa. Ti accompagnerà lui a lavoro. Ciao il tuo Rob".

Ohh che dolce.

Sarà meglio che mi sbrighi. In meno di mezz'ora sono già in auto diretta in pasticceria.

Giusto il tempo di cambiarmi e che arrivi Petty e sento, drin drin.

Ecco questo è il rumore che ci indica l'arrivo di un cliente. Da poco tempo abbiamo messo un campanellino alla porta, in modo che se siamo occupati in qualche mansione ci accorgiamo comunque dell'arrivo di clienti.

«Salve, signorina» mi saluta una simpatica signora sulla sessantina, credo. È la signora che all'inaugurazione mi ha fatto i complimenti per i dolci e ha chiesto un volantino della pasticceria

«Salve, in cosa posso esserle utile?» le chiedo.

«Vede ogni sabato pomeriggio mi riunisco con le mie amiche del circolo del libro e mi servirebbero dei biscotti da servire loro» mi informa.

«A già in mente lei quale tipi di biscotto o preferisce che gliene faccia assaggiare un paio in modo che possa scegliere quali preferisce?» le propongo.

«Se potessi assaggiarli sarebbe perfetto» mi risponde lei.

«Nessun problema» le rispondo per poi tornare da lei con un piattino con un biscotto di pasta frolla alla cannella, uno alla vaniglia e uno al cacao. Un biscotto alla panna e uno allo zenzero.

«Sono squisiti mia cara. Ha anche qualcosa di più morbido?» chiede.

«Certamente. Abbiamo le tortine ai lamponi, con pan di spagna, ma può scegliere anche altri tipi di frutta se vuole e io vedrò cosa posso fare. abbiamo anche dei piccoli bignè o mini muffin se può interessarle» le dico indicando i dolci in vetrina.

«Sembrano tutti ottimi. Noi siamo circa una ventina. Potrebbe fare circa venti per ogni biscotto, venti tortine e mini muffin, in modo che ognuna delle mie amiche abbia un piccolo buffet?» mi chiede sorridente.

«Certamente. Per che ora le servirebbero?» le chiedo, prendendo il blocco e penna per segnare l'ordine.

«Per le due di pomeriggio, al Newton street 34» mi informa lei.

«Perfetto. Mi lascia un recapito?» .

«Certamente , ecco le lascio un bigliettino con il mio numero e il numero di casa» dice porgendomi un bigliettino tutto rosa.

«Ok. Quando l'ordine è pronto l'avviserò dell'arrivo».

«La ringrazio, gentilissima» dice prima di andarsene.

«Grazie a lei » dico mentre la porta si chiude.

Durante l'ora di pranzo io e Jackie prepariamo diverse volte sia i biscotti di pasta frolla che i mini muffin. I ragazzi si occupano del bancone e di prendere nuove ordinazioni.

siamo tutti impegnatissimi , ognuno nei propri compiti, affaticati sì, ma felici per il fatto che la nostra pasticceria ha nuovi clienti.

Sto portando un cesto vuoto sul retro quando mi gira di colpo la testa e vedo tutto in torno a me girare. La cesta mi cade a terra e se non ci fosse stato il muro, avrei fatto la sua stessa fine. Mi sento le gambe mancare.

«Wally!!» urlo per farmi sentire.

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BUONA LETTURA__

T0

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