Capitolo 48. CAVALIERE PROTETTORE o ANGELO CUSTODE?
Pov. Robert
«Signor Porter, abbiamo già deciso la quantità di denaro da stanziare per la costruzione edilizia, compresi quelli per l'impianto elettrico, idraulico e fotovoltaico. Se non riesce a rimanere entro il budget stabilito dovrò rivolgermi ad un'altra azienda. Le posso concedere un paio di settimane in più di tempo per il progetto. Ma non altro» lo informo.
Odio quando non si rispetta la tabella di marcia.
«Ma Mr. Pawel, non è il tempo il problema, ma. . . » fa per rispondere il costruttore.
«Niente ma. Nessuna scusa. Rispettate i tempi, se c'è ne bisogno rivedete i piani. È tutto?» dico chiudendo la video chiamata.
Massaggiandomi le tempi cerco di alleviare il mal di testa. Ma niente. Adesso le priorità sono altre.
Cristyn.
Mentre stavo per andarmene a lavoro stamattina, l'ho vista in bagno mentre si cambiava e ho subito notato i lividi violacei sui polsi e sul collo.
Perché non mi racconta cosa diamine è successo? Si sono arrabbiato perché non mi dice niente, ma sono ancora più arrabbiato con quel verme che le si è avvicinato, chiunque lui sia. Anche se io ho già un sospetto.
Per fortuna settimane fa, dal giorno dell'intrusione nell'appartamento di Cris ho incaricato un investigatore di sorvegliare lei e la sua casa. L'investigatore mi ha chiamato mentre venivo in ufficio. Ha trovato qualcosa, sta per arrivare.
Toc, toc.
«Avanti».
«Mr. Pawel è arrivato Mr. Thompson» mi avverte la signorina Rush.
«Lo faccia accomodare» le dico.
«Salve signor Pawel» dice il signor Thompson entrando e porgendomi una busta , prima di accomodarsi alla poltrona davanti alla mia scrivania.
«Hai avuto qualche problema?» gli chiedo prima di aprire a busta.
«No, nessun problema. Ho seguito la signorina Mitchel. La sua routine è sempre stata calma, niente di anormale. Tranne per un paio di volte» dice guardandomi attentamente aspettando una mia reazione.
Raddrizzo subito le orecchie e comincio a innervosirmi.
«In un paio di occasioni le si è avvicinata un ragazzo, hanno avuto un piccolo diverbio, ma lei lo ha respinto e si è allontanata subito. Ma all'evento lui ha riprovato ad avvicinarla. Non ho potuto fare foto, perché si trovavano in una stanza chiusa. Per fortuna per precauzione , prima che l'evento cominciasse, ho installato una cimice che ha registrato tutta la loro conversazione. Ecco l'ho riportata qui» mi informa porgendomi una chiavetta usb.
La attacco subito al mio pc e avvio la registrazione. Terminata di ascoltarla le mie mani sono talmente strette forti, a pugno, da far diventare le nocche bianche. Quel figlio di p. . . . . a.
Se solo prova ad avvicinarsi a lei, se solo prova a pensare a lei , farò in modo che sia l'ultima cosa che ha fatto.
Devo provare a calmarmi. Ho un appuntamento con il nuovo socio. Sento squillare il mio cellulare. Controllando vedo che è lui.
«Mr. Pawel» mi saluta lui.
«Salve» lo saluto distrattamente.
«L'ho chiamata per avvisarla che ho un impedimento, non riesco a venire al nostro appuntamento di oggi. Al mio posto viene mia figlia. Sa tutto, ogni particolare dell'affare. Potrà discutere con lei del nostro progetto, se non ha nulla in contrario» mi propone lui.
«Nessun problema» gli rispondo.
«Ottimo, allora la lascio al suo lavoro. arrivederci» dice prima di riattaccare.
Perfetto, questo proprio non ci voleva. Devo rivederla ancora. Quella donna non la sopporto è falsa e calcolatrice. Controllando l'ora noto che all'appuntamento manca pochissimo. Appena arrivo alla hall, noto che lei è già arrivata e mi sta aspettando.
«Sei sempre puntuale» dice "lei" guardandomi sempre con malizia. Eh no mia cara, questa volta non mi inganni.
«Andiamo?» le dico indicandole l'uscita e facendola salire in macchina.
Durante il nostro pranzo parliamo di affari. Ad un tratto Clarissa mi domanda se fossi impegnato.
«Si sono impegnato» le rispondo.
«E con chi? Con quell'insignificante scialba ragazza con cui eri alla serata di beneficenza?» chiede lei ridendo.
«Si, con lei, ma questi non sono affari tuoi» le dico allontanandomi e staccando la sua mano dal mio braccio.
«Lo sai che con me potresti avere di più» dice ammiccando con sguardo malizioso.
«Si e non mi interessa» le rispondo. Proprio in questo momento sento il mio cellulare squillare. È l'investigatore.
«Signore ho delle novità?» mi dice prima di iniziare a parlare e quel che sento non mi piace affatto.
Ritorno dalla mia socia, ma non ascolta una singola parola di quel che mi dice.
Devo parlare con Cristyn. Questa volta la costringerò a dirmi ogni cosa.
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Pov.Cristyn.
Oggi sto a meraviglia. Ieri sera ho trascorso una bellissima serata con Rob. E che serata! Ho ancora il sorriso sulle labbra al sol pensare alla bellissima nottata che ne è seguita. Altro che bellissima, stupenda nottata.
Prima di recarsi a lavoro, mi ha accompagnato al mio appartamento. Oggi ho il turno di pomeriggio e rimarrò anche un po' oltre la chiusura per provare una delle ultime ricette che ho ideato. Mini tiramisù alla pesca con crema al mascarpone.
Ho una fame tremenda, quindi dopo una doccia veloce vado dritta in cucina , ma per mia sfortuna il frigoriferi è letteralmente vuoto. Oh no accidenti. Forse è meglio se vado a fare la spesa, giusto per comprare due cose.
Mentre sono al supermercato penso a cosa farò stasera. Sarebbe carino organizzare un pranzetto, cucinato da me a casa sua. Per sicurezza mando un messaggio a Rob, sperando non abbia già altri impegni.
Da :Cristyn .
A:Rob.
«Ciao! A che ora finisci oggi?»
Da:Robert
A:Cristyn
«Oggi ho quattro riunioni di fila e non so quando finirò, se presto o tardi.
Ti serve qualcosa, piccola?».
Da:Cristyn
A:Robert
No no, tranquillo era tanto per chiedere. ti auguro buon lavoro.
Ed ecco che il mio programma sfuma. ogni volta che voglio organizzare qualcosa per lui, per noi due c'è sempre qualcosa che me lo impedisce. Così mi metto d'accordo con Sandy per andare a mangiare un boccone da Holly Food.
Alla fine esco dal supermercato con due buste piene. Faccio per andare al parchetto vicino agli uffici di Rob, per riposarmi un attimo. Ho un improvviso colpo di stanchezza. Per fortuna vedo una panchina oltre la strada. Distratta, mentre cammino vado a sbattere contro un altro passante, che con classe mi manda a quel paese. Riporto lo sguardo davanti a me, ma mi blocco, mi sento sprofondare. Altro che quattro riunioni di fila. È seduto , appartato in un bar, con quella rossa. Parlano sorridendosi, sembrano così intimi. Stanno per uscire. Io mi nascondo per non farmi vedere e li vedo andarsene insieme mano nella mano. La sta facendo salire sulla sua auto, sulla nostra auto.
Fuori di me disdico l'appuntamento con Sandy e ritorno a casa.
Sento le lacrime pungermi gli occhi, ma le ricaccio indietro. Non è il momento di piangere sul latte versato. È meglio far finta di niente e tornare a casa.
Sulla via del ritorno passo a fianco ad un bar e vedo avvicinarmisi una donna. Georgiana. Ma cosa vuole ancora.
«Te l'avevo detto che si sarebbe stancato di te prima o poi» mi dice ridendo, prima di voltarsi e andarsene.
Arrivata nel mio appartamento sistemo la spesa e vado in bagno. Guardandomi allo specchio mi accorgo di essere ridotta come uno straccio.
Faccio per accomodarmi sul divano ma all'improvviso mi sento male. C'è qualcosa che non va. Mi sento strana. Provo a chiamare Sandy , ma non risponde. Provo con Steve.
«Ehi piccola tutto ok?» mi chiede lui.
«Steve. Mi sento male» dico con voce flebile.
«Dove sei adesso?» mi chiede preoccupato.
«Sono a casa. Sento tanto male» .
«Non ti preoccupare arrivo subito, ho già chiamato un'ambulanza».
Dopo poco tempo che a me è sembrato un'eternità arriva mia fratello e mi trova stesa a terra in soggiorno. Subito dopo arrivano anche i paramedici, ma io non vedo più nulla. Buio totale, sento solo delle braccia che mi sollevano e mi trasportano, voci che mi parlano e la sirena dell'ambulanza.
Arrivata in ospedale vengo sottoposta a degli accertamenti. Risulta che ho avuto un brusco calo di pressione, che mi ha provocato un forte dolore al petto.
«Vuoi che chiami Robert?» mi chiede Steve.
«Non c'è ne bisogno» gli dico.
«Ok, come vuoi tu» dice senza ribattere.
Vengo subito dimessa. Ma mi è stato raccomandato di non affaticarmi troppo, di idratarmi e nutrirmi bene.
I giorni seguenti passano tranquillamente. Ho deciso di non dire niente a Rob. Ne dell'averlo visto nuovamente in compagnia della rossa. Ne del mio piccolo malessere dell'altro giorno. Lui deve aver notato questo mio comportamento strano. Mi ha chiamato dicendomi di passare da lui stasera perché dobbiamo parlare.
Finito il turno in pasticceria, che mi è sembrato durare pochissimo, torno a casa di Rob e lo trovo ad aspettarmi in soggiorno.
Non sembra essere sereno. Non mi piace la sua espressione, sembra arrabbiato.
«Siediti» dice con un tono che non ammette repliche e indicandomi il divano.
Si siede di fronte a me e mi osserva attentamente, per istanti che sembrano infiniti.
«Non mi devi dire niente? Per esempio come ti sei procurata quei lividi al collo e ai polsi? O il fatto che da un paio di settimane vieni sempre importunata sempre dallo stesso idiota, di nostra conoscenza?» mi chiede alzando la voce. Non se l'era mai presa così tanto con me.
«Rob. . . » non so cosa dirgli.
«Abbiamo o no deciso di essere sempre chiari l'uno con l'altra? Dimmi cosa è successo» mi dice avvicinandosi e portandomi lo sguardo sul suo.
Prendendomi il coraggio e respirando profondamente decido di raccontargli tutto.
«Prometti una cosa. Fammi prima raccontare tutto senza interrompermi. Poi potrai dire quello che vuoi».
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SPAZIO AUTRICE_
CIAO RAGAZZI!!:) PIACIUTO IL NUOVO CAPITOLO?
COSA CREDERE FARA' CRISTYN ADESSO CHE SI TROVA CON LE SPALLE AL MURO? RACCONTERÀ' TUTTA LA VERITÀ' A Robert O S'INVENTARa' QUALCHE BUGIA?
E Robert LO VEDETE PIÙ' COME UN ANGELO CUSTODE O UN CAVALIERE?
SE VOLETE SCOPRIRE COME SI SVILUPPERANNO I FATTI, NON VI RESTA CHE SEGUIRMI E NON PERDERVI IL PROSSIMO CAPITOLO PREVISTO PER Venerdì.
BUONA LETTURA
BY
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