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Capitolo 46. PACE FATTA?

POV.Cristyn

Dopo una nottata insonne, passata a ripensare alla mia discussione con Rob, arrivo alla pasticceria più stanca del solito e senza aver fatto colazione. Ultimamente non ho tanto appetito, ho quasi sempre lo stomaco sotto sopra.

Apro la serranda, le porte e luci. Oggi tocca a me sia aprire che chiudere. Ne approfitto per riguardare i progetti per l'inaugurazione dell'hotel qui vicino. I giorni passano e il tempo per organizzarci si accorcia.

Vediamo un po' le idea che i ragazzi hanno creato. Facendo un conteggio sommario dovremmo riuscire a preparare quattro tipi di dolci con pasta frolla, quattro tipi di tortine con pan di spagna con cioccolato o frutta, con o senza liquore dolce misti di pasticceria mignon .

Io punterei anche sulla cucina italiana e preparerei anche dei cannoli al pistacchio o alla ricotta e dei pasticcini alle mandorle. Per iniziare proporrei questo. Tenendo conto che dobbiamo preparare almeno un esempio di dolce per ognuno degli invitati, che se non erro sono più di duecento .

Avremo bisogno di tutto l'aiuto possibile. Forse dovrei chiedere ai ragazzi se conoscono qualcuno con dell'esperienza che cerca lavoro, in modo da avere più manodopera che ci aiuti.

Appena arrivano gli altri, dovrò ricordami di chiederglielo.

Dopo venti minuti, giusto in orario arrivano tutti e chiedo loro se conoscono qualcuno che potrebbe aiutarci.

«Io potrei chiedere alla mia amica di studi. Ha lavorato in un bar assieme a suoi due amici. Loro hanno lavorato in una tavola calda come aiuto cuoco per un breve periodo» mi dice Jackie.

«Perfetto chiede a tutti e tre e fatti dare una risposta il più presto possibile. Digli in cosa consistono i loro compiti, date e luoghi, tutto quanto» le dico.

«Io potrei chiedere al mio ex datore di lavoro. Io consegnavo le pizze ma lui era il proprietario di una pizzeria e gestiva il locale» mi propone Petty.

«Provare non costa nulla. Chiedi pure anche a lui Petty. Fatti dare una risposta appena può. Ricordati di dargli tutte le informazioni utili» gli ricordo.

«Io ho un cugino che cerca lavoro e che ha studiato turismo e gastronomia» mi dice Wally.

«Perfetto. Chiedigli pure se è disponibile ad aiutarci e fammi sapere» gli rispondo.

Verso fine giornata, siamo ormai tutti stanchi. Sono quasi tutti andati via tranne Wally che sta finendo di sistemare le scorte appena arrivate, nel magazzino sul retro.

Proprio mentre sto per finire di pulire la cucina, sento il campanellino dell'entrata che mi segnala l'arrivo di un cliente. Mi pulisco le mani e ritorno al bancone.

«Salve, in cosa posso esserle utile?» chiedo automaticamente mentre arrivo. Appena vedo chi è il cliente mi blocco, «Ancora tu? Non hai capito che per me questi sono giorni impegnativi e che non ho bisogno di perite di tempo» gli dico.

«Puoi starti una benedetta volta zitta e ascoltarmi prima di partire all'attacco» mi dice Rob.

Lo osservo attentamente in volto. Sembra stanco e stressato. Bene. Adesso sa come mi sento ogni volta io quando si comporta stranamente e se la prende con me senza averne motivo.

«Che cosa vuoi?» gli chiedo.

«Voglio te, solamente te» mi dice lui avvicinandosi.

«Sai non sembra da come ti comporti» gli faccio notare.

«Senti non so a cosa ti riferisci» dice lui.

«Oh andiamo non fare il finto tonto» gli dico girandomi per andarmene di là. Non voglio più ascoltarlo.

«Senti non so proprio a cosa tu ti riferisca» mi dice.

«Fatti un esame di coscienza e lo scoprirai. Ora se non ti dispiace dovresti andartene , i negozio sta per chiudere» dico, mentre me ne vado in camerino per cambiarmi. Non faccio in tempo neanche a fare due passi che sento trattenermi per un braccio.

«Tu non te ne vai finché non abbiamo chiarito» mi dice Rob stringendo la presa sul mio polso.

«Noi non dobbiamo chiarire niente. Questa volta sono io che voglio concentrarmi sui miei affari, senza avere intorno te»

«Cris» mi dice lui alzando il tono e stringendo ancora di più la sua presa sul mio braccio, come avvertimento di non continuare.

«Lasciami mi stai facendo male» gli faccio notare, ma non mi sente, continua a guardarmi in modo strano.

«Tutto bene qui» chiede Wally in mio soccorso e avvicinandosi a me con fare protettivo, «signore credo che lei debba andarsene stiamo per chiudere» lo avverte Wally.

Giusto il tempo di guardarsi in cagnesco per due attimi e poi Robert se ne va via.

«Chi era quello?» chiede Wally.

«In teoria il mio ragazzo, ma non lo so più» gli rispondo sospirando per la stanchezza.

«Ascolta, non per essere impiccione, ma ho ascoltato tutta la vostra discussione. Se ti tratta in quel modo dovresti lasciarlo. Dovresti essere felice, invece ultimamente sembri più triste e stanca» mi fa notare lui.

«Lo so ma non è così semplice, io tengo molto a lui» gli dico.

«Ma non sai se lui tiene allo stesso modo a te, dico bene?» mi chiede.

«Si» gli rispondo.

«Dai andiamo, ti do un passaggio in macchina fino a casa, non si sa mai» mi dice Wally.

«Ti ringrazio, sei diventato ufficialmente il mio salvatore»

.................

Arrivata a casa sono troppo stanca e sudata. Quello di cui ho bisogno adesso è un bel bagno caldo.

Arrivata in bagno lascio scorrere l'acqua fino a che non è bollente e mentre la vasca si riempie mi preparo un bel bicchiere di vino rosso, frizzante, dolce e ritorno in bagno. Chiudo l'acqua, mi spoglio e mi immergo nella vasca.

Non c'è niente di più rilassante di un bagno caldo, accompagnato da un bicchiere di vino. Sento i miei muscoli sciogliersi e la mia mente rilassarsi.

.................................................

Credo di essermi rilassata troppo, forze anca addormentata, perché vengo svegliata da un continuo bussare alla porta.

Controllo l'ora e noto che si è fatto tardi e l'acqua si è anche raffreddata. Sul cellulare noto diverse chiamate di Sandy, Steve e alcune anche di Rob. Richiamo Sandy per vedere cosa voleva.

Bip bip . . .

«Ehi ciao ma che fine avevi fatto?» mi chiede la mia amica.

«Scusa ma arrivata a casa ho deciso di farmi un bagno caldo e mi devo essere addormentata. Perché?» le chiedo.

«Perché oggi è venuto Robert al giornale mi ha chiesto se conoscevo la ragione del tuo cambiamento d'umore, del tuo comportamento» mi dice lei.

«Tu gli hai detto che il motivo è perché non riesce a darsi una calmata e a ricordarsi che ora è impegnato e non più single?» le chiedo.

«Gli ho solo detto che dovrebbe smettere di pensare solo a se stesso e al suo lavoro e di iniziare a pensare anche a te, al vostro rapporto prima che rischi di perdere tutto» mi informa Sandy.

«E lui? Come ha reagito?» chiedo curiosa.

«In realtà se n'è andato e basta senza aggiungere altro» mi sento delusa sapendo questo. Non si sforza, non lotta per noi, per me, ma per il suo lavoro si.

La coppia si chiama proprio coppia perché si dovrebbe essere in due e non uno solo.

..........

È già da più di un'ora che mi giro e rigiro nel letto senza prendere sonno. Stufa di non riuscire ad addormentarmi vado in cucina e mi preparo una tisana rilassante, magari mi aiuterà.

Al suono della sveglia che avevo impostato per le sette e mezza del mattino, mi accorgo di aver dormito. Caspita, la tisana ha davvero funzionato. Dovrò ricordarmi di berla più spesso.

Adesso quel che vi vuole è invece una bella tazza di caffè fumante. Proprio mentre sto per bere il primo sorso, sento qualcuno entrare nel mio appartamento, usando la chiave di riserva.

Oooooooooohh. . . non mi sarei mai aspettata di vederlo a quest'ora di sabato mattina , qui a casa mia e non a lavorare nel suo ufficio, stacanovista com'è!

«Piccola» mi saluta Rob avanzando nel mio appartamento.

«Rob . Come mai non sei a lavoro?» chiedo curiosa.

«Ho cose più importanti di cui occuparmi al momento» dice guardandomi intensamente.

«Rob. . . » sto per chiedergli di andare dritto al punto, ma mi precede.

«Senza fare storie, viene con me?» mi dice porgendomi la sua mano.

«Dove?» gli chiedo.

«In un posto dove saremo soli, dove avremo tutto il tempo per parlare e chiarire alcune cose» mi spiega.

Notando la mia espressione titubante, mi si avvicina e mi abbraccia per la vita, «Piccola guardami ti prego» mi chiede dolcemente.

«D'accordo, ma non ti prometto niente. Per quanto staremo via?» gli chiedo .

«Per oggi e domani. Ritorneremo e ti porterò direttamente in negozio, se ti va bene» mi propone lui.

«Si, va benissimo. Prendo solo dei cambi e le cose per il lavoro».

Un'oretta più tardi siamo quasi arrivati a destinazione. A quanto pare siamo diretti in montagna, in una delle sue numerose proprietà. Nessuno dei due ha parlato, ci siamo solo scambiati sguardi di sfuggita. Arrivati noto che questa casa è stupenda. Un vero e proprio rifugio, isolato, ma con tutto il necessario per diversi giorni.

Entrando si arriva in un soggiorno davvero grande. Nonostante tutto l'edificio sia costruito in legno l'arredo gli dà un tocco di modernità.

«Ti piace? » mi chiede.

«Si».

«Il secondo piano può essere raggiunto attraverso quella scala laterale, che porta anche ad una piccola terrazza», mi spiega mostrandomi la casa. Tanto piccola non è. Ci stanno tre sedie sdraio e un tavolo per otto persone. Da qui si scopre che al piano terra, proprio sotto questa terrazza c'è una zona vasca d'acqua calda privata.

«La vasca è protetta da vetri oscuranti, in modo da creare privacy» mi spiega, «Cosa ti va di fare?» mi chiede.

«Vorrei sistemare i miei vestiti e provare la vasca», d'accordo con la mia proposta, sistemiamo i nostri bagagli e ci prepariamo entrambi per la entrare in vasca. Trascorriamo momenti rilassanti, durante i quali nessuno dei due parla.

Il pomeriggio la trascorriamo ognuno occupato con il proprio lavoro. Io ho deciso il programma per l'inaugurazione del nuovo hotel-conferenze. Rob ha lavorato un po' al computer. Per questa notte abbiamo dormito in camere separate, anche se lui è sembrato un po' dispiaciuto.

Questa mattina mi sento rilassata energica, ma allo stesso tempo vuota. Mi manca qualcosa. Mi manca Rob. Anche se siamo qui insieme nello stesso posto, siamo comunque distanti. Dobbiamo parlare. Provo a cercarlo per casa ma non lo trovo. Decido di salire al secondo piano, ma proprio in quel momento lo vedo entrare con due sacchetti.

«Ciao. Ho preso al chiosco qui vicino la colazione. Cioccolata calda con panna e una spruzzata di cacao e due croissant alla nocciola» mi dice invitandomi in salotto. Finita alla colazione tra noi scende un silenzio imbarazzante. Non sapendo cosa fare faccio per andare in camera, ma lui mi ferma.

«Aspetta, non scappare!» mi prega Rob. Mi porta al divano dove ci sediamo l'uno di fronte all'altro.

Prendendomi le mani tra le sue inizia a parlare.

«In questo periodo mi sono dovuto occupare di un affare importantissimo, che potrebbe far guadagnare molto alla mia impresa. Potrebbe permettermi di guadagnare abbastanza da avviare alcuni dei miei progetti e creare nuovi posti di lavoro qui a New York e altrove» spiega.

«E quella donna?» chiedo.

«Lei è la figlia del mio socio in affari. In passato siamo stati insieme, ma abbiamo rotto perché lei non credeva nella monogamia. Ho scoperto che mentre stava con me aveva relazioni con altri uomini, così l'ho lasciata. Da quel momento in poi ho avuto relazioni brevissime. Per nessuna ho provato sentimenti profondi, di nessuna mi è mai importato nulla. Per molto tempo è stato così.

Tutto è cambiato quando sei arrivata tu. Sin dal primo momento che ti ho vista ho subito capito che eri diversa, semplice e pura, ma io avevo ormai deciso di non riprovare più a cercare la donna giusta per me. Alla fine l'ho trovata ugualmente» di ce sollevandomi il viso in modo che potessi guardarlo in volto.

«Rob. . . io . . » non so cosa dire. Non mi aspettavo questo. Paura, sorpresa, felicità, incredulità, sbigottimento. Tutto dentro di me è agitato.

«Piccola, se anche tu provi qualcosa per me, non scappare via. Resta . resta con me» mi chiede prima di baciarmi dolcemente.

Non riesco a resistere a questa sua richiesta.

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SPAZIO AUTRICE_

CIAO RAGAZZI. VI E' PIACIUTO IL NUOVO CAPITOLO?

SECONDO VOI Cristyn AVRA' ESAGERATO ACOMPORTARSI Così? E Rob SARA' STATO SINCERO CON LEI?

PER SCOPRIRLO NON VI RESTA CHE CONTINUARE A SEGUIRE Dolce Successo!!!!:)

placemeJ3

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