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Capitolo 38. DIVERTIMENTO?


Pov.Cristyn

Questo weekend è stato perfetto. Siamo stati sempre insieme. Sabato siamo usciti noi due soltanto, come coppia. Mi ha portato al ristorante vicino al mare che mi piace tanto e in discoteca. Lì ho scoperto un altro dei suoi numerosi talenti. Quest'uomo sa fare veramente tutto. Eravamo al bancone bar quando nel momento in cui parte una canzone di Justin Timberlake mi trascina in pista e sbaraglia tutti.

É stato magnifico! Sorprendente !

Mi sono divertita veramente molto. Domenica abbiamo ordinato una pizza e guardato la partita di baseball in televisione e un film romantico. Accoccolati sul divano, l'uno tra le braccia dell'altro. Lui continuava ad accarezzarmi i capelli e il collo solleticandomi. Si divertiva a tormentarmi. Io immersa in questa bolla di tranquillità, lasciavo scorrere le mani libere sul suo petto, stuzzicandolo.

Robert si è allontanato solo un paio di volte per telefonate da lavoro.

Spero solo che questo clima sereno e felice, non duri solo questo weekend e scompaia durante la settimana. Non voglio essere un passatempo.

È già domenica sera. Non sono mai stata così felice con una persona che non fosse la mia famiglia a un mio amico.

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Pov. Robert

«Ehi piccola ti senti meglio ora?» le chiedo mentre si accoccola ancora più vicino a me, sul divano.

«Mh mh. . .» dice mentre si strofina ancora di più su di me, « mi sento bene, molto bene» dice prima di alzare il capo e guardarmi con uno sguardo malizioso.

. . . . . . . . . . . . . . .

Questa notte è stata fantastica. Lei è fantastica. La sua sincerità, la sua spontaneità sono uniche. Lei è unica. Mi piace da impazzire. Non so cosa farei se al mio posto ci fosse un altro uomo, affianco a lei.

Svegliandomi sento qualcosa di caldo e pesante premere contro di me. È Cris noto sorridendo. Durante la notte mentre dormiva si è arrampicata su di me. Adesso è con la testa appoggiata sul mio petto, le gambe intrecciate alle mie e le sue braccia intorno al mio collo.

Resterei per sempre così, in questa posizione, ma ho un volo che mi aspetta e mi devo preparare. Guardo la sveglia sul comò per vedere che ore sono.

Sono già le cinque e venti del mattino. Per fortuna mi sono svegliato prima che la sveglia suonasse e svegliasse Cris. Lentamente mi libero dalla sua presa a polipo e mi dirigo in bagno.

Ahhh questa doccia calda ci voleva. Ho tutti i muscoli indolenziti e adesso che ci faccio caso ho dei nuovi graffi su petto e schiena. A sol pensare come me li sono procurati mi viene da sorridere e il mio corpo si risveglia all'istante.

al mio rientro in camera da letto trovo la mia principessa addormentata sveglia e tutta scompigliata. La sua espressione in questo momento è talmente buffa che non riesco a trattenere un sorriso.

«Che ore sono?» chiede lei con la voce ancora impastata dal sonno.

«È ancora presto piccola, puoi ancora dormire» le dico aiutandola a ritornare a letto.

«Ma io voglio venire con te? Voglio accompagnarti al volo» mi dice accarezzandomi una guancia.

«Non farai tardi a lavoro?» le chiedo.

«No se all'aeroporto ci accompagneranno Phil e il secondo autista. Così Phil potrà portarmi a lavoro e il secondo autista verrà con te» mi dice lei.

«Allora hai pensato a tutto vedo» le dico mentre inizio scegliere cosa mettermi per questo viaggio.

«Si . Anche ha come non farti dimenticare di me mentre sei via in questi giorni» dice attirandomi a se.

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Dopo una sessione di coccole intense , sono riuscito a vestirmi alla velocità della luce. Adesso siamo in macchina diretti all'aeroporto.

«Mi prometti una cosa?» mi chiede lei, mentre la macchia si ferma vicino alla pista di decollo, dove si trova il mio aereo privato.

«Certamente piccola» le dico stringendola a me e accarezzandole dolcemente le sue labbra con le mie.

«Non fare nulla di stupido e avventato, ok?», mi dice prima di rispondere appassionatamente al bacio.

«Tranquilla amore, non succederà niente» la rassicuro prima di salire sull'aereo.

Il volo fortunatamente procede secondo le tappe stabilite, senza intoppi e arrivo a destinazione verso le dieci e mezza.

Arrivato all'aeroporto di Chicago, vedo ad attendermi Freddy, un mio amico conosciuto al college. Grazie a lui sono riuscito a mettermi in contatto con Marvil Hanton magnate, imprenditore sessantenne che vuole espandere il suo marchio in tutto il paese e oltre i confini.

«Ciao Freddy, è un piacere rivederti» dico andandogli incontro.

«È bello rivederti Rob» dice sorridendo e stringendomi la mano.

«Allora come siamo organizzati con il signor Hanton?» gli chiedo mentre siamo in auto.

«Allora. Dobbiamo andare all'hotel e registrarci entro mezzogiorno. Poi abbiamo una riunione, un pranzo d'affari con la Society Hanton Construction verso le tredici, al ristorante del nostro Hotel il Presents House. Verso le diciassette invece dobbiamo incontrarci con i fratelli Coleman copresidenti della società dell'edilizia, per vedere se vogliono entrare in affari e diventare tuoi soci in questo progetto. Dobbiamo puntare sui loro interessi locali e solidali, sulla loro voglia di espandersi, farsi conoscere. Poi abbiamo serata libera», dice spiegandomi.

«Abbiamo il pienone oggi. Magnifico» .

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L'incontro con il signor Hanton non ha portato ai risultati sperati. Solo per poco tempo abbiamo all'inizio di affari, per poi passare a tutt'altro.

«Signor Hanton, mi conferma quindi la sua intenzione di entrare in affari con me e la mia società?» gli chiedo per conferma.

«Certamente mio caro Rob» mi risponde prima di scolarsi un intero bicchiere di vino.

«Ottimo, le farò avere una bozza dell'accordo , in modo che possa leggerlo. Così potremmo firmare e concludere le trattative» gli spiego mentre mando un messaggio alla mia segretaria, Elle Thorn per incaricarla di redigere il contratto e farmene trovare pronte due copie sulla mia scrivania, per il giorno seguente.

La serata procede allegramente tra chiacchiere e vino. Arrivato il momento di congedarmi, mi dirigo in camera per cambiarmi e prepararmi all'incontro con i fratelli Coleman.

Arrivato al ristorante noto che i miei possibili soci sono già arrivati e si trovano al bancone bar.

«Salve signor Pawel, è un piacere incontrarla» mi dicono accogliendomi.

«È un piacere anche per me. Ho prenotato un tavolo nell'ala privata» dico loro.

«Perfetto» dice Jonathan, il fratello più grande.

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Accomodatoci al nostro tavolo ordiniamo antipasti a base di pesce, il piatto della casa, vale a dire linguine allo scoglio e una bottiglia di Pinot Grigio.

«Allora cosa voleva proporci signor Pawel?»

«Vorrei che diventaste nostri soci. Vorremmo realizzare una catena di ristoranti e pasticcerie in tutto il paese. Voi potreste essere coloro che si occuperanno della costruzione degli edifici. Sarebbe un guadagno per entrambe le parti. Alla mia società risparmierebbe altro tempo nella ricerca di possibili soci. A voi permetterebbe di guadagnare introiti e poter dare lavoro ai vostri dipendenti » spiego.

«Non ha tuti i torti, ma non abbiamo una sede che ci permetta di controllare i lavori in altri stati. Dovremmo pensare anche a questo» sottolinea Jonathan.

«Ho pensato anche a questo. Ho trovato possibili edifici che potrebbero essere perfetti come nuova sede. Posso mandarvi per email tutti gli indirizzi e dettagli in modo che possiate rifletterci e decidere, se per voi va bene».

«Lei ci mandi i dati e noi rifletteremo sulla sua proposta» dicono i due fratelli.

A fine serata sono talmente stremato che appena arrivo in camera mi addormento.

Arrivato a giovedì sono riuscito a convincere il signor Hanton a firmare l'accordo e i fratelli Coleman ad accettare la mia proposta.

Proprio quando stavo per mettermi a guardare una partita di football in tv, bussano alla porta.

«Ehi amico che fai? Non vorrai poltrire proprio adesso? È ancora sera e sei già in modalità oziare. Preparati che andiamo a divertirci» dice Freddy entrando in camera mia come se fosse un uragano.

«Mi dispiace , ma so cosa intendi tu per divertirci e non posso» dico pensando a Cristyn.

«Ohh andiamo ti sei trovato una ragazza, non devi mica incatenarti a casa, puoi uscire anche senza chiederle il permesso e senza farglielo sapere. Non decide lei per te» mi dice lui cercando di convincermi.

«Va bene, ma solo due drink» gli dico.

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Arrivati al Only music troviamo una lunghissima fila,ma i buttafuori ci fanno passare senza problemi.

Proprio mentre stavo per ordinare il mio drink vedo avvicinarsi na donna. La conosco? Il suo viso mi è familiare.

«Guarda che si vede. Incominciavo a pensare che ti avessero rinchiuso o incatenato chissà dove» dice lei.

«Angy» dio riconoscendola, «Ancora no, sono qui» le dico.

«Lo vedo. È passato tanto tempo dall'ultima volta che ci siamo divertiti insieme» dice avvicinandosi sempre di più a me, fino a che i nostri corpi sono attaccati.

«Non è che qualcuna ti ha accalappiato per bene, vero?» dice scherzando.

« Non no, ma cosa vai a pensare».

Chiacchieriamo per un bel po' quando lei mi porta direttamente in pista e io non mi oppongo.

Incominciamo a ballare vicinissimi, quasi pelle a pelle. Lei fa di tutto per strusciarsi il più possibile su di me. All'inizio non la allontano anzi non ci trovo niente di male. Le lascio via libera. Mi accarezza ovunque. Poi però si spinge troppo oltre e allora la blocco.

Penso che non sia giusto nei confronti di Cristyn.

«Scusa ma devo andare. Domani ho degli impegni importanti» le dico prima di lasciarla in pista.

Arrivato in albergo mi accorgo che fino a quel momento non avevo mai pensato a Cris in quei giorni. Non l'ho mai chiamata , neanche una volta. Cazzo, cazzo. . . .

Non ci voleva. Questa proprio no. Non la passerò liscia.

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SPAZIO AUTRICE_

CIAO RAGAZZI! SORPRESI?

COSA ACCADRÀ' ADESSO SECONDO VOI?? SE VOLETE SCOPRIRLO CONTINUATE A SEGUIRE LA MIA STORIA. NE VEDREMO DELLE BELLE!!!

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