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Capitolo 32. DUBBI E DELUSIONI.


Pov.Cristyn

Non sento più niente, nessun rumore, nessuna voce. Le persone intorno a me scompaiono. Non rimane più nulla, più nessuno, tranne che una sagoma scura, indefinita. Corro il più velocemente possibile, ma ad un tratto mi ritrovo su un marciapiede affollatissimo. La marea di gente cammina in direzione opposta alla mia. La calca mi sovrasta e il mio respiro viene meno.

Ad un tratto mi ritrovo alla strana sagoma. Ogni secondo che passa, mentre la osservo per cercare di comprendere cosa possa essere, diventa sempre più nitida e prende le sembianze di un uomo. Non riesco a vedere il suo volto perché è girato di spalle. Riesco solo a notare il colore scuro dei suoi capelli. Improvvisamente compare a fianco a lui la sagoma di una donna alta, assomiglia a una modella. Lo abbraccia stretto a se e lo bacia appassionatamente. Cerco di muovermi, di allontanarla da lui, chiunque lui sia, ma non riesco a muovermi. Il mio corpo non mi risponde.

«Allontanati da lui!» voglio gridarle, ma dalla mia bocca non esce una parola.

Voglio muovermi, dirgli di non andarsene con quella donna, di non lasciarmi, di rimanere con me. Non mi ascolta. Li vedo scomparire, ridendo di me. Grido per farmi sentire, ma a un tratto la mia voce scompare. Non riesco nemmeno a emettere un sibilo.

Un suono assordante mi sveglia spaventandomi. Guardandomi attorno cerco di capire dove mi trovo. Sono nel salottino del mio appartamento e mi accorgo che il suono che mi ha destato dal sonno è la sveglia che ho impostato il giorno prima per non arrivare in ritardo alla pasticceria questa mattina. La signora Sullivan deve comunicarci notizie importanti.

Alzandomi per andare a spegnere la sveglia mi accorgo di essere sul mio nuovo puff. Ieri sera devo essermi addormentata in una strana posizione, perché ho un dolore terribile al collo. Non ci voleva. Vado in bagno se ho una pomata contro i dolori muscolari, quando guardandomi allo specchio noto i miei occhi gonfi. Vedendo il mio volto in quello stato mi tornano in mente gli eventi di ieri sera.

Robert e la donna rossa. Le uniche cose che ricordo di lei sono il suo atteggiamento del tutto fuori luogo da tenere in un posto pubblico e la sua età, anche se di poco, superiore a quella di lui. Robert però non respingeva i suoi gesti, anzi sembrava che gli facessero piacere. Non ricordo bene il viaggio di ritorno verso casa. Tutto è sfuocato. Devo essermi mossa automaticamente perché senza accorgermene, mi ritrovo davanti al mio palazzo. Indelebile è rimasta la sensazione che ho provato vedendo il mio Robert con un'altra donna, quando invece aveva detto di non potermi accompagnare dal medico per via di un impegno improvviso. Doveva essere con me, penso arrabbiata e delusa.

Ricordo di essermi sentita svuotata, priva di ogni emozione in quel momento.

Appena entrata nel mio appartamento devo essermi appisolata sul primo appoggio che mi è capitato.

L'intensità dei ricordi bombarda la mia mente provocando in me un forte dolore al cuore. Mi manca l'aria. La gola mi brucia e sento che le lacrime stanno per arrivare. Non respiro e tutto intorno a me comincia a girare.

Accendendo il cellulare mi torna in mente di aver lasciato un messaggio a Rob dicendo solo che avrei dormito da me per poi andare direttamente a lavoro e di aver poi spento il cellulare per evitare di rispondere alle sue chiamate e per non rischiare che lui si accorgesse del suo stato d'animo.

Dopo aver fatto una doccia calda e veloce, mi avvolgo in un accappatoio e mi dirigo alla mia cassettiera. Scelta e indossata la biancheria, passo in rassegna il mio armadio, per scegliere cosa mettermi quel giorno. Opto per un pullover rosa chiaro, dei pantaloni elasticizzati blu e gli stivaletti beige che ho comprato un paio di settimane fa uscendo a fare shopping con Sandy. Mi manca. La mia migliore amica mi manca.

.

Durante il mio tragitto a piedi verso la pasticceria ho il tempo per pensare a Robert, ai miei genitori, a Sandy e Steve che in quest'ultimo periodo si stanno allontanando sempre di più. Non voglio perdere nessuno di loro. Fanno parte della mia vita, fanno parte di me.

Arrivata in pasticceria, vedo che è già aperta.

«Salve mia cara. Deve solo arrivare Jackie, sostituisce la ragazza alla cassa. Poverina ha avuto un incidente in bici », mi informa lei con uno sguardo preoccupato.

«Niente di grave spero?» domando mentre indosso il grembiule.

«No, niente di grave. La macchina l'ha presa solo di striscio», dice mentre sentiamo arrivare anche la ragazza nuova.

« Ciao!!» la salutiamo tutti.

«Bene ragazzi, adesso che siete arrivati tutti dovete prestare attenzione a quello che sto per dirvi. Non so se lo avete notato, ma stanno ultimando la ristrutturazione del palazzo qui vicino. A quanto pare sarà un hotel, con numerose sale adibite per congressi e riunioni. Quindi i lavoratori dell'hotel e i suoi clienti potrebbero essere dei possibili clienti futuri e i nostri affari potrebbero migliorare ed il lavoro aumentare. Dobbiamo quindi farci conoscere, pubblicizzare la nostra pasticceria. Qualche idea?» ci chiede guardando le nostre facce sorprese ed estasiate.

«Potremmo creare dei volantini e fare volantinaggio» propone Jackie.

«Potremmo anche chiedere ai negozi vicini e della zona se possiamo lasciargliene qualcuno o attaccarli alle loro vetrine e banconi» propongono Petty e Wolly, i ragazzi che mi aiutano al bancone.

«Queste si che sono idee ragazzi. Credete di potervene occupare voi e buttare giù qualche schizzo, qualche idea?», chiede la signora Sullivan.

«Certamente, ci metteremo all'opera già da oggi!» dicono entusiasti.

«Io ho due amiche che lavorano a un giornale locale, potrei chiedere loro se possono scrivere un articolo o una recensione per pubblicizzare la pasticceria , ma prima devono ottenere l'approvazione dal loro responsabile» le spiego.

«Ottime idee. Fate dei progetti e appena avete qualcosa di pronto, gli daremo uno sguardo, tutti insieme. Adesso a lavoro, dobbiamo prepararci all'apertura. Jackie tu prepari le vetrine, addobbi e sistemi le composizioni dei dolci, Petty e Wolly voi occupatevi del bancone e della cassa. Tu Cristyn mi aiuterai in cucina. Forza ragazzi a lavoro, sù sù!!», ci incita lei.

Mi rimbocco le maniche e prendo gli ingredienti per realizzare i biscotti con nuovi ingredienti, come richiesto dalla signora Sullivan. Tra le ricette che ho appuntato nel mio book, ho deciso di realizzare quella dei biscotti alla cannella e al cacao. Posso crearli entrambi, basta solo dividere l'impasto in due parti: in una aggiungo la cannella in polvere, invece nell'altra aggiungo del cacao amaro.

La parte più lunga è la preparazione della pasta frolla. Una volta amalgamati per bene gli ingredienti, devo lasciar riposare la pasta per trenta minuti, prima di realizzare i biscotti. Grazie ad un utensile comprato online, un rullo con diversi stampi, quello di un fiore, di una nuvola, di uno smile e di una manina, posso creare biscotti di diversa forma, di diversa fantasia.

Quando i biscotti sono quasi pronti, ancora morbidi , tolgo le teglie dal forno in modo che si raffreddino e non si brucino.

«Signora Sullivan, i biscotti sono pronti» le dico per avvisarla. Dopo pochi istanti la vedo arrivare e assaggia i biscotti.

«Mm sono davvero buoni, ma devono raffreddare ancora un pochino» dice lei.

. . . . . . . .

I biscotti sono piaciuti ai clienti e anche ai ragazzi, sono finiti e ho dovuto prepararne degli altri. Una volta pronti, li dispongo in un vassoio in modo che Wolly possa metterli al bancone.

Tutta la lavorazione e preparazione dei dolci e dei biscotti è un lavoro faticoso per tutte e due, figurarsi per una sola persona anziana.

Essendo già ora di pranzo, credo che andrò al bar.

«Ragazzi, vado in pausa allo Starbucks, vi porto qualcosa?» chiedo loro.

«Sì. Porta due caffè normali, due macchiati, per piacere», dice il signor Sullivan.

«D'accordo. Vado e torno».

........................

Arrivata al bar noto che non c'è tanta fila. Per fortuna il mio posto all'angolo è libero. Essendo immersa nei miei pensieri, non mi sono accorta che qualcuno mi ha chiesto se il posto al mio tavolo fosse libero.

«È libero questo posto?» mi chiede gentilmente un ragazzo, indicando la sedia su cui avevo appoggiato la mia borsa. Togliendola dalla sedia, libero il posto.

«Si scusa è libero», solo quando lo guardo in volto, mi accorgo di conoscerlo, «Andy?» domando.

«Cristyn!! Ciao non pensavo ti avrei trovata in questa zona» mi risponde Andy.

«In realtà lavoro nella pasticceria qui vicino» gli spiego.

«Credo di esserci stato un paio di volte, ma non ricordo di averti vista» mi chiede.

«Questa settimana in realtà non ero a lavoro perché ho avuto l'influenza, quindi sono stata a riposo».

«Tutto bene adesso, vero?» mi chiede preoccupato.

«Si si, stavo davvero male, ma niente che un lungo e buon riposo non abbia potuto guarire».

«Dimmi, per caso hai impegni domani? Mi piacerebbe uscire con te, conoscerci meglio. Mi è dispiaciuto non sentirti in questi giorni, mi piaci davvero sai!!», mi dice con occhi speranzosi.

Oh cavolo! Con me è stato dolce e tenero, mi ha sostenuto durante i giorni in cui sono arrivata in città e stavo ancora male per Rob. Adesso cosa faccio?? Cosa gli dico?

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Pov.Robert

Accidenti, ancora la segreteria telefonica. È da ieri sera che provo a chiamarla. Le ho anche lasciato dei messaggi, ma non mi ha risposto. Quando sono tornato a casa e non l'ho trovata ad aspettarmi ho iniziato ad agitarmi. Ho avuto paura che se ne fosse andata, senza lasciarmi un messaggio. Poi mi sono ricordato che mi aveva detto che avrebbe dormito da lei, giacché la mattina dopo sarebbe dovuta andare a lavoro prima del solito. Infatti noto che il cellulare mi segnale un messaggio non letto, arrivato ieri sera. È un messaggio di Cris. Me l'ha inviato per ricordandomi che avrebbe dormito nel suo appartamento.

Se non avessi avuto la testa altrove, lo avrei notato prima il messaggio e non mi sarei preoccupato. Questo non spiega il perché non abbia risposto neanche a un messaggio, o a una chiamata.

Massaggiandomi le tempie cerco di alleviare il mal di testa che da stamattina m'impedisce di concentrarmi come si deve ai miei affari.

Proprio nel momento in cui credo di star migliore, il mio cellulare mi segnala l'arrivo di un nuovo messaggio. È Clarissa.

"Ciao Rob. Volevo solo dirti che sono stata davvero bene con te ieri sera. Mi ha fatto piacere rivederti dopo tutto questo tempo e dopo tutto quello che è successo. Non vedo l'ora di incontrarci di nuovo.

A presto. TUA, Clarissa"

Clarissa, era da tanto tempo che non avevo contatti con lei. Mi ha fatto piacere rivederla.

Adesso però è già ora di pranzo e non ho avuto modo di sentire Cris. So dove trovarla a quest'ora. Spero di raggiungerla in tempo al bar.

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SPAZIO AUTRICE.

CIAO RAGAZZI. VI PIACE QUESTO CAPITOLO.

SECONDO VOI CRISTYN HA SBAGLIATO HA REAGIRE IN QUEL MODO? ROB LE NASCONDE QUALCOSA? E POI CHI DIAMINE è Clarissa???

SEGUITEMI E LO SCOPRIRETE NEI PROSSIMI CAPITOLI!!!

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