Pov's Cristyn

Ritornata finalmente a lavoro, posso creare i dolci e ritrovare i miei colleghi. Devo ammettere che, anche se per pochi giorni, mi sono mancati la pasticceria e il clima che si è instaurato con i ragazzi.

«Oh eccoti qui mia cara! Ben tornata, sono felice che tu stia meglio», mi dice abbracciandomi la signora Sullivan.

«La ringrazio. Per fortuna i ragazzi hanno potuto sostituirmi. Essere in molti, ci permette di suddividere il lavoro in più' turni e di concentrarci al meglio».

«Se la sono cavata alla grande, sono stati veramente bravi», mi informa lei.

«In cosa posso aiutarla oggi?», le chiedo tornando dal camerino, dopo essermi cambiata.

<<Oggi ti insegnerò una mia ricetta. Biscotti di pasta frolla. Io li chiamo "Rose" perché' mi piace dargli la forma di un fiore. Vedi questi biscotti hanno la particolarità di essere leggermente croccanti all'esterno e morbidi all'interno», mi spiega lei, facendomi pensare a quanto strano può essere il destino. Questi biscotti mi fanno pensare a Robert. Lui è un uomo d'affari sicuro di sé, forte, ma dentro in realtà è amorevole e protettivo verso le persone care.

«Bene, rimbocchiamoci le maniche e cominciamo!», dice allegramente la mia mentore.

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La mattina procede bene. I numerosi clienti escono dal negozio tutti soddisfatti. Per fortuna siamo in due in cucina, perché' i biscotti vanno a ruba. Soprattutto quelli che sto imparando a preparare.

Lasciandomi trasportare dalla fantasia, ho apportato una modifica alla ricetta originale dei biscotti e ho aggiunto un pizzico di scorza di arancia. Spero siano venuti bene e che piacciano alla signora Sullivan.

«Spero non se la prenda a male, ma mi è venuta un'idea. Nell'impasto per i biscotti ho aggiunto un pizzico di scorza d'arancia, in modo che abbiano un retrogusto e che vi sia un contrasto di sapori», le spiego nervosamente, mentre ne assaggia uno.

«Devo dire che sono squisiti. L'unica cosa che ti dico è che io avrei aggiunto un po' di più di scorza d'arancia, per farne risaltare maggiormente il sapore», dice complimentandosi e prendendo un altro biscotto.

«Sono contenta che le piacciano».

«Riusciresti a crearne di altri? Cioè altri biscotti sempre di pasta frolla, ma con altri ingredienti aggiuntivi?», mi chiede attirando la mia attenzione.

«Volentieri. Dovrei avere qualche ricetta già appuntata nel mio book», dico felice dell'incarico.

«Perfetto! Riusciresti ad arrivare prima domattina? Devo dare a voi ragazzi una favolosa notizia. Potresti anche approfittarne per provare una delle tue ricette».

«Nessun problema. Ah volevo ricordarle che oggi pomeriggio devo andarmene via un paio d'ore prima perché ho una visita dal dottore», le ricordo.

«Certamente mia cara. Fammi sapere come va la visita», mi dice lei.
Lavorando per i signori Sullivan non si può far a meno di affezionarsi a loro: sono persone dedite al lavoro, alla famiglia, persone su cui si può' contare per qualsiasi cosa.

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Dopo un paio d'ore ho perso il conto di quanti biscotti abbiamo sfornato. Neanche il tempo di intiepidirsi un pochino, dopo averli messi in vetrina, che subito venivano richiesti dai clienti.

Arrivata l'ora della pausa pranzo, credo sia meglio fermarmi in negozio e continuare a dare una mano prima di andarmene per la visita medica.
Se non sbaglio devo portare le analisi del sangue fatte mentre sono stata male. Durante quei giorni Rob ha chiamato il medico di famiglia, il quale accompagnato da un'infermiera, mi ha visitato a domicilio e mi ha prelevato del sangue, per effettuare le analisi che sono risultate negative. Non ricordo se le ho portate con me. Accidenti! Nella borsa non le trovo devo averle lasciate al mio appartamento.
Accidenti. Devo sbrigarmi a recuperarle, altrimenti arriverò in ritardo alla visita.

Recuperate le analisi e arrivata allo studio del medico, per fortuna con un leggero anticipo, chiamo Robert per vedere se si e" ricordato della mia visita dal dottore. Ieri aveva detto d voler esserci quando il dottore mi visita per assicurarsi che io sia effettivamente guarita. Non risponde, ma parte la segreteria telefonica, così decido di lasciargli un messaggio.

"Ciao, sono io. Ascolta fra poco ho la visita dal dottore. Volevo solo dirtelo perché' avevi detto di voler esserci quando mi avrebbe visitata. fra poco dovrebbe essere il mio turno. Chiamami".

Dopo una decina di minuti nella sala d'attesa, sento il mio cellulare squillare e rompere il silenzio che aleggiava nella sala d'aspetto. Che figuraccia. Mi sono dimenticata di mettere il cellulare in modalità' silenziosa. Prendendolo noto che è Robert ha chiamarmi.

"Ciao piccola, ascolta volevo dirti che non riuscirò ad arrivare in tempo per la visita. Purtroppo ho un incontro di lavoro che ho dovuto posticipare fra un'oretta. Quindi devo rimanere qui in ufficio. Mi dispiace», dice con un tono strano, come se fosse nervoso, ma forse sono solo io che me lo immagino.

"Non ti preoccupare, fai quel che devi fare. Ti chiamo poi per farti sapere cosa mi ha detto il dottore".

"OK, piccola a dopo", dice chiudendo la chiamata. Strano di solito non è di così poche parole. Mi è sembrato un po' sbrigativo, come se volesse terminare al più presto la chiamata. Forse è solo la mia immaginazione che mi gioca rutti scherzi.

«Signorina Mitchell?», mi chiama una giovane donna tutta vestita di bianco.

«Sono io la signorina Mitchell», le rispondo alzandomi.

«La prego mi segua, il dottore la può' visitare», dice facendomi strada verso l'ufficio del suo capo.
Entrando in quella che sembra essermi una piccola stanza, vedo un signora brizzolato sulla cinquantina.

«Salve signorina, Mr. Pawell mi ha informato che lei di recente è stata male, ha avuto problemi intestinali e febbre, giusto?», mi chiede mentre mette a posto un mucchio di fogli sulla sua scrivania.

«Si, dottore».

«Ha portato con se' le analisi?», mi chiede.

«Si eccole», dico porgendogliele.

«Mmmm. . . . livello di zuccheri, globuli bianchi, globuli rossi e piastrine nella norma. Il ferro e le proteine , invece, sono un po' basse. Direi che la stanchezza sia dovuta al calo di ferro , che a sua volta ha portato all'indebolimento e così via. In questi ultimi due giorni le è per caso ritornata la febbre?», mi chiede continuando ad osservare le analisi.

«No dottore, non ho più avuto la febbre, solo un po' di raffreddore», gli rispondo.

«Bene si sieda sul lettino, in modo che io possa auscultare il suo respiro».

Doc utilizza il suo strano strumento e lo appoggia sulla mia schiena e sul mio petto.

«Direi che è tutto a posto. Devo solo assumere più' ferro e proteine, mangiare più' carne e legumi ad esempio e continuare a prendere gli integratori per un paio di giorni», mi spiega lasciandomi il foglietto dell'anamnesi della visita, prima di salutarmi.

«La ringrazio dottore»

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Essendo migliorato un po' il tempo e non essendoci più tanto freddo come prima, decido di pare una passeggiata e di andare a casa a piedi. Sono contenta che il dottore non mi abbia detto che si è trattato di qualcosa di grave, ma di un semplice calo di valori, a cui si può rimediare facilmente. Dato che Rob è ancora impegnato a lavoro, decido di fargli una sorpresa e di portarli un bel caffè caldo e una ciambella ripiena e ricoperta di glassa, utile per recuperare energie.
Proprio mentre sto per andarmene mi viene incontro una donna, mai vista prima.

«Ciao, noi due non ci conosciamo, mi chiamo Georgiana. Sai noi due abbiamo un paio di cose in comune», dice con un sorriso che non mi piace affatto, «O meglio abbiamo qualcuno in comune. Anche io conosco il caro e vecchio Robert, e molto, molto meglio di te, credimi».

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SPAZIO AUTRICE_

CIAO RAGAZZI! VI PIACE IL CAPITOLO?
VI RICORDATE CHI E' QUESTA GEORGIANA? E POI COSA MAI VORRÀ DA Cristyn?
E POI, PERCHÉ' ROBERT LE HA DATO BUCA ALLA VISITA DAL DOTTORE?

Dolce successo e Dolce Rivincita partecipano ai #WATTYS2017, NON PERDETELI!

CONSIGLI LETTURE:

- La Ragazza Dal Passato Celato di @bea_sad (STORIA D'AMORE);

- Il diario di Sara:) di @livsilver_29 (STORIA D'AMORE);

- Secretly di @fallsofarc (STORIA D'AMORE);

- Innamorata del mio rapitore di @MarisaCelentano (STORIA D'AMORE).

Buona lettura by @SweetCreation94