Capitolo 28. ROTTURE
Pov's Cristyn
Non riesco a credere che Sandy se ne sia andata, che se la sia presa perché non le ho detto niente su me e Rob. In fondo neanche io so cosa sta succedendo. Tranne che vogliamo conoscerci, ma andandoci piano. Lei è la mia roccia, la mia amica. Ci siamo sempre sostenute ed incoraggiate. Siamo state sempre presenti l'una per l'altra, ma adesso è come se lei non si fidasse più di me, se stesse alzando un muro tra noi.
Provo a chiamarla sul cellulare per convincerla a tornare indietro ma niente, parte la segreteria telefonica. Non ho il tempo di riprovare perché sento di stare di nuovo male. Cerco di andare in bagno, ma senza successo. Appena arrivata a metà strada tutto diventa buio.
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Pov's Robert
I programmi non sono andati come avevo previsto. Non credo che riuscirò a liberarmi prima dell'una e mezza. Meno male che Cris è con la sua amica Sandy. Provo a chiamarla per sapere come sta la mia piccola. Niente. Parte la segreteria telefonica. Spero solo stia meglio di prima. Sembrava troppo sciupata.
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Finita la riunione mi dirigo direttamente alla macchina, ma prima che uscissi dal palazzo, la signorina Rash mi blocca.
« Mr.Pawel ha chiamato la signora Morgan. Vuole discutere della costruzione della catena di bar qui a New York».
« Dille che questa settimana è impossibile e che la contatteremo settimana prossima», le riferisco prima di andarmene.
Finalmente in auto provo a chiamare Cris sul suo cellulare, ma niente, non risponde. Provo sul telefono di casa. Parte direttamente la segreteria telefonica. Non va affatto bene. Ho un brutto presentimento.
«Roger và più veloce», spero di sbagliarmi.
Di corsa entro nel palazzo. Non busso, non so perché ma so già che non mi aprirà. Riprendendo la chiave di riserva da dove l'avevo rimessa l'altro giorno. Entrando la trovo sdraiata per terra, vicino al bagno. Credo si sia sentita male e abbia cercato di andare in bagno, ma è svenuta. Ma che cavolo. Dove diamine è andata la sua amica? Spero per lei che si sia trattato di una questione di vita o di morte. Altrimenti non ha scuse per aver lasciato Cris da sola.
Respira piano ed è un pochino calda. Credo abbia un po' di influenza.
Proprio quando sto per decidere cosa fare parte la segreteria telefonica di casa.
"Ciao tesoro, sono la mamma. Come stai? Chiamavo per sapere come è andata con quel tuo "amico" l'altra sera. È da un po' che non facciamo una chiacchierata tra noi. Chiamami appena puoi, mi raccomando, tesoro".
Non posso risponderle adesso, non saprei cosa dirle e la farei solamente preoccupare. La mia priorità adesso è Cristyn. Non posso lasciarla qui. Lei è abbastanza grande per vivere da sola, ma ora ha bisogno di cure e attenzioni.
Lei ha bisogno di me ora.
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È ormai da tre ore che ho portato Cris da me. Non volendo perderla d'occhio, ma controllarla ogni istante, ho deciso di stare con lei in camera mia.
Prima però le ho dato una rinfrescata e le ho messo nuovi vestiti.
Sto cercando di lavorare ad un progetto sul computer, ma sono continuamente distratto dalla donna di una bellezza mozzafiato, che sta ancora dormendo profondamente. Per fortuna non è più tanto calda come prima.
Lo stress per il lavoro è la preoccupazione per la mia Cris inizia a farsi sentire. Mettendo da parte il lavoro decido che è ora di riposare. Domani sarà una giornata impegnativa.
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Pov's Cristyn
Cris è sprofondata in un sonno che mi è sembrato eterno. Metto a fuoco la stanza in cui mi trovo, ma non la riconosco. Il letto a doppia piazza è a baldacchino. I comodini e gli armadi sono di legno scuro , in contrato con le pareti chiare. In oltre vicino al letto c'è un enorme specchio, in cui posso vedermi.
Il mio aspetto non è così brutto , come mi sarei aspettata. Anzi sembro in salute.
Dalla finestra noto che il sole è ormai alto. Credo che siano le undici passate, più o meno.
Guardandomi attorno cerco qualcosa con cui coprirmi per andare in esplorazione della casa, per capire dove mi trovo. Indosso la prima cosa che mi capita a tiro. Una camicia appoggiata su una sedia vicino alla porta della stanza.
Pian piano scendo le scale e per prima cosa decido di andare a vedere se in cucina c'è qualcuno. Niente. Nessun'anima viva. Proprio nel momento in cui sospiro per la felicità, di essere sola, in modo da potermi organizzare per la giornata una donna alle mie spalle mi saluta, cogliendomi di sorpresa e facendomi fare un balzo per lo spavento.
«Mi scusi signorina Mitchell per averla spaventata. Mi chiamo Maria, sono la domestica del signor Pawel», mi informa una gentile signora ispanica sulla cinquantina.
«Salve Maria è un piacere conoscerla», le dico sorridendo.
«Il padroncino mi ha fatto promettere di prendermi cura di lei fino al suo ritorno», mi riferisce Maria.
«Sa quando tornerà?», le domando curiosa.
«Dovrebbe tornare per le cinque del pomeriggio, signorina», mi risponde mentre va al bancone dove appoggia quelle che credo siano buste della spesa, «Bene, mi dia solo un attimo per riordinare la spesa e poi le preparerò qualcosa da mettere sotto i denti».
«Non si preoccupi, non ho molta fame», le dico mentre accomodandomi su uno sgabello.
«Ah, ah, gli ordini del padroncino non si discutono. Non per offenderla, ma non ha un bell'aspetto. Deve riprendere un pò di colore, è un pochino pallida», mi dice Maria.
«Davvero io . . . », non mi lascia neanche il tempo di rispondere.
«Facciamo così. Adesso le preparo una spremuta d'arancia, un po' di pane tostato, che può mangiare con burro e marmellata o miele, scelga lei. Per pranzo, invece, le andrebbe bene pasta con burro, salvia e un filetto di platessa con limone?», mi domanda lei sorridendo.
«Si la ringrazio», le rispondo timidamente.
«Ohh su via, chiamami Maria», mi invita lei.
«Solo se lei mi chiama Cris», le propongo.
«Nessun problema. Allora Cris quali sono i suoi programmi per questo pomeriggio?», mi domanda mentre mi porge la colazione.
Riflettendo tra un boccone e l'altro, mi accorgo che non ho un vero e proprio programma, «Non potendo andare a lavoro, potrei completare il mio album», dico riflettendo ad alta voce.
«Cosa disegni?», mi chiede interessata.
«Disegno i miei progetti, le mie creazioni. I dolci e le torte che un giorno vorrei creare», dico sorridendo.
«Posso vederle?».
«Certo. Aspetti un attimo, vado a prendere l'album, credo sia di sopra».
Infatti era nella mia borsa. Deve averlo messo Rob, quando mi ha portati qui a casa sua. Ancora non riesco a crederci! Mi ha portata a casa sua. Controllo se mi sono arrivati messaggi. Solo un avviso di un messaggio in segreteria da parte di mia madre, che mi propongo di richiamare più tardi, ma neanche uno da parte di Sandy! Devo dire che mi sento delusa e amareggiata. Non avrei mai pensato che Sandy potesse comportarsi così e scomparire.
Ritornata al piano di sotto porgo l'album a Maria.
«Ohh ma queste sono opere d'arte. I disegni sono stupendi, davvero!», mi dice complimentandosi con me mentre sfoglia il mio album.
«La ringrazio, ma questi sono solo bozzetti».
«Beh se questi sono solo dei bozzetti, vorrei proprio vedere come saranno i veri disegni e le vera creazioni», dice sorridente.
«Ti ringrazio».
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Disegno tutto il pomeriggio. Non mi accorgo nemmeno di quanto tempo sia passato. So solo che mi sento di nuovo un pò stanca e in pochi minuti mi addormento sul divano. Ed è così che mi ritrova Robert.
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Pov's Robert
Sapendo che a casa con Cristyn c'è Maria, che la può tenere d'occhio in caso stesse di nuovo male, mi sento un pò più tranquillo, comunque preoccupato ma tranquillo.
Terminate le riunioni mi faccio portare a casa dal mio autista. Approfitto del momento per fare una telefonata.
«Pronto parlo con Sandy?»
«Sì».
«Sono Robert. Volevo solo ringraziarti per essertene andata l'altro giorno e per aver lasciato Cris da sola. Al mio ritorno l'ho trovata a terra priva di sensi, con respiro corto e febbre alta. Grazie per esserti presa cura della mia Cris».
Detto questo chiudo direttamente la chiamata senza neanche aspettare una sua risposta.
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Arrivato finalmente a casa, non vedo l'ora di stringere tra le mia braccia la mia Cris.
«Maria!», la chiamo per veder se è ancora qui.
«Salve padroncino», mi saluta vendendomi incontro.
«Come è andata oggi con la nostra ospite?», le chiedo per informarmi.
«Oh la signorina è una persona carinissima, dolce, ma si preoccupa troppo di essere un disturbo. Adesso è sul divano nel soggiorno, si è addormentata mentre disegnava sul suo blocco. Ha visto i suoi disegni? Sono straordinari».
Andando in soggiorno trovo la mia Cris immersa nel mondo dei sogni, con ancora l'album aperto. Raccogliendolo lo sfoglio, «Sai Maria hai ragione sono straordinari».
Prima che lei si svegli, vado nel mio studio e scannerizzo i suoi disegni. Se lei non vuole ammettere di avere talento, chi sono io per non aiutarla a riconoscere la verità??
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SPAZIO AUTRICE_
CIAO RAGAZZI. COME VI è SEMBRATO IL CAPITOLO??
CREDETE CHE ROBERT ABBIA FATTO MALE A FARE QUELLA TELEFONATA A SANDY?
COSA CREDETE SUCCEDERÀ' DOPO?
CONSIGLI LETTURE:
- La Ragazza Dal Passato Celato di @bea_sad (STORIA D'AMORE);
- Il diario di Sara:) di @livsilver_29;
- Mine di @FrancyeCarlo (STORIA D'AMORE);
- Verità Dietro Bugie di @MaricaM14(ROMANZI ROSA).
Non perdetevele. Buona lettura by @SweetCreation94.
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