Capitolo 25.SECONDE CHANCE
Pov's Cristyn
A causa dell'apparizione a sorpresa di Robert, sono un po' irrequieta. La mia tranquillità mentale è andata a farsi benedire. Per fortuna ho appena finito il turno alla pasticceria e posso tornare a casa.
Fatta una doccia calda, rimango in accappatoio e i capelli raccolti in un turbante. Sistemato sul tavolino del soggiorno una serie di DVD e i popcorn, sono pronta a rilassarmi, ma come sempre sento suonare quel maledetto campanello. È mai possibile che quando decido di dedicare del tempo a me stessa, ci sia qualcuno che rovini i miei programmi?
Apro la porta e subito dopo la richiudo in un baleno.
«Aprimi Cristyn!», dice Robert battendo alla porta, «Potrai anche non volermi parlare, ma almeno puoi ascoltare».
«Ho già ascoltato tutto quello che avevi da dire», gli dico non accorgendomi di star gridando.
«Ascolta la mia proposta. Usciamo a cena. Una semplice cena, nient'altro. Tu puoi ascoltare quello che ho da dirti e non dire una parola», dice spettando una mia risposta, «In fondo non hai niente da perdere. Una cena gratis e una bella serata fuori casa. Se non vuoi uscire con me perché credi che significherebbe qualcosa, fallo allora per alleviare la tua curiosità».
Sta zitto, sta zitto ti prego. Non continuare a parlare, dammi il tempo per pensare.
E adesso cosa faccio. In preda all'ansia con il cuore in gola, non riesco a prendere una decisione. Respira Cris, respira. Inspira ed espira, inspira ed espira. Ecco adesso mi sento leggermente meglio.
In fondo non ha tutti i torti. Voglio sapere se trascorrere con lui una semplice serata può essere un'occasione per rivivere l'alchimia che c'è stata tra noi la sera di capodanno. In cuor mio ho sempre saputo che se lui fosse ritornato e mi avesse chiesto di incontrarci, io avrei accettato. Non per ripicca, per curiosità come dice lui, ma perché lui mi piace e non come imprenditore, ma come uomo.
Mi piace e mi è sempre piaciuto, nonostante sia un vero stronzo. O almeno credo lo sia.
«D'accordo, ma sarà una cena informale e aspettami di sotto, devo cambiarmi», dopo aver sentito i suoi passi ed essermi assicurata che sia sceso ad aspettarmi, inizio ad andare nel pallone.
E adesso cosa mi metto? Vediamo, vediamo. Gli occhi vanno a cadermi proprio sulla scatola di Victoria Secret. Sarà un segno del destino?
Senza pensarci indosso il completo sotto la nuova tuta nera che ho comprato.
Raccolgo i capelli in una coda raggiungo Rob.
Non essendo vestita per una serata galante e dato che lui aveva detto che si trattava di una cena informale, mi meraviglio del fatto che ci stiamo dirigendo in pieno centro.
«Dove stiamo andando?», gli chiedo.
«Andiamo a cena sul lungo mare, in un ristorante italiano», mi dice Rob.
«Ma io non ho il vestito adatto per un posto del genere Rob!», gli faccio notare.
«Non ti preoccupare, sei bellissima», dice lui con un sorriso sornione.
«Accidenti a te, non farò la figura della stupida solo perché tu non ti degni di comunicare con me e non pensi come potrei sentirmi io in un ambiente nuovo. Come al solito decidi solo tu, senza tener conto delle opinioni altrui», dico un po' stizzita.
Stando un attimo in silenzio, noto che lui sta rimuginando su ciò che ho appena detto.
«Hai ragione? Facciamo prima un salto da Gucci, così scegli un vestito». Così dicendo cambia direzione e arriviamo a destinazione. Adesso mi sento più agitata di prima. Non ho chiesto che lui mi compri un vestito firmato, che usi i suoi soldi per me.
«Sai un vestito posso anche comprarmelo da sola, non voglio niente da te», gli dico innervosita.
«Si ma siccome siamo già per strada ed è un mio regalo per te, accettalo senza fare tante storie, ok?».
Senza fare storie? Ma guarda questo citrullo. Non gli renderò le cose facili, questo è poco ma sicuro.
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Pov's Robert
Cavolo! Non voglio che si senta a disagio e che si innervosisca. Questa serata ha tutt'altro scopo.
Dopo averle trovato il vestito adatto, accompagnato da pochette e soprabito, ci dirigiamo verso il ristorante.
Come le avevo detto alla boutique, il locale è sul lungo mare, costruito su un piano rialzato e con lunghe e bellissime scale che collegano il posto con la spiaggia.
« È stupendo» le sento dire, mentre la aiuto a scendere dall'auto.
Il ristorante è circondato da vetrate, con tavoli disposti su diverse parti rialzate del locale, in modo che ogni ospite abbia una bella visuale sul panorama circostante. Lampadari in cristallo illuminano, con una luce soffusa, il locale e creano l'atmosfera giusta.
Appena si toglie il soprabito e lo porge al cameriere, non riesco a non squadrarla da capo a piedi, soffermandomi sul mio viso. Mi sembra diverso questa volta, fino e notare come le cade il vestito addosso.
Sono sorpreso che la scollatura metta in evidenza una parte del suo decolté.
«Se avessi notato prima che il vestito ti andava così, non te lo avrei fatto mettere. Non voglio che gli altri sbavino su ciò che è mi», le dico infastidito.
«Punto primo, hai voluto tu comprarmi un vestito e hai scelto questo. Secondo non hai il diritto di essere infastidito e terzo gli altri possono sbavare quanto vogliono, perché non sono loro, ma tanto meno tua», fa per ricordarmi.
Così non va assolutamente bene, devo calmarmi altrimenti rovinerò tutto.
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La serata procede bene. Parliamo del più e del meno, senza toccare il tasto dolente. Durante la chiacchierata ho appreso che lei ama veramente creare i dolci. La pasticceria è la sua passione. A quanto pare, possiede un book in cui disegna rappresentazioni delle sue creazioni, finora mai realizzate.
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Pov's Cristyn
Arrivati al dolce, dopo un bicchiere di vino, inizio a sentirmi rilassata. Il panorama ha contribuito al mio cambiamento di stato d'animo. La spiaggia limpida, il rumore delle onde infrangersi sulla sabbia, la tranquillità del momento.
A quanto pare Rob sta cercando di espandere i suoi affari nella ristorazione e si è messo in contatto con un suo vecchio amico del college per ampliare i suoi investimenti.
«Scusa mi, ma devo andare ai servizi». Mentre vado in bagno, sento il suo sguardo fisso sulla schiena. Sono sicura che sta seguendo ogni mio passo.
Dubbi assillano la mia mente. Cosa ci faccio qui? Non lo odiavo? Allora perché sono con lui a cena, in un meraviglioso ristorante? Ma chi voglio prendere in giro. Sono qui perché voglio essere qui, voglio stare con lui. Nonostante penso che lui sia uno stronzo patentato devo ammettere che mi piace e che forza la mia prima impressione su di lui può essere sbagliata.
Una bella rinfrescata al viso mi calma. Stavo per asciugarmi e ritornare in sala quando a un tratto sento la porta aprirsi e chiudere. Alzando lo sguardo al vetro rimango bloccata. Rob si trova dietro di me. Il suo sguardo intenso mi attrae a lui come una calamita.
Accarezzandomi delicatamente le braccia nude e appoggiando la su fronte sulla mia, mi riporta a quell'incredibile notte. La mia magica notte.
«Dacci una chance, dammi una seconda chance. Se dovessi poi scoprire che non meritato questa seconda opportunità, prometto che scomparirò dalla tua vita».
Queste sue ultime parole sono come pugnalate al cuore. Non voglio che scompaia, ma non so neanche se voglio che rimanga accanto a me. L'unica cosa di cui sono certa è che adesso ho bisogno di lui.
Cogliendolo di sorpresa, in punta di piedi, con le mie labbra accarezzo le sue, le mordicchi, le stuzzico, fino a che lui non resiste più e mi stringe a se per intensificare il nostro bacio.
Il bacio iniziato come una dolce carezza, diventa sempre più profondo. La sua bocca è sempre più avida, esige sempre di più. Senza staccare la sua bocca da me mi spinge verso il muro del bagno premendo il suo corpo contro il mio, ponendo le sue mani ai lati del mio viso.
Staccandosi a malapena da me ci fissiamo negli occhi e capiamo entrambi che nessuno dei due vuole concludere la serata senza l'altro.
«Abbiamo due scelte o ce ne andiamo via, o ti prendo qui e adesso. Hai due secondi per scegliere, ma sappi che se ti predo qui sarà rapido», mi dice con una voce bassa e roca, a cui non so resistere neanche lo volessi.
Così mi ritrovo a rispondergli ,« A casa».
. . . . . . . . . . . . . . . .
Il tragitto è silenzioso, ma mi preoccupa di più arrivare tutta intera a destinazione. Non mi sorprenderebbe venir a sapere l'arrivo di multe a Robert, per eccesso di limiti di velocità. Non posso biasimarlo, lo comprendo perfettamente. In questo momento sono tormentata tanto quanto lui, sento lo stesso irrefrenabile desiderio, impulso che sta provando lui.
Arrivati a quella che dovrebbe essere casa sua, una villetta con recinzione, non lontana dalla città, vengo letteralmente trasportata in braccio come un sacco di patate fino all'entrata.
Questo suo lato da "uomo delle caverne mi piace", devo ammetterlo.
Appena si chiude la porta, le mie mani sono frenetiche. Gli tiro la camicia fuori dai pantaloni, e non avendo più pazienza la strattono. Tutti i bottoni saltano svelando il suo petto muscoloso e invitante.
L'eccitazione cresce tra noi e mi porta a sentire sempre più caldo, ogni secondo che passa. Il mio vestito fa la stessa fine della sua camicia. Rimango solamente in intimo.
Meno male che ho deciso di indossare il completo intimo in pizzo nero, che mi aveva suggerito Sandy. Lui sembra apprezzarlo, perché si sta leccando le labbra, come un dobermann con una bistecca.
«Vieni qui piccola», in un secondo sono tra le sue braccia.
Non riusciamo ad arrivare neanche in camera. Finiamo sdraiati sugli scalini che portano ad essa. Il freddo delle scale dietro la mia schiena è in contrasto con il calore del mio amante, con il suo respiro , con il suo affanno.
Impazienti le sue mani vagano sul mio corpo, finché non scoprono che l'apertura del corpetto e sul davanti.
«Ingegnoso» dice sorridendo. La sua risata roca solletica il mio collo e mi involgi a stuzzicarlo. Senza pensarci mi avvento sul suo collo e inizio a mordicchiarlo.
Ci spogliamo freneticamente, cercando di non staccarci e di arrivare al nostro letto. Per tutta casa seminiamo i nostri vestiti.
Arrivati all'ultimo gradino in alto, ponendomi le mani sul sedere, mi solleva. Colta di sorpresa mi aggrappo a lui con le gambe e braccia, stringendolo forte. Contatto che lo fa eccitare ancora di più. Arrivati finalmente in camera mi getta sul letto facendomi rimbalzare.
Con le labbra mi dona un dolce bacio. Con le dita mi dona dolci carezze. Con i suoi occhi mi dona un dolce sguardo.
Qualcosa è cambiato lo sento, lo vedo. Mentre esplora la mia bocca, la sua mano mi accarezza il volto, il collo fino ad arrivare al solco tra i miei seni. Premendosi sempre più forte contro di me, mi permette di sentire ogni sua parte, ogni suo muscolo. Rovesciando la testa sui cuscini, decido di mollare qualsiasi tipo di resistenza e di godermi le sensazioni, di godermi lui. Le sue carezze si fanno più spinte e i suoi baci vagano ovunque. Quando mordicchia il lobo del mio orecchio, trova un mio punto debole, cosa che lo incita a continuare in quella deliziosa tortura. Per non essere da meno, gli accarezzo le spalle, il petto, ogni muscolo che le mie mani possono raggiungere, lentamente.
Il mio intento va a buon fine perché sento la sua tensione aumentare sempre di più.
Le sensazioni sono troppo forti per me «Non resisto più».
«Non mollare . . .resta con me», mi incita mentre continua la sua corsa, accelerando i suoi movimenti, facendomi superare il limite di non ritorno.
Scosso dall'intensità del momento, appoggia la sua fronte alla mia, sospirando. Ancora un po' stordita cerco di riprendermi, chiudo gli occhi e sento di avere i muscoli fuori uso.
« Guardami», mi dice ad un tratto.
Aprendo gli occhi rimango disorientata dall'intensità del suo sguardo. Il suo comportamenti alternante, disinteressato e affascinato mi confonde .
Questo non è un bene. Devo capire cosa voglio veramente prima di continuare ad andare oltre.
Coprendomi con il lenzuolo mi alzo, alla ricerca dei vestiti.
«Cosa fai?», mi chiede.
«Devo rientrare a casa».
«Ma perché? Non hai nessuno che ti aspetta no?».
« No, ma mi serve del tempo».
«Del tempo per cosa?», mi chiede, ma io non rispondo. Vado verso le scale, dove sono sicura troverò il resto dei miei vestiti. Ho quasi finito di risistemarmi quando Rob compare, tutto rivestito.
«Prima di andartene ascoltami», dice con uno strano sguardo, che finora non gli avevo ma visto, «Durante la nostra lontananza ho capito una cosa».
«Ah si? Davvero?», dico sarcastica.
«Quella notte è stata troppo intensa per tutti e due. Per te di sicuro, visto che era la tua prima volta, ma per me è stato lo stesso. Non ho mai provato emozioni così forte tutte insieme. Mi hanno destabilizzato e spaventato a morte», dice cercando di spiegarsi.
«Così, sei scappato e mi ha dato della poco di buono, pur non conoscendomi», dico cercando di trattenere le lacrime. Non voglio fargli capire quanto mi turbano i ricordi di quella sera.
«Si», dice debolmente.
«Ti prego, portami a casa», gli chiedo stringendomi nel soprabito.
Il tragitto verso casa mia è silenzioso, nessuno dei due dice una sola parola. Credo che lui si stia pentendo di riavermi rincontrata. Appena parcheggia la macchina davanti casa, sto per scendere quando Rob mi blocca, afferrandomi per un polso.
« Aspetta! Prima di andartene e prendere una decisione definitiva, pensa a questo. Nonostante siamo stati lontani, i nostri corpi si cercano, noi siamo fatti per stare insieme. Ricordati la prima impressione non svela mai il vero volto di una persona. Credo anche che sia quella sera, che questa, entrambi abbiamo indossato delle maschere. Io voglio che tu ti senta libera di essere te stessa quando sei con me e anche quando non lo sei. Voglio che tu sia la donna che mi affianchi nella vita e nel lavoro. Voglio te».
Prima di lasciarmi andare mi da un ultimo e famelico bacio, come se potesse essere l'ultimo. Staccatosi da me sale in macchina e se ne va. Spero solo di non imbattermi in Sandy o Steve. Non saprei cosa dir loro, come spiegare il mio aspetto, i miei capelli scompigliati, le mie labbra gonfie e arrossate, il mio sguardo speranzoso e i segni rossi sul collo. Cioè saprei dirgli cosa è successo ma non il perché. Credo di essermi lasciata trasportare dal momento. Non so spiegarlo neanche a me. Ho una tale confusione in testa in questo momento.
Potrei raccontare questo mio ultimo incontro con Robert a mia madre, magari non entrando nei particolari, e chiederle consiglio. Oppure potrei rivolgermi alla signora Sullivan. A chiunque io decida di rivolgermi lo farò domani. Ormai è tardi e ho solo voglia di dormire. Speriamo che il buon mattino mi porti saggi consigli.
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SPAZIO AUTRICE_
CIAO RAGAZZI SPERO VI STIA PIACENDO LA STORIA. COSA NE PENSATE DI CRISTYN? È STATA UN PÓ TROPPO DURA? DARÀ UNA SECONDA CHANCE A ROBERT? E LUI SARA' VERAMENTE CAMBIATO? TERRA' VERAMENTE A LEI?
SE VOLETE SCOPRIRLO CONTINUATE A SEGUIRE Dolce Successo.
RINGRAZIO TUTTI I FOLLOWER E I MIEI LETTORI, VI AUGURO BUONA LETTURA!
Consigli lettura:
-La ragazza dal passato celato di (STORIA D'AMORE) di @bea_sad;
- High scholl of Originals di (VAMPIRI) di @illy002;
- Il diario di Sara:) (STORIA D'AMORE) di @livsilver_29;
- My Everything di (STORIA D'AMORE) di @francescaworld;
- You and I di (FANFICTION) @HS_HazzA99 .
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