Capitolo 24.SPERANZA
Pov.Cristyn
È già mercoledì e io mi sento come ieri. Stanca e appesantita. Non ho neanche la forza per fare colazione alla mattina.
Durante il tragitto di andata verso la pasticceria, sento partire la canzone Video killed the Radio Star dei The Buggles ,che mi segnala una chiamata in arrivo, da parte di mia madre.
«Ciao piccola mia come stai? È da un po' che non ti fai sentire tesoro» mi rimprovera mia madre.
«lo so, lo so , è che andando alla mattina in pasticceria e poi ritornando stanca alla sera, a volte crollo per la stanchezza e mi dimentico di chiamare scusa» le spiego.
«Farò finta di accettare questa scusa. Allora dimmi oltre il lavoro come va tutto il resto??»
«In che senso tutto il resto?? » le chiedo fingendo di non capire.
«Si lo sai, ti sei fatta dei nuovi amici? Hai visitato la città? Hai conosciuto qualcuno??» dice ponendomi quest'ultima domanda con una certa enfasi. Io capendo dove vuole arrivare alzo gli occhi al celo infastidita, perché abbia toccato quel tasto dolente.
«Non fare quell'espressione infastidita. Ti conosco, so che adesso hai quell'espressione in faccia» dice mia madre.
«In effetti ho conosciuto qualcuno ma. . . . » non riesco neanche a finire la frase che mia madre tutta sorpresa mi interrompe.
«Davvero?? E chi è? È un bell'uomo?» chiede incuriosita.
«Si, si è un bell'uomo su questo non si discute, ma non è questo il punto mamma. Lui è come la maggior parte degli uomini, pensa solo a divertirsi ed è incurante delle conseguenze delle sue azioni, di come le altre persone possano sentirsi» le dico.
«Ne sei proprio sicura??» chiede.
«Si mamma ne sono sicura»
«Sai a volte le prime impressioni non rivelano la vera natura delle persone. Prova a dargli una possibilità» mi consiglia lei.
«Ci proverò. Grazie mamma. Adesso devo andare, sono quasi arrivata» le dico salutandola.
«Va bene tesoro. Prometti che ti farai sentire più spesso, d'accordo?»
«Lo prometto»
«D'accordo, ti voglio bene piccola mia, a presto» così facendo chiudo la chiamata e mi avvio al negozio.
. . . . . . . . . . . .
Durante la mia pausa, come tutti i giorni mi avvio verso il caffè e vado per sedermi al mio solito posto quando noto che è già occupato da lui! Facendo finta di niente, di non averlo notato chiedo alla barista di darmi un moccaccino da portar via e un muffin al pistacchio. e senza guardarlo, ritorno alla pasticceria.
«Ehi già di ritorno Cris??» mi chiede la signora Sullivan.
«Si . oggi al bar c'è tanta gente e tanta confusione. Non le dispiace se faccio pausa sul retro vero??» le chiedo.
«Ma figurati. Fai pure, solo lascia tutto pulito e non buttare niente in giro» mi raccomanda lei.
«La ingrazio»
Se non fosse stata per la sorpresa da Starbucks quel giorno era come tutti gli altri. Se n'è appena andato quello che credevo fosse l'ultimo cliente della serata quando sento tintinnare il campanello dell'entrata. Sovrappensiero mi volto verso il nuovo arrivato per chiedergli come posso servirlo. Rimango però bloccata. Altro che nuovo cliente. Mi trovo davanti l'ultima persona che avrei mai pensato di incontrare qui a lavoro. Robert.
Cerco di rimanere fredda.
«Come posso esserle utile».
«Voglio te!! »
« Le consiglio le pasta sfoglia ripiene di ricotta o la tortina alla frutta». «Voglio te».
«Allora le consiglio di andare a quel paese e di rimanerci».
Detto questo saluti i signori Sullivan e mi dirigo verso casa. Durante il mio percorso non lo noto più in giro. Meno male. Anche se non credo che se ne sia andato veramente.
Tornata a casa mi accorgo di avere un messaggio in segreteria.
"Ciao sono Rob. Ho bisogno di vederti. Di chiarire. Per il bene di entrambi accetta di incontrami. Non possiamo vivere nel limbo, nell'incertezza. Pensaci. Ciao!"
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Pov. Robert
Mi ero preparato un discorso per quando l'avrei rivista, ma quando ho trovato il coraggio di andare da lei non avevo parole. Non ho detto neanche una delle parole di quelle che avevo pensato per quel momento.
Il suo essere i differente di certo non mi ha aiutato.
A distanza mi sono assicurato che arrivasse a casa sana e salva.
Devo convincerla ad ascoltarmi almeno. Se non hanno funzionato le buone allora userò i miei metodi.
Le lascio un messaggio in segreteria se non mi risponderà lei, mi farò vivo io. Per precauzione preparo il piano"B". Sapendo che lei ama i paesaggi affacciati sull'acqua, prenoto in un ristorante italiano ai confini di Manhattan.
So che le ho dato più di un motivo per dirmi di no, per dubitare delle mie parole. Non mi stupirei se non mi credesse, se non accettasse il mio invito.
Spero solo di non sbagliare questa volta.
Spero, che come la nostra prima volta, si lasci guidare dal cuore e non mi escluda dalla sua vita prima ancora avuta l'occasione di conoscermi veramente, prima ancora di avermi data la possibilità di amarla.
La speranza, la fiducia nel fatto che lei mi dirà di si, che accetterà di incontrami, mi dà una buona carica per concludere la giornata e i miei affari.
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Pov.Cristyn
Neanche nei sogni Rob mi lascia in pace. Lo vedo davanti a me togliersi le scarpe una dopo l'altra e slacciarsi la cintura e aprire il bottone dei pantaloni per farli cadere a terra insieme ai boxer. Si avvicina sempre di più a me con fare sensuale sta per baciarmi quando il suono del citofono mi riporta alla realtà.
«Ciao dormigliona, devi sbrigarti questa mattina ti porto a fare shopping!!» mi dice con allegria entrando come un uragano nel mio appartamento. Appena però mi guarda nota che qualcosa non va.
«Cos'è successo Cris?» mi chiede preoccupata e facendomi sedere sul divano. Sarà perché non mi sono ancora ripresa dall'incontro di ieri o dal fatto che mi sono appena svegliata e devo riprendermi dalla sfasamento mattutino ma mi apro come una diga.
«Ehi ehi calmati dai. Mi stai facendo preoccupare. L'ultima volta che sei stata così male è stato per quell'idiota» dice lei, riferendosi a Rob e cercando di sdrammatizzare.
«E anche questa volta centra quell'idiota» le rispondo tirando su col naso.
«Cosaaa?» mi chiede lei sorpresa e un po' arrabbiata, «Spiegati meglio».
Credevo di andare per una giusta strada, andare avanti senza di lui, ma come faccio quando ogni volta che cerco di non impazzire lui sbuca dal nulla all'improvviso» dico asciugandomi gli occhi.
«Aspetta è venuto da te? Quando?» mi chiede Sandy.
«L'altro giorno in pasticceria» le rispondo.
«Steve lo sa?» chiede dubbiosa.
«Ma scherzi?! Sai come reagirebbe se lo scoprisse e poi non voglio che combini pasticci e finisca nei guai» le ricordo.
«Si hai ragione. Ha detto cosa voleva?»
«Si. Me» le rispondo.
«Caspita. Va deciso il ragazzo. Stronzo, ma deciso» dice Sandy riflettendo, «Non ti rimane che venire con me. Shopping terapeutico che ne dici?» propone .
«Si basta che la smetti di urlare. Ho un terribile mal di testa» le chiedo per favore.
«In effetti hai una brutta cera. Sicura che te la senti di uscire?» mi chiede Sandy.
«Tranquilla non è niente, vedrai che dopo una bella colazione starò meglio». Detto questo mi ritrovo nuovamente nelle mani di Sandy e impegnata in una giornata di shopping che spero non sia stressante quanto lo è stata l'ultima.
. . . . . . . . . . . . . . . . .
Durante la nostra esplorazione nei negozi più alla moda , abbiamo comprato di tutto. Sandy si è presa un paio di jimmy choos blu elettrico, che si fanno notare e non poco. Un tubino color panna e un altro paio di scarpe col tacco da abbinarci.
Io sono stata invece letteralmente trascinata nel negozio di Victoria Secret. In un immenso imbarazzo ho indossato diversi completi intimi che mai mi sarei sognata di guardare, figurarsi indossare. Ed è così che mi ritrovo a sfilare nel camerino con un completo nero, compreso di giarrettiera e calze. Il bustino tutto merlato, sembra in certi tratti trasparente e non lascia certo spazio all'immaginazione. la particolarità di questo corpetto è l'apertura a zip frontale. Veloce e non complicata da aprire.
«Ohh Cris sei stupenda!!!» dice meravigliata la mia amica.
«Ha ragione la sua amica, signorina, le sta d'incanto» concorda la commessa con Sandy, anche se scommetto che lo dice solo per venderci il prodotto.
«Devi assolutamente prenderlo» mi consiglia Sandy.
«Ma è sicuro che non lo metterò mai»dico tristemente, passando la mano sul corpetto per sentire il tessuto.
«Mai dire mai» dice sorridendo e convincendomi.
«Va bene ba basta più pazzie oggi», «Non è che mi accompagneresti in pasticceria Sandy?»
«Si nessun problema, tanto è di strada»
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SPAZIO AUTRICE.
CIAO CARE RAGAZZE SPERO VI STIA PIACENDO LA STORIA. VI CHIEDO SCUSA PER EVENTUALI ERRORI, SEGNALATELI PURE SE LI NOTATE, PROVVEDERÒ' A CORREGGERLI IN REVISIONE.
STIAMO ASSISTENDO ALLA TRASFORMAZIONE DI ROB . DAL CINICO EGOISTA UOMO D'AFFARI, ALL'UOMO AFFASCINANTE E DESIDEROSO DI VIVERE CON LA SUA DONNA.
NON PERDETEVI IL PROSSIMO CAPITOLO. AGGIORNERÒ' LA STORIA DOMANI IN MATTINATA.
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