Capitolo 19.PARANOIE.
Pov's Cristyn
Davanti a me vedo un paio di occhi azzurro intenso e mi blocco. Mi domando come abbia fatto a trovarmi. Poi mi ricordo che non può averlo fatto. Non sa il mio vero nome, dove abito e non ha il mio numero. Non può avermi trovato. Ci metto un istante a uscire dal mio stato di trans e accorgermi che davanti a me c'è un fattorino, non il "mio" multimilionario in giacca e cravatta.
«Salve! Un pacco per lei. Mi servirebbe una firma qui, prego!», mi dice il ragazzo porgendomi un foglio. Firmo e ricevo il pacco. Adesso vedendolo meglio noto che si ha gli occhi azzurri, ma non come i "suoi". Ringrazio il fattorino e gli lascio la mancia.
Accipicchia questo pacco pesa. Lo poso vicino al divano prima che rompi qualcosa. Sto per aprirlo quando suonano alla porta. Questo dev'essere Steve.
«Ciao sorellina», mi saluta entrando in casa, « ho portato della birra e ho noleggiato un film per la serata».
« Fantastico! È tutto pronto, se vuoi cenare già adesso», gli propongo.
«Ma si dai. Ho una gran fame. Sfamami sorellina», dice Steve sedendosi a tavola.
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«Dovevi essere proprio affamato eh?!», gli dico scherzando, «Hai spazzolato tutto in due secondi».
«Beh, che ti devo dire. La cuoca ha superato se stessa. Era tutto ottimo», dice mio fratello, ripulendosi la sua scodellina di musse.
«Allora . . . quali sono le novità?», gli chiedo mentre sparecchiamo.
«Ecco, vedi . . . in questi mesi dovrò girare un po' per il paese, per cercare ulteriori fornitori e nuove idee per il locale. Ti spiego. La fornitura per l'inaugurazione era tutta a spese del mio socio. Tocca a me, ora, cercare marchi che vogliano entrare nell'affare. Vogliamo dare un taglio nuovo al locale, un tocco che lo distingui dagli altri», mi spiega lui entusiasta, «E tu cosa combini Cris?», mi chiede Steve, mentre fa partire il dvd
«In realtà ho trovato lavoro in una pasticceria vicino al centro. . . ».
«Buon per te sorellina», mi dice lui interrompendomi.
« . . . .aspetta. Siccome i proprietari sono anziani, inizialmente li aiuterò facendo il lavoro più grosso. Mi dovrò ambientare, perché man mano dovrò sostituirli in tutto, fino a prendere definitivamente il loro posto. Cercano qualcuno a cui piaccia il lavoro, che abbia la loro stessa passione per i dolci. Qualcuno di cui fidarsi», dico cercandomi di spiegare.
«Allora hanno fatto la scelta giusta scegliendo te! Sai, mi fa piacere che tu stia trovando la tua strada, ma potevi chiedere a me se avevi bisogno di trovare lavoro. Ti avrei aiutata, lo sai!», mi dice con uno strano tono, come se fosse offeso.
«Ascolta. Io non ho chiesto a te, non perché non abbia più bisogno di te, ma perché voglio provare a farcela con le mie sole forze. Voglio essere indipendente come lo sei tu ora. Tu sei il mio idolo», gli dico cercando di rabbonirlo, mentre lo abbraccio più forte che posso.
Mentre finiamo di vedere il film Jump Street 21, con Channing Tantum, parte la segreteria telefonica del telefono di casa, comprato l'altro giorno.
«Ciao Cris. Sono Andy. Mi chiedevo se lunedì ti andrebbe di fare un giro per la città fammi sapere. Notte!»
Finito il messaggio sono tutta rossa come un peperone, perché mi sono accorta che mio fratello non è indifferente a quel messaggio. Forse sorpreso.
«Chi è Andy?», chiede accentuando il nome.
«Emmmm . . è un ragazzo che ho incontrato all'aeroporto quando siamo arrivati. Davvero simpatico, carino e gentile. Visto che è già stato più volte a N.Y. si è offerto di farmi da guida», gli spiego.
«Si ehh. Guida in che cosa esattamente?», mi chiede fissandomi dubbioso.
«Oh andiamo. Perché pensi sempre male? Vuole solo essere gentile e mostrarmi la città».
«E forse anche altro», ribatte subito Steve.
«Non è come pensi, davvero!», dico cercando di convincerlo.
«Si, si, come no», dice poco convinto.
« E comunque è solo un amico. Non farti paranoie, ok?»
«Scusa, è che dopo quello che ti è successo l'ultima volta con quel tipo, non voglio che tu incontri un altro imbecille patentato. Mi preoccupo per te», mi spiega stropicciandomi i capelli.
«Ah proposito! Mi è arrivato un pacco», lo informo.
«Che aspetti? Aprilo dai!», dice, più entusiasta di me.
Lo apriamo e dentro ci trovo un tostapane e una macchinetta per il caffè. C'è anche un biglietto.
"Per la nostra piccolina. In modo che ti prenda cura di te. Mamma e papà!"
«È da parte di mamma e papà!», dico con le lacrime agli occhi. Ripensare a loro mi fa ricordare quanto mi manchino.
«Sai a me hanno regalato una bistecchiera», mi dice Steve, mentre le lacrime iniziano a scendermi sul viso, «Credo sia il loro aiuto affinché possano sentirsi ancora d'aiuto e vicini a noi», conclude abbracciandomi di nuovo.
«Si forse hai ragione», dico mentre piango ancora.
«Come siamo piagnucoloni ultimamente!», dice Steve sghignazzando.
«Non sono piagnucolona è solo stanchezza», dico cercando di trovare una scusa.
«ok. Adesso è meglio che vada. Tu hai bisogno di dormire, per essere informa domani», salutandomi Steve ritorna al suo appartamento.
Scrivo un messaggio a Sandy per informarla che presto inizierò un nuovo lavoro e poi vado a dormire, o almeno a cercare di dormire.
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Al suono della sveglia Human di Rag'n'Bone Man, mi vesto, mi preparo e pimpante esco di casa. Prendo un taxi e mentre sono nel traffico, noto un messaggio di risposta di Sandy .
"Sono contenta per te. Fammi sapere come va oggi. Io e Melissa dobbiamo scrivere un pezzo e non sappiamo da dove cominciare. Spero tu abbia più fortuna di noi. Tienimi aggiornata, ciao!"
Arrivata vicino alla pasticceria, dico al taxista di fermarsi e pago la corsa. Decido di fare l'ultimo pezzo di strada a piedi, perché mi piace camminare. Mi piace stare all'aperto.
Arrivata, trovo la pasticceria già aperta e la signora Sullivan è al bancone.
«Salve signora Sullivan!», la saluto entrando.
«Ciao! Chiamami pure Fran».
«Solo se lei mi chiama Cris», le dico sorridente.
«Si può fare. Mio marito è in magazzino. Andresti a dargli una mano?», mi chiede gentilmente.
«Certo. Sono qui per questo».
«Per cambiarti c'è uno stanzino. La porta prima del magazzino», mi informa lei.
Dopo essermi cambiata, mi dirigo sul retro e raggiungo il signor Sullivan per aiutarlo.
«Ciao Cris. Ho bisogno che tu mi aiuti a eliminare i prodotti scaduti, inutilizzabili e sistemare la merce arrivata».
Ed è così che trascorro quasi tutta la mia prima settimana.
L'ultimo giorno il signor Sullivan, che ancora non si fa chiamare per nome, mi prende da parte per spiegarmi come funziona la cassa e per mostrarmi il libro delle ordinazioni, in modo che io sappia quali carichi siano arrivati e quali no.
«Per un po' apriremo ancora noi il negozio. Appena entrerai nel giro ti daremo le chiavi per aprire e chiudere la pasticceria. D'accordo?»
«Sissignore non se ne pentirà!», gli rispondo subito, «Posso chiederle una cosa?».
«Certamente cara», dice il signor Sullivan.
«Potrei aiutarvi anche in cucina? Me la cavo con i dolci», gli propongo sperando di non spingermi troppo in là.
«Per ora ce ne occupiamo noi. Mia moglie segue le classiche ricette. E poi non riusciresti a fare tutto. Avresti bisogno di un aiutante almeno», mi fa notare lui.
« Si certo, ha ragione», dico scusandomi.
«Non devi rattristarti. Sembri una brava ragazza. Seria e disponibile ad apprendere e ad aiutare. Lo apprezziamo molto, davvero. Capiamo subito di che tipo sono le persone», mi dice sorridendo il vecchio.
Il tempo passa veloce ed è già sabato. Io e Sandy ci simo viste da me solo alla sera, per una bevuta, per un momento relax. Adesso lei è ancora impegnata in ufficio per quell'articolo, così chiedo a Steve se ha programmi per oggi.
«Mi dispiace, ma sia oggi che domani non ho tempo libero, sono occupato tutto il giorno», mi dice al telefono.
«Non fa niente. Posso approfittarne per comprare gli ingredienti mancanti, gli stampini e le formine. Così questo week end posso sperimentare una mia nuova ricetta», dico illuminandomi alla sola idea di ritornare ai miei esperimenti.
«Cris, puoi fare tutto quello che vuoi. Basta che niente vada a fuoco e che quando ritorno il mio appartamento sia ancora integro, ok?», mi avverte.
«Si, si tranquillo», lo saluto e mi preparo per uscire.
Capelli sistemati con una coda, vestitino di lana e stivali, un leggero trucco. Decido di farmi lasciare dal taxi a metà strada, così posso andare in tutte le botteghe e negozi che avevo visto l'altro giorno, ma che non ho potuto visitare.
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Le compere stanno andando bene. Sono riuscita a trovare scontate dodici formine per ciambelline, una teglia per muffin e stampini a forma di nuvoletta per fare i biscotti. L'unica cosa che non sono riuscita a trovare sono i quadranti d'acciaio, adatti per far tortini direttamente di una forma senza doverli tagliare dopo e rischiare di romperli, rovinarli.
Sto per gettare la spugna e tornarmene a casa, quando noto una vetrina bellissima con esposta una collezione di libri del Boss delle torte. Sto ammirando quello che penso mi potrebbe essere utile per le mie creazioni, quando mi è sembrato vedere fermarsi al bordo strada "quella" berlina scura, la "sua" berlina scura. Devo essermi sbagliata, perché un attimo dopo non c'è più.
Comprati i libri decido di tornare a casa con la metropolitana e ho la sfortuna che oggi gli scompartimenti sono tutti pieni zeppi, nonostante sia sabato. Mi siedo in uno dei pochi posti liberi , vicino all'uscita. Per passare il tempo del tragitto decido di ascoltare la musica con la radio, dal mio telefonino. Ero assorta nei miei pensieri, quando noto che alla radio stanno trasmettendo proprio Shakira - Chantaje ft. Maluma. La canzone che ho ballato con lui la sera dell'inaugurazione. Non può essere anche questo un caso. No ?
Decido di non pensarci e di rilassarmi. Tentativo vano, perché quando faccio per scendere alla fermata rischio di cadere, se non fosse per un ragazzo che mi salva in extremis afferrandomi per il braccio. Ripreso il fiato lo ringrazio e mi dirigo all'appartamento. Arrivata a destinazione sono quasi sicura che qualcuno mi stia chiamando, che lui mi stia chiamando.
Mi sa che la mia mente mi sta giocando brutti scherzi.
Arrivata a casa , non avendo programmi, decido di ordinare una pizza funghi e gamberetti alla pizzeria sotto casa. Domattina credo che proverò a realizzare i biscotti alla panna o i muffin alla carota e zenzero, vedrò poi sul momento. Di pomeriggio in vece mi godrò un momento di totale relax.
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Pov's Robert
Per tutta la settimana ho cercato di rintracciare "Betty", che poi ho scoperto non è neanche il suo vero nome. Sono tornato alla tavola calda dove l'ho rivista settimana scorsa, ma il proprietario non ha voluto darmi informazioni. Ha detto che non voleva violare la privacy dei suoi dipendenti. Così facendo, sono andato dal parrucchiere difronte al ristorante giapponese, dove ho pranzato con Harry, ma niente. Neanche lì mi hanno voluto dare informazioni.
Adesso sono in ufficio e non riesco a concentrarmi sui documenti che ho davanti. A fatica riesco a concentrarmi alle riunioni e agli incontri con i clienti. Le belle signore che incontro durante queste occasioni, non suscitano in me quello scatto, quella sensazione frizzante che mi provoca il solo pensare a lei.
Ad accorgersi della mia confusione è stato proprio Harry, che durante uno dei nostri momenti di pausa, mi fa mille domande.
«Allora cos'hai? E da inizio settimana che sei strano?»
«Va tutto alla grande, perché dovrebbe essere altrimenti?», dico troppo sbrigativo.
«Hmm vediamo, rendi la metà del tuo vero potenziale, di solito rimproveri per ogni minuscolo dettaglio nella pianificazione di progetti e nelle riunioni hai sempre una risposta pronta. Progetti che di solito concluderesti in due giornate massimo, li hai conclusi oggi, dopo una settimana . Non solo durante la riunione quello del team marketing ha detto un cazzata megagalattica e tu hai solo corretto la sua affermazione, non te lo sei mangiato vivo. Devo continuare?», chiede fastidiosamente.
«No, è meglio di no. Io per oggi ho finito. Passo per il centro, vuoi un passaggio?», chiedo al mio amico.
«Si , grazie !»
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Siamo in macchina, quando passiamo per una via piena zeppa di negozi di vario tipo: panetterie, macellerie, bar, enoteche e pasticcerie. È proprio passando davanti ad una pasticceria che credo di "vederla". Una giovane donna sta allestendo la vetrina di una pasticceria. No. Non può essere lei. Quella ragazza è vestita da stracci. No. Non è lei.
Vorrei riuscire a trovarla e non so il perché. Questo dilemma mi tormenta da giorni ormai. Riuscirò a risolverlo.
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SPAZIO AUTRICE_
SALVE MIEI CARI LETTORI, SPERO CHE LA STORIA VI STIA PIACENDO. IL DESIDERIO DI VENDETTA DI Cristyn POTRÀ MAI TRASFORMARSI IN QUALCOS'ALTRO? E Robert POTRÀ MAI CAMBIARE?
VOLETE SAPERLO? SEGUITEMI E LO SCOPRIRETE.
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