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Capitolo 16.INAUGURAZIONE

Pov's Cristyn

Avendo lavorato, ho potuto guadagnare i soldi necessari per comprarmi il vestito per l'inaugurazione, siccome vestiti per queste occasioni non ne ho nel mio armadio. Non voglio spendere tanto però. Potrà anche essere di marca o meno, ma lo userò solo per le occasioni speciali.

Vestita e con un leggero trucco sono pronta per raggiungere Sandy. Ieri mi ha detto che per l'occasione ci sarebbero voluti dei vestiti speciali e vuole chiedere consiglio a Chin della Fashion hair. Per fortuna non troviamo tanto traffico per strada e in poco tempo siamo a destinazione.

«Ciao care, come state?», ci chiede Chin baciandoci sulle guance.

«Stiamo bene Chin. Siamo venute per chiederti un consiglio. Vedi io e la mia amica andremo all'inaugurazione di nuovo loca...», gli spiega Sandy.

«Il locale a Manhattan?», chiede il nostro amico.

«Si proprio quello. Ci chiedevamo se per caso tu conoscessi posti in cui potremmo trovare i vestiti giusti per noi, per la serata», conclude lei.

«Si, in effetti ne conosco qualcuno. Ma cosa ci guadagnerei a darvi questo consiglio?». E' furbetto il caro Chin.

«Cosa ci guadagneresti? In che senso?», gli chiedo io stranita.

«Beh si...voi avete gli inviti per la serata più importante del mese e io no. Potreste portarmi come amico e io vi consiglierò per i vestiti e vi farò anche il trucco e parrucco se mi darete uno dei vostri inviti», io stavo per mandarlo a quel paese, ma Sandy mi precede.

«D'accordo, andata», dice lei stringendo la mano del cinesino, mentre io la guardo strano.

Prendendola la parte, un po' infastidita, le chiedo spiegazioni.

«Perché gli hai ceduto uno dei nostri inviti, scusa?».

«Beh a noi non servivano. Ti ricordi? Noi ci andremo con quei due fusti, il tuo bello e il suo amico e loro hanno i propri inviti e ci porteranno come accompagnatrici, quindi a noi i nostri inviti non ci servono più. Inoltre tuo fratello ci ha già messi in lista di chi può entrare», mi ricorda lei.

Dandole ragione mi rivolgo a Chin, « D'accordo, affare fatto. Allora dove si va?», gli domandiamo entrambe.

Lui ci avvisa che ci avrebbe accompagnato direttamente lui al suo negozio di fiducia, ma dopo la chiusura del negozio.

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Come d'accordo ci facciamo trovare davanti a Fashion hair all'ora stabilita. Chin ci porta da un certo All you can buy, un negozio di alta moda. Entrando mi guardo un pò attorno.

Ad accoglierci sono due signore. La proprietaria, Mrs Evans e la sua assistente.

«Salve Chin caro come possiamo aiutarti?», chiede cordialmente Mrs. Evans.

«Vedi io e le mie amiche dovremo andare all'inaugurazione di quel nuovo locale di cui stavamo parlando giusto l'altro giorno. Così ho pensato perché non farle indossare i tuoi capi migliori e curargli io l'acconciatura. Sai sarebbe un'ottima occasione per farsi pubblicità. Saranno le donne più belle della serata e tutti le adoreranno e chiederanno loro da chi hanno comprato i loro splendidi vestiti? Chi a curato loro i capelli? Allora che ne dici, mia cara?», chiede Chin alla sua "conoscente/socia in affari".

«Dico che tu sei un vero lecchino. Sai come abbindolare le persone, ma noto che hai ragione. Pubblicità gratis non guasta anzi... avete già in mente qualcosa mie care?», ci chiede Mrs. Evans.

«Io vorrei qualcosa che rispecchi il mio carattere vivace, elegante e aggressivo al tempo stesso», dice tutta sicura Sandy.

«Io vorrei un vestito, qualcosa a manica lunga, ma che non sia ne troppo lungo, ne troppo corto. Qualcosa di allegro», le rispondo un po' incerta.

«E qualcosa che ci faccia notare», aggiunge Sandy sorridendo.

«D'accordo. Mentre io vado a prendervi dei vestiti da provare, voi guardatevi pure attorno», mi consiglia la padrona del negozio.

«Io invece vado al reparto uomo. A dopo ragazze», ci saluta Chin.

Così facendo mi trovo a vagare tra le corsie a cercare di trovare il mio vestito per l'inaugurazione. Questo è troppo lungo. No, neanche questo è troppo frù, frù. Quest'altro copre troppo poco. Non riesco a trovare niente che mi piaccia. Al contrario di Sandy che deve aver trovato quello che cercava, perché la sento urlare come una bambina.

«Cris, Cris vieni, ho trovato il "mio" vestito!», grida la mia amica.

Arrivando da lei la vedo con in mano un vestito tutto nero, con la parte superiore in pelle. «Beata te, io non ho trovato niente di adatto», mi lamento un po'.

«Non ti preoccupare, dai!», mi consola.

«Salve. Mrs. Evans ha selezionato dei capi per lei... », stava dicendo l'assistente.

« Cris, mi chiami Cris», le dico.

«Cris. Venga la accompagno ai camerini». E così la seguo fino alla sala prove vestito.

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Sono state le tre ore più lunghe della mia vita. Togli e rimetti il vestito. Togli e riprova i vestiti ,con i tacchi e senza tacchi. Insomma, è stato un pò snervante. Poi però vedo arrivare Mrs. Evans con un vestito in mano. E lì mi blocco con un gran sorriso.

Avete presente la sensazione, la felicità che si prova quando dovete comprare un cucciolo di cane, ma non sapete quale prendere e ad un tratto lo vedete e sapete che dovete prendere quel cucciolino. Beh, per me è stato così, amore a prima vista. Appena l'ho visto ho subito pensato "Ecco questo è il mio vestito."

«Tenga provi questo vestito, abbinandolo a queste scarpe nere, tacco dieci starà benissimo», mi consiglia Mrs. Evans.

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Così facendo tutti e tre io, Chine Sandy abbiamo i nostri completi per la serata.

«Allora ragazze. Facciamo così. Sabato venite verso le quattro, così vi sistemo l'acconciatura. Vi farò uno sconto speciale clienti in cambio dell'invito. Beh a sabato care», ci dice Chin prima di andarsene nuovamente.

«Bah quel tipo è proprio strano», dice ad un tratto la mia amica, leggendomi nella mente.

«Io passo un attimo da Steve, per chiedergli se ha bisogno di qualcosa, vieni con me Sandy?»

«No, no vai pure io passo un attimo in redazione. Ci sentiamo dopo». Così dicendo Sandy mi saluta e se ne va.

Prima o poi lei o Steve mi dovranno dire cosa non va fra di loro.

Dopo una mezzoretta arrivo al mio appartamento, sistemo le buste e vado da mio fratello. Bussò e mi apre subito.

«Ehi Cris, entra, entra», mi dice lui tutto felice.

«É successo qualcosa fratellone? Come mai tutta questa agitazione?», gli chiedo felice per lui.

«Sai il mio socio del locale mi ha detto che all'inaugurazione verranno pezzi grossi dell'edilizia e ristorazione di New York e il mio PR ha detto che è una cosa buona. Servirà per fare ottima pubblicità. Quindi devo assicurarmi che vada tutto ok. Quindi devo subito andare al locale per controllare che tutto proceda come previsto, ok?», mi dice tutto di fila.

«Si si vai, non ti preoccupare, vai pure. Io mi farò una bella tisana e chiamerò la mamma. È dà un po' che non la sento».

«Tutto bene?», chiede lui preoccupato.

« Sì, sì tutto ok, mi sento solo un po' strana ogni tanto, un po' allegra e un po' giù ogni tanto», gli spiego.

«Vedrai che sarà la nostalgia di casa», cerca di rassicurarmi lui.

« Si, forse hai ragione»

«Prova il rimedio di papà. Panino alla porchetta con sottaceti, quello che piaceva tanto anche a te», mi consiglia lui, prima di salutarmi e andare al locale.

Torno al mio appartamento e mi faccio un panino. Già solo dopo un morso non ne ho più voglia. Lo conservo in frigo avvolta in carta stagnola. Sentendomi un po' strana decido di rilassarmi sul divano, leggendo i libri di ricette.

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Ed è in questo modo che trascorro i successivi quattro pomeriggi. Al quarto giorno mio fratello sembra preoccupato. Deve aver detto qualcosa ai nostri genitori perché in tarda serata mi chiamano.

«Ciao come stai? Niente più acciacchi?», le chiedo.

«Sto benissimo piccola, non so di cosa tu stia parlando», mi dice mia madre cercando di far finta che vada tutto bene, ma in sotto fondo la sento rimproverare mio padre per avermi detto dei suoi malori e che non doveva farmi preoccupare ,« E' stato solo un calo di pressione, niente che un po' di riposo non possa guarire, niente di preoccupante», cerca di tranquillizzarmi.

«Mamma, dimmi la verità stai bene?», le chiedo nuovamente.

«Ti ho detto di si piccola mia. Più tosto dimmi di te, va tutto bene?».

«Si tutto bene. Steve sta per inaugurare il nuovo locale. Io ho fatto qualche lavoretto qua e là e sto continuando a cercare lavoro. A proposito. L'appartamento mi è piaciuto tantissimo, mami!», le dico ringraziandola per il suo consiglio sull'appartamento dato a Sandy.

«Sono contenta che ti sia piaciuto, tesoro. Ascolta, adesso devo andare. Tuo padre mi sta chiamando, devo andare a vedere di cosa ha bisogno. Fammi sapere come va la serata», mi fa promettere lei.

«Te lo prometto mamma. Vai da papà. Ci risentiamo». Così dicendo la saluto e riattacco.

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Come da programmato ci rechiamo da Fashion hair indossando già i nostri vestiti.

«Su, su ragazze non abbiamo abbastanza tempo. Allora a te Cristyn ravviveremo i capelli, li renderemo più voluminosi e splendenti. A per te Sandy, li vivacizzeremo, gli daremo un aspetto frizzante, ribelle senza esagerare. Vi lascio nelle mani delle mie esperte. Ci vediamo direttamente al locale più tardi», ci riferisce frettolosamente Chin.

Tutte pronte ci rechiamo davanti alla tavola calda dove ho lavorato ultimamente. Proprio lì davanti troviamo una limousine ad aspettarci. Appena ci avviciniamo vediamo scendere dalla macchina i nostri due accompagnatori.

« È un piacere essere i vostri accompagnatori bellezze!», dice Harry facendo subito il cascamorto con entrambe .

Entrambi i nostri accompagnatori ci stanno letteralmente squadrando da capo a piedi, guardandoci come se fossimo bistecche succulenti.

« Prego accomodatevi, dopo di voi!», fa invece il galantuomo il mio uomo misterioso. Robert. Sì si chiama Robert. Beh almeno l'altra volta ci ero andata vicina con il nome.

Durante il tragitto ci offrono un bicchiere di champagne e parliamo del più e del meno. Arrivati a destinazione, gli uomini ci aprono rispettivamente le porte della limousine e ci porgono le mani per aiutarci a scendere. Diciamo i nostri nomi al bodyguard di turno. Lasciatici passare ci dirigiamo a un angolo appartato.

Devo dire che mio fratello ha fatto tutto in grande. Ha costruito il suo nuovo locale basandosi sul modello del locale di L.A. con l'unica differenza che al centro invece di esserci il bancone bar, c'è la pista da ballo. A ogni angolo ci sono rialzati, con degli scalini, angoli privati. Come in quello in cui siamo noi quattro. Luci intermittenti sono appese sulle nostre teste. Tavoli e sedie sono tutte fatti in materiale che riflettono le luci colorate. Non tanto in fondo, c'è il bancone, un gran bancone, con una lunga mensola alle spalle su cui sono riposti tantissimi alcool.

«Allora ragazze voi cosa prendete da bere?», ci domanda Harry.

«Io un Cosmopolita», gli dico.

«Io invece un Manhattan», dice Sandy.

«Andiamo a prenderli noi!», dice il mio "Rob".

« Ok. Intanto io vado a salutare una persona e torno subito». Detto questo mentre i due "gentleman" vanno a procurarci i drink, io vado a salutare mio fratello. Lo trovo a parlare con il boyguard. Aspetto che finisca di parlare e poi mi avvicino.

«Ehi ciao fratellone!», lo saluto abbracciandolo.

« Ciao sorellina. Caspita sei una favola. Sei qui con Sandy?», mi chiede stranamente curioso.

«In realtà siamo venute in compagnia», gli dico.

« E con chi?», mi chiede ad un tratto arrabbiandosi.

«Ecco... con lui e il suo amico», dico guardandomi i piedi.

«Aspetta quell'idiota è qui? Dov'è che gli spacco il culo?», inizia ad agitarsi troppo.

«Tu non farai niente. Ascolta questa volta userò la testa e non mi lascerò usare. Al contrario questa volta gli renderò pan per focaccia. Non mi potrà far niente di male, siamo in un posto affollato in fondo. Ok. Lascia fare a me fidati Steve», gli dico pregandolo.

Dopo averi pensato un attimo mi risponde, « Ok, ma al primo segno di guai avvisi uno dei miei presenti nel locale. 0k? Non potrò stare fermo questa sera. Promettilo».

«Promesso!», lo rincuoro e ritorno dai miei amici.

«Scusate, eccomi!», dico sedendomi.

«Stavamo parlando del fatto che questo locale non è male», mi riferisce Harry.

Mentre parliamo dei vantaggi di vivere in una città come New York, con tutti i servizi, sento scendere sulla mia schiena una mano. Mi volto e vedo "Rob" comodamente appoggiato al divanetto con le braccia allungate una sullo schienale e l'altra cerca di accarezzarmi la schiena. Il suo tocco mi provoca al tempo stesso un brivido per tutta la schiena e un immenso calore per tutto il corpo, soprattutto nel mio basso ventre.

Cercando di distrarmi bevo tutto d'un fiato il mio Cosmopolita. Per alleggerire la tensione propongo un'idea. «Che ne dite di andare in pista!».

Prendo Sandy e la trascino al centro della pista.

Parte subito una canzone di Lady Gaga, Perfect Illusion quando può essere beffardo il destino. Una perfetta illusione è quella che ho vissuto e una perfetta illusione sto vivendo adesso.

A ritmo ci scateniamo muovendo anche e braccia. Ci stiamo muovendo fuori ritmo ma non importa. Ci stiamo divertendo come delle pazze.

Non stò pensando a niente e a nessuno. Sto solo scatenando le mie emozioni e scaricando tutta la tensione accumulata.

Quando ad un tratto sento due forti braccia prendermi i fianchi da dietro. Senza neanche girarmi per guardare chi sia, mi appoggio di schiena a lui e continuiamo a ballare a stretto contatto. Chiunque sia ha un pettorale muscoloso niente male e un buon odore di acqua di colonia.

Mi lascio trasportare dalle sensazioni, dalla musica e dalle sensazioni. allungo le braccia all'indietro e gli afferro i capelli. mi ricordavo che avesse i capelli più corti. Continuando a ballare mi giro e mi accorgo che la persona con cui sto

ballando non è chi pensavo ci fosse.

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SPAZIO AUTRICE_

CIAO RAGAZZI. SPERO VI STIA CONTINUANDO A PIACERE LA MIA STORIA.

COMMENTI E SUGGERIEMTNI SONO BEN ACCETTI PERCHE' RITENGO IMPORTANTE IL PARERE DEI LETTORI CHE MI SEGUONO.

BUONA LETTURA RAGAZZI!

BY 


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