Capitolo 12. AMARO RISVEGLIO.
Pov's Cristyn
Dovevamo essere entrambi talmente spossati e sorpresi dall'intensità che ci ha travolti, perché ci siamo addormentati subito.
.......................
Dev'essere già mattina, perché dalle finestre entrano raggi di luce, ma non mi importava, avevo l'uomo più straordinario di fianco a me, nel mio letto.
Ieri sera pensavo che la cosa giusta da fare fosse scappare, ma il mio istinto mi diceva che se mi fossi aperta un po' di più a lui, avrei potuto vivere nuove esperienze.
Anche se in questo momento sono quasi del tutto sveglia la testa è ancora un po' annebbiata dalla passione che ci ha uniti. Mi giro verso di lui per guardarlo mentre dorme ancora.
Il suo petto atletico si alza e si abbassa lentamente , segno che è ancora completamente immerso nel sonno. Io invece sono già completamente sveglia.
Non riesco a smettere di guardarlo.
Adesso, che ho l'occasione di vederlo meglio e da più vicino, noto che ha un paio di tatuaggi che iniziano sulla spalla e continuano sul petto, ma che non sono visibile se lui è vestito. Dovrebbero essere dei segni tribali o qualcosa del genere.
La vicinanza con il suo corpo risveglia il mio, la mia voglia di esplorarlo nuovamente, di far scorrere le mie mani sulla sua schiena e sul suo petto.
Persa nei miei pensieri allungo timidamente la mano per accarezzargli il tatuaggio sul collo. Ho ancora dei dubbi, non so se ho fatto la cosa giusta a seguire il mio cuore e non quello che mi diceva la mia testa.
Ricordando come è andata la serata noto che l'impatto tra noi due è stato travolgente, mi sono lasciata andare a lui, forse un po' troppo. Solitamente questo non è il mio modo di reagire agli uomini.
Nonostante io abbia un padre e un fratello favoloso, penso che gli altri uomini siano incoerenti , egoisti e bugiardi. Vogliono ottenere tutto a qualsiasi costo, non pensando agli altri. Ron però non è così. Lui è speciale, è diverso. Lui mi ha fatto il dono più grande di scoprire nuove sensazioni.
------------------------------------------------------
Pov's Robert
Fino a due secondi fa ero felicemente addormentato, quando ad un tratto sento una carezza fastidiosa sul collo e sul petto.
Svogliatamente mi giro e apro leggermente gli occhi. Trovo davanti a me una Cristyn tutta arrossata intenta ad accarezzare i miei tatuaggi. Un gesto intimo, troppo intimo per i miei gusti.
Mentre lei mi sorride timidamente, forse pensando alla notte scorsa mi domanda cosa significhino i tatuaggi che ho sulla schiena e che continuano sul petto.
Ecco questa era la domanda che speravo non mi facesse perché a lei non doveva importare un fico secco, i fondo è stata una cosa di una botta e via, non l'inizio di un qualcosa.
Sta toccando un argomento of limits «Niente di importante», dico sperando non insista.
Ostinata chiede ancora, «Non può non avere significato una cosa che ti sei fatto tatuare indelebilmente e per sempre sulla tua pelle», dice lei, troppo curiosa e impicciona per i miei gusti.
«Senti ho detto che non significa niente e adesso di solito le donne con cui sto non parlano mai, quindi saresti pregata di starti zitta o andartene via», le dico con veemenza.
«Stai esagerando, era solo una semplice domanda», mi dice lei un po' stizzita.
«Senti se non ti piace come reagisco ho detto che puoi anche andartene, tanto ormai abbaiamo anche finito, anzi sei rimasto troppo a lungo qui».
«In realtà questa è la mia stanza» mi ricorda lei.
---------------------------------------------------------------------
Pov's Cristyn
Non ci posso credere mi sta cacciando via come se fossi una squillo e da camera mia poi. Dov'è finito l'uomo che ho conosciuto ieri alla festa?
Mentre lui dice cose assurde, mi avvolgo il lenzuolo attorno al corpo e inizio a fare avanti e indietro per la stanza, lanciandogli sguardi indignati, delusi.
È diventato improvvisamente così freddo, così distante e crudele verso di me. Non capisco il perché.
A quanto pare lui non ha preso in considerazione cosa avrei potuto provare in quell'incontro in questi attimi. Sono stata solo una pedina dei suoi piani, la donna della serata che gli serviva giusto, giusto per movimentargli la serata.
«Non hai un minimo di buon animo, di pietà per me? Non ti importa di quello che provo, di quello che c'è stato tra noi?», chiedo speranzosa nella sua risposta.
«No. Tu sei solo una delle tante, cosa ti credi». Lle sue parole sono pugnalate dolorose in pieno petto. Provocano in me brividi di gelo, ma questa volta anche di delusione. Delusione verso di lui e verso di me, per essermi sbagliata sul suo conto.
«Lo so benissimo», grido coprendomi il viso con le mani, per non fargli notare le mie lacrime, per non fargli notare il potere che le sue parole stanno avendo su di me.
«E poi di cosa ti lamenti. Ti sei comportata tutta la serata come un pezzo di carne in vendita al miglio offerente, non la smettevi di far sbavare dietro di te ogni vecchio inacidito della sala. Te la sei cercata», dice freddamente.
«Come osi!», gli urlo indignata, «Tu sei l'ultimo che può darmi lezioni. Tratti le donne come se fossero spazzatura. Le usi e poi le getti via quando non ti servono più», lo accuso.
«Beh non mi è sembrato proprio che ieri sera ti lamentassi per questo. Ti sei fatta usare e alla grande anche», dice ridendomi in faccia.
« Io non sono così e non mi farò trattare in questo modo da nessuno. Men che meno da uno come te», ribatto infuriata.
«Allora sei libera di andartene quando vuoi», conclude lui.
«Questa è camera mia in realtà», gli ricordo urlando un po' forse.
«Sai? Hai ragione. Questa è camera tua», così dicendo, in men che non si dica, si è già rivestito ed uscito dalla stanza sbattendo forte la porta.
Ancora scossa da come ha reagito ad una semplice domanda, non mi capacito di essere stata usata e trattata alla stregua della sue solite accompagnatrici da quattro soldi, con cui è solito uscire.
Non posso credere di essermi fatta incantare da quella moine e dalle sue finte brave maniere.
Dovevo seguire la mia testa e non il mio istinto. Detesto ammetterlo, ma aveva ragione mio fratello. Steve! Oh mio dio mi ero scordata di lui. Non lo vedo dal momento in cui sono iniziati i fuochi d'artificio, cioè circa sei ore fa. Accidenti . spero che non stia impazzendo nel cercarmi. Infatti trovo una marea di sue chiamate sul cellulare. Faccio che chiamarlo sperando di rassicurarlo che va tutto bene.
«Ehi, Cris dimmi dove diamine sei? È da ore che io e Sandy cerchiamo di metterci in contatto con te. Stavo iniziando a spaventarmi. . . », dice lui preoccupato, «Ti prego dimmi che non eri con quel tipo?».
«Steve. . . », dico a fil di voce non sapendo come rispondergli, ma lui capisce comunque la verità.
«Accidenti, ma sei matta. Diavolo, ti avevo avvertito di stargli alla larga. Lui è un play boy incallito della peggior specie, che pensa solo a spassarsela con chiunque sia disponibile», dice arrabbiato.
«Mi dispiace di non averti dato retta, di averti deluso , non . . . non arrabbiarti ti prego, mi sento già uno schifo così», dico tutto ad un tratto mentre lui continuava a parlare.
«Cris tu non mi hai deluso. Più che altro avrei dovuto proteggerti meglio. È tutta colpa mia. . . »,dice lui tristemente.
«Non è colpa tua , non dire scemenze. Io ho fatto una scelta e sono abbastanza grande da subirne ed accettarne le conseguenze», dico alzando un po' la voce.
«Ma Cris, sei ancora una ragazza . . . », non lo lascio neanche finire di parlare.
«Ora sono stufa. Io non sono più una ragazza. Sono una giovane donna, adulta è vaccinata, che è in grado di pensare con la propria testa e di rialzarsi ogni volta che cade. Non c'è bisogno che tu e i nostri genitori continuiate a tenermi in una campana di vetro, perché temete che possa accadermi qualcosa. È anche per questo che ho deciso di partire. Per crescere veramente devo imparare ad essere indipendente, in tutto e per tutto. Questo non significa che non avrò più bisogno di te, ok?. Potrò imparare a rialzarmi da sola, solo se prima avrò l'occasione di cadere, questo lo sai vero?», concludo cercando di tranquillizzarlo.
«Lo so hai ragione. A proposito dei nostri genitori. Ti hanno cercato anche loro per sapere se ti stavi divertendo. Visto che non rispondevi ho detto loro che eri talmente stanca che eri andata a dormire in camera e che il tuo cellulare era completamente scarico», mi informa lui.
«Davvero? Non gli ha detto niente del mio incontro con . . . ».
«Niente di niente, non ti preoccupare. Per chi mi hai preso? Sono tuo fratello e ti aiuterò sempre. Però fammi una promessa. Se succedesse o se dovesse cambiare qualcosa, fammelo sapere subito intesi», mi chiede mio fratello.
«Si», gli prometto.
«Adesso ti conviene chiamare Sandy , era molto preoccupata anche lei. Ricordati di sistemare le valige. Ci vediamo fra mezzora giù al bar per la colazione»,così dicendo attacca.
Chiamo Sandy sperando che sia sveglia. Risponde subito.
«Alla buonora!», dice con voce felice la mia amica.
«Proprio buona non direi in realtà», ammetto.
Forse notando nella mia voce il mio malumore e la mia tristezza si agita un po'.
«Cris inizio a preoccuparmi. . . . stai bene?», chiede preoccupata Sandy.
«In realtà fino a pochi minuti fa era tutto ok, anzi più che ok . . . », dico felice che Sandy non mi veda arrossire «. . . è solo. . . è solo che . . . », non riesco a parlare a causa delle lacrime che continuano a uscirmi copiosamente dal viso.
«Calmati Cris, calmati ti prego. Qualunque cosa sia successo ti aiuterò ci puoi giurare. Facciamo così tu adesso sistemati e mi racconti, per filo e per segno, come è andata, davanti ad una tazza di caffè nero bollente ok?», propone lei.
«Ok», dico tirando su col naso.
«Ok. Io stavo per chiamarti per farmi dare un ragguaglio sulla serata. Sono già in ascensore, sto scendendo al bar. Raggiungimi lì».
«Ahh Sandy, ho già chiamato Steve, ci aspetta anche lui al bar», la informo io.
«Ahh . . ok va bene. . . ottimo», dice lei un po' strana.
. . . . . . . .
Andando in bagno mi guardo allo specchio. Sono un disastro. Mi è colato tutto il trucco sulla faccia e sembro un pagliaccio da circo. I miei occhi sono ancora più gonfi di prima.
Non voglio più soffrire come sto soffrendo ora. Non voglio più versare lacrime per qualcuno che non mi merita, che non mi rispetta. Deciso questo entro nella cabina doccia e mi faccio una doccia lampo.
Dopo essermi sistemata ed essermi resa un minimo presentabile raggiungo mio fratello e la mia migliore amica.
Arrivata l bar li vedo un po' strani, parlottano a bassa voce per non farsi sentire da altra gente, per non farsi sentire da me. Raggiunti i due mi siedo afflosciandomi sulla sedia.
«Ehi! Come ti senti?», mi chiede dolcemente Sandy, trattandomi come un vaso di cristallo, che ha paura di rompere.
«Come credi che stia?? Ma dico c'è bisogno di chiederlo, non lo vedi anche tu da sola come è ridotta. C'è bisogno di chiederlo», dice Steve sfogandosi.
«Ehi Rambo calmati ok. Sono sua amica io e sono preoccupata per lei», si difende Sandy.
«E perché io no? Quel tipo l'ha usata e poi l'ha gettata via come se fosse nulla. Sapeva che non era come le altre e l'ha usata ugualmente, senza risparmiare colpi e le ha tolto una cosa molto importante», dice Steve gridando.
Intanto io mi nascondo la testa tra le braccia per nascondermi.
«Sai forse dovresti abbassare un po' la voce, dico forse. Non credo che Cris voglia far sapere a tutto il bar di aver appena perso la verginità con un gran figlio di . . . ».
«Ok ora basta, dateci un taglio. Voglio solo fare colazione. Sistemare le valige e prendere quel dannato aereo e allontanarmi da qui, allontanarmi da lui , ok?», dico disperatamente.
Guardandomi dispiaciuti e anche un pò tristi, mi abbracciano entrambi e cercano di rassicurami.
«Non ti preoccupare, appena arrivate a N.Y farò in modo che non ti ricorderai di questa serata», mi promette Sandy.
«Io ti prometto invece che semmai dovessi ritrovarmi difronte quel tipo gli darò una lezione come si deve. Talmente forte che se tu dovessi incontrarlo per strada non lo riconosceresti, ok?», dice esagerando il mio fratellone, cercando di farmi ridere.
Sono felice di avere loro due vicini a me in questo momento. Senza di loro non ce la farei. Sperò di cavarmela a N.Y, spero di riuscire ad andare avanti una volta arrivata lì.
-------------------------------------------------------------------
SPAZIO AUTRICE_
CIAO RAGAZZI . SPERO VI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO SE E' COSI' VOTATE, COMMENTATE E SEGUITEMI!!!
SE VOLETE SAPERE COSA ACCADRÀ' A NEW YORK, SE VOLETE SAPERE COSA COMBINERÀ' LA NOSTRA CRIS E SE LEI SE LA CAVERÀ', CONTINUATE A LEGGERE LA MIA STORIA!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro