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Capitolo 11. MAGIA PER CRISTYN. PARTE 2.


Pov's Cristyn

Neanche il tempo di chiudere la porta che mi ritrovo contro la parete vicino all'entrata. La sua bocca si avventa sulla mia e il suo corpo è premuto contro il mio.

La parete fredda, in contrasto con il calore tra noi due, mi da un brivido che si sparge in tutto il mio corpo. Ancora affannata per il bacio, nonostante non abbiamo acceso alcuna luce, guardandolo in viso sono sicura che i suoi occhi siano cambiati, sembrano scurirsi.

«Ora sei mia! E non mi scapperai . . . non hai idea di quanto ti desideri e tu . . . puoi darmi tanto . . . devi solo lasciarti andare», mi dice tra un bacio e l'altro, prima solleticando il mio viso con il suo accenno di barba, poi impossessandosi nuovamente delle mia labbra, ormai gonfie, cercando di saziare la sua fame, mentre io gli accarezzo il petto attraverso la camicia.

Premendo la sua gamba contro la mia, mi afferra i capelli. Sono sbalordita, spaventata ed eccitata al stesso tempo. Non so cosa aspettarmi.

«Ron . . .», riesco a dire con fatica.

«Lo sai che mi piace quando dici il mio nome», dice lui un attimo prima di staccarsi da me.

Interrompendo il bacio per un attimo, lo vedo posare qualcosa sul comodino. Dev'essere il suo cellulare.

«Non voglio che qualcuno ci interrompa per nessun motivo al mondo», spiega lui.

Durante questi pochi attimi di pausa penso che probabilmente non lo rivedrò mai più, ma non mi importa perché desidero l'uomo che mi ha fatto provare sensazioni finora mai provate.

Si mi sento un po' confusa, ma non sul fatto di volere lui, più che altro sulle sensazioni che sto provando. Non so come gestirle.

Mentre sono immersa nei miei pensieri, non mi accorgo che lui si era vicinato a me. Afferrandomi per il sedere mi solleva da terra per portarmi in camera. Per non cadere, mi tengo saldamente al suo collo. Sono inebriata dal suo odore muschiato. Acqua di colonia credo.

Arrivati in camera da letto mi fa scendere lentamente in modo da scivolargli addosso.

Adesso siamo nel nostro angolo di paradiso.

Sfiorandomi il collo, arriva all'orecchio provocando in me altri brividi, ma non di freddo.

«Fidati di me, lasciati andare, non ti deluderò. Sarò qui con te, ti insegnerò», mi promette lui.

Guardandolo negli occhi mi accorgo di credergli, «Si. Mi fido di te», gli rispondo.

Alla mia risposta vedo i suoi occhi inondati di una passione più rovente, che man mano che il tempo passa, diventa sempre più tangibile. Continuiamo a baciarci, ma questa volta più selvaggiamente, come se non ne avessimo abbastanza.

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Pov's Robert

Afferrandolo più saldamente per i capelli la avvicino ancora di più a me. La voglio ancora e ancora. Le nostre bocche, le nostre lingue si cercano. Le afferro il viso in modo che possa guardarmi negli occhi e le chiedo attraverso lo sguardo il consenso di andare oltre e me lo da.

Comincio a sbottonarle i bottoni che ha sul retro del vestito.

«Sei bellissima!», le sussurro mentre il vestito cade a terra. Ecco ora è rimasta solo con il completo intimo in pizzo verde, i tacchi e la collana ,«Questa la teniamo . . . », le dico accarezzandole il suo gioiello, « . . . questi invece . . . », indicandole il push-up e il tanga,«. . . questi sono di troppo», così dicendo il suo reggiseno vola via, dal lato opposto della stanza e con uno schiocco le tolgo anche il tanga, ormai inutilizzabile.

«Era il mio preferito!!! Peccato mi piaceva questo completo», mi dice lei con un finto broncio.

Dio quanto è sexy con quell'espressione. Non resisto .

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Pov's Cristyn

«Sei perfetta», mi dice lui accarezzandomi il labbro inferiore con il pollice. Io freno il mio istinto. Ho voglia di mordergli il dito, ma ho anche timore di far qualcosa di sbagliato.

Avvicinandosi sempre di più e facendomi arretrare fino a che con le gambe non incontro il bordo del letto , mi ci fa cadere sopra di schiena.

«Devo toccarti», dice guardandomi dall'alto, come un goloso di dolci guarderebbe un bignè alla crema.

Un brivido di eccitazione mi attraversa il corpo in prospettiva di quel che mi spetta. Lui mi ha promesso molto e io voglio provare l'esperienza di cosa si prova ad unire due esseri.

Nuda sulle coperte fresche del letto, assisto allo spettacolo più bello del mondo. Rin, Ron, chiunque lui sia è uno splendore, un dio greco. Lui è perfetto. In tutta la sua magnificenza, senza più i vestiti, che ormai sono in qualche angolo della camera, mi raggiunge sul letto.

«Procederemo con calma, per gradi. Voglio che per te questo sia stupendo. Prima di tutto devi prendere confidenza con il tuo e con il mio corpo», così dicendo un attimo prima mi sovrasta e un attimo dopo mi ritrovo seduta a cavalcioni su di lui, sentendo sotto di me la sua eccitazione. Al sol pensiero mi faccio prendere dall'ansia.

Notando la mia ansia cerca di rassicurarmi, «Sono tuo, fa di me ciò che vuoi. Conduci tu il gioco».

Non so cosa fare. E se sbagliassi qualcosa. Ok Cris respira, respira. Lasciati andare. Ricorda. Lasciati trasportare delle tue sensazioni. Così facendo andrà tutto alla grande.

Mentre con le mani inizio ad esplorare il suo torace possente e ben scolpito, assaporo a pieno e con calma il suo corpo. Dolcemente gli bacio la fronte, le guance, le palpebre, il naso, scendendo sempre più giù, fino ad arrivare ad un tatuaggio che fuori esce dai boxer e che probabilmente continua più in basso o sul retro della schiena. Quanto vorrei scoprirlo.

Arrivata a quel punto noto che anche lui è teso. Il fatto che anche io faccia questo effetto a lui mi da più sicurezza. Sto continuando la mia esplorazione quando mi ritrovo supina, con braccia e gambe bloccate. Non posso muovermi e questo mi da paura. Sensazione che scompare subito appena lui inizia ad accarezzare il mio corpo con quelle sue magiche mani.

Lì dove prima c'erano le mani ora c'è la bocca. Esplora tutto il mio corpo assaporando il mio sapore. Le sue carezze si fanno sempre più audaci, risvegliando in me terminazioni nervose di parti del corpo che non sapevo di avere. L'intensità è tale da farmi irrigidire e da farmi sprofondare in una dimensione parallela.

Riaprendo gli occhi mi accorgo di ansimare e di volere di più.

«Guardami», mi dice il mio amante girandomi il volto verso di se, «Sei pronta. Ricordati, rilassati. So che all'inizio sarà un po' doloroso, ma più resisterai e meno piacevole sarà per te».

Ancora eccitata per prima sento accarezzarmi, rilassarmi e se possibile eccitarmi ancora di più. Sono talmente presa delle mie sensazioni che non mi sono neanche accorta di quando si è tolto i boxer.

I nostri corpi sembrano fondersi. Il suo petto preme contro il mio, le nostre gambe sono intrecciate e i nostri bacini sono vicinissimi. Le nostre mani vagano per i nostri corpi cercando di più.

Il mio corpo freme alle sue carezze e le mie dite accarezzano ogni suo muscolo raggiungibile.

La sua virilità mi sfiora e il mio desiderio aumenta sempre di più. Nell'istante in cui si allontana sento il rumore di uno strappo di una cartina e la sensazione di freddo che ho provato , viene scacciata via da lui che mi riavvolge con il suo corpo.

Trattengo il fiato per il dolore, subito rimpiazzato da un leggero fastidio.

«Sentimi. Rilassati in modo che il tuo corpo si adatti al mio. Non ti farò del male», mi sussurra lui.

Abituatami a questa nuova sensazione di pienezza, mi rilasso e lui riprende quella che poteva sembrare una danza. Si allontana per poi ritornare in me con foga crescente.

Sopraffatta dalle sensazioni, lo circondo con le mie gambe per stringerlo ancora di più a me e per non farlo scappare.

Così facendo l'intensità dei tocchi aumenta. Le mie mani si ritrovano trai suoi capelli e la sua bocca affonda nel mio collo per poi rifugiarsi tra i miei seni.

«Perfetti», aggiunge lui mentre mi accarezza e provoca in me altre mille sensazioni, fino a farmi vedere di nuovo i fuochi d'artificio.

Senza neanche accorgermene mi ritrovo affannata e talmente appagata che in un attimo cado tra le braccia di morfeo.

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Pov's Robert.

È assolutamente perfetta. Morbida e fresca.

Provoca in me sensazioni nuove. Stare con lei non è come stare con le altre.

Lei reagisce spontaneamente e reattivamente alle mie carezze. Lei non finge, le i genuina, sincera.

Sempre più affamato di lei la esploro, la accarezzo, la divoro. Ogni suo angolo, ogni suo muscolo sono miei. Ogni suo respiro , goni suo affanno sono per me.

Venerandola la porto ogni volta oltre il limite. Appena raggiunge la vetta convinta di non farcela più, la porto sempre oltre, le faccio provare sensazioni sempre più forti. Così come fa lei con i suoi semplici tocchi, con le sue mani delicate.

Mani che possono sembrare innocue , ma che provocano in me sensazioni forti mai provate prima. Sensazioni che mi fanno sentir diverso.

Questo non va bene. Cercando di non pensare a questa strana sensazione che inizia a diffondersi in me, continua a venerarla.

Le dono piacere e lei lo dona a me, fino a che entrambi non cadiamo in uno strano oblio, fino a che entrambi non siamo sfiniti.

Dio questa donna non è come le altre. È pericolosa per la mia salute mentale. Meno male che non la rivedrà più. Penso accorgendomi che lei è già caduto in un sonno profondo.

Sono anch'io così sfinito che in pochi minuti cado tra le braccia di morfeo.

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SPAZIO AUTRICE_

SPERANDO DI ESSERMI SPINTA TROPPO IN LA', SE VOLETE SAPERE COSA ACCADRA' , TRA CRISTYN E ROBERT, AL LORO RISVEGLIO, SEGUITEMI E VOTATEMI. PIU' VOTI MI ARRIVERANNO PIU' VELOCEMENTE PUBBLICHERO' I MIEI NUOVI CAPITOLI.

BUONA LETTURA BY @SweetCreation94


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