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Capitolo 66. PARTE SECONDA (Ultimo capitolo)



Pov's Cristyn

In momenti come questi il trucco per non perdere la calma e mantenere i nervi saldi è inspirare ed espirare. Facile no? Lo pensavo anch'io, ma è da almeno una mezzora che non faccio altro che inspirare ed espirare per calmarmi. Purtroppo l'ansia non è scemata e le nausee sono aumentate. Mi sento male.

«Cristyn tesoro, vedrai che è solo nervosismo prematrimoniale. Un paio di respiri e starai meglio», cerca di tranquillizzarmi mia madre.

«Tieni dell'acqua ti farà bene. Credo che ti serva anche questo, però», mi suggerisce Giorgy, una delle ragazze assunte per aiutarci nella preparazione del matrimonio, porgendomi un test, senza farsi vedere da nessun altro.

Non posso crederci. Potrà mai essere vero? Cerco conferma in mia suocera e nei suoi occhi vedo felicità.

«Che aspetti? Vai a fare subito il test. Dirò che sei andata in bagno solo per rinfrescarti». Detto, fatto.

Adesso sto fissando un bastoncino da diversi minuti. Rimarrà bianco? O compariranno due lineette?

«Cristyn tesoro? Dove sei finita?», diamine, mia madre è già tornata, «Devi finire di sistemarti il trucco e metterti il vestito».

«Signora Mitchell, sua figlia è andata un attimo in bagno a rinfrescarsi», la informa Giorgy.

«Oh bene, speriamo non ci metta troppo tempo», la sento dire dall'altra parte della porta.

«Stia tranquilla signora, d'altronde la sposa deve farsi attendere, è il suo girono, può permettersi un poco di ritardo», cerca di tranquillizzare tutte. Santa Giorgy!

Odio! I minuti sono passati. Non ho il coraggio di guardare il risultato, ma devo!

***

Rimango senza parole guardandomi allo specchio.

«Sai, hai appena compiuto una magia», dico sorridendo, rivolgendomi a Trisha. Lei è la parrucchiera di fiducia della madre di Rob ed è bravissima nel suo mestiere.

«Adesso il vestito», dice ridendo Sandy aprendo il porta abiti appeso al vetro. Stupendo. Ogni volta che lo vedo, mi emoziono come la prima volta che l'ho visto, la prima volta di cui me ne sono innamorata. Il vestito è un vestito elegante, con il bustino intrecciato, la gonna con veli di tulle e del pizzo a ricoprirmi le spalle e le braccia.

«Sei bellissima bambina mia».

«Mamma ti prego non piangere, altrimenti neanch'io saprò trattenermi».

«No, no. Niente lacrime altrimenti rovinerà il mio capolavoro», ci ricorda Trisha.

«Abbiamo fatto bene a rivolgerci a voi. Ci avete anche permesso di prepararci nel vostro studio, sposa e damigelle comprese», ringrazia mia madre, asciugandosi il viso.

«Si figuri signora, è il nostro lavoro».

Mentre le due donne parlano vedo Margaret avvicinarsi con un piccolo pacchetto, «Questo è per te tesoro».

Apro il pacchetto e rimango sorpresa, «Così avrai qualcosa di vecchio, imprestato e blu. Li abbiamo indossati io e mio marito quando ci siamo sposati. Ora tocca a voi portarli e li tramanderete a vostra volta ai vostri figli». Due anelli identici, d'oro bianco con una pietra blu incastonata.

Indossato il velo, fermato con una stupenda e semplice tiara, sono pronta.

«Ricordati Cristyn, io ti accompagnerò in macchina fino alla chiesa. Margaret sarà lì ad aspettarci insieme a tutti gli altri invitati. Tuo padre ti accompagnerà per tutta la navata Sandy, Jackie e Meredith ti seguiranno», cerca di tranquillizzarmi mia madre.

«Possiamo andare?», chiede porgendomi la sua mano. Stringendola mi incammino verso la mia nuova vita.

**

Dopo breve tempo la macchina accosta.

«Auguri signorina Mitchell», mi saluta Phill porgendomi la mano per scendere dall'auto.

«Ti ringrazio».

Mi alliscio il vestito, forse in preda al nervosismo o forse no, ma voglio essere perfetta, per questo momento, per lui. Devo ringraziare il padre dello sposo, è per merito suo che in questo momento non è presente una marea di giornalisti ma solo i fotografi ufficiali dell'evento assunto dalle nostre due famiglie.

Entrando lentamente nella chiesa raggiungo mio padre.

«Sei stupenda bambina mia», dice commosso. Non l'ho mai visto con le lacrime agli occhi, tranne che per gli eventi sfortunati che mi hanno coinvolto. Almeno questa volta saranno lacrime di gioia.

«Papà ormai sono cresciuta, sto per sposarmi».

«Nonostante tutto, rimarrai sempre la mia bambina», dice porgendomi il braccio, per accompagnarmi nella marcia nuziale. Appena entriamo in chiesa la melodia inizia e tutti si alzano, sorridono, commentano al nostro passaggio.

La chiesa è addobbata con i fiori preferiti sia miei che di Robert. rose bianche agli estremi delle navate e rose bianche al centro, ad ogni panca.

Ed è ad ogni passo che mi avvicino al mio sposo, alla mia metà, alla mia anima gemella. Uno sposo un po nervoso, che continua a sistemarsi la cravatta fino a quando i nostri sguardi non s'incrociano. Tutte le mie paure e le mie preoccupazioni svaniscono all'istante, perché so che con lui al mio fianco.

Arrivati all'altare mia padre passo la mia mano a Robert e raggiunge mia madre.

Tra letture e discorsi commoventi la cerimonia procede piacevolmente ed arriva il momento delle promesse.

«Siamo qui riuniti per unire in matrimonio questa giovane coppia, con la speranza di un futuro pieno di gioie e prosperità», ci augura il prete, «Avvicinatevi. Questi due giovani sposi pronunceranno ora le loro promesse»

Rob emozionato stringe le mie mani tra le sue, «Prometto di starti accanto, di trattarti con dolcezza.

Prometto che ti darò l'amore di cui hai bisogno, che curerò ogni tua ferita del passato, che sarò lì prima che le lacrime minaccino di uscire.

Prometto di amarti ogni minuto, secondo, ora e per sempre.

Prometto che sarai l'unica donna che avrà accesso al mio cuore»

Tra il sorriso e le lacrime «Ora... ti chiedo di essere mio, perché se non lo facessi... me ne pentirei per tutta la vita.

Non ti sposo per renderti diverso, ma per amarti così come sei, ti sposo perchè...non esiste altro uomo che vorrei al mio fianco...e sai amarmi come voglio essere amata.

Ti sposo perchè...sai capirmi anche con un solo sguardo.

Tu Robert Pawell sei l'unico uomo che amerò per tutta la vita.

Ti ringrazio perché hai saputo rendermi la donna più felice del mondo... ti amo».

«Bene, adesso, Vuoi tu Robert Pawell prendere come tua legittima sposa la qui presente Cristyn Mitchell, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?»

«Si! lo voglio», risponde subito Robert.

Il sacerdote si rivolge a me chiedendomi, « E tu Cristyn Mitchell, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Robert Pawell, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?»

«Lo voglio».

«Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa».


Alzandomi prima il velo, guardandomi con occhi brillanti, Rob annulla la poca distanza che ci separava, ricongiungendo le nostre labbra, dando inizio ad un bacio dolce, pieno di promesse ed interminabile bacio. Fischi e applausi ci riportano alla realtà e ci costringono a separarci. Piena di felicità e finalmente completa, ringraziando tutti per gli auguri, mi avvio alla nostra macchina, che ci condurrà al ristorante dove si terrà il ricevimento.


Pov's Robert

Finalmente marito e moglie. Non ce la facevo più ad aspettare. L'ansia mi avrebbe divorato. Com'è bella mia moglie. Waw, moglie. Fa un effetto strano dirlo, ma mi fa star bene e mi fa sentire felice.

«Allora dove stiamo andando?», chiede sorridente, guardando fuori dal finestrino.

«Sorpresa!», rispondo stringendole la mano e attirandola a me.

Quando finalmente arriviamo a destinazione, dopo aver fatto diverse foto, entrando veniamo accolti da tutti gli invitati con un applauso. Aiuto la mia sposa a sedersi spostandole la sedia ed è proprio in questo momento che mi accorgo della scollatura del suo vestito sulla schiena.

«Non toglierti il velo», cavoli come ho fatto a non accorgermene prima?

«Come mai quell'espressione imbronciata?», chiede accarezzandomi la guancia.

«Hai la schiena tutta scoperta, stai mettendo tutto in mostra», le faccio notare.

«Oh andiamo non esagerare».

«Non esagero e poi tutti ti stanno guardando».

«E tu sarai l'unico che potrà toccarmi, ricordati questo».

«Sai hai ragione signora Pawell».

**

I cuochi si sono superati. Anche se era tutto squisito la mia piccola non ha mangiato molto, sarà per lo stress, o l'ansia. Almeno spero, non vorrei si trattasse di qualcos'altro.

Grazie alla disposizione dei tavoli, uno a "c" per accogliere i nostri parenti più stretti e altri tavoli rotondi sparsi per la sala, si è creato un clima conviviale ed allegro, che ha arricchito la serata di ilarità. Vorrei fotografare questo momento ed immortalarlo per sempre, è perfetto. Io seduto accanto alla donna che amo di più al mondo. Non mi stancherò mai di guardarla, non posso farne a meno.

«Ehi, tutto bene?», chiede sorprendendomi a guardarla.

«Tutto bene e tu sei felice?», le chiedo appoggiando la mia fronte alla sua.

«Sì ed è tutto merito tuo».

«Nostro, è tutto merito nostro».

Un tintinnio e la voce di Harry rompe la nostra bolla di sapone.

«Un momento di attenzione prego. Vorrei proporre un brindisi agli sposi. A Robert, il solito stronzo fortunato, che riesce sempre a trovare il meglio del meglio. ad un amico sincero e sempre presente, anche se scorbutico e prepotente. A Cristyn, il nostro angelo, colei che lo terrà a bada e ci salverà dalle sue paranoie», dice il mio caro testimone facendo ridere tutti, «Agli sposi, che abbiano una vita felice e serena».

«Vorrei anch'io fare un brindisi», Sandy, la miglior amica e damigella di mia moglie, «A Cristyn, la mia migliore amica, l'amica con cui ho condiviso pianti, ogni ricordo, spero di condividere con lei e Robert le future gioie che il destino ha in serbo per loro. Non so se alcuni di voi lo sanno ma Cristyn sa essere molto cocciuta quando vuole. Quindi si ringrazio Cristyn e le auguro di riuscire a sopportare Robert, ma auguro anche a lui di riuscire a sopportare una testarda come lei. Siete perfetti insieme. Spero anch'io di trovare come voi la mia metà. Auguri agli sposi», frase pronunciata guardando il caro e povero Steve. Chissà cosa avrà mai combinato.

«Sai forse tuo fratello ne ha combinata una delle sue», faccio notare alla mia piccola.

«Lo credo anch'io. Mi auguro per loro che qualsiasi cosa si tratti che la risolvino».

«Signori e signore è arrivato il momento. Invito gli sposi a recarsi al centro della sala». Arrivati al centro della pista porgo la mano alla mia sposa, alla mia metà, attendendo di vedere la sua espressione appena sentirà la note della canzone che ho scelto per questo momento, Uncover di Zara Larsson.

"...That's when we uncover cover cover

That's when we uncover cover cover

My asylum – My asylum

Is in your arms

When the world gives heavy burdens

I can bear a thousand tons

On your shoulder – on your shoulder

I can reach an endless sky

Feels like paradise..."

Felice più che mai, mi godo questo momento. Questo ballo è solo per noi, è come se ci fossimo solo io e lei e il resto fosse scomparso.

«Ti amo così tanto», dice ad un tratto, scossa dai singhiozzi.

«Shh, tranquilla amore», la tranquillizzo accarezzandole la schiena, «Ti amo anch'io», per fortuna sento che il suo respiro è tornato regolare.

L'uno insieme all'altro, ci muoviamo lentamente sulle note della canzone fino a che non termina. Per poi sorridere ad una Cristyn in lacrime.

«Grazie».

«Per tutto».

«Per te questo ed altro piccola. Sei il mio tesoro, il mio presente ed il mio futuro. Sarò sempre qui con te».

Per mia sfortuna devo cedere la mia sposa. Adesso è arrivato il momento del ballo tra la sposa e suo padre.

Dopo diversi balli. Finalmente riesco a riprendere tra le mie braccia la mia dolce metà. Senza troppi indugi congiungo le nostre bocche. Istintivamente le passo la lingua sui denti per poi accarezzarle le labbra dolcemente e poi intensamente.

«Finalmente».

«Credo sia arrivato il momento del taglio della torta».

Insieme impugniamo il coltello e, attenti a non far cadere i sette piani, tagliamo la torta, sotto i flash e applausi degli invitati.

Devo ammettere c he è buonissima. I colleghi di Cristyn hanno fatto un capolavoro. Torta alla crema di burro, ricoperta di glassa al cioccolato bianco, con fiori bianchi e rossi alternati sui primi sei piani e sull'ultimo, una coppia di sposini in macchina, pronti per il loro viaggio.

«Signori e signore è arrivato il momento di salutare gli sposi» avvisa il dj ed ecco che ci ritroviamo nuovamente immersi dai nostri parenti ed amici.

«Mi mancherete», ci saluta Francine, la madre di Cristyn, tra le lacrime. Mio suocero no è da meno. Cerca di non darlo a vedere, ma anche lui è prossimo alle lacrime.

«State attenti e divertitevi», ci augura, stringendo forte mia moglie.

«Ringraziamo tutti voi per essere venuti qui oggi ed aver condiviso questo momento con noi», dico commiatandoci e raggiungendo il caro Phill, pronto ad attenderci alla macchina.

«Auguri Mr.Pawell, Mrs.Pawell».

Aiuto la mia bella a salire in macchina, non credo ce la facci da sola tenendo conto della gonna e del velo del vestito. Appena chiudo la portiera due dolci labbra mi divorano il viso.

«Qui qualcuno è felice», dico stringendola forte tra le mie braccia.

«Dove andiamo?».

«È una sorpresa. Posso solo dirti che prima passeremo dall'hotel per cambiarci d'abito e poi prenderemo il nostro aereo».

**

Povera piccola. Doveva essere davvero stanca perché si è addormentata ancor prima che il nostro aereo decollasse. Per fortuna il volo non è durato molto.

«Piccola svegliati, siamo arrivati». Devo ripeterglielo almeno altre tre volte prima che lei sbatta gli occhi e impieghi diversi secondi per capire dove si trovi.

«Cosa? Siamo già arrivati?».

«Si amore. Adesso scendiamo, ma prima devo metterti questa», le spiego bendandola, «Fidati di me. prendi la mia mano e segui la mia voce». seguendo le mie indicazioni scendiamo dall'aereo, saliamo in macchina e dopo un breve tragitto ci fermiamo.

«Dove siamo?», chiede mentre la aiuto scendere dall'auto.

«A casa nostra», le rispondo mentre le tolgo la benda. Cavoli è rimasta senza parole.

«Ma è stupenda? Aspetta un attimo, hai detto casa nostra?».

«Per tutte e tre le settimane sarà casa nostra».

Entrando rimane affascinata dall'ampio soggiorno di un beige tenue, con cucina open-space, angolo bar, un ampio divano a "c" e un televisore con megaschermo. Phill porta dentro le valige per poi consegnarci le chiavi della casa, «Sarò a vostra disposizione se avete bisogno di me».

«Cosa vorresti fare adesso?», le chiedo abbracciandola e accarezzandole la testa.

«Vorrei fare il giro della casa e poi un pisolino».

«Perfetto vieni con me». le mostro la casa e come me la adora. Oltre all'ampio soggiorno e cucina open-space, ci sono uno studio, una biblioteca, un bagno e la piscina al piano inferiore, mentre ci sono tre camere da letto e un altro bagno con una vasca jacuzzi enormi.

«Sembra un sogno» dice mentre ammira ogni singola stanza. Dio quanto è bella quando sorride.

«Adesso riposiamo un pò è poi decideremo il programma della settimana se ti va».

«Mi sembra perfetto».

**

Vengo svegliato da un dolce tepore e da un peso sul petto. Aprendo gli occhi noto la mia piccola appoggiata con la testa e ancorata a me con un braccio. Appena cerco di muovermi eccola che si sveglia.

«Ehi dormigliona», dico prendendola in giro.

Improvvisamente mi ritrovo con la schiena schiacciata contro il materasso e la mia piccola a cavalcioni su di me, «Dormigliona a chi?», dice prima di zittirmi con un bacio impetuoso. Tra un bacio e l'altro ci spogliamo a vicenda fino a quando entrambi siamo senza vestiti. Ribalto la situazione portandola sotto di me, stuzzicandole prima l'orecchio e poi il collo mordicchiandole, succhiandole la pelle. Sposto l'attenzione ai suoi seni aumentando la sua eccitazione. Devo ammettere che vedendola sempre più eccitata, mi eccito anch'io, ormai viviamo in simbiosi. Non c'è neanche bisogno di stimolarla oltre, perché è già pronta per me. mi accoglie interamente con fluidità. Sempre più veloce ci muoviamo sincroni. Nel frattempo non smettiamo di accarezzarci con le mani. Ad ogni affondo sento le sue unghie affondare nella mia schiena. Credo mi lascerà delle cicatrici, ma cavoli quanto mi eccita. Il mio desiderio aumenta così come il ritmo del nostro amplesso fino a ché entrambi esplodiamo esausti, madidi di sudore, l'uno sull'altro.

«Ti amo piccola».

«Vorrei chiamarti anch'io piccolo, ma ti offenderesti», ,ma guarda tu questa spiritosa, «Non ti chiamerò piccolo ma amore, tesoro, mia metà», dice tra le lacrime, «Spero che continuerai ad amarmi anche dopo».

Dopo?

«Piccola è successo qualcosa?», le chiedo. Quando fa si con un cenno della testa inizio a preoccuparmi. Scende dal letto per aprire una valigia e ritornare sul letto con un piccolo pacchetto.

«Aprilo, è per te».

La apro e rimango stupito.

«Allora sei felice?».

Rimango ad osservarla per diversi istanti prima di fiondarmi sulle sue labbra.

«No non sono felice, perché felice non riuscirebbe a descrivere la gioia che provo in questo momento».

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Fine

SPAZIO AUTRICE_Ciao ragazzi eccoci al nostro ultimo capitolo. Spero vi sia piaciuta la nostra avventura. 

Cosa ne pensate di una storia Spin off, con due dei personaggi della nostra duologia come protagonisti della storia spin off? Non vi preoccupate rivedremo anche i nostri Robert e Cristyn.

Fatemi sapere cosa ne pensate?

Ci vedremo presto!:)

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