Capitolo 65 (Penultimo capitolo)
Pov's Robert
Ormai sono trascorsi diversi giorni ed il matrimonio si avvicina. Sto cercando in tutti i modi di rimediare ai danni e alle conseguenze che comporta la mia impulsività.
In ufficio non faccio altro che lavorare come un robot. Porto a compimento ogni mio obiettivo, concludo affari egregiamente. Nonostante tutti mi sento un po', spento. Il mia animo sembra colorarsi di grigio.
L'altro giorno ho provato a parlare con Cristyn a tu per tu, tranquillamente dopo cena, cercando di spiegarle le ragioni del mio comportamento. Lei dice di aver accettato le mie scuse ma rimane comunque distante, non più vivace e alla ricerca di contatto. In queste settimane non è più venuta a farmi un'improvvisata in ufficio per portarmi caffè e brioche. Non che fosse dovuto, era un gesto carino e premuroso di cui inizio a sentire nostalgia.
«Mr.Pawell, Mr..... vorrebbe incontrarla», m'informa la mia segretaria dall'interfono, interrompendo i miei pensieri. Chissà di cosa avrà bisogno Harry?
«Lo faccia accomodare», ed ecco che pochi istanti dopo un Harry tutto vispo ed allegro entra nel mio ufficio, «Come mai tutta questa allegria?».
«E tu come mai quel musone? Fammi indovinare non hai ancora risolto con Cristyn?», chiede ricevendo da me solo silenzio, «Rob ma le hai spiegato il perché hai reagito in quel modo? Ti sei scusato almeno?».
«Credimi ho cercato di spiegarle la situazione, ha accettato le scuse ma e come se ce l'avesse ancora con me».
«Le hai spiegato che quel Noah, aiutato dalla tua ex, la stavano pedinando e che quel pacco conteneva foto private, intime di voi due, ma soprattutto di lei da sola a casa, al bar e a lavoro? Non credo», dice seriamente.
«Ok, questa parte del contenuto del pacco e del pedinamento l'ho saltata, ma...», faccio per dire ma vengo subito interrotto.
«L'hai saltata? Ma Rob, allora proprio non capisci. Tutto questo che tu hai omesso è il fulcro di tutto», sottolinea inalberandosi, «Devo proprio dirtelo, se continui così, in questo modo, non dovrai attendere che qualcun altro ti rovini a vita, il tuo rapporto con Cristyn, perché lo stai già facendo tu stesso» e se ne va, sbattendo la porta.
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Per tutto il tempo restante della giornata non ho fatto altro che ripensare alle parole di Harry. So benissimo che ha ragione. voglio solo che Cristyn non debba preoccuparsi di nulla, che sia io a risolvere tutto. Però è anche vero che in una coppia si condividono felicità, ricordi ma anche timori. Devo assolutamente parlarle. A quest'ora dovrebbe già essere a casa. Speriamo in bene.
Come pensavo appena arrivo nel viale di casa noto la macchina della mia piccola.
«Sono tornato!», saluto appena entro per farmi sentire. Non ricevendo risposta vado in cucina ma non trovo nessuno. Allora mi accorgo della porta aperta che dal sul portico ed è lì che trovo una Cristyn concentrata sul suo book. A quanto pare sta disegnando nuovi dolci, sarà per un nuovo cliente.
Da quant'è bella e dolce in questo momento, non riesco a frenare i miei istinti e le accarezzo le spalle spostandole i capelli per liberarle il collo. Sorprendendola a quanto pare.
«Scusa non volevo farti perdere la concentrazione».
«Tranquillo tanto ho quasi finito», dice alzandosi.
«Possiamo rimanere un po' seduti qui fuori insieme?», chiedo sperando non mi dica di no.
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Pov's Cristyn
Sto dando sfogo alla mia creatività, disegnando ciò che mi passava per la mente, quando sento sfiorarmi le spalle e spostarmi i capelli. Talmente ero concentrata non mi sono accorta della presenza dietro di me.
Rob!
A quanto pare vuole parlare, ma è da diversi minuti che siamo seduti qui nel portico in assoluto silenzio. Senza dire nulla, mi coglie alla sprovvista alzandosi e prendendomi per la mano, portandomi dentro casa.
Ma cosa gli è preso? Perché mi sta portando nel suo studio.
«Siediti», dice indicandomi la sedia dalla parte opposta della scrivania, a cui lui si è accomodato. Lo vedo strizzare gli occhi e massaggiarsi le tempie, segno che è stanco e nervoso.
«Sappi che non ho voluto tenerti all'oscuro. Volevo solo che tu non dovessi preoccuparti di nulla», dice porgendomi uno scatolone. Lo riconosco è lo stesso scatolone che ho ricevuto quel giorno. A quanto pare l'ha aperto e visto cosa c'era dentro e aspetta che lo faccia anch'io.
Svuoto lo scatolone sulla scrivania e avrei voluto non farlo. Vedo diverse foto di me e Rob e altre che mi ritraggono da sola al bar, al negozio, o a casa mentre cucino, mentre mi faccio il bagno nuda. La bile mi sale per lo stomaco e porto una mano alla bocca per non rimettere. Sento freddo e la testa girarmi.
«Vedi è per questo che non volevo mostrarti tutto questo. Non volevo che tu soffrissi, ma alla fine hai sofferto ugualmente anche non sapendo», dice venendo verso di me e sorreggendomi, accogliendomi tra le sue braccia.
«C'è dell'altro?», chiedo allontanandomi un poco da lui, dopo aver fatto respiri profondi ed essere sicura di reggermi sulle mie sole gambe.
«Sì, sappiamo che Noah non ha agito da solo, ma ha avuto un aiuto».
«Questo l'avevo capito anch'io, non c'era bisogno della polizia per capirlo», dico camminando nervosamente avanti e indietro sul tappetino della stanza.
«Piccola...».
«Avresti dovuto parlarmene. Non è una cosa che riguarda solo te, riguarda entrambi diamine. Siamo una coppia, siamo fidanzati, stiamo per sposarci e tu mi nascondi una cosa del genere? Dimmi tu ci tieni veramente a me?», chiedo con le lacrime agli occhi.
«Darei la mia vita per te», risponde senza esitazione.
«Allora non mentirmi mai più. altrimenti non ti aspettare che il nostro rapporto ritorni a quello felice e sereno di una volta», dico avvicinandomi a lui, mettendo le mie mani sul suo petto. Mi appoggio, mi ancoro a lui. Per quando io possa essere forte, testarda e determinata, ho e avrò sempre bisogno di lui.
**
Un tempo sereno, del tempo libero e la compagnia delle mie amiche, non poteva desiderare di meglio per un pomeriggio di pausa. Un pomeriggio dedicato solo a me. può sembrare egoistico, ma a parer mio non è sbagliato dedicare ogni tanto del tempo a se stessi. L'appuntamento con quelle scalmanate è in un bar in centro, vicino ad un viale alberato. Non è difficile trovare il posto. Difficile, semmai è riuscire a trovare un parcheggio libero.
«Finalmente!», mi saluta Meredith appena mi vede.
«Sempre la solita ritardataria», mi rimprovera questa volta Sandy.
«Al dire il vero ero anche in anticipo, ma a mia discolpa posso dire che non riuscivo più a trovare parcheggio. Ecco perché sono arrivata solo adesso», chiarisco.
«L'importante è che siamo tutte qui», dice Jackie fungendo da paciere.
«Allora cos'abbiamo all'ordine del giorno?», chiedo, sperando di sviare il discorso.
«Gli sviluppi tra Sandy e tuo fratello Steve, la mia litigata con un amico del mio capo, un vero cafone di prima categoria e Jackie»
Da diverso tempo ho notato che c'è qualcosa tra Steve e Sandy, ma non ho chiesto nulla a tal proposito ai diretti interessati. Essendo persone a me care ho pensato che sarebbero stati loro a dirmelo quando se la sarebbero sentita. Questa cosa però va avanti da un po' di mesi e ancora nessuno dei due si è fatto avanti. Non dico di essere perennemente aggiornata su ogni avvenimento giornaliero, ma almeno informata sull'esistenza di una possibile relazione tra mio fratello e la mia migliore amica. In fondo io non sono un'estranea per loro, nonostante ciò sono ugualmente felice per loro due.
Dedicare del tempo alle mie amiche mi rende felice, mi fa sentire serena.
«Allora questo shopping?», intervengo nella chiacchierata ricordando loro il vero motivo di questo incontro.
«Calma tigre, finiamo i nostri caffè e andiamo», mi tranquillizza Sandy.
Voglio comprare qualcosa di speciale per me e Rob per questa sera, o meglio solo per me. un bel completino, nulla di volgare.
**
Non so quanti negozia abbiamo girato quest'intero pomeriggio. Ad un certo punto devo ammettere di aver perso il conto.
«Ragazze ma se ci fermiamo anche per un aperitivo?», propone ad un tratto Meredith.
Tutte d'accordo, andiamo in un locale non tanto distante che offre anche aperitivi. Sembra un luogo accogliente e ben curato. Non male.
Un'oretta vola via tra le risate ed io devo assolutamente andare in bagno a causa dell'ilarità del momento. Chiedo dov'è il bagno e lo trovo facilmente. Proprio mentre mi lavo le mani, dallo specchio vedo entrare una donna che riconosco subito. Clarissa.
Cosa ci fa qui? coincidenza? Non credo proprio? E poi perché ha un pacco in mano?
«Questo è per te. Consideralo un regalo anticipato di nozze», dice sorridendo. Un sorriso falso, maligno.
Sapendo già che qualsiasi cosa io troverò qui dentro non mi piacerà, apro titubante il pacco. Dentro ci sono foto di Rob e un'altra donna e sono anche recenti, riportano data e orario. Le foto sono di un paio di giorni fa. Che gran figlio di puttana. I due sembrano molto intimi. I dubbi ed incertezza che sembravano ormai essere spariti, riaffiorano subito anzi mi devastano come non mai.
«Quando ti tradisce una volta, stai sicura che ti tradisce una seconda volta, non c'è mai fine», mi dice la stronza altezzosa con aria soddisfatta. Come se fosse contenta che Rob veda anche altre donne, mentre sta con me.
Credo che se si fosse trattato qualcosa di serio, Rob piuttosto che mentirmi, mi avrebbe detto la verità anche se questo significava vedermi soffrire, perché sa che odio tremendamente le bugie. Per il momento non so cosa fare. non voglio rovinare tutto. Anche se non sono più sicura di nulla, Rob ne ha combinate talmente tante ormai. Spero solo che mi dica la verità, qualunque essa sia prima del matrimonio. Non vorrei mai scoprire qualcosa di doloroso quando ormai è troppo tardi.
**
In questi giorni altalenanti, il tempo rispecchia il mio umore, un po' pazzerello. Un attimo prima piove e quello dopo c'è il sole, per poi piovere di nuovo per pochi attimi. Io sono così. Un attimo prima sprizzo felicità gioia da tutti i pori, rido scherzo, l'attimo dopo sono triste, malinconica. Devo ringraziare le mia amiche per tutta la loro pazienza e anche Robert. Perfino loro si domandano come faccia Rob a sopportarmi in questi giorni, lo vorrebbero perfino nominare santo. Devo dar loro ragione, perché il mio caro fidanzato non mi fa mai mancare niente mi riempie di attenzioni, senza essere troppo oppressivo, anche se cerca in tutti i modi di vedere il mio vestito per il matrimonio. Per mia fortuna non c'è riuscito. Anche se è ancor più preoccupato dell'addio al nubilato che le mie amiche stanno organizzando. Più volte ho cercato di convincerlo di non preoccuparsi di quel momento, ma di quando io e lui saremo una cosa sola e dovrà condividere la sua intera vita con me, perché dovrà sopportarmi ventiquattro ore su ventiquattro, trecentosessantacinque giorni all'anno, per sempre. Tutto è pronto ormai, o almeno spero. I miei genitori arriveranno questa notte e alloggeranno a casa dei miei suoceri. Appena l'ho saputo li ho ringraziata infinitamente, per me è stato un gesto molto importante.
Devo ammettere però che anch'io sono non preoccupata, ma curiosa riguardante il mio addio al nubilato. Anche se non faccio altro che pensare a quelle maledette foto e il mio umore diventa nero.
Nonostante tutto, credo, di essere felice perché finalmente è arrivata la fatidica sera. Ci siamo tutte manca solo Sandy, che arriverà a breve.
«Allora sei pronta Cristyn? Come ti senti?», mi chiede una Margaret elettrizzata, stringendomi le mani tra le sue.
«Mi sento...agitata, ansiosa, eccitata e...», dico velocemente facendola ridere.
«Capisco questo tuo umore mia cara. Anch'io quando sposai il padre di Robert ero più che agitata credimi, ma questo te lo racconterò un'altra volta. Credo abbiano appena suonato alla porta», mi avvisa.
Vado ad aprire e mi ritrovo un gigantesco pacco regalo, da cui sbuca la faccia sorridente della mia migliore amica, «Sorpresa!».
«Entra dai, ma che cos'è quello?», chiedo riferendomi al pacco che tiene in braccio, mentre raggiungiamo le altre.
«Questo è un piccolo pensiero per te», dicono tutte in coro.
Cavoli quanto pesa. Osservandole guardinga, timorosa di scoprire cosa mi abbiano regalato, mi siedo sul divano e inizio a scartare lentamente il pacco. Talmente lentamente da suscitare l'irritazione di Jackie che mi incita a scartare il pacco velocemente.
«Cristyn!», la sento urlare.
«Ok, ok», tolgo il coperchio della scatola e rimango sbalordita.
«Ma che cos'è?», chiedo tirando fuori un completo intimo nero in solo pizzo.
«Questo è ciò che indosserai stasera sotto il tuo nuovo vestito», dice Sandy tutta eccitata, «Ti manca un pezzo del regalo. L'hai lasciato nella scatola».
Guardando meglio capisco che ha ragione, perché trovo un vestito nero. Accidenti è mono spalla ed è cortissimo, mi arriverà a malapena al ginocchio. Per non parlare del fatto che è totalmente in pizzo.
«Non posso metterlo sembra trasparente. Si vedrà tutto», faccio notare a queste pazze.
«Senti Cris, la vita è una sola e tu avrai un solo addio al nubilato, o almeno si spera. Quindi goditela», mi sussurra Margaret.
« Almeno mi potete dire dove andremo?».
«No e adesso su forza, trucco e parrucco».
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SPAZIO AUTRICE_ Ciao ragazzi, eccoci al PENULTIMO capitolo della nostra storia. Questa nostra avventura sta arrivando al termine e devo ammettere di esserne dispiaciuta. Spero continuate a seguire l e mie storie. Aspetto i consigli su un possibile SPIN-OFF. Non perdete l'ultimo capitolo e l'epilogo. Buona lettura Notte!
Buona lettura By @SweetCreation94
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