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Capitolo 64 (Capitoli Finali)


Pov's Cristyn.

Sorrido ripensando a quanto sia rimasto sorpreso Rob alla mia iniziativa. Vedendomi lì davanti a lui con solamente l'intimo a ricoprirmi il corpo l'ha mandato in estasi. Inutile dire cosa sia successo nell'ora dopo. Eh sì un'ora intera. Rob ha voluto posticipare alcuni incontri già prefissati per oggi. Prima di lasciarsi andare nelle mie mani, ha detto, testuali parole, "Tu sei molto importante. I miei affari possono aspettare". Parole che mi hanno portato ad un livello elevato di esaltazione e consapevolezza di quanto io sia importante per lui.

Adesso eccomi qui, ancora eccitata, che ripenso alle sensazioni straordinarie che ho provato con lui. Si può sembrare un po' squallido o banale l'idea del grande capo, chiuso nel suo ufficio che fa sesso con una donna, ma non si è trattato solo di sesso e io non sono una donna qualunque. Si è trattato di passione, amore travolgente ed io sono la sua fidanzata. Al momento di tornare a entrambi i nostri doveri, nessuno dei due voleva staccarsi dall'altro, ma a mala voglia abbiamo dovuto salutarci. Adesso è il momento della chiusura del negozio, io e Wolly stiamo finendo di risistemare il bancone, nell'attesa dell'arrivo di Rob. concentrata nel rimettere tutto in ordine, non mi accorgo di essere osservata. Riportando la mia attenzione all'entrata vedo Rob appoggiato alla porta, con le braccia incrociate al petto ed uno sguardo trasognante.

«Ehi, da quanto sei qui?», chiedo mentre finisco di sistemare le ultime cose.

«Da abbastanza tempo per osservarti e immaginarti con solo quel grembiule addosso», sorride percorrendomi con lo sguardo da capo a piedi.

«Salve, Mr.Pawell», lo saluta Wolly ritornando dal magazzino.

«Wolly, chiamami pure Rob», lo saluta cordialmente stringendogli la mano.

«Con piacere. Capo, in magazzino e sul retro è tutto sistemato. Le basi per le torte per gli ordini di domani sono sistemate».

«Perfetto, puoi andare, chiudo io il negozio», lo rassicuro.

«Ok. A domani», saluta prima di andarsene.

Faccio per togliermi il grembiule e appenderlo , quando Rob mi prende in braccio sollevandomi e portandomi col sedere sul bancone.

«Sai, futura signora Pawell, non credo che tu sappia quanto lei sia sexy con quel grembiule addosso. Perché non lo porta con s a casa?», chiede maliziosamente, contro le mie labbra.

Senza esitare e chiedere il perché di questa sua stramba richiesta, prendo il grembiule, chiudo il negozio e torniamo a casa.

**

Tre ore dopo, accaldata e con affanno, ma ancora non del tutto sazia e completamente soddisfatta, comprendo il perché della richiesta del mio caro "piccolo". Ancora appiccicosi, nonostante abbiamo leccato tutta la crema con cui abbiamo ricoperto i nostri corpi, rimaniamo abbracciati a cucchiaio per riprendere energia.

«Allora, ti è piaciuto pasticcino?», chiede accarezzandomi il fianco scoperto.

«Sì e sai una cosa?», chiedo sciogliendomi dall'abbraccio, voltandomi per portarmi a cavalcioni su di lui.

«No, cosa?».

«Credo che il mio nuovo dolce preferito sia il babà», dico a fuor di labbra.

«Ah sì? E perché?».

«Perché sono ubriaca di te».

**

Dopo solo poche ore di sonno, come promesso, io e le ragazze, Sandy, Melissa e Margaret ci siamo incontrate in un bar in centro per discutere degli ultimi dettagli del Matrimonio.

Come sempre sono in ritardo. Appena arrivo al bar, noto subito al presenza delle ragazze, accomodate ad un tavolo all'esterno.

«Oh, eccoti ben arrivata. Come mai questo riardo? Ore piccole?», chiede Sandy, davanti alla signora Pawell, nonché madre di Rob, facendomi arrossire come non mai.

«Tranquilla Cristyn, non devi arrossire. Non c'è nulla di cui vergognarsi. So cosa fate tu e Rob insieme nel tempo, è normale, siete adulti», dice ridendo anche lei alla mia espressione.

«Sì, certo. Allora gli ultimi dettagli?», chiedo ancora impacciata per via della battuta di prima.

«Sì, sì cambia discorso. Comunque è tutto sistemato. Bisogna solo scegliere chi porterà le fedi all'altare. Per il resto è tutto sistemato ristorante, catering, canzoni, dj, location, prete, vestiti, testimoni e invitati», mi informa la mia carissima amica, scatenando l'ilarità di tutte. Proprio in questo momento arriva il cameriere per le ordinazioni. Optiamo per un brunch leggero. Chiacchierando per ore ci aggiorniamo sulle nostre vite. Melissa ha incontrato un uomo tanto carismatico quanto stronzo, a quanto pare troppo sicuro e preso di sé, di cui però non ci ha rivelato il nome. Sandy sta stabilendo un nuovo legame con mio fratello, ma non hanno ancora fatto quel salto critico che cambierebbe definitivamente i rapporti tra di loro. Margaret mi ha confidato che sta organizzando una sorpresa per la festa di compleanno del marito, che si terrà settimana prossima.

«Spero rimanga sorpreso. Lui non si aspetta niente del genere», dice sorseggiando il suo drink alla frutta.

«Una curiosità, ma oltre alla festa con i parenti ed amici, hai pensato anche ad un dopo festa osé, privato?», le domando, facendole andare di traverso il drink.

«Certo che sì, io ci tengo molto hai dettagli, cosa credi?», afferma, ridendo anche lei.

**

Devo dire che ci voleva proprio un momento tra sole ragazze, è liberatorio. Arrivata a casa scorgo la macchina di Rob davanti al cancello. Già a casa? Strano.

«Ehi, c'è nessuno sono a casa», saluto entrando e sedendomi sul divano. Che stanchezza, oggi fa davvero caldo.

«Cos'è questo?», chiede Rob duramente, riferendosi al pacco che tiene in mano. Oh, già il pacco misterioso, me ne ero completamente dimenticata.

«Emh, un pacco?», dico spiritosamente cercando di alleviare la tensione del momento.

«Lo so che è un pacco. Rispondi e non farmi incazzare. Da dove viene?», chiede guardandomi con rabbia.

Ma cosa sta succedendo, perché è così arrabbiato nei miei confronti?

«Ti ripeto, non lo so, è arrivato l'altra sera. Prima che mi facessi il bagno hanno suonato alla porta, sono andata a vedere e non c'era nessuno, se non solamente questo pacco. Poi però è arrivato mio fratello e mi è passato di mente di parlartene», dico prendendomi la testa fra le mani. Mi sta venendo l'emicrania, cavolo.

«Te ne sei dimenticata? Come fai a dimenticarti di una cosa del genere? Come fa a passarti di mente che ti è stato inviato un pacco di cui non conosci ne emittente ne contenuto», dice questa volta urlano.

«Non lo so ok», dico alzandomi e urlando a mia volta spazientita, «Non lo so», ripeto prima di andare in bagno e chiudermici dentro chiudendo a chiave la porta. Quel che ci vuole è una doccia rinfrescante e rigenerante. Senza far caso al continuo bussare ed urlare di Rob, mi infilo sotto il getto dell'acqua immobilizzandomi da quant'è gelida. Dieci minuti dopo esco dalla doccia sentendomi leggermente meglio. mi rivesto e ritorno in cucina.

«Cri, piccola?», mi chiama Rob alzandosi dal divano, appena mi vede passare per il soggiorno, ma io faccio finta di non averlo sentito.

Adesso devo solo pensare a me stessa, fanculo Rob, fanculo il pacco misterioso. Ne ho abbastanza di questo suo atteggiamento irascibile. Mangio tranquillamente un sandwich e un bicchiere di succo di frutta, appoggiata alla penisola della cucina, sotto lo sguardo fisso di un Robert visibilmente preoccupato.

«Piccola...».

«Non ti azzardare a chiamarmi piccola, non ti azzardare. Non puoi urlarmi contro in quel modo come se io ti avessi tradito nel peggior dei modi per poi chiamarmi piccola, come se nulla fosse accaduto», dico riponendo il succo a posto e chiudendo talmente forte il frigo facendolo sbattere rumorosamente.

«Non ce l'ho con te per non avermelo detto, anzi sì, forse un pochino per quello, ma sono più che altro preoccupato per te. Tu non hai visto ciò che conteneva quel pacco, piccola. Io sì», dice sbattendo i pugni sull'isola della cucina, facendomi sobbalzare per lo spavento.

«Nonostante ciò nulla ti dà il diritto di comportarti da stronzo ed urlarmi contro in quel modo. Sai comportandoti così l'unica cosa che ottieni è quella di farti mandare a quel paese», dico ancora arrabbiata con lui, prima di tornare in soggiorno, stendermi sul divano chiudendo gli occhi. Pochi attimi dopo sento il divano abbassarsi a fianco a me, sotto il peso di Rob. non dice nulla, rimane in silenzio, seduto accanto a me per diversi minuti, prima di chiudersi nel suo studio.

Malinconia, delusione e rammarico riempiono il mio cuore, così come le mie lacrime riempiono i miei occhi. Non posso perdonarlo all'istante ogni volta che compie degli errori, altrimenti capirà soltanto che potrà compiere tutti gli sbagli che vuole quando vuole, tano io lo perdonerò subito, sempre e comunque. Invece deve capire che nel nostro rapporto, come in qualsiasi rapporto, nulla dev'essere dato per scontato, che non bisogna lasciarsi trasportare dall'irascibilità e irrazionalità se non vuoi rischiare di perdere tutto. Sì è vero non so cosa c'era in quel dannato pacco, ma invece di assicurarsi che io stessi bene e al sicuro, ha incominciato ad urlarmi contro. Io che pesavo di concludere questa giornata trascorrendo insieme solo noi due tutto il pomeriggio, per poi concludere con una cena romantica.

Quando credo di essermi calmata almeno un poco, faccio che andare in camera nostra passando davanti la porta dello studio ed attraverso la porta che lo sento parlare ad alta voce al telefono. Riesco solo a capire che sta parlando con mio fratello riguardante il pacco e la nostra discussione. Questa volta non mi intrometterò in una loro discussione, se la deve cavare da solo.

Vado in bagno per darmi una rinfrescata prima di andare a letto, ma appena mi guardo allo specchio mi accorto del mio stato. Occhi gonfi per il pianto, borse scure sotto gli occhi per la stanchezza e tutti i capelli arruffati, in disordine. Dio, sembro uno spaventa passeri. Sciacquata la faccia e legati i capelli, mi metto sotto le coperte rimanendo solo in intimo.

Quando mi sto per addormentare sento dei passi avvicinarsi alla stanza e la porta aprirsi. Senza dire una sola parola Rob si sveste, va in bagno per poi raggiungermi nel letto, voltandosi però dall'altra parte, dandomi le spalle. Questo suo gesto mi provoca un peso nel cuore. Questo suo gesto di allontanamento l'ho avrei capito se fossimo stati agli inizi del nostro rapporto, ma ormai, a questo punto del nostro rapporto dovrebbe conoscermi. Dovrebbe sapere quanto lui sia importante, indispensabile per me, quanto io tenga al nostro presente, al nostro futuro.

O almeno questo è ciò che penso prima di piombare nel sonno.

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Pov's Robert

So di essermi comportato da vero stronzo. Non avrei dovuto urlarle contro, ma appena sono tornato a casa, prima del dovuto, per organizzare una serata e farle una sorpresa, ho trovato questo pacco senza emittente e curioso l'ho aperto, senza pensare che avrei potuto trovare ciò che ho scoperto.

Avrei dovuto chiederle come l'ho aveva ricevuto, lasciarla parlare, darle l'occasione di spiegarsi. Invece come al solito mi sono lasciato trascinare dalla rabbia. Rabbia non rivolta verso di lei, ma verso quel farabutto che si trova ancora a piede libero. Quel figlio di puttana, eludendo le mie guardie di sicurezza la pedinata, fotografata mentre va al bar, a lavoro e mentre e a casa, mentre cucina e mentre si fa il bagno. Compito mio è tenerla al sicuro e renderla felice e al momento sono venuto meno ad entrambi i miei obbligo verso di lei, come uomo e come fidanzato.

Non voglio che i nostri rapporti si guastino a causa di un pazzo e della mia mancanza di controllo. Devo assolutamente spiegarle tutto quanto. Voglio che il clima tra noi sia felice, sereno, che non ci sia più quel gelo e distacco che ho provato ieri sera quando mi sono seduto vicino a lei sul divano o quando sono tornato in camera nostra per dormire. Mi spezza il cuore sentirla così distante.

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SPAZIO AUTRICE_

Ciao ragazzi! Spero vi stiano piacendo gli ultimi della nostra storia.

Cosa starà mai accadendo tra la nostra Cristyn e il nostro Robert?

Cosa poteva mai contenere quel pacco? E chi lo avrà mai mandato?

E quella macchina che Cristyn aveva creduto d'intravedere vicino casa quando ha ricevuto il pacco? Era solo una sua impressione o qualcuno la stava veramente spiando?

Lo scopriremo presto!

Buona lettura by @SweetCreation94


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