Capitolo 62
Pov's Cristyn
Arrivati velocemente a casa ci ritroviamo tutta la famiglia di Rob al completo.
«Congratulazioni», gridano in coro. Oh, mamma, un'altra sorpresa.
«Adesso posso chiamarti figlia», dice raggiante venendomi incontro, «Hai già avvisato i tuoi genitori?».
«Penavo di chiamarli adesso?».
«Fa pure piccola!», dice Rob felice come non l'ho mai visto.
La sua famiglia, o meglio la nostra famiglia non è rimasta per molto. Dopo un saluto veloce la casa è di nuovo tutta per noi.
«Vieni!», mi invita Rob porgendomi la sua mano. Senza pensieri mi lascio guidare da lui, per arrivare quella che ormai è diventata la mia stanza preferita.
Abbassa la cerniera sulla schiena facendo cadere per terra il vestito. Solo con l'intimo addosso rimango ferma sotto lo sguardo intenso del mio fidanzato . Arretro vedendolo avanzare verso di me, fino a che non cado sul materasso. E no, qui sono l'unica svestita. Devo rimediare. In un attimo la sua giacca e camicia raggiungono il mio vestito, coì come i pantaloni. con occhi chiusi assaporo le sue labbra, la sua pelle, il suo sapore. Assaggio il suo collo, la sua mascella. Lo sento gemere e allo stesso tempo mi sgancia il reggiseno e mi toglie il tanga.
Si toglie i boxer e subito mi ricopre con il suo corpo. Le mie mani lo esplorano, lo graffiano, lo avvicinano, per rendere il contatto tra i nostri corpi ancora più intenso. Rob con le sue labbra assapora ogni centimetro del mio corpo. Fino a incrociare nuovamente i nostri sguardi. Dal cassetto prende il profilattico, lo indossa ed entra in me. una scarica elettrica pervade il mio corpo. Le sue spinte si fanno subito veloci e man ano sempre più intense.
«Non ancora», dice Rob sentendo i miei ansimi, ha gli occhi chiusi. Mi afferra saldamente il sedere per spingersi più in profondità. Ad un tratto esce da me, facendomi percepire una sensazione di vuoto. Subito dopo però mi ritrovo girata con la faccia sul cuscino lui dietro di me, dentro di me continuando a spingere sempre più forte. Muovo il bacino all'indietro per andare incontro ai suoi movimenti. I nostri corpi sembrano essere sincronizzati, si muovono all'unisolo, si bramano, si schiacciano l'un l'altro.
Sento il suo respiro sempre più affannato, più eccitato sul mio collo. Resisto fino a quando gemo urlando il suo nome. Lui continua spinta dopo spinta, per poi esplodere anche lui. Scivola via da me, ma solo per tornare al mio fianco e abbracciarmi.
«Ti amo», questo sono le parole che sento prima di addormentarmi.
**
Vengo svegliata dalla luce che entra in camera. Quando mi muovo percepisco i muscoli indolenziti. Devo averli sforzati troppo questa notte. Tutta colpa di Robert, penso sorridendo. Istintivamente con un braccia cerco il mio fidanzato, ma trovo il letto vuoto e freddo. Inizio a a preoccuparmi, ma sento l'acqua della doccia scorrere nel bagno, perciò mi rassereno.
Sono indecisa se rimanere a letto, tra le lenzuola fresche e approfittarne per poltrire ancora un poco, oppure raggiungere il mio uomo sotto la doccia. Forse ci metto un pò troppo per decidere, perché appena arrivo davanti al box doccia Robert, in tutta la sua gloria, esce. Cavoli! Dovevo decidermi più in fretta, penso delusa. Volevo stare con lui per un poco.
«Ehi piccola», saluta, coprendosi con un asciugamano per poi stringermi tra le sue braccia, «Cosa c'è? Qualcosa non va?», chiede sollevandomi il volto verso il suo. Non mi ero accorta di aver abbassato lo sguardo e di aver messo il broncio, cosa che lui mi fa notare e che lo porta a ricevere un pizzicotto.
«Ehi siamo birichine oggi a quanto vedo», dice facendomi irritare solo di più. senza rispondergli mi volto di spalle, rimanendo in silenzio.
«Per che quella faccia, piccola?», chiede riavvicinandomi a sé.
«Stavo per raggiungerti sotto la doccia, ma hai finito prima che io arrivassi», dico arrossendo.
«Se è per questo che hai il broncio, rimedio subito», dice sollevandomi da terra e portandomi in spalla dentro la doccia e senza darmi neanche il tempo di togliermi la sua maglia che uso da camicia da notte, apre l'acqua.
«Rob la maglietta», urlo sotto il gettito d'acqua gelata.
«Ti sta benissimo», dice con voce roca. Non so a cosa si riferisca, non riesco a vedere perché sto cecando di ripararmi dagli schizzi.
«Sono tutta bagnata», dico cercando di allontanarmi dal gettito.
«Oh non sai quanto spero sia così», dice prima di sollevarmi, afferrandomi per il sedere e sollevandomi velocemente. Automaticamente le mia gambe avvolgono la sua vita, avvicinando le nostre intimità e le mie braccia gli circondano il collo, attirandolo a me per baciarlo. Le nostre bocche si divorano voracemente, ma ad un tratto suonano al campanello. Ci separiamo senza respiro, incantanti l'uno nello sguardo nell'altro.
«Vieni da me oggi», chiede , anzi dice prima di darmi un veloce bacio a stampo. Lo seguo in camera, dove entrambi iniziamo a vestirci.
«Ti voglio ricordare che anch'io ho un lavoro e si da il caso, che oggi debba andare in pasticceri», gli faccio notare.
«Vieni durante pausa pranzo».
«Forse potrei venire,...si forse dovrei riuscire a liberarmi per una mezzoretta», dico fingendo di pensarci su.
«Solo mezzoretta? È questo è tutto il tempo che dedicherai al tuo fidanzato?», oh ma guardalo adesso anche lui mette il broncio e non posso far a meno di scoppiare a ridere.
«Ah e adesso ti metti anche a ridere eh...bene bene me lo ricorderò, piccola. Stammi bene!», dice con un saluto veloce, prima di scomparire in macchina con Phill.
Chissà chi ha suonato alla porta prima. Non ne ho assolutissimamente idea.
**
Non riesco a crederci. Non ricordo un giorno come oggi. Sono riuscita ad infornare trenta teglie di biscotti di pasta frolla. Sembra che in questo periodo le persone abbiano strane voglie. Io ad esempio preferisco i budini al cacao.
Come in questo momento ed è per questo motivo che mi sto recando al solito bar per incontrare Sandy e Margaret. Mia madre ci sarà, grazie ad una video chiamata, anche se a chilometri di distanza, perché è dovuta ritornare a Los Angeles con mio padre.
Arrivando per prima ordino i caffe per le altre. Nell'attesa che arrivino, mi sento osservata. Mi volto ma non vedo nessuno. Strano, eppure ero sicura che qualcuno mi stesse osservando.
Dopo poco vedo arrivare entrambe.
«Ciao carissima, allora hai già deciso qualcosa», dice Margaret sedendosi.
«Sì, mia madre si occuperà della scelta dei fiori, accordandosi con Rob che avrà il compito di scegliere la location».
«Perfetto. Noi potremmo occuparci della lista nozze e degli invitati».
«Non dimentichiamoci degli inviti», puntualizza Sandy, «Se volete posso occuparmene io».
«Ottimo. Così rimane da scegliere il menù, la musica ed intrattenimento. Ah, dobbiamo scegliere i vestiti per le damigelle e il tuo Cristyn», si appunta mia suocera.
«In effetti per le damigelle pensavo di scegliere un colore e lasciar loro la scelta di scegliersi il modello di vestito che preferiscono», dico riflettendo.
«È una buona idea. Per il tuo vestito hai già in mente qualcosa?», mi chiede la mia amica.
«In realtà si, anche se vorrei provare diversi modelli per sicurezza», preciso.
«Qual è la tua giornata di chiusura?», mi chiedono le ragazze.
«In realtà ultimamente abbiamo cambiato giorno di chiusura ed è giovedì».
«Allora facciamo così, Sandy cerca di vedere se per questo giovedì, massimo giovedì prossimo, non oltre riesci a farti dare una giornata libera al giornale. In questo modo in un'unica giornata risolveremo sia la questione biglietto d'invito, vestito damigelle e vestito da sposa», Margaret sembra essere entrata a pieno nella parte di wedding planer, è fantastica.
Ritornata al negozio mi dedico interamente ai dolci. Oggi i clienti sembrano non finire più. perfino quando stiamo per chiudere arrivano ancora clienti ritardatari. Chi deve comprare qualcosa per la sera o per la ragazza.
Cappotto e borsa, chiudo il negozio ed esco in strada. Vedo subito Rob appoggiato alla macchina. Senza Phill o altre guardie del corpo.
«Allora macho man, quante conquiste hai fatto oggi?», dico stuzzicandolo, soffiandogli sul collo.
«Solo una», risponde prima di tirarmi la testa indietro e avventarsi sulla mia bocca, per un rapido ma vorace bacio, «Ti amo».
«Ti amo».
**
Le giornate trascorrono troppo in fretta. Oggi è già giovedì. Forse è meglio che chiami mamma.
«Ehi tesoro!».
«Ciao mamma, come ti senti oggi?».
«Oggi un po' meglio».
«Sicura?».
«Sicura, tranquilla».
«Ok, farò finta di crederci. Comunque ti ricordi vero che oggi andrò a scegliere il mio vestito da sposa? Ti chiamerò in video chiamata così potrai vedere anche tu le prove vestito e consigliarmi, va bene?».
«Certamente tesoro, ti darò tutti i consigli che vuoi. Ricordati che il vestito è il tuo, deve piacere a te. Non farti condizionare da altri», mi ricorda con voce emozionata.
«Va bene mamma, ci sentiamo dopo».
Abbiamo appuntamento con l'atelier per le due di pomeriggio. Margaret e Sandy mi verranno a prendere con una macchina guidata da Phill. Così ha voluto Rob, in modo che non dovrà preoccuparci se faremo tardi, perché sarà che saremo in buone mani.
Arrivate all'atelier rimango stupita da quanto bianco e beige mi circonda.
«Salve, tu dovresti essere Cristyn, io sono rose», dice una signora, mora sulla cinquantina, venendoci incontro.
«Sì, piacere di conoscerla. Lei è la mia migliore amica Sandy e lei la mia futura suocera Margaret».
«Piacere di conoscervi entrambe. Prego seguitemi».
Veniamo condotte in un salottino privato, tutto beige, con comode, morbide poltrone e diversi specchi.
«Sandy chiama mia madre con la video chiamata», le ricordo.
«Subito!», dice tutta elettrizzata.
«Ha già in mente cosa cerca?», mi chiede Rose.
«In realtà sì. Mi sono sempre immaginata con un vestito da sposa bianco, con un corpetto e scollo a cuore. Morbido e con la coda», dico tutta sognante, «Anche se non mi dispiacerebbe provare anche altri modelli. Niente di troppo stretto però».
«Perfetto. Mi segua».
Arrivata al camerino, non devo aspettare molto, prima che mi vengano portati tre modelli. Waw sono tutti bellissimi.
Iniziamo con il primo. Bellissimo. Il corpetto è come l'ho sempre desiderato e la gonna è fatta di tulle, leggerissima. Le maniche invece sono fatte di pizzo. Sul manichino questo vestito mi ha impressionato molto. Vediamo com'è indossato.
Stretto il fiocco in vita, che sul davanti mostra un elemento decorativo brillante, senza guardarmi prima, vado direttamente nella saletta dalle ragazze e mia madre. Voglio vedere la loro reazione.
Appena arrivo sento gridolini di felicità.
«Sei stupenda tesoro», dice mia madre in video chiamata.
«Hai ragione. La gonna in tulle cade dritta e non è troppo pomposa», precisa Sandy.
«Concordo con loro, ma non credo che sia il "tuo vestito". Non fraintendermi. Si vede che ti piace questo vestito ma non hai gli occhi lucidi. Non so se mi sono spiegata», riflette Margaret.
«Sì, sì. In effetti mi piace molto questo vestito, ma non scoccata la scintilla», dichiaro un poco delusa. Forse sono stata un po troppo ottimista. Credevo che avrei trovato subito il mio abito. Non c'è niente per cui scoraggiarsi. Ci sono ancora infiniti abiti da provare.
«Nessun problema. Passiamo al secondo abito».
Non so quante volte ho fatto avanti indietro dal camerino alla saletta, avrò provato più di dieci vestiti ma i miei preferiti sono sei. Uno diverso dall'altro, ma ugualmente stupendi, ma solo uno supera tutti gli altri.
N°1.
N°2.
N°3.
N°4.
N°5.
N°6.
Sarà una vera sorpresa per Robert.
**
La ricerca dei vestiti per le damigelle non è stata altrettanto faticosa, anche perché per adesso abbiamo scelto solamente il colore,bordeaux. Sandy, Melissa, Jackie potranno scegliere personalmente i modelli di vestiti che preferiscono.
oh, messaggio da Rob.
"Piccola non ti preoccupare per la location e il prete, me ne sono già occupato.
Tuo Robert"
Che dolce. bene, adesso ci mancano gli inviti, la torta e il menù. Anche se credo che per il menù possano occuparsene Margaret e mia madre, che hanno tanto insistito di aiutarmi nella scelta del ristorante. in questo modo penso di sentirmi meno stressata più leggera.
**
Sandy mi ha appena inviato un messaggio.
"Il tuo Robert mi ha appena consegnato la vostra lizza d'invitati. Ho scelto uno stile semplice per l'invito alle nozze.Beige, con la scritta d'orata e fiori in rilievo. Preparerò un campione da farti vedere per domani. Passo da te nel pomeriggio. A domani.
Ps: per tua fortuna il colore che hai scelto per i vestiti delle damigelle non è male."
I piani procedono spediti. Devo ricordarmi di chiedere a Jackie se è ancora disposta a realizzare il mio trucco e la mia acconciatura. Quando le ho fatto questa proposta è rimasta sorpresa, non se l'aspettava e sono felice di averglielo chiesto, perché sò che lei è bravissima in ciò che fa.
Dopo una giornata per la città ciò che ci vuole è serenità, un bagno caldo e un bicchiere di vino. Potrò mai io avere tale privilegio? Eh no, perché appena entro in bagno, suonano alla porta.
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SPAZIO AUTRICE_
Hello follower! Piaciuto il capitolo? Cosa ne pensate?
Mai una volta che la nostra Cris sia veramente tranquilla. Sembra essere una calamità per disavventure e imprevisti.
Speriamo in nulla di grave questa volta.
Buona lettura!
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