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Capitolo 56


Pov's Robert

Ci prepariamo per andare a cena della mia famiglia, ma appena la vedo con quel vestitino corto, rosso, intenta guardare i gradini, per riuscire a scendere le scale con le decolté tacco dieci, senza cadere qualcosa scatta. Non deve aver ancora notato la mia presenza. Difatti appena lei mi vede, credo abbia la mia stessa reazione. Rimane immobile, senza parole. Un'elettricità invade entrambi, ci scommetto e a confermarlo è la scintilla che le vedo negli occhi. La spingo velocemente contro la porta, facendola sbattere e cogliendola di sorpresa. Le allargo le gambe per farmi spazio e fondermi con lei. Premo sempre di più il mio corpo contro il suo per farle capire quanto sono eccitato. Istintivamente la mia mano le alza il vestito fino in vita. chissà se anche lei prova la mia stessa eccitazione.

Oh si, l'umidità che impregna i suoi slip lo dimostra. Annuso il suo odore e le mordicchio il lobo, facendole fare le fuse. Non posso andare oltre, perché so che altrimenti arriveremo tardi alla cena dei miei genitori, ma non resisto. Sento il suo desiderio. Il suo bisogno.

«Sei mia desso e per sempre», le dico con voce roca. Le tolgo completamente il vestitino e rimango scioccato dallo scoprire che sotto il vestito non portavo nessun reggiseno. Il mio sguardo diventa famelico. In un secondo mi avvento sul suo seno. Iniziando da quello sinistro, comincio a tormentarlo. Con una mano la tengo premuta a me, con l'altra preparo l'altro seno. Attenzioni ben accette che provocano in lei brividi di piacere. Sentirla gemere in questo modo fa eccitare allo stremo anche me e ho ancora tutti i vestiti addosso. Riprendendosi dallo stato di trance, velocemente mi sbottona la camicia liberandomi, per poi farla cadere a terra. Anche la mia piccola è affamata e bisognosa di contatto. Mi godo del suo meraviglioso petto, curandomi di lei. Ansimanti ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi.

«Forse e meglio rivestirci o altrimenti arriveremo in ritardo», dico con voce ansante.

«ok» , mi dice. Mentre si riallaccia il vestito la volto verso di me.

«Ehi non pensare che io non ti voglia. Vorrei rimanere qui per tutta la sera da solo con te, per rimanere svegli tutta la notte e il giorno seguente», le spiego con un sorriso malizioso.

**

Arrivati davanti alla casa dei miei genitori la aiuto a scendere dalla macchina e arrivati sotto il portico noto quanto lei sia nervosa.

« Ehi piccola non devi essere preoccupata, sono sicuro che gli piacerai», le dico avvicinandola e poggiando le mie labbra sulle sue, dando inizio ad una danzo talmente passionale, che ci accorgiamo della presenza di osservatori solo quando sentiamo qualcuno schiarirsi la voce per segnalarci la sua presenza.

«Ciao mia cara, è un piacere rivederti finalmente. accomodatevi», ci accoglie calorosamente mia madre.

« É un piacere rivederla signora Pawel».

«Chiamami Margaret, tesoro».

«Con piacere lei può chiamarmi Cris», dice la mia piccola, timidamente.

Una cameriere prende gentilmente i nostri soprabiti, permettendoci di seguire la padrona di casa in soggiorno.

«Eccovi arrivati, stavamo incominciando a pensare che non veniste più», dice un giovane alto un po' più di Rob e che gli assomiglia moltissimo, «Sai non credevo che mio fratello sarebbe riuscito a staccarsi da te e a tenere le mani apposto, venendo qui, invece di barricarsi in camera da letto, senza darti tregua», continua facendo rimanere a bocca aperta tutti i presenti.

«Abbiamo avuto un contrattempo», dico, per cambiare discorso, arrossendo come un peperone, e distogliendo lo sguardo. Riesco a malapena a trattenere una risata, per la scena comica che stiamo vivendo, ma Cristyn deve averlo notato perché prima che la conversazione continui, mi da una gomitata, senza farsi notare dagli altri.

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Pov's Cristyn

«Ciao Cristopher», dico salutandolo e porgendogli la mano. Invece di stringermi la mano, mi attira in un abbraccio.

«Ma quale stretta di mano, fra non molto diventerai mia sorella, ci vuole un bell'abbraccio. La stretta di mano e per gli sconosciuti. Chiamami Cristopher.

«D'accordo», è l'unica cosa che riesco a dire.

«Quel ragazzo che vedi laggiù e che sembra spassarsela per il tuo imbarazzo e il nostro caro fratellino Zac», spiega Cristopher indicando un ragazzo presente in sala. Adesso che l'osservo meglio noto che nonostante assomigli ad entrambi i fratelli, assomiglia di più a sua madre, stesso colore dei capelli e stesso sorriso.

« Ehi, non sto ridendo per il suo imbarazzo, ma perché' sono incredulo per il fatto che un tipo come Robert sia riuscito a trovare una creatura come lei», spiega fintamente offeso, «Sei uno splendore, sei una fata».

«E tu, oltre ad essere uno studioso, sei un adulatore, Zac», gli rispondo.

« Ahh allora ti ha parlato di noi», ribatte quest'ultimo.

«Va bene, ora che l'avete salutata potete pure lasciarla andare».

« Sei per caso geloso fratello?». Zac si diverte tantissimo a stuzzicare suo fratello. Direi che questi battibecchi sono esilaranti.

« No, non sono geloso e voi smettetela di fare i casca morti con la mia ragazza».

« Su ragazzi lasciateli stare, non vorrete spaventare Cristyn», ecco adesso ci si mette anche Mr.Pawell, anzi Frank.

**

I suoi genitori sono persone fantastiche, sua madre è una perfetta donna di casa, ama suo marito e adora i suoi figli. ROB, Cristopher, il fratello di due anni più grande , mentre il fratello più piccolo Zac, è quasi mio coetaneo. Me ne aveva parlato . Sono tutti diversi tra loro. Cristopher, il più grande, è alto come Rob, ma con i capelli castani e occhi verdi, come la madre, ed è un procuratore sportivo. Zac invece sopranominato ET, capelli scuri e occhi azzurri come Rob e suo padre, è uno studioso ma appassionato di moto da cross e si diletta come corridore d e per la pericolosità del suo mestiere fa preoccupare costantemente sua madre.

«Che ne dite di sostarci in salotto?», propone la signora Pawell.

«La cena era deliziosa, ho apprezzato tutto», dico complimentandomi con lei.

«L'abbiamo notato, ti sei spazzolato via tutto quanto», dice Rob ridendo di me. A si? Beccati questa, penso dandogli una gomitata. Lui fa il finto ferito, finge che io l'abbia colpito direttamente.

Mi assento per andare in bagno. Non credo di star bene. Devo essere in bagno già da un po' perché sento bussare.

«Ehi piccola tutto bene? Volevo assicurarmi che tu non stia male?», chiede Rob.

« Si tutto ok tranquillo ora esco». Rob mi riaccompagna dai suoi familiari.

«Sa anche mia madre è un'ottima cuoca. Ama la cucina, è la sua passione», dico sorridendo, pensando a lei.

«Forse è da lei che hai ereditato la tua passione per i dolci», dice Rob.

«Forse sì».

Stiamo chiacchierando allegramente quando il soggiorno mi inizia a girare intorno e poi non vedo più niente buio totale.

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SPAZIO AUTRICE! 

Ciao ragazzi, ecco il nuovo capitolo. Come vi sembra? 

Cristyn e Robert potranno essere finalmente felici?

Chi lo sà. Non resta che seguirli nella loro avventurosa storia:)

Stiamo per avvicinarci alla FINE di questa storia e devo dire che un pò mi dispiace, spero continuiate a seguirmi nelle mie nuove avventure.

Saluto e ringrazio tutti i miei follower e lettori.  

Buona settimana a tutti.

Buona lettura by @SweetCreation94

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