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Capitolo 50. IL RISVEGLIO. PARTE II


Ciao ragazzi! Ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia. Vi informo che ormai ci stiamo avvicinando alla fine di questa storia. Spero continuiate a seguirmi.

By @SweetCreation94

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Pov's Robert

Mesi dopo

Sono trascorsi un paio di mesi, duranti i quali Cristyn ha recuperato alla grande. La sua salute è nettamente migliorata, vorrei che fosse lo stesso per il suo umore. Sono diversi giorni che non dorme per niente. Ci sono volte che vengo risvegliato da bruschi movimenti e strani suoni, che poi scopro essere di Cristyn in preda ad un incubo.

Questa mattina sembrava stare bene. Non me la sentivo di lasciarla da sola a casa e di andare in ufficio, così ho chiamato Sandy, per chiederle se quando possibile avesse fatto un salto a casa nostra per venire a trovare Cris. Lei ha accettato senza farsi pregare, anzi aveva già pensato di venire a trovarla, ma non aveva osato, perché non era sicura che Cris fosse dell'umore giusto. Sapendola con la mia piccola mi sento leggermente più rassicurato.

Il bussare alla porta mi ricorda che è arrivato il momento dell'incontro con Harry. Dobbiamo occuparci dell'affare con i giapponesi, che qualche giorno fa hanno avanzato diverse pretese, non solo quella di modificare il logo che avevamo stabilito insieme, ma anche la posizione della sede della nostra Community Industrie. Dobbiamo quindi decidere la strategia da portare avanti.

Come al solito lui entra senza aspettare una mia risposta. Harry è un vero amico. In questo periodo mi è stato particolarmente affianco, durante il periodo di ricovero di Cristyn si è reso sempre disponibile per qualsiasi evenienza.

«Allora? Come sta Cristyn?», chiede senza preamboli.

«Sta meglio», sono le uniche parole che riesco a dire, perché oltre a ciò non saprei. Cris non comunica più come faceva all'inizio. I medici dicono che può essere causato da ciò che ha subito durante la prigionia. Loro lo chiamano disturbo da stress post traumatico. Gli avvenimenti devono averla talmente turbata, che anche se fisicamente sta bene, hanno effetti a livello inconscio.

«Sai, forse distrarsi un po' l'aiuterebbe, uscire in compagnia le farebbe bene», suggerisce Harry.

«In effetti, ci stavo pensando», dico guardandolo.

«Cos'hai in mente?», chiede mentre tira fuori i documenti che dovremmo visionare.

«Pensavo di organizzare un'uscita di gruppo ed invitare le sue amiche Sandy, Melissa, suo fratello Steve e ovviamente anche te», dico godendomi la sua faccia stupita.

«Che?», chiede con voce quasi stridula.

«Cos'è quell'espressione? Non ti piace la mia idea on non vuoi proprio trascorrere del tempo in nostra compagnia?», chiedo ridendomela sotto i baffi.

«Non ti azzardare a riferire questo a Cristyn, penserà male di me», dice fintamente offeso.

«In realtà lei pensa che tu sia un vero amico fidato, su cui si può sempre contare».

«Sì, sì ok, adesso torniamo agli affari», decide Harry.

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Pov's Cristyn

Accidenti a chi ha inventato il campanello. Avevo detto a Rob di non aver bisogno di nulla. Diamine sono in grado di badare a me stessa, di saper stare in casa da sola, per un giorno intero. Anche se proprio da sola non lo sono, vista la sorveglianza installata e le guardie di sicurezza, talmente professionali da non notarle.

Rimango sorpresa nel ritrovarmi difronte Sandy affannata e senza voce.

«Che ci fai tu qui?», chiedo subito.

«Sto bene, grazie per avermelo chiesto. Mi fai entrare o rimaniamo qui, sull'uscio di casa?», chiede con il suo tipico umor.

La sua vivacità e la sua grinta sono rimaste quelle di sempre. Quando arriva Sandy, sembra essere arrivato un uragano. Lei travolge tutto e tutti.

«allora questo è il piano andiamo dall'estetista per una seduta rilassante», mi avverte.

«Non possiamo. E il giornale?», chiedo non capendo cosa abbia in mente.

«Tranquilla, il Derry è d'accordo».

«Derry, eh?», chiedo ammiccando, «Hai fatto colpo su di lui è?».

«Che cosa vuoi farci, nessuno è irresistibile al mio fascino», dice facendo il gesto di spostarsi i capelli, come se fosse una star hollywoodiana. Questo gesto mi riporta indietro con i tempi. Io e lei a giocare alle sfilate , durante il pomeriggio dopo scuola. Io mi stancavo quasi subito, preferivo giocare a fare la pasticcera.

                                                                                        **

Non era proprio quello che m'immaginavo, ma non mi lamento. Quando Sandy ha detto che saremmo andate a fare shopping, immaginavo la solita giornata tra vetrine e negozi, di ogni tipo, di ogni marca. Invece eccoci qui a casa di Rob, o meglio la nostra casa con mille buste della spesa, piene d'ingredienti, che bastano per realizzare un'infinità di dolci. Sì, proprio così la mia amica Sandy ha avuto la brillante idea di creare dolci insiemi. L'importante è che la casa non esploda per un nostro esperimento fallito, penso sorridendo tra me e me.

All'ora di pranzo è ritornato ciò che non avrei mai pensato. Il sorriso. In questo momento sto sorridendo perché sono felice di trovarmi insieme alla mia migliore amica. Felice perché mi sento realizzata. Non creavo un nuovo dolce da molto tempo, la mia creatività sembrava ormai assopita, invece eccola ricomparsa. Grazie a Sandy ho creato tre tipi diversi di torta, una col pan di spagna, una con la sfoglia e una con i savoiardi. Non solo, anche diversi tipi di pasticceria fresca sia liquorosi che non.

Adesso devo solo mettere per iscritto tutte le ricette prima che me le dimentichi.

«Ah, che sfacchinata», mormora Sandy sedendosi sul divano in soggiorno, «Dai adesso non ci rimane che lavare tutte le ciotole che abbiamo sporcato».

«Non devi ritornare al giornale?», chiedo.

«Si, non me lo ricordare ti prego. Oggi dovrò iniziare a collaborare con quell'Estings», mi informa.

«Chi, il ragazzo patito per i computer e la tecnologia futuristica?», rido tra me e me immaginando la sua faccia quando l'hanno informato che avrebbe dovuto lavorare con Sandy.

«Sì, proprio lui. Quel tipo vive in un mondo tutto suo e parla in un linguaggio incomprensibile, per me è arabo», afferma mentre ritorna in cucina, per aiutarmi a resettare tutto.

«Tranquilla Sandy ci penso io alla cucina. Tu va pure, non fare tardi», la rassicuro.

«Ok, ti ringrazio sei la migliore».

                                                                                           **

Dopo la missione impossibile di risistemare la cucina, un bel bagno caldo è proprio quel che ci vuole.

M'immergo nella vasca e i miei muscoli si fanno risentire, come se si risvegliassero da un lungo letargo. Tutti i muscoli, proprio tutti. il collo, le spalle, la schiena, le gambe, anche i muscoli più nascosti. Rilassata e accaldata, ecco come mi sento. Mille fantasie sommergono la mia mente, fantasie che non immaginavo da quel giorno buio.

Accidenti, la canzone di Can't stop the feeling di Justin Timberlake, mi riporta alla realtà, avvisandomi che ho una chiamata in arrivo.

Ho questa sensazione nelle ossa

Diventa elettrica, come un'onda quando l'accendo

Per tutta la mia città, per tutta casa mia

Stiamo volando in alto, senza soffitto, quando siamo nella nostra zona

Ho la luce del sole in tasca

Quell'anima buona nei piedi

Sento quel sangue caldo in corpo quando gocciola

Non riesco a staccare gli occhi da questo, in movimento in modo così fenomenale

Porta chiusa a chiave, il modo in cui ci muoviamo, quindi non fermarti

«Ehi piccola come stai?», è Rob!

«Ohhh...adesso meglio», dico sospirando e stiracchiandomi nella vasca, immaginandolo qui con me, su di me.

«Sarà meglio che tu non stia facendo quel che penso senza di me», chiede digrignando i denti.

«Mmmm, forse sì, forse no», dico stuzzicandolo.

«Cris...», inizia a parlare ma lo interrompo subito.

«Hai chiamato per qualcosa in particolare?», chiedo sviando la conversazione.

«Eh...? Ah, sì. Ti ho chiamato perché vorrei organizzare un'uscita con i ragazzi, Sandy Steve, Melissa, Harry e anche i tuoi colleghi della pasticceria se ti va», mi propone.

«Certamente! È un'idea fantastica. Sai già quando?», domando.

«Direi uno di questi venerdì o sabato, visto che in teoria dovremmo avere più tempo libero», pensandoci in effetti devo dargli ragione.

«Ok, allora visto che oggi ritorno al negozio ne approfitto per chiederglielo e ti faccio sapere».

«Perfetto. E piccola?», dice attirando ancor di più la mia attenzione.

«Sta attenta e non esagerare. E... ti amo», dice facendomi commuovere e saltare di gioia. Non che non me lo avesse mai detto, ma questa volta, non so perché ma è stato diverso.

«Ti amo anch'io».

                                                                                              **

Arrivata in pasticceria, sono accolta da tutti con forti abbracci.

«Siamo contenti che tu sia ritornata capo», sento dire Wally.

«Sì, anche perché non ce la facevamo più ad avere questi due testoni come capi», dice Gwen, la ragazza assunta per aiutare i ragazzi durante la mia assenza, suscitando l'ilarità di tutti e un'occhiataccia da Wally.

Ah, ah. Qui gatta ci cova! Vedi i ragazzi!

«Anch'io sono contenta di essere ritornata».

«Per festeggiare questo evento abbia una sorpresa», ed ecco che Petty arrivare con un carello, su cui vi è un coperchio. Appena esso è sollevato, rimango a bocca aperta. Accipicchia, non posso credere ai miei occhi.

«Ma questa torta è stupenda», dico avvicinandomi pian, piano per la paura di rovinare questa torta ricoperta di glassa. È assolutamente perfetta. I dettagli, le decorazioni, sono bellissimi.

«L'abbiamo creata grazie alla collaborazione di tutti, è ripiena di crema di burro, come piace a te capo e ricoperta di glassa», dice facendomi venire l'acquolina in bocca.

«Siete fantastici», e do il via ai fiumi di lacrime, «adesso però a lavoro, su, su».

                                                                                                *

Devo dire che non sono stata l'unica ad aver apprezzato la torta. Anche qualche cliente, a cui abbiamo offerto come assaggio la torta, l'ha apprezzata. Credo proprio che la inseriremo nelle nostro abituali e speciali produzione. Tutte le consegne sono state recapitate e i clienti sono usciti dal nostro negozio con un sorriso.

Intenta a pulire il bancone, prima della chiusura non mi accorgo della persona arrivata, che mi osserva dal bancone.

Il suo sguardo, non so perché mi gela. Dei brividi percorrono tutto il corpo e mi mettono in allerta. Eppure io non conosco quest'uomo. Almeno credo.

«Potrei avere due pasticcini alla cannella», chiede, per poi andarsene con il suo pacchetto, e girarsi nuovamente verso di me, sorridendomi stranamente, prima di scomparire del tutto.

Telefono immediatamente a Rob.

«Ehi piccola, sto vendendo a prenderti, sono già per strada», in effetti, sento il rumore del traffico in sottofondo.

«Rob...», cerco di parlare ma invano. Il mio tono do voce deve averlo allarmato.

«Cris, cosa succede? Parlami piccola», chiede preoccupato.

«Forse sarò pazza, ma...».

«Non sei pazza. Dimmi cos'è successo?», chiede interrompendomi.

«Poco fa è venuto qui un uomo e ...».

«Ti ha fatto qualcosa? Ti...», chiede a raffica.

«No, no, ma ecco, mi sono sentita strana, è come se il mio corpo lo avesse riconosciuto ma la mia mente no. Mi sono sentita agitata e impaurita», dico prima di sentirlo imprecare.

«Ascolta, in negozio c'è ancora qualcuno con te?».

«Sì, Wally».

«Bene. Sta vicino a lui. Arrivo subito», dice riattaccando.

Avverto Wally di quell'incontro strano e turbante e d'accordo con Rob, decide di rimanere qui con me, fino al suo arrivo. Los stridio delle gomme mi avverte che è appena arrivato.

«Piccola», dice affannato, prima di stringermi forte tra le sue braccia.

Quanto mi è mancato questo contatto, questa sensazione. È come si mi fossi liberata di uno strato di muro che mi ero costruita attorno, per proteggermi.

«Portami a casa», dico senza staccare lo sguardo dai suoi occhi.

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Ringrazio tutti i miei follower e tutti i lettori . A presto!

Buona lettura.

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