Capitolo 5. STANDBY
POV.Cristyn
Dopo che le ragazze se ne sono andate, io e Steve abbiamo parlato sul da farsi, per decidere cosa fare. Abbiamo concluso che insieme a Sandy saremmo ritornati ai nostri appartamenti per preparare le nostre valige e prendere tutte le mie cose. I miei book, tutti i vestiti e tutte le scarpe, sperando che entrino nelle valige. Nel frattempo Andy si sarebbe occupato di trovare i biglietti aerei.
«Grazie per tutto l'aiuto», dico abbracciando Andy.
«Sei sicura di non aver bisogno di niente?» mi chiede lui.
«Tranquillo mi aiuterà Steve a tornare a casa e poi credo che avrò bisogno di un po' di pausa per me stessa», gli dico mentre mi aiuta a sedermi sulla sedia a rotelle.
«Lo sai vero che lui non ti merita? Ti fa solo soffrire» sapendo che ha detto la verità non riesco a trattenere una lacrima.
<<Ehi tranquilla non piangere, quando avrai bisogno io ci sarò basta fare un colpo di telefono ok?>> mi rassicura Andy.
Uscendo dall'ospedale insieme a mio fratello, guardò il cielo grigio, triste come il suo umore. La sua mente in quel momento era a chilometri di distanza da lì.
Dopo neanche tre minuti che aspettiamo Sandy, che è andata a recuperare la macchina al parcheggio per poterla portare all'entrata dell'ospedale, così sarebbe stato più facile per me salire in macchina, eccola arrivare.
Appena appoggio il capo sul sedile anteriore la mia mente entra in standby. Non penso più a niente, guardo al di fuori del finestrino senza in realtà vedere nulla.
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Arrivata nel mio appartamento vado direttamente in camera mia. Prendo la valigia posta sull'armadio e inizio a ripirla di tutto ciò che mi capita a tiro, di tutto ciò che mi potrebbe servire.
Sto riponendo la mia biancheria nella valigia quando tra le mani mi capita una collana. La collana che Rob mi ha regalato durante una delle nostre uscite.
Ricordo ancora molto bene quella sera.
Appena rientrata da lavoro trovai Robert sotto casa mia appoggiato alla sua macchina, una Chevrolet nera. Bello come non mai mi ha incantata. Mi ha portata in un ristorante in centro. La cena è stata superba , così come il resto della serata, al termine della quale mi ha dato una scatolina dentro cui c'era per l'appunto questa collana. Un ciondolo verde smeraldo appeso ad una catenina.
L'emozione e la felicità di quel momento, mi fanno ora soffrire.
Decido di non pensarci più. Mi farebbe solo stare più male.
Valige pronte aspettiamo solo che Andy torni, sperando che abbia trovato un volo disponibile per Los Angeles.
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La risposta non tarda ad arrivare. Neanche un'ora dopo vediamo arrivare Andy.
«Ragazzi, sono riuscito a trovare tre biglietti per L.A. parte domattina alle sei. Dovremmo essere all'aeroporto almeno un'ora prima per il check-in .»
«Ok. Ragazze voi per stasera potreste dormire insieme e noi due ragazzi dormiremo da me, se vi va bene?» ci propone Steve.
«Nessun problema» risponde Sandy.
«D'accordo» dico concordando con la mia amica.
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Pov.Robert
Mi pento all'istante di aver pronunciato quelle parole. L'espressione sul suo volto mi gela il cuore.
Rimane per pochi istanti immobile, per poi andarsene e io non muovo neanche un muscolo per provare a fermarla, per scusarmi per convincerla che si tratta di uno sbaglio, che quelle parole non ero io a dirle ma la mia stupida coscienza, gelosa di chiunque le si avvicini.
Ritornato a casa provo a chiamarla ma niente. Forse è meglio se la scio passare un paio di gironi e aspetto prima di provare a parlarle, in modo che entrambi siamo più calmi e più lucidi.
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Lasciato passare più di qualche giorno, provo a richiamarla, ma continua a non rispondere. Parte la segreteria telefonica.
"Ciao piccola, sono Rob, ascolta non volevo che succedesse tutto ciò. Mi sono lasciato trasportare dalla gelosia e non ho più ragionato. Ti prego richiamami"
Aspetto e aspetto, ma non ricevo alcuna risposta. Decido quindi di andare da lei, a casa sua.
Busso per un bel po', nessuno però viene ad aprirmi. Provo ad ascoltare se dall'appartamento provengono dei rumori segno che ci sia qualcuno dentro, ma zero. Allora provo a bussare anche alla porta di Sandy e Steve, sapendo che probabilmente quest'ultimo non sarebbe felice di vedermi. Niente neanche qui. Non mi risponde nessuno.
Strano, davvero strano. Riproverò domani.
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Trascorro tutta la notte insonne a rigirarmi nel letto. Non riesco a liberarmi di una strana sensazione, che continua a farmi preoccupare. Forse sarò solo paranoico, o sarà dovuto alla mancanza di sonno. Si probabilmente sarà così.
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Dopo pochissime ore di sonno è di nuovo giorno. Ritorno a casa di Cris. Busso, ma non ricevo alcuna risposta. So che è lì dentro, deve essere lì dentro.
«Cris so che ci sei. Se non vuoi aprirmi almeno ascolta quello che ho da dirti. Non ho scuse per il comportamento di settimana scorsa e per le parole che ti ho urlato contro. Me ne pento infinitamente. Non avrei mai e poi mai dovuto rivolgermi in quel modo a te, tu che sei il mio centro , il mio tutto. Cris ti prego parliamone» la prego cercando di convincerla ad aprirmi la porta.
Vedendo che nessuno mi apro forse e meglio che me ne vada. Prima però le lascio sotto la porta la lettera che le ho scritto. Spero che la legga e che non sia troppo tardi.
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SPAZIO AUTRICE_
CIAO RAGAZZI! PIACIUTO IL CAPITOLO?
ECCO CHE È RICOMPARSO IL NOSTRO ROBERT. VOI VI SARESTE COMPORTATO COME LUI? AVRESTE LASCIATO TRASCORRERE TUTTU UEI GIORNI SENZA IMPEGNARVI VERAMENTE AL MASSIMO PER CERCARLA, PER TROVARLA?
CRISTYN SE NE ANDRÀ VERAMENTE?
PER SCOPRIRLO NON VI RESTA CHE CONTINUARE A LEGGERE Dolce Rivincita.
Buona lettura by @SweetCreation94
saluti anche a livsilver_29 con la sua storia "Il diario di Sara:)"
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