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Capitolo 42. STRESS


Pov's Cristyn

Per un paio di giorni Phill è stato la mia ombra. Mi ha portato ovunque io dovessi andare ed è sempre stato fuori dalla pasticceria, ad aspettarmi in macchina fino al mio orario di chiusura. Rob ha dovuto trascorrere molto tempo in ufficio. A quanto pare degli affari che pensava avrebbe concluso facilmente, sono diventati assai impegnativi.

Petty è un tesoro oggi si è fermato oltre il suo orario lavorativo è si è offerto di aiutarmi a riordinare il negozio.

«Capo, la cucina è splendente e il magazzino è stato riordinato», mi informa lui.

«Bancone e entrata sono sistemate. Possiamo chiudere».

Come sempre Phill mi apre la portiera e mi riporta a casa. O meglio se gli impegni non trattengono Rob in ufficio più del dovuto, trascorriamo la serata e nottata insieme nella sua casa, anche se insiste a chiamarla "nostra". Se invece il lavoro lo tiene occupato fino a tardi, vado direttamente nel mio appartamento e lui mi raggiunge appena può. Sempre e sotto la supervisione di entrambi i nostri autisti.

Per mio gioia oggi trascorreremo la serata insieme. Appena entrata corro direttamente alla camera patronale per cambiarmi e rendermi presentabile per il mio Rob. Un vestito leggero, blu, con scollo a goccia, che mi arrivi fino sopra le ginocchia e si lega dietro il collo. Una leggera sfumatura di ombretto azzurro, matita e sono pronta. Scendendo le scale sento delle voci sconosciute provenire dal soggiorno.

«Piccola», mi saluta Rob interrompendo la conversazione che stava avendo con i due uomini, «Lui è Simmons, si occuperà delle sorveglianza e sicurezza della casa», mi informa indicando l'umo più alto, «Lui invece è Adams, lui sostituirà Phill», dice indicando l'altro uomo, cogliendomi di sorpresa. Credo che abbia capito la mia perplessità perché si spiega subito, «Phill si occuperà esclusivamente di te e Adams di me», cavoli! Allora la situazione è davvero seria.

«Signorina, io sono un ex marine ben addestrato nella sorveglianza , combattimento e protezione a lungo e corto raggio. Non ha di ché preoccuparsi», mi rassicura Adams, «Anch'io sono un ex marine, abbiamo servito insieme il nostro paese», aggiunge Simmons.

«Non per offendere nessuno, ma è davvero necessario tutta questa sorveglianza?», chiedo guardando tutti e tre gli uomini presenti in stanza e mi accorgo che Adams e Simmons rivolgono uno sguardo d'intesa a Rob.

«Nessuna offesa, è normale avere dei dubbi», mi rassicurano i due ex marine.

«Sì, piccola. Fidati di me», dice stringendo il mio volto tra le sue mani e accarezzandomi il labbro inferiori, suscitando in me forti vibrazioni.

«Non mettere in dubbio la mia fiducia in te...», cerca di interrompermi ma non glielo lascio fare, «... io mi fido cecamente di te. Però non mi piace quando mi nascondi le cose. Cose importanti che dovrei sapere», dico con tono serio.

«Ascoltami, il mio compito è quello di pensare a te, alla tua felicità e alla tua sicurezza. Tu devi solo essere te stessa e pensare solo al tuo lavoro, oltre che a me ovvio», dice cercando di sdrammatizzare e sviare il discorso.

«Rob...», cerco di protestare.

«Non voglio credere rischi», dice con tono fermo.

«Forse non ci siamo capiti. Come la fedeltà la comunicazione per me è vitale. O incominci a raccontarmi tutto o avremo dei seri problemi», dico prima di tornarmene in camera.

Addio cenetta romantica. Avevo in mente di preparagli del risotto al vino, del carpaccio al salmone e della crema chantilly con frutta, ma questo suo atteggiamento ha fatto sì che le mie buone intenzioni scomparissero in un batter d'occhio.

La notte trascorre nel medesimo clima di tristezza e delusione.

**

Appena mi sveglio, noto che il lato del letto accanto a me è tiepido, ma vuoto. Nessun saluto, nessun biglietto. Se n'è andato senza neanche salutarmi. Questo peggiora il mio umore e ingrigisce i miei pensieri.

Con calma mi vesto comodamente con tuta e felpa. Oggi fa un po' freschetto. In effetti il cielo è ricoperto da qualche nuvola.

Esco di casa e saluto Phill con più distacco del solito, prima di salire in auto. Durante il tragitto noto Phill osservarmi di sfuggita più volte. Come se volesse capire di che umore sono. Come se stesse decidendo se dirmi qualcosa oppure tacere. Atteggiamenti che mi irrita parecchio.

«Phill, devi dirmi qualcosa?», chiedo diretta.

«No, signorina», risponde.

«Allora invece di guardarmi continuamente di sfuggita, ti pregherei di guardare la strada davanti a te».

So di essere stata scorbutica e antipatica, ma anch'io posso arrabbiarmi e avere delle giornate no. Non posso essere sempre accondiscendente e sorridente.

Il resto del tragitto trascorre silenziosamente. Mentre guardo fuori dal finestrino, rifletto su ognuno di questi ultimi giorni.

Rob è diventato più silenzioso.

Omette di raccontarmi cosa succede e cosa gli passi per la mente.

Rimane spesso in ufficio.

È sempre più distante da me e non cerca più contatto.

Si è innervosito quando gli ho mostrato quel biglietto con la mia foto.

Ha assunto addetti alla sicurezza o meglio guardie del corpo.

E poi......

...l'incidente!

Ma certo! Come ho fatto a non arrivarci prima.

«Siamo arrivati», mi avverte Phill.

Entrando in negozio, saluto i ragazzi e mi rimbocco le maniche. Oggi ci tocca una montagna di lavoro. È meglio non perdere tempo.

In quattro ore siamo riusciti a completare tre ordini da tre chili di biscotti di pasta frolla, due chili di paste secche e due e mezzo di tortine al caffe e alla frutta.

Sto ripulendo il ripiano del bancone, quando un ticchettio di tacchi risveglia la mia mente sovraffollata di pensieri e ricordi.

Alzo lo sguardo e i miei occhi incontrano la figura di una persona che io non avrei mai pensato di rivedere.

Tutta impettita, vestita come la suo solito da migliaia di dollari. Curve perfette, capelli rossi ramati

Clarissa! Cosa diamine ci fa lei qui?

«Cosa ci fai qui? Non credo che tu voglia assaggiare uno dei miei dolci. A meno ché tu non voglia mettere su peso», dico ironicamente.

«Allora hai anche humor, oltre ad avere il talento di impastare i biscotti», dice la stronza. Non la sopporto, anzi la odio proprio, dal mio più profondo del cuore, «in realtà sono cui per avvisarti, per metterti in guardia».

«E da cosa», chiedo rimanendo al gioco.

«Da me e da Rob. Sai stiamo riallacciando inostri rapporti e...», la interrompo subito.

«Stai mentendo, non ti credo», dico mentre il mio respiro inizia ad accelerare.

«Vorrei tanto che fosse una bugia, sai per te, per solidarietà femminile. Credo che lui tenga ancora a me , altrimenti perché avrebbe dovuto contattarmi e chiedermi di vederci oggi per pranzo?».

Sarà mai possibile? Giuro che se ciò che lei mi ha raccontato è vero, prima trovo Rob e poi lo faccio a pezzetti. Credo in lui. Non la incontrerebbe, sapendo cosa lei significhi per me, per noi.

«Oh, guarda . Mi ha appena scritto».

"Quentin Hotel, 13:20", riconosco il numero, è quello di Rob.

«Forse, dopotutto non è il tuo Rob», dice la vipera ridendosela.

«Lui tiene a me», dico per difendermi.

«Ma ama me», dice Clarissa prima di andarsene.

«Non finisce qui», dico riferendomi sia a lei che a Rob.


....................

Per tutto il pomeriggio i ragazzi sono costretti a sopportare i miei rimproveri insensati, dovuti al mio cambiamento d'umore.

Cosa credeva di fare quella svampita venendo qui. Vuole intimidirmi? Spera che racconti subito l'accaduto a Rob? Che litighiamo? È la solita donna presuntuosa, piena di se, che non si accontenta finché non ha ciò che vuole, anche se non è suo. Anche se raccontassi tutto a Rob e facessi il suo gioco, farei la cosa giusta. Non potrei mai tacergli ciò che è successo. La nostra storia è già troppo complicata, più di quanto noi vogliamo.

Io ho bisogno di lui e lui ha bisogno di me.

Farò finta di niente.

**

Ecco in realtà non riesco a fare finta di niente. Da quando Rob è ritornato dal lavoro non sono riuscita a mantenere un atteggiamento normale, tranquilli e tipico di tutti i giorni. Mentre lui è andato a vedersi la partita di non so cosa in tv, io ho cercato di perdere tempo, dilungandomi nel lavare le stoviglie. Sto per finire lavare l'ultimo bicchiere quando due forti braccia mi attraggono ad un caldo petto. Subito mi immobilizzo. Sapendo che è ancora in contatto con lei, con quell'arpia della sua ex e che si sono incontrati alle mie spalle, cerco di sciogliere questo abbraccio, ma lui rafforza la sua presa su dime.

«Ehi piccola, tutto ok?», chiede avvicinando il suo viso al mio.

«Stai chiedendo a me?», dico ironicamente.

«Si a te, a chi altro se no?», dice lo sbruffone cercando di baciami, ma lo evito rivolgendogli solo la mia guancia.

«O tranquillo a nessun'altra», dico marcando quel(altra)e stufa delle sue omissioni. In questo momento ho solo voglia di riposarmi, sono letteralmente distrutta.

Riesco a divincolarmi dalla sue braccia e senza guardarlo in volto, vado in quella che sarebbe la nostra camera. Chiudo la porta sbattendola, ma non sento alcun rumore. Voltandomi mi ritrovo quello sguardo di ghiaccio diventato freddo e duro, piantato nel mio. Intimorita difronte a quegli occhi, mi faccio piccola piccola, ma tra me e me mi dico che non devo essere così. Non devo tacere, ma nemmeno tirare fuori per prima il suo nome.

«Che cos'è successo ,che ti prende?», chiese lui cercando di prendere il mio viso tra le mani. Io però mi scanso.

«Vuoi veramente sapere cosa prende a me Robert?», dissi alzando la voce e gesticolando verso di lui e poi verso di me.

«Si...vorrei sapere perché mi tratti così», dice ormai evidentemente incazzato.

«Be sai com'è, di solito in una coppia si è in due e......», non finisco di parlare che suonarono alla porta.

«Non finisce qui, vado ad aprire e continuiamo il discorso più tardi», lui alza le mani in segno di difesa e si scansa lasciandomi passare.

Scendo malamente le scale, dirigendomi verso la porta e appena la apro senza nemmeno controllare chi ci sia dietro, entra l'unico essere vivente che non vorrei fosse più...be vivente.

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SPAZIO AUTRICE_

Ciao ragazzi ! Mi scuso per il ritardo. Come credo per alcuni di voi, anche per me sono ricominciati gli studi ed è per questo che pubblicherò una volta a settimana.

Bando alle ciance. Piaciuta questa parte? Cosa pensate stia per succedere?

Questo capitolo è stato realizzato con la collaborazione di @illy002

BY @SweetCreation94

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