Capitolo 39.Parte prima. SOGNI AD OCCHI APERTI
Pov's Cristyn
Mentre sorvoliamo l'Oceano Atlantico, sorrido ripensando a questi due giorni, i più rilassanti in quest'ultimo periodo e devo tutto a Rob, ha organizzato tutto lui. Mi ha davvero stupita, ha superato se stesso. Sia nel bene che nel male.
Al solo pensarci mi vengono i brividi.
Arrivati al bagno riempio a metà la vasca, per far si che dopo l'acqua non espandi. Sto per chiudere il rubinetto quando due forti e calde braccia mi stringono per sollevarmi in aria, cogliendomi di sorpresa. Rob mi solleva come se fossi una piuma. Pian piano ci immergiamo. L'acqua bollente ha un effetto rasserenante. Stringendomi più a sé mi fa appoggiare la schiena contro il suo petto e il mio sedere contro la sua virilità, che a quanto paresi è risvegliata. Per un tempo indefinito rimaniamo abbracciati a cucchiaio senza parlare, ma coccolandoci a vicenda. Ad un tratto le sue carezza si intensificano. Le sue labbra accarezzano il mio collo, eccitandomi ancor di più e facendo inarcare il mio corpo. Il colpo finale, che mi porta a perdere il controllo e la ragione arriva quando le sue mani arrivano al mio petto per prendersi cura o meglio tormentare il mio seno; come se fosse un arancia viene spremuto, plasmato. Lenemente una mano scende accarezzandomi il ventre per poi scomparire tra le profondità della mia intimità.
L'intensità è troppo elevata, un'ondata violenta travolge il mio corpo. La mia testa cade all'indietro e i miei occhi si chiudono. Le sensazioni sono travolgenti. Appena gli spasmi si attenuano a fatica li riapro e trovo due gemme infuocate ad osservarmi. I nostri sguardi s'incrociano.
«Hai abbastanza forze?», mi chiede, ma io non capisco, sono ancora spossata. Come prima mi risolleva, senza far caso all'acqua che spargiamo a terra. Credo che mi stia portando in camera da letto e invece mi ritrovo in cucina. Prima che io capisca le sue intenzioni, con un braccio butta tutto a terra, liberando il la penisola e mi ritrovo con la pancia appoggiata al marmo freddo, in contrasto con la temperatura del mio corpo. Bollente. Incandescente.
«Tieniti forte ai bordi, piccola. Non ci andrò leggero», ed è quello che fa. Con un unico movimento entra dentro di me, provocandomi un sussulto di sorpresa. L'intensità di questo atto mi coglie alla sprovvista. Nonostante siamo stati più volte insieme, questo momento è diverso dagli altri. Con movimenti veloci esce, lasciando dentro di me sensazioni di freddo, di vuoto, colmate subito da spinte sempre più forti.
«Voglio...imprimere...in te... dei ... nostri... ricordi», dice ad ogni affondo scandendo bene le parole, «Voglio che tu ricordi per sempre questo momento, perché sarà il più bello di tutta la tua vita», è lo è veramente.
«Rob, il...», faccio per ricordargli di usare il profilattico, ma mi ferma prima.
«Niente e nessuno ci separerà, mai... più», dice con un'ultima spinta prima di cadere ansimante sul mio corpo.
Perfetto. È tutto perfetto. Noi due abbracciati, l'uno sul l'altro, battito contro battito, respiro contro respiro. Sguardo contro sguardo. Un momento magico interrotto da una telefonata. Il cellulare di Rob smette di squillare, ma subito dopo ricomincia senza più smettere.
«Mi dispiace piccola, ma anche se non vorrei, devo alzarmi», dice prima di baciarmi velocemente e alzarsi. In tutta serenità ammiro la sua nudità, la sua magnificenza. Sembra un dio greco. Mentre cammina ad ogni passo, ogni muscolo si stende e si contrae. Lo vedo andare in soggiorno dove avevamo lasciato tutti i nostri oggetti personali. Anche la mia borsa, in cui ho lasciato la lettera di Josh e che entrando ho lasciato cadere a terra. Rob non torna più. Eppure non sento più voci. La conversazione che fino a poco fa l'ha tenuto occupato è finita, almeno credo. Afferro il lenzuolo e lo avvolgo attorno al mio corpo e raggiungo il mio "piccolo". L'ho trovo seduto sul divano con in mano "la lettera".
Oh,oh!
Si vede che è arrabbiato. Infuriato. Il suo corpo è tutto teso, la sua mascella contratta e le sue mani strette a pugno.
«Mi hai mentito!», grida furente, «Mi hai sempre preso in giro», continua alzandosi.
«Da quanto va avanti?», chiede accartocciando la lettere per poi buttarla a terra.
«Rob...», cerco di calmarlo, ma i suoi occhi sono iniettati di sangue. Non riesco a farlo ragionare, non mi ascolta.
«Da quanto te la fai anche con lui?», chiede digrignando i denti.
«Non è come pensi», cerco di spiegarmi.
«Non ti basto più? Da quanto sei così ingorda? Sei...sei...», balbetta senza avere il coraggio di continuare la frase.
«Continua...continua se hai il coraggio...finisci la frase», lo incito, cercando di trattenere le lacrime.
«Non sei tanto diversa da Clarissa», dice prima di scomparire in camera, vestirsi e scomparire chiudendosi dietro di sé la porta della stanza.
Ed eccomi qui sul volo di ritorno per New York. Un momento che doveva essere solo per noi, rovinato dalla sua ottusità e testardaggine. Dalla sua incapacità di ascoltare e di fidarsi di me. Non posso assolutamente credere che mi abbia paragonata a quella grandissima stronza. Non posso credere che lui creda che io possa fargli una cosa del genere, che io possa tradirlo. Dopo tuto quello che abbiamo vissuto insieme, crede davvero che io possa rovinare ciò che io ho di più prezioso al mondo? Così, dopo essermi ripresa dallo choc iniziale, sono corsa nuovamente in camera, ho preso la mia valigia e ci ho buttato dentro tutti i miei vestiti, chiamato un taxi e mi sono diretta all'aeroporto. Per mia fortuna non ho dovuto attendere molto per il primo aereo disponibile per N.Y. per sicurezza ho lasciato il mio cellulare in hotel, in modo che Rob non possa contattarmi. Adesso, in questo momento ho bisogno del tempo per me stessa.
Chiudendo gli occhi, spero che anche questa situazione possa risolversi per il meglio e che quell'idiota ritrovi la ragione prima di rovinare definitivamente ogni cosa.
.......................
Arrivata al mio appartamento, raccolgo la posta che si è accumulata nella buca delle lettere e con malavoglia entro nel mio appartamento. Avrei voluto non essere qui, ma con Rob a Parigi. A quanto pare non è ancora il momento per un passo del genere. Forse è ancora troppo presto.
Io lo desidero, tengo moltissimo a lui, non posso ancora dire di amarlo perché è passata troppa acqua sotto i ponti e stiamo ancora cercando di ricucire le vecchie ferite, ma di questo passo non so se ci riusciremo.
Essendo pomeriggio inoltrato, valige, cinese e zapping in tv saranno il programma della mia serata.
Pov's Robert
Non so per quanto tempo guido, senza una meta. Appena fermo la macchina mi accorgo di essere arrivato in una zona costiera. Stringo fortissimo il volante fino a che le nocche non mi diventano bianche.
Josh!
C'è sempre di mezzo lui. Il.Fottutissimo.Josh.
Non avrei dovuto leggere una lettera che non era indirizzata a me, però era indirizzata alla mia donna.
"Spero gli affari stiano andando bene. Ti ricordi quel socio che si è proposto di considerarti la pasticcera del tuo ristorante? Bene sarà a New York dopo domani. So che quel giorno ci sarà l'inaugurazione della pasticceria. Gli ho consigliato di incontrarvi direttamente lì. Fammi sapere se sei d'accordo anche tu.
Tuo Josh " .
Non che ci fosse scritto chissà cosa in quella lettera. Ma ciò che mi ha dato più fastidio ed imbestialito è stato quel "Tuo Josh". Cosa voleva intendere con quel "Tuo...". Che abbiano ancora dei legami tra di loro. Che siano ancora in contatto e io non me ne sono accorto. Possibile che io sia così stupido. Mi sento claustrofobico. Sbatto forte la portiera e prendo un bel respiro. 1,2,3 respiro. 1,2,3 respiro.
Forse ho fatto lo stesso errore di quella volta al parco. Di quando l'ho insultata, senza darle l'opportunità di parlare, di spiegarsi. L'ho insultata pesantemente anche questa volta. Anzi forse è stato anche peggio. Ho sicuramente esagerato paragonandola a Clarissa. Ho ancora impresso nella mia mente il volto di Cris mentre le rivolgevo tutta la mia rabbia. Delusione, tristezza, sofferenza e sì anche rabbia. Non posso darle torto, mi sono comportato da vero stronzo. Ho rovinato tutto anche questa volta.
Accidenti!
Dopo un urlo liberatorio, che spero nessuno abbia sentito, decido di rivolgermi alla persona che spero mi possa o meglio voglia aiutarmi.
«Figliolo come stai? Tutto bene?», chiede allegramente mio padre.
«C'è la mamma?», chiedo senza preamboli.
«Cosa hai combinato Rob?», chiede.
«Allora la mamma c'è o non c'è?», chiedo nuovamente spazientito.
«È così grave?», chiede con voce triste questa volta.
«Senti...», dico ancora più spazientito.
«va bene, va bene. Adesso te la chiamo». In sotto fondo sento mia padre chiamare mia madre e dirle che ho bisogno di parlarle.
«Pronto?», le sento dire.
«Mamma ho bisogno di te!», dico ammettendo di non farcela da solo.
«Dimmi tutto».
Le racconto per filo e per segno la mia discussione con Cristyn. Terminato il mio racconto, credevo che mia madre mi desse qualche consiglio. Invece non sento nessun rumore dall'altro capo del telefono.
«Mamma, ci sei?», ancora niente. Silenzio assoluto. Dopo attimi la sento di nuovo.
«Tu che cosa hai fatto?». Credo di essere seriamente nei guai. Non ho mai sentito mia madre arrabbiarsi in questo modo, «Se io fossi in quella ragazza, ti farei passare le pene dell'inferno per esserti rivolto a me in quel modo. Anche solo per aver potuto pensare delle cose del genere. Mi hai profondamente deluso. Io non ti ho cresciuto così». Queste sue parole mi feriscono molto. Ma ha ragione. Lo so.
«Ti prego. Ho bisogno di mia mamma in questo momento».
«Sarò sincera. Da quello che ci hai raccontato su di te e Cristyn, questa non è la prima discussione che avete avuto. Però, credo che questa volta sia stato diverso. Perché?». Già, me lo chiedo anch'io.
«L'ho portata a Parigi. Avevo pianificato tutto e...».
«Robby!», la sento urlare dalla sorpresa, «Allor è meglio che tu ritorni da lei. Adesso».
«Ti ringrazio mamma. Ti voglio bene».
«Vedi di sistemare questo pasticcio, perché voglio dei nipotini», le sento dire prima di riattaccare.
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SPAZIO AUTRICE_
Rieccoci ragazzi! Piaciuto il nuovo capitolo? Ma cosa sta combinando Rob? È forse impazzito? Vedremo se riuscirà a cavarsela. Non perdetevi il prossimo capitolo!
Saluto e invito a seguire le fantastiche storie di @RosieStyles9 @bea_sad @livsilver_29
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