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Capitolo 38. SFIDE

Pov's Cristyn

Il nostro cosiddetto "piccolo" interludio è stato interrotto dallo squillo del telefono di Rob. Il mio piccolo mi è sembrato davvero infastidito, anzi direi arrabbiato per quest'intrusione.

A quanto pare, da quel che ho compreso origliando la conversazione, in ufficio qualcuno ha combinato un pasticcio. Dei documenti sono stati persi o non firmati prima di essere spediti. Proprio un bel guaio. Non vorrei essere nei panni del responsabile, perché dovrei vedermela con Rob e quando lui si arrabbia non c'è scampo per nessuno.

Dovrei essere concentrata sulla sistemazione degli ultimi dettagli della ristrutturazione ed invece penso solo a lui. Lui non c'è. Il guaio in ufficio si è rivelato più serio di quanto si pensasse. Rob è dovuto partire per la Cina, per incontrare dei soci e risanare i rapporti d'affari ormai in crisi. Dovrebbe rientrare dopo domani e l'inaugurazione della nuova pasticceria domani sera.

Mancano pochi dettagli tra cui la collocazione dei tavoli interni e di conseguenza delle sedie e dei centro tavola. Un ombrellone, cinque tavolini con delle sedie, costituiscono il piccolo dehor esterno già sistemato.

I muratori e i ragazzi sono stati fantastici. È stato anche grazie a loro che sono riuscita a portare a termine questo progetto. Un nuovo passo nel mio percorso. Sto per andarmene quando vedo entrare in negozio un postino.

«Signorina Mitchell?», chiede lui.

«Si, sono io» e mi porge una busta bianca.

Vediamo un po', il mittente è...Josh!

"Spero gli affari stiano andando bene. Ti ricordi quel socio che si è proposto di considerarti la pasticcera del tuo ristorante? Bene sarà a New York dopo domani. So che quel giorno ci sarà l'inaugurazione della pasticceria. Gli ho consigliato di incontrarvi direttamente lì. Fammi sapere se sei d'accordo anche tu.

Tuo Josh " .

Questa lettera mi scombussola i pensieri. Josh mi manca, ma come amico. Mi farebbe piacere incontrarlo ogni tanto, ma so che darebbe fastidio, molto fastidio a Rob. Anche se dovrebbe fidarsi di me e non aver paura che accada il peggio.

....

Ritornata a casa, quella di Rob ormai diventata anche la mia, sono talmente stanca da non voler cenare. Mi tuffo sul grande divano trovando consolazione guardando la tv.

Pov's Robert

Non ho acceso il mio cellulare personale, per non distrarmi, concludere positivamente i miei affari e ritornare prima dalla mia piccola. Ci è voluto un gran impegno ma ci sono riuscito. Arrivati a casa scendo dalla macchina senza aspettare che Phill fermi la macchina. Entrando in casa trovo la mia ragazza sul divano e pian piano mi avvicino e le bacio la fronte.

«Ciao tesoro. Mi sei mancata», le sussurro . Tris apre subito gli occhi e sorride sorpresa di rivedermi.

« A me sono mancati i nostri momenti intimi che condividiamo durante la notte», dice accarezzandomi il mento, «Sai, con questo accenno di barba sei molto sexy», dice facendomi sospirare dal piacere.

«Anche a me sono mancati quei momenti. possiamo recuperare adesso», senza aspettare una sua risposta la sollevo come se fosse leggera come una piuma e la porto nella nostra camera.

Lentamente la faccio scivolare su dime fino a ché non arriva con i piedi per terra, i nostri sguardi si incontrano, così come le nostre bocche, sempre più fameliche e vogliose di recuperare i giorni persi. La attiro a me E senza lasciarla andar più via. Con una mano le accarezzo delicatamente il viso per poi inclinarlo ed avere maggior accesso alla sua bocca e l'altra esploro la sua pelle sotto la sua maglia.

Senza chiederle il permesso intensifico il bacio, divorandola, perdendo il controllo. La sollevo e la sbatto contro la vetrata della finestra. I nostri respiri affannati appannano i vetri. I nostri gemiti aumentano le nostre voglie. Affamato, traccio una scia infuocata passando per il collo, le sue labbra. La voglio sentirla tutta. Mi stringo ancor di più a lei strofinando i nostri bacini in modo che senta quanto la desidero, quanto mi è mancata. Senza allontanarci e tenendola sempre inchiodata alla vetrata, spoglio entrambi dei nostri vestiti. In un attimo la lancio sul letto, provocandole un gridolino di sorpresa. Ed eccola qui, nuda, vogliosa nel mio letto. Solo mia. Mi fiondo direttamente su di eli e la penetro con un un'unica e forte spinta.

«Ah...sì...», la sento gridare, mentre stringe intorno a me le sue gambe. Con le sue mani percorre ogni centimetro del mio corpo, conficcando le unghie nella mia carne, aumentando la pressione della sua presa ad ogni mia spinta e aumentando in me il desiderio. Ad ogni movimento sento il suo corpo contrarsi, sento il suo respiro affaticarsi, il suo cuore accelerare. Vedo il suo corpo inarcarsi, tendersi sempre di più, fino ad esplodere. Devo resistere, non voglio che finisca tutto adesso. continuo a muovermi con stoccate controllate e veloci.

Anche questa volta non ho indossato nessuna protezione. Per fortuna lei prende la pillola. Nonché mi dispiacerebbe avere un figlio, ma prima voglio che la nostra storia si consolidi e diventi eterna. Non riesco a fermarmi. ho bisogno di lei. sempre ed ovunque.

Mentre sento di essere quasi arrivato al limite, sento la sua lingua accarezzarmi l'orecchio e le sue mani accarezzarmi, arrivare al punto in cui i nostri corpi si congiungono.

Dio quanto mi è mancata. Non esistono parole per esprimerlo, ma posso trasmetterglielo adesso.

...................................

Abbiamo trascorso tutta la notte ad amarci e dormito si e no quattro ore e la sveglia suona. Odio le sveglie e con loro anche chi le ha inventate. Scagliandola contro il muro interrompo questo rumore fastidioso. Non ho nessuna voglia di alzarmi ed allontanarmi dal mio tesoro, dalla mia piccola.

Non mi stancherò mai di guardarla, di sentirla ridere e sospirare di piacere. Mia madre non è stupida, ha ben capito che è entrata una donna nella mia vita e insiste costantemente nel volerla conoscere. So che non è il momento adatto, so che Cris non se la sente ancora. Per me è importante, ci tengo veramente molto che lei conosca la mia famiglia, ma non voglio insistere.

.................

Voglio che questo momento sia speciale per lei, per noi. Finisco di sistemare le rose e ammiro il mio capolavoro. Dal centro del soggiorno fino in cucina ho tracciato un percorso con dei petali profumati di rosa, che portano ad un biglietto, che inviterà Cris a seguire il percorso e a raggiungere la nostra camera da letto, dove ho sistemato anche diverse candele profumate. Sento la porta aprirsi e sbattere. Dev'essere arrivata. Senza farmi vedere la osservo. Sembra stanca. Butta la borsa sul divano e con occhi chiusi si massaggia il collo indolenzito. Ad un tratto la vedo bloccarsi ed aprire gli occhi. Deve aver sentito il profumo di rose. Meravigliata, si guarda attorno e segue i petali. Arrivata in cucina si blocca e legge il mio biglietto.

"Per tutti i momenti in cui ti trascuro.

Per tutti i momenti in cui ti penso.

Per tutti i momenti in cui ti osservo.

Per tutti i momenti in cui ti venereo.

Per tutti i momenti in cui ti proteggo.

Per tutti i momenti in cui ti amo......

Questo momento è solo per noi......segui i petali di rose e trovami.

Tuo Rob".

Pian piano sale le scale per avvicinarsi sempre di più. Bene adesso mi devo nascondere per concludere la sorpresa, non prima però di aver risposto il mio regalo per lei sul letto. Spero che le piaccia. Mi nascondo dietro la porta finestre del balcone, quando la vedo entrare. Ammira stupefatta la stanza reggendo in mano il biglietto letto prima. Ancora più sorpresa si porta una mano alla bocca e delle lacrime le bagnano il suo splendido viso delicato. Titubante raggiunge il centro del letto, anch'esso ricoperto di rose e petali, per prendere il pacco regalo. Dopo averlo osservato un po', ed avermi tenuto sulle spine lo apre, come se fosse un bambino la notte di natale. Strappa la confezione regalo e rimane a bocca aperta. Raggiante osserva una nostra foto, che ritrae uno dei tanti momenti durante i quali eravamo a letto e lei dormiva affianco a me. Momento in cui pare a me un angelo, la creatura più preziosa che io abbia mai visto. La mia creatura. Adesso è il momento di fare la mia comparsa. Lentamente, senza farmi sentire, la raggiungo e le cingo la schiena, cogliendola di sorpresa.

«La serata non è ancora finita, piccola. Indossa il tuo vestito più bello e raggiungimi in salotto». Ancora incredula, fa un cenno di assenso, dandomi segno di aver capito.

Non devo attendere molto, perché dopo una decina di minuti, la vedo scendere le scale e rimango sorpreso, come ogni volta. Sembra un angelo con questo suo vestito azzurro. Porgendole il braccio la conduco al balcone principale allestito per una cena romantica, preparata esclusivamente da me.

«Non ti garantisco la qualità della cena, dato che l'ho preparata di mio pugno, anche se ho seguito i consigli di donna Rosario. Però...», non riesco a finire la frase perché subito le sue dolci labbra mi zittiscono.

«Non mi importa della cena. La cosa più importante sei tu», risponde, aumentando in me la voglia di prenderla direttamente su questo tavolo. Devo trattenermi però. Altrimenti rovinerei la sorpresa se non l'intera serata.

Arrivati al momento del dolce, teso come le corde di un violino, le porgo il piatto del dolce. Cris solleva il coperchio del piatto per poi guardarmi confusa. Senza capire prende la busta bianca. La apre e trova due biglietti.

«Parigi?», chiede ancora più sorpresa.

Mi alzo e la raggiungo, facendola alzare e attirandola nella mie braccia.

«Questo è il mio regalo per te. Per ringraziarti di sopportare un burbero come me ogni giorno. Per star al mio fianco e per...».

«...amarti», conclude lei al mio posto, «Quando partiamo?», chiede impaziente.

..............

Il volo trascorre velocissimo. Cris continua a farmi domande, tenta di carpirmi informazioni sul programma che ho in mente, ma senza risultato. Voglio sorprenderla.

Atterrati a Parigi, c'è Phill ad attenderci, pronto a portarci ovunque vogliamo. La mia piccola invece si è addormentata. A furia di fare domande per indovinare cosa ho in serbo per noi, si è sfinita. Sollevandola e portandola in braccio, scendo dall'aereo e facendo piano per non svegliarla la accomodo in macchina, mettendomi a fianco a lei. Mentre dorme sembra davvero un angelo, l'ho già detto?! Però è meglio non farla arrabbiare, altrimenti si trasforma in diavoletto.

Ne approfitto per fare delle chiamate.

«Pronto?», risponde subito mia madre al telefono.

«Mamma, sono Rob».

«Rob, dove sei finito?», chiede ansiosa.

«Scusa, non volevo farvi preoccupare. Comunque ho portato Cris a Parigi per il weekend», la informo.

«Bravo figliolo. Ogni tanto meritate del tempo per voi due. Al vostro ritorno voglio conoscerla».

«Mamma non essere insistente. Quando sarà il momento la conoscerai. Promesso. Adesso devo andare si sta svegliando, ciao». Chiusa la chiamata mi volto verso la mia piccola e trovo due occhi stupendi guardandomi come nessun'altra sa fare.

«Piccola siamo quasi arrivati», la informo.

«Di già?».

«Dovevi essere davvero stanca perché sei crollata subito nel sonno, amore», sentendomi chiamarla così arrossisce come un peperone.

Arrivati all'hotel sistemiamo subito le valige.

«Rob?», mi volto sentendomi chiamare, «Che ne dici se facciamo il bagno prima?».

Il bagno mi domando.

«Insieme», precisa lei, facendo nascere sul mio volto un bel sorriso e sfidandomi a raggiungerla inizia a spogliarsi lasciando cadere i vestiti man mano che va verso il bagno. Come pollicino lasciando un percorso da seguire. Un percorso che mi condurrà a lei.

Ed è così che inizia il nostro week end a Parigi. Speriamo possa continuare altrettanto bene.

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SPAZIO AUTRICE_ 

Ciao ragazzi, piaciuto il nuovo capitolo? Avreste mai pensato che Rob potesse essere così romantico? Beh ci ha sorpresi. Volete scoprire come continuerà il loro weekend a Parigi? Allora continuate a seguire Dolce Rivincita.

Buona lettura by

@SweetCreation94

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