Capitolo 35. CRISTYN & CO
Pov's Cristyn
Aprendo la busta gialla scorgo foto di me e Josh. Ritraggono diversi momenti, tra cui il nostro saluto dopo la sua visita alla pasticceria insieme al suo amico, nonché mio potenziale cliente. Chissà perché non è ritratto anche lui in queste foto.
Allora è x questo che è arrabbiato! Che stronzo ipocrita. Io non gli chiedo mai con chi trascorre i suoi viaggi d'affari fuori città. Anche perché non ce ne bisogno. Le foto sui giornali parlano da sole. Più di una volta è ritratto insieme a Clarissa. Doveva per forza andarci con lei, non poteva andare un altro collega con lui? Meno male che ho detto ai miei che ci stavamo frequentano, senza affrettare le cose. Altrimenti chissà cosa avrebbe reagito mio padre. Con Rob ogni volta che faccio un passo in avanti ne faccio due indietro.
«Io mi fido di te, ma a quanto pare tu non ti fidi altrettanto di me», dico delusa.
«Io mi fido di te. Io sono innamorato di te, io sono...preoccupato per te», dice sospirando pesantemente. Preoccupato? Non capisco. «Il mio investigatore è riuscito ad ottenere informazioni sul pazzo che ti perseguita, ma finora non abbiamo ancora scoperto chi sia. Ti prometto però una cosa», dice alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a me con sguardo carico di promessa, «Chiunque sia, non si avvicinerà di un minimamente a te o alla tua famiglia. Nessuno tocca ciò che è mio». Mi guardo con uno sguardo accesso prima di imprigionarmi tra le sue braccia e baciandomi. Bacio che esprime ogni cosa, ogni nostro pensiero. Interrompendo il bacio, lo guardo attentamente. Sembra essere sincero. Spero che lo sia.
«Devo fare una cosa», dico, ricordandomi che devo ancora parlare a Steve riguardo alla mia relazione con Rob.
«Fai quel che devi fare. se ti serve usa pure il mio studio. Vado in cucina a preparare qualcosa per cena». In quest'ultimo periodo ho scoperto un'altra sua dote, è davvero un portento nel cucinare. Non sa preparare solo piatti semplici, ma anche piatti un po' più complessi ed elaborati. Spero che mio fratello non reagisca come Sandy.
«Ehia ciao sorellia!», risponde subito.
«Steve! È un brutto momento? Sei occupato?», chiedo non volendolo disturbare.
«No, no. Dimmi pure».
«avrei voluto dirtelo di persone e non per telefono, ma non voglio che tu lo sappia da altri...mi sto vedendo con Rob. So che può sembrare strano dopo tutto quello che è successo ma...», dico prima di essere interrotta.
«Sei da lui adesso?».
«Sì».
«Da quanto va avanti?», chiede innervosito.
«In realtà ci stiamo solo frequentando, niente di impegnativo. Non voglio affrettare le cose. Questa volta starò più attenta», prometto.
«Mamma e papà lo sanno?», chiede sospirando.
«Sì, li ho avvertiti qualche giorno fà».
«Lu ti rende felice?», domanda.
«Con lui mi sento serena a protetta», rispondo.
«Ti ho chiesto se ti rende felice», ribatte.
«Questo ancora non lo so è presto per dirlo».
«Sta attenta sorellina. Vorrei solo spaccargli la faccia, ma se hai deciso di riprovarci con la vostra relazione, non posso impedirtelo», afferma Steve.
«Ti ringrazio. Ti voglio bene fratellone».
«Anch'io Cris».
La chiamata non è andata male tutto sommato. Meglio di quanto avrei sperato.
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La cena è strepitosa. Rob ha preparato delle linguine al sugo davvero buone e delle costine succulente. Tra sorrisi e sguardi carichi di tensione e non solo, abbiamo gustato silenziosamente la cena. Il dopo cena a quanto pare consiste in un bicchiere di vino rosso. Mm! Davvero buono.
«Si è fatto tardi. Sarà meglio che ti accompagni a casa», dice ad un tratto. Mi sarei aspettata che mi invitasse a restare da lui per questa notte. Invece non è così.
Un bacio lieve sulla fronte è ciò che mi da una volta davanti alla porta di casa, prima di scomparire con la sua auto.
Spero che anche questa notte sia serena come lo è stata il resto della giornata.
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Arrivata in pasticceria, noto parcheggiate diverse macchine. Bene! I ragazzi sono già arrivati. Ed eccoli tutta la squadriglia attendermi con musi scuri e braccia incrociate, come se fossero il preside di una scuola che attende lo sfortunato studente da rimproverare.
«Salve ragazzi!», saluto entrando in negozio.
«Salve un corno. Siamo o non siamo amici oltre che semplici colleghi? Noi ci teniamo a te, come tu tieni e noi. Parlaci di Rob», dice Petty, tutto imbronciato. Devono averlo scelto come portavoce, perché parla solo lui. Gli altri mantengono il loro sguardo severo.
«Lo so, avrei dovuto dirvelo. Abbiamo ripreso a rifrequentarci. Non ci posso fare niente, mi manca e tengo a lui. Ma una curiosità. Voi come lo avete saputo?», chiedo incuriosita.
«Stamattina presto è passato tuo fratello e ti cercava. Quando non ti ha trovato ha pensato che fossi ancora con Rob», mi informa lui.
«Per vostra informazione questa notte ho dormito a casa mia. Non viviamo insieme. Al massimo può capitare che io trascorri una notte da lui, ma solo questo, per adesso», li avviso.
«La scelta è tua, ma se dovesse presentarsi qui, non ti aspettare che lo accogliamo a braccia aperte», mi avvisano tutti.
«D'accordo. Adesso però a lavoro. I dolci non si preparano da soli. Jackie oggi tu ti dedicherai alla preparazione dei mini plum-cake e mini muffin. Petty e Wally voi vi occuperete delle consegne».
«Ma l'altra ragazza? Non viene oggi?», domanda troppo curioso Wally.
«Non oggi. Ha un impegno», rispondo sorridendo tra me e me. Qualcuno qui si è preso una bella cotta!
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Le consegne sono arrivate a destinazione e le preparazioni dei dolci sono venute meglio di quanto sperassimo. La torretta di bignè caramellati è un'opera d'arte. Messa in vetrina ha attirato molti clienti curiosi. Abbiamo ricevuto richiesta di crearne versioni più piccole. Anche i voulevant, creati con la pasta sfoglia preparata da noi, sono andati a ruba. Di gusti e ripieni vari sono stati molto apprezzati.
Stanca e stressata non mi accorgo della presenza di Phill davanti alla pasticceria. A quanto pare il signor Pawell desidera trascorrere la serata con me. Il tragitto procede silenziosamente. Con l'aiuto di Phill, scendo dall'auto. Appena varco l'entrata mi ritrovo con la schiena alla parete. Due forti braccia mi trasportano fino in una camera da letto. Lentamente mi fa scivolare su di lui, fino a che non mi ritrovo con i piedi per terra. Questo è ormai diventato un rito per lui. Una tortura per me. Voltandomi di schiena lo invito ad abbassare la cerniera del mio vestito, che finisce subito a terra accompagnato dai nostri vestiti. Un improvviso sbadiglio mi colpisce. Certo che devo essere davvero stanca.
«Mi prendo io cura di te piccola», dice con tono roco e suadente.
Sdraiati sul letto Rob ci ricopre con le lenzuola. Rimaniamo per attimi in silenzio, abbracciati a cucchiaio. Proprio quando inizio a riposarmi sento una sua mano percorrermi la gamba, fino ad arrivare al ventre e risalire lungo il mio petto. Con l'altra mi stringe i capelli. Voltandomi verso di lui scopro due pozze azzurre ardenti, cariche di promesse.
Pian piano le mie mani iniziano ad accarezzargli l'ampio e muscoloso petto. Centimetro per centimetro. Muscolo dopo muscolo. Le mie labbra venerano il suo viso, ogni singola sua parte. Amo ogni suo aspetto, ogni sua particolarità, ogni suo difetto. Ecco forse non tutti i suoi difetti. Forse non la sua mania di essere sempre informato proprio su tutto. Su ogni singolo aspetto della mia vita. ho anch'io diritto ad un po' di privacy, ma lo amo ugualmente, nonostante ciò. Mi avvicino a lui, avvolgendo le braccia intorno al suo collo e le gambe intorno alla sua vita. Venendomi incontro mi riempie e ogni mia cellula si stringe attorno a se. Il movimento dei suoi fianchi dettano scandiscono il tempo, come se fossero il rintocco dell'orologio.
Sopraffatta dalle sensazioni, ho la mente tra le nuvole. Poco dopo anche Rob raggiunge il limite. Entrambi sfiniti sprofondiamo nel sonno.
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Vengo svegliata da un dolce e tenero bacio. I miei occhi si aprono e davanti a me vedo un Rob in boxer, tutto sorridente.
«È l'ora della colazione piccola», dice provocando in me solo una reazione. Infastidita per essere stata svegliata mi nascondo sotto le lenzuola.
«Mmmm», questa è l'unica risposta che riesce a strapparmi. Il ragazzo non demorde, insiste.
«Un buona giornata si vede dal risveglio», dice stuzzicandomi con il solletico. Ecco questo è un altro mio punto debole. Contorcendomi non resisto molto al suo assalto.
«D'accordo, d'accordo mi alzo», rompiscatole, dico tra me e me, sperando che lui non mi abbia sentito.
Arrivata in cucina trovo il caffe e dei pancake pronti. Invitanti. Il brontolio che copre il silenzio mi fa capire che anche il mio stomaco è affamato. Mangiando troppo velocemente rischio quasi di soffocarmi, per fortuna Rob mi porge un bicchiere d'arancia.
«Grazie».
«Figurati. Non sai come starei se qualcuno o qualcosa ti portasse via da me. Quindi ti prego fa più attenzione quando mangi. Non voglio che ti soffochi», dice guardandomi teneramente.
«Ok, prometto di stare attenta, se...»
«Se...»
«Se tu trascorrerai una serata insieme a me, a mio fratello e ai miei amici», gli propongo.
«Non so se sia una buona idea», risponde.
«Tu vuoi che io conosca la tua famiglia, ma io penso sia ancora troppo presto. Penso però che sia il momento adatto per farti conoscere i miei amici», gli spiego.
«Li ho già conosciuti», dice con tono burbero.
«Quelle erano circostanze diverse. Adesso stiamo insieme- a loro importa che io sia felice e al sicuro. Dovrai solo preoccuparti e sperare che loro non ti taglino le ruote della macchina o che non ti mettano del lassativo, in qualche dolcetto o nel caffe», dico per smorzare la tensione.
«Ok, va bene. Verrò. Quando sarà quest'uscita?», domanda.
«Stasera», lo informo.
«E me lo dici solo ora. E se avessi degli impegni?».
«Li cancellerai», dico senza ammettere repliche, « Quest'incontro è davvero importante per me. Quindi se per te io sono importante, lo è anche quest'incontro», gli faccio notare.
«Sono d'accordo con te, basta che non ti arrabbia tigre», dice scherzando, «Non vedo l'ora di incontrarli»
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Siamo tutti seduti ad un tavolo di un pub scelto da Petty. tutti sembrano divertirsi chiacchierando, mangiando qualche stuzzichino e bevendo i nostri drink. Noi ragazze ci scateniamo, sotto gli occhi vigili dei ragazzi, sulla pista da ballo. In lontananza noto che Petty, Wally e Steve stanno parlando con Rob. Sono pronta a scommettere che gli stanno facendo una bella ramanzina, un bel avvertimento in stile western. Sarebbe un momento perfetto se solo non mancasse una persona importante. Sandy. Chissà cosa starà facendo in questo momento. Concentrata nell'osservare i ragazzi per poco non mi spavento sentendo qualcuno battermi sulla spalla. Voltandomi......
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SPAZIO AUTRICE_
CIAO RAGAZZI, RINGRAZIO TUTTI I LETTORI E FOLLOWER PER CONTINUARE A SEGUIRE LA MIA STORIA. DOLCE RIVINCITA STA ANDANDO AVANTI E STA PER RAGGIUNGERE MOMENTI SALIENTI. NON PERDETEVELI. A PRESTO CON UN NUOVO CAPITOLO!
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