Capitolo 28. RITORNO.
Pov's Cristyn
Il volo tutto sommato è stato tranquillo. Anche l'atterraggio. Il personale si è preso curo premurosamente di noi passeggeri, non ci è mancato nulla. Ritirati i bagagli, ritorno ad immergermi nel traffico di New York e cerco di chiamare un taxi. ci riesco solo al quinto tentativo. Gentilmente l'autista mi aiuta a sistemare le valige nel bagagliaio prima di partire.
«Dove la porto signorina?», gli do l'indirizzo del mio vecchio appartamento. A causa del traffico ci impiego più di due ore. Sembra essere la solita giornata newyorkese traffico e ancora traffico. Pago il taxista lasciandogli una buona mancia e suono a Sandy. Vedete Sandy è dovuta ritornare a New York un paio di giorni fa per una riunione importante del giornale. Per fortuna è a casa.
«Ehi, ciao sei arrivata!». La mia amica mi accoglie allegramente. Anche se non ci vuole un genio per cogliere il velo di tristezza che si cela dietro il suo sguardo.
«Mi sei mancata», le dico abbracciandola.
Data la sua necessitò di doversi recare presto al giornale, la nostra è una breve chiacchierata.
«Mi dispiace dovermene andare subito e di non aver più tempo per noi due».
«Non ti preoccupare, abbiamo molto tempo davanti a noi», la rassicuro.
Ci salutiamo e ritorno nel mio vecchio appartamento. Riattacco il telefono di casa e mi accorgo di avere un messaggio in segreteria.
"Ciao sono Rob. Ho bisogno di vederti. Di chiarire. Per il bene di entrambi accetta di incontrami. Non possiamo vivere nel limbo, nell'incertezza. Pensaci. Ciao!"
Non accetto, anzi non mi va proprio a genio questa sua idea e cancello il messaggio.
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Undici giorni dopo . . .
Anche se difficile, ho preso una decisione. Quella di cambiare casa, per essere più indipendente. L'appartamento lo terrò in affitto. Per mia fortuna, dietro insistenza e persuasione, ho convinto il proprietario a vendermi l'appartamento vicino a Central Park. Una zona non difficile da raggiungere e non tanto distante dalla pasticceria.
Finalmente, dopo aver sbrigato le ultime faccende burocratiche, sono ritornata nella mia nuova casa. È abbastanza grande e confortevole. L'ampio soggiorno è arredato da una grande libreria, nella quale vi è anche lo spazio perla tv, un tavolino circondato da un morbido. La cucina moderna ed essenziale e la sala da pranzo comprendono un unico spazio, tutto costruito ad open-space. Vie è la camera da letto principale, una stanza per gli ospiti, un bagno soltanto e uno piccolo stanzino, che potrei adibire a studio.
Aspetto che mio fratello arrivi. Dopo Non molto bussano alla porta. Sono sicura che sia Steve.
« E così , è questa la tua nuova casa. Mi dispiacerà stare lontano da te sorellina», dice.
«Ma se non ci vedevamo praticamente mai», gli dico scherzando.
Dopo il tour della casa è ora di una chiacchera seria.
«Siediti», gli dico indicandogli il divano.
«No, grazie. Ho da fare, non posso restare».
«Steve! Non era una richiesta», preciso seccata, « Sono stufa di tutta questa situazione. Silenzi e prese in giro. Ne ho abbastanza. Ora mi dirai per filo e per segno che diamine sta succedendo».
«Non so di cosa tu stia parlando», dice il finto tonto.
«Ti sembro per caso scema? Ma dico ci sei o ci fai?». Cavoli! Mi sto incazzando sempre di più. Se c'è una cosa che non sopporto è essere presa in giro. Si ho molta pazienza, ma questa pazienza ha un limite.
«Senti, calmati adesso. Non c'è niente che non vada», spiega.
«Smettila di dire cazzate».
«Tu smettila di essere così impicciona».
Rimaniamo tutti e due in silenzio a fissarci per minuti interminabili. Nessuno dei due fiata. Senza aggiungere altro prende le chiavi della sua macchina e se ne va sbattendo la porta.
Infastidita, non sarebbe l'aggettivo giusto per descrivere il mio stato d'animo. Incazzata, delusa e tradita dalla mia migliore amica e da mio fratello, è cosi che mi sento. Nonostante ciò, non devo dimenticare i miei doveri.
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Parcheggiata la macchina, entro piano piano in pasticceria.
«Salve, come posso esserle utile?», chiede Petty, senza guardarmi, mentre sistema i dolci nei vassoi.
«Salutare i miei amici?», dico ironicamente. Ed è solo riconoscendo la mia voce che alza la testa e rimane sorpreso nel vedermi qui.
«Ehi capo! Potevi Avvisarci del tuo arrivo», dice felice, aggirando il bancone, per stringermi in un forte abbraccio.
«E che sorpresa sarebbe stata».
«Aspetta che chiamo i ragazzi. Wally, Shona, Eddy venite è ritornato il capo». Subito dopo vedo arrivare i ragazzi. È un momento commovente. Sorrisi, abbracci, saluti.
«Posso parlare a nome di tutti dicendo che siamo felici di rivederti e che ci sei mancata capo», dice Petty facendomi commuovere.
«Oh non piangere, altrimenti farai piangere anche me», dice Shona.
Aspetta, Shona? Perché questo nome non mi è nuovo. Ma sì è la ragazza che è venuta tempo fa in pasticceri! Non sapeva quale dolce prendere e io le ho suggerito di prenderne tre o quattro in modo che potesse averne un assaggio di tutti.
«Shona è bello rivederti».
«Anche per me è bello rivederti Cristyn»
«ti devo veramente molto per avere aiutato i ragazzi durante la mia assenza».
«Scherzi?! Quel giorno sei stata tu ad aiutarmi, era arrivato il momento di ricambiare il favore e l'ho fatto con piacere».
Con un cenno del capo la ringrazio.
«Bene. Adesso andiamo a lavorare», li incoraggio.
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Non pensavo fosse così bello ritornare a casa, a lavoro. In un luogo che si sente proprio o meglio sicuro. I ragazzi sono fantastici. Grazie alla presenza di Shona adesso siamo quattro ragazze e due ragazzi e abbiamo la possibilità di riorganizzare meglio il lavoro. Anzi. A dirla tutta Petty ha fatto un ottimo lavoro durante la mia assenza. Lui si è occupato della suddivisione delle mansioni e dell'organizzazione dei turni. Jinnie invece si è occupata dei rifornimenti di provviste e ingredienti. Wally e Shona si sono occupati del servizio e delle consegne a domicilio. Si sono dati veramente da fare, hanno fatto un lavoro stupendo. Gli incassi sono incrementi e il nostro sito internet è migliorato. Promozioni, offerte, pubblicità sono sempre aggiornate.
In questo momento sto preparando la glassa rosa, al gusto di fragola per le ciambelline. Ciambelline che poi ricoprirò con la granella di nocciola. Il timer mi segnala che le ciambelle sono pronte. Il tempo di farle raffreddare un pochino e poi potrò decorarle. Dopo averlo fatto però dovrò lasciarle riposare in frigorifero.
La mia prima giornata lavorativa dopo il mio rientro è filata liscia. Niente incidenti o infortuni culinari. Il momento della chiusura è per me triste. Perché, si ho ritrovato i miei amici e li rivedrò domani, ma significa anche separarmi da loro. Devo ammettere però che ritornare a casa e buttarmi sul mio letto è altrettanto gratificante.
Prima di addormentarmi, devo però chiamare i miei. Ho promesso loro che mi sarei fatta sentire.
«Ehi piccola mia, tesoro. Come stai? Ti sei sistemata?». Che io abiti a pochi metri o a chilometri di distanza da lei, mia madre è sempre preoccupata.
«Sì, mamma. Ti ricordi la casa che sono riuscita a trovare? La sto finendo di arredare. Mancano solo alcune cose ma ho già trovato un divano, un tavolino per il soggiorno; un tavolo e le sedie per la sala da pranzo. Per la cucina invece devo ancora svuotare i pacchi, ma ho tutto».
«E il bagno e la tua camera?», chiede curiosa.
«Per il bagno ho tutto il dispensabile. Per la mia camera ho solo un paio di lenzuola e di federe. Ne dovrò comprare altre. Per adesso però sono a posto», la tranquillizzo, «Come state tu e papà?», chiedo preoccupandomi io questa volta.
«Sai com'è tuo padre, è sempre occupato in negozio e nel suo laboratorio di falegnameria. Non si stanca mai».
«Lo so, lo so. Cerca però di tenerlo a freno. Il tenersi occupato fa bene sia al corpo che alla mente. Ma se esagera rischia di ammalarsi e di farsi male».
«Glielo ripeto sempre, ma sai che testone è tuo padre». Eccome lo so, ho preso da lui, «Tesoro, anche tu, sei appena rientrata, quindi non esagerare e non affaticarti troppo. Adesso ti devo lasciare. Devo andare al ricovero».
«Salutami papà».
«Ok, va bene. Riguardati e stai attenta tesoro mio».
«Ti voglio bene».
Nonostante la telefonata con mia madre mi ha tranquillizzata un poco e non siano ancora le sette di sera, non riesco a prendere sonno. Credo che una corsa potrebbe aiutarmi. Ed è così. A metà strada verso di ritorno sono talmente stanca che invece di correre, cammino. Stremata, come uno zombie senza forze, dopo una doccia rinfrescante, mi rifugio nel mio nuovo letto.
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Queste settimane sono frenetiche. Ordinazioni s ordinazioni tengono impegnata la pasticceria. In questo periodo abbiamo anche organizzato occasioni di donazioni libere. Giornate durante le quali regalavamo pacchetti confezionati, su donazione libera. Per l'occasione abbiamo organizzato dei banchetti davanti all'entrata del negozio e raccolto un bel gruzzoletto. Parte del ricavato l'abbiamo donato al reparto pediatrico del MSK Hospital, come investimento nella ricerca delle cure per le malattie infantili. Quando siamo andati all'ospedale per portare il ricavato ho incontrato Melissa, Sandy e un'altra loro e abbiamo organizzato un'uscita tra amici.
Già l'uscita. Il tempo è volato e me l'ero completamente scordata. Sta sera non ho molta voglia di uscire, ma ho che avrei partecipato. Mi piacerebbe andarci con la mia Elvis, ma purtroppo l'ho dovuta lasciare a Los Angeles. Dovrò prendere un taxi.
Per l'occasione ho scelto di indossare dei pantacollant scuri con una maglia chiara, leggera e giubbotto di pelle. Non so se lo ha letto, ma ho inviato un messaggio anche a Steve per invitarlo alla serata. spero che venga. Odio litigare e non avere più contatti con lui.
Trovo subito le ragazze e le raggiungo.
«Finalmente. Sei la solita ritardataria», mi sgrida Melissa.
«Scusate ragazze. Per farmi perdonare offro io i primi due giri». Idea che entusiasma le ragazze. Dopo un paio di giri di shottini decido di fermarmi.
«No dai solo un altro», cerca di convincermi Sandy.
«No, veramente. Mi fermo qui». Proprio quando sto per alzarmi vedo arrivare Steve, ma prima che io possa raggiungerlo vengo preceduta da Sandy. Si salutano freddamente per poi allontanarsi.
Chissà cosa avranno da dirsi.
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SPAZIO AUTRICE_
RINGRAZIO TUTTI VOI PER IL SOSTEGNO. SPERO VI STIA PIACENDO LA STORIA. COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO? PER SAPERE COME SI EVOLVERÀ' LA SITUAZIONE TRA I FRATELLI MITCHELL E SANDY, NON PERDETEVI I PROSSIMI CAPITOLO!
BUONA LETTURA BY @SweetCreation94
- Ringrazio tutti i follower e i lettori;
- Se interessati, vi invito a partecipare al servizio pubblicità storie, presente sul mio profilo;
- Parteciperò ai WATTYS2017 con Dolce successo e Dolce Rivincita. In questo percorso sarà importante il vostro sostegno
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