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Capitolo 22. FULMINI E SAETTE


Pov's Cristyn.

Steve?

Mi butto letteralmente su di lui. Il mio adorato fratellone!

«Cosa ci fai tu qui?», gli chiedo stringendolo fra le braccia.

«Sono contento anch'io di vederti Cris. E si sto benissimo, grazie per avermelo chiesto?», dice ridendo.

«Scusa. Come stai?», chiedo lasciandolo respirare e guardandolo. Sembra un po' stanco, in realtà.

«Sto bene Cri. Tu invece sei uno schianto. Serata galante stasera? Conosco il fortunato?», chiede scherzando. Non sa però che non è andato affatto lontano dalla verità.

«In realtà sì, lo conosci», gli dico e noto che cambia espressione. Diventa subito curioso ma anche preoccupato, «Josh». Sentendo quel nome ci vogliono pochi secondi affinché lui capisca a chi mi riferisco.

«Non puoi essere seria Cris, lui. . . », non lo lascio neanche finire di parlare.

«Lui mi tratta bene. Pensa sia al suo lavoro, ma anche a me. Mi cerca. Mi chiede come sto, com'è andata la mia giornata. Organizza lui ogni nostra uscita. . . », questa volta è lui d interrompermi.

«Quindi non è la prima volta che uscite insieme?», chiede guardingo.

«In realtà, no. Non è la prima volta, ci conosciamo da un mese e usciamo insieme da qualche settimana, ma non come coppia. Se è questo che ti preoccupa, ma come amici. Mi piacerebbe rimanere a parlare con te, ma Josh è arrivato. Ci vediamo domattina», gli dico lasciandolo senza parole.

Josh è impeccabile ed affascinante oltre ogni dire. Ha quell'aria da cattivo ragazzo, un sexappeal niente male. È allo stesso tempo sfacciato, intrigante, ma anche gentile. Premuroso oserei dire. Proprio quando mi avvicino per salutarlo e lui si china per darmi un bacio veloce sulle labbra. Sento qualcuno schiarirsi la voce.

Voltandomi, scopro che l'intruso in questo momento non è altro che mio padre. Oddio! Che figura! Mio padre ha appena un ragazzo infilarmi la lingua in gola. Mentre aspetta spiegazioni, mio padre fa passare lo sguardo da me a Josh.

«Papà, lui è un vecchio amico di Marc e Steve. Stiamo uscendo. Non ti preoccupare mi riaccompagnerà lui a casa», gli spiego mentre faccio per entrare in auto.

«La riaccompagnerò intera signore», dice Josh prima di raggiungermi.

Josh mette in moto la macchina. Mentre io sono ancora tutta rossa dall'imbarazzo, dovuto alla scena di poco fa, Josh se la sta ridendo sotto i baffi.

«Ehi!», gli dico, tirandogli scherzosamente un pugno sul braccio, al ché lui non resiste più e scoppia a ridere di gusto, «Non è affatto divertente», tengo a precisare.

«La scena no, hai assolutamente ragione, ma la tua faccia quando hai capito che tua padre si è visto il nostro "saluto", era strepitosa», dice ridendo ancora.

«Strepitosa è quello che non sarà la nostra serata se continuerai a ridere».

Per il resto del viaggio non faccio altro che guardare fuori dal finestrino e sentire il suo sguardo su di me. Guida senza dire una parola, ma a volte il silenzio dice molto di più.

Arrivati al locale, sono talmente presa dalle mie riflessioni. Avrei voluto buttarmi tra le braccia di Josh, forti e sicure. Se non avessi conosciuto Rob in passato, forse lo avrei anche fatto. Non sono ancora pronta a dargli tutto. Anche se abbiamo chiarito la faccenda. Potrebbe anche scomparire da un momento all'altro.

«Cris!», mi chiama lui, riportandomi alla realtà. Non mi sono neanche accorta che mi aveva aperto la portiera e mi stava tendendo una mano per aiutarmi a scendere dall'auto.

«Tutto bene? Sembravi da un'altra parte», dice mesto.

«Sì, tranquillo ero solo sovra pensiero», dico scusandomi.

La notte è ancora giovane. Entrando scopro di non essere l'unica a pensarla in questo modo. Subito una cameriera avvenente ci accoglie salutando solo Josh e non notando anche la mia presenza. Josh però fa finta di niente e mi conduce al bancone bar.

Arrivati in pista , sarà per via del drink, per la vicinanza di Josh. Tra le sue braccia e con la schiena appoggiata al suo petto, inizio a muovermi in maniera "suave". Protetta dalle sue braccia, che vagano sul mio corpo, dal collo ai fianchi, mi sento al sicuro e libera di divertirmi. Ballammo per due ore consecutive, facendo qualche pausa solo per il bagno e per un altro drink. Il dolore ai piedi è il segnale che mi dice di riposare un attimo. Prendendo Josh per mano lo porto di nuovo al bancone, dove c'è meno confusione.

«Ti va se ci riposiamo un attimo e poi ritorniamo in pista per un ultimo giro?», gli propongo.

«Nessun problema», mi dice prima di ordinare altri due drink. Un whisky per lui e un cosmopolita per me.

Pronti i nostri drink, mi accompagna in un'area privata, dove possiamo stare un po' più tranquilli.

Parliamo per quelle che sembrano ore. Delle nostre famiglie, dei nostri successi e insuccessi professionali e personali. Ci consigliamo a vicenda su come potremmo migliorare il nostro lavoro e come potremmo evitare di soffrire un'altra volta. Terminata la chiacchierata Josh tenta di riportami in pista. Cerco di convincerlo a restare qui seduti, ma non demorde. Alla fine mi lascio convincere e lo seguo. Con un sorriso malandrino mi riporta in pista.

Mentre balliamo serra stretto il braccio intorno a me. Avvicina il suo viso alla mia testa. Sento il suo battito, il suo respiro. E non solo quelli, anche la sua passione. Se così la si può chiamare. Josh emana potere e sensualità allo stato puro, che solo in occasioni come questa lascia trasparire fuori. La tensione mi attanaglia lo stomaco. Mormora qualcosa al mio orecchio, che mi appare incomprensibile. Ormai il mio cervello è andato a farsi benedire. Il ballo diventa più sensuale e i nostri corpi si fanno più vicini. Alzandomi in punta di piedi porto un braccio dietro il suo collo e lo avvicino a me. Balliamo così per un altro po'. Quando ad un tratto Josh mi volta verso di sé. Terminata la canzone ne riparte subito un'altra. Mi guarda con un sorriso divertito.

«Stare vicino a te mi fa questo effetto», dice ad un tratto mentre balliamo. Non ho neanche il tempo di chiedergli cosa intendesse che avvicina i nostri volti. La sua lingua traccia il contorno delle mie labbra, dischiudendomi la bocca, per poi avventarsi contro di essa, cibarsi di essa. Volendo anch'io assaporare questo bacio avvicino la mia lingua alla sua, iniziando così un impetuoso duello. Intanto con una mano inia ad accarezzarmi lentamente i mei fianchi, fino ad arrivare al sedere, fasciato dal vestito e stringermi contro di sé. Con l'altra afferra i mei capelli per tenermi ferma. Interrompe il bacio solo per tracciare una scia di altrettanti baci lungo il collo. Entrambi affannati, non allontaniamo l'uno lo sguardo dall'altro.

«Josh. . . ».

«Cris. Ascolta tu mi piaci e vuoi che siamo amici e mi va bene, ma questo non significa che, se in momenti come questi io provi un irrefrenabile desiderio di baciarti, debba fermami, ok?», chiede ricevendo solo un mio cenno di assenso col capo. Non ho parole. Lui mi piace e tanto, ma non sono pronta per fare il passo successivo.

«Vieni, ti riporto a casa dolcezza!».

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Non riuscendo a dormire, rimugino su come mi sono sentita quando mi ha baciato Marc e quando mi ha baciato Josh. So che sono due persone diverse, ma la situazione in cui questi baci sono avvenuti sono molto simili. La differenza è che ho partecipato solo ad uno dei due.

Marc è un mio amico, è come un fratello per me. Si mi protegge, mi consiglia e mi conforta nel momento del bisogno. Così come Josh. Ma Josh è Josh. Con lui mi sento come una calamita, come se tra noi ci fosse una forza che ci spingesse l'uno verso l'altro. con lui potrei trascorrere serate come questa. Con Marc, serate davanti alla televisione con una pizza e una coca-cola. Niente di più.

Oh, accidenti. Perché Marc ha dovuto rovinare tutto. Spero non sia una situazione irrimediabile. Spengo la luce e proprio adesso sento il cellulare segnalarmi l'arrivo di un messaggio.

"Colazione da me. Ti passa a prendere il mio autista Linc. Otto in punto, fatti trovare pronta.

Josh"

Josh! Ci siamo appena salutati e già vuole rivedermi. Waw. So che in questo momento posso sembrare una teenager alle prime armi, ma finora ,ai nessuna aveva dimostrato tanto interesse e voglia di conoscermi. Neanche LUI.

...............................

Arrivata a casa di Josh, o meglio nel suo strepitoso attico, l'unico suono presente è quello dei miei tacchi. Sì! Anche se non è un evento formale, ho deciso di indossarli ugualmente. Lui mi ha fatto venire voglia di indossarli. Mentre attraverso il soggiorno, lo noto in cucina. Questa volta indossa un look casual e sta anche preparando lui la colazione.

«Non sapevo fossi un cuoco provetto!», dico scherzando. Notando solo adesso la mia presenza, si volta contento.

«Sei qui. Perfetto, puoi darmi una mano?», chiede mentre tira fuori dall'armadietto una piccola teglia.

«Certo, cosa devo fare?», chiedo.

«Devi foderare questa teglia con la carta stagnola e uno strappo di carta assorbente». Dopo aver seguito le sue istruzioni, la riempie di frittelle calde, calde e la pone sul tavolo. Mi accorgo solo adesso che oltre alle frittella ha preparato molto altro. ciambelle, spremuta d'arancia, caffè, tramezzini salati o con marmellata. Da leccarsi i baffi.

«Cris!», mi chiama riportandomi alla realtà. Accomodati senza accorgermene inizio a mangiare di tutto senza pausa. A farmelo notare è proprio lui.

«Sono contento che la colazione sia di tuo gradimento», dice sorridendo mentre beve il suo caffè.

«Scusa , è che avevo una fame», dico scusandomi.

«Non ti scusare, anzi. È bello vedere che anche una ragazza può apprezzare il cibo», dice, continuando a guardarmi. Subito mi incupisco. Questa frase la diceva anche Robert quando uscivamo noi due soli e andavamo nel mio ristorante preferito.

«Ehi! Cris. . . io non sono come lui. Devi credermi. Non ti forzerò mai a fare cose per cui non sei pronta. Sari tu a decidere il passo con cui andrà avanti la nostra conoscenza», dice come se mi leggesse nella mente. Ha capito subito il percorso che avevano preso i miei pensieri e mi ha rassicurato. Afferrandomi la mano, mi aiuta ad alzarmi e mi attira a sé in un semplice abbraccio. mi lascio stringere a lui, appoggiandomi al suo petto.

«Andremo con calma. Come promesso».

«Ok».

«ora dimmi. Cos'altro ti turba?», chiede sollevandomi il volto in modo che potessi guardarlo dritto negli occhi. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima. In lui vedo preoccupazione, ma anche interesse.

«È tutto sbagliato . . . io . . . non sono ancora pronta per. . . per. . . », dico in maniera confusionaria. In questo momento non riesco a riordinare i miei pensieri e a spiccicare una parola. Ho la testa in subbuglio.

«Cris, guardami. Dillo a parole tue», dice calmandomi.

«Marc mi ha baciato!», dico di getto.

«Cosa?!», chiede lui adirato.

SPAZIO AUTRICE_

Ciao ragazzi! Come avete trovato questo capitolo? Spero vi sia piaciuto J

Che la "conoscenza" tra Cris e Josh possa approfondirsi di più? E l'amicizia tra Cris e Marc come si risolverà? O meglio , si risolverà?

- Vi ringrazio tutti per seguire la mia storia;

- Chi fosse interessato ho creato un gruppo Whatsapp in cui far conoscere le nostre storie, scambiarci idee e opinioni e parlare di tutto;

- Chi volesse può richiedere una pubblicità della propria storia può leggere il regolamento di "Vuoi la pubblicità? Eccola qua", un libro creato in collaborazione con , per pubblicizzare e far conoscere le vostre storie.

Vi auguro buona lettura!!!

BY 

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