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Capitolo 21. NOVITA'



Pov's Robert

Mia madre è ormai nel bel mezzo dell'organizzazione di un evento, che vene come invitati magnati del petrolio, che potrebbero investire il loro denaro nel nostro paese. Essendo io uomo d'affari e dell'edilizia ho messo a disposizione alberghi e indicato ristoranti per i potenziali visitatori. Aiuto volentieri mia madre. Anche perché a causa di problemi con il progetto, affidatoci dagli indonesiano, ho potuto fare solo un viaggio brevissimo a Los Angeles. Ho provato a cercarla alla sua vecchia scuola, a chiedere di lei, ma non ho ottenuto informazioni. All'ultimo momento Freddy mi ha trascinato ad una mostra a Venice. Le opere e i quadri erano tutti molto interessanti, ma la creazione che stavo cercando non c'era. Almeno, io non l'ho vista. Cristyn.

Essendo una delle fondatrici dell'ente benefico Save All, mia madre ha anche la possibilità di creare e organizzare eventi di volontariato. Non essendo completamente soddisfatta fa anche parte di un Club della Lettura. Difatti ogni venerdì pomeriggio si riunisce con le sue vecchie amiche per parlare del romanzo che stanno leggendo. A rotazione ognuna di loro ospita questo tipo di riunione, anche a seconda di impegni personali e necessità.

Anche stasera mi vedo costretto a dover cenare con i miei genitori. Per fortuna c'è mio fratello Cristopher a farmi da spalla. A quanto pare il nostro Zac è rientrato al College per riaccompagnare la sua ragazza, per l'inizio delle lezioni.

C'è qualcosa che non và, lo sento. La serata stà procedendo con troppa calma. Mamma e papà discutono dell'organizzazione degli eventi e per ora ci hanno fatto domane solamente sui nostri affari. Mia madre si lamenta del fatto che non si sente ancora completa.


«Ah se avessi dei nipotini da coccolare», dice lanciando questa frecciatina a me e a Cristopher. Noi facciamo finta di niente, non le diamo soddisfazione di cadere nei suoi tranelli. Per mia fortuna non mi chiede ragguagli sulla mia operazione "LOS ANGELES".

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Pov's Cristyn

Mi risveglio di soprassalto madida di sudore e con il cuore a mille. Confusa per ciò che ho provato, per ciò che ho sentito fatico per un attimo ad orientarmi. Solo dopo respiri profondi mi ricordo di essermi addormentata nel mio letto e mi ritorna in mente l'episodio di ieri sera.

Diamine!

Per colpa della mia imprudenza ho rovinato il bellissimo rapporto che avevo con il mio più caro amico, qui a Los Angeles.

Guardando l'ora mi accorgo che ho dormito un'eternità. Sono già le due del pomeriggio. Credo che i mie mi abbiano lasciata a riposare, sapendo che rientravo tardi. Difatti andando in cucina trovo un loro biglietto.

"Ti abbiamo lasciato in frigo una spremuta d'arancia e una ciambella per colazione. Per pranzo ti ho preparato una bistecca e patate al burro, come piacciono a te. Devi solo riscaldarle.

Bacio, Mamma e Papà".

Il tempo di riprendermi psicologicamente dalla serata precedente e dalla certezza che oggi stesso dovrò andare al locale per lavorare fianco a fianco con Marc, che l'ansia mi raggiunge. Una doccia rinfrescante, un bel pranzo salutare e un po' di meditazione in giardino non mi aiutano neanche un po' ad allentare la tensione che mi attanaglia lo stomaco.

Per mia fortuna al locale procede tutto bene. Anche alla pasticceria le mie ultime creazione sono molto apprezzate dalla clientela, così come i nuovi volantini, e i ragazzi sono bravissimi a realizzarle. Sia io che Josh avremmo voluto incontrarci durante la settimana, ma dato che entrambi siamo professionalmente occupati, ci manteniamo in contatto con messaggi ed email. Lui mi chiede spesso come sia andata la mia giornata e durante la mia pausa turno, mi chiama per sapere come sto. Io non mi oso a chiamarlo. non ne ho il coraggio. Ho sempre il timore che lui sia nel bel mezzo di una riunione, di un affare e di disturbarlo. A volte lui mi chiama per sapere se ho impegni, ma molto spesso capita che i nostri orari liberi non combacino. Lavorando entrambi abbiamo difficoltà a conciliare gli orari di tutti e due.

Questo venerdì non avendo impegni durante la giornata ho deciso di partecipare ad una conferenza riguardante il Marketing, strategie di affari e pubblicità che si tiene proprio a Los Angeles. Conferenza che mi terrà impegnata per tutta la mattinata e l'intero pomeriggio. Arriva all'hotel dove si tiene l'evento scorgo diverse macchine in coda. Arrivata all'entrata ho il timore di non essermi vestita all'altezza per l'occasione. Molte persone sono vestite di tutto punto. La sala centrale è grandissima, perfetta sia per conferenze, gale, celebrazioni e matrimoni. Tutte occasioni in cui è necessaria la presenza di catering e quindi anche di dolci, come nostri dolci, per comporre i buffet.

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Diverse esposizioni sono state molto interessanti.

Un certo Albert Coleman, di New Orleans ha sottolineato l'importanza dell'utilizzo dei social network per pubblicizzare i propri prodotti ed ampliare i propri affari, come Facebook e twitter.

È stata sottolineata anche l'importanza dell'auto pubblicità, attraverso la creatività e l'inventiva.

Si alla fine solo con gli agganci e le giuste conoscenze si arriva in alto. Intanto però attraverso i social ed il proprio impegno le nostre idee possono arrivare alle orecchie di qualche magnate interessato ad esse.

Finita la conferenza, anche se sono in mezzo ad una moltitudine di persone, mi sembra di avere tutti gli occhi puntati addosso. Decido quindi di fare un giro per la sala ed è proprio in questo momento che scorgo Josh tra la folla. Anche lui mi ha notata. Scusandosi con le persone con cui stava parlando, mi raggiunge.

«Ehi. Non pensavo ti avrei mai vista qui oggi!» esordisce lui sorridendo.

«Beh, mi sembrava una conferenza interessante ed utile, quindi mi sono detta perché no!» dico eccitata per non so cosa e guardando da per tutto tranne che lui.

«Ehi, va tutto bene?», chiede ad un tratto.

«Sì, perché non dovrebbe?».

«Perché mentre parli con me fai di tutto per non guardarmi. Ho per caso fatto o detto qualcosa di sbagliato?» chiede preoccupato.

«Non, no» rispondo.

«Allora guardami», mi dice facendomi voltare verso di lui. Due occhi chiari, splendidi mi fissano, ma mi terrorizzano anche.

«Josh . . .» non so cosa dirgli.

«Vieni con me. Andiamo in un posto tranquillo. È ora che noi due parliamo come si deve», dice in modo autoritario. Insieme andiamo in un'ala dell'hotel, adibita al personale credo.

«Qui nessuno ci disturberà», dice chiudendo la porta a chiave. Io rimango immobile dalla parte opposta della stanza, con lo sguardo fisso fuori dalla finestra. Sento i suoi passi avvicinarsi a me. Dev'essersi fermato sulla soglia della stanza per un po', forse.

«Cris. Puoi raccontarmi tutto. Sono l'ultima persona che può giudicarti, indipendentemente da ciò che tu mi racconterai. Stai tranquilla», mi rassicura lui stringendomi la braccia.

«Ascolta. Io non ho un rapporto facile con gli uomini. Non mi lascio andare tanto facilmente» dico diretta.

«Questo è una parte di tè che apprezzo molto. Non sei affatto una ragazza facile. Stai sulle tue e valuti prima di tutto» sottolinea Josh.

«Sì, in un certo senso. Non che io non abbia amici maschi, ma nella mia vita ho avuto solamente una relazione, finita male. Anzi male è a dir poco», dico rassegnata.

«Cris. Se non te la senti, non importa. Non voglio forzarti».

«Il punto è che tu mi interessi e non come un amico, ma non so come comportarmi. Non voglio ripetere gli stessi errori già compiuti in passato», gli spiego.

«Perché questo "lui" è passato ormai, giusto?» chiede interessato.

«Sì. Ciò che è successo, a causa sua, a causa mia è irrimediabile. Non si può aggiustare», dico malinconica, ma sicura.

«Cosa ti ha portato via?», chiede.

«La voglia di mettermi i gioco. Di condividere. Mio figlio» dico tutto d'un fiato.

«Tuo figlio?» chiede sconvolto Josh.

«Sì. Non era un bel periodo. Io avevo da poco scoperto di aspettare un bambino. Volevo fargli una sorpresa ma la fatta lui a me».

«Fammi indovinare. Una ex rompiscatole di mezzo?».

«Si. Insomma abbiamo litigato. Ci siamo gridati di tutto e di più. Io volevo solo andarmene di lì. Sono salita in macchina, ma solo dopo mi sono accorta di non essermi messa la cintura di sicurezza e . . .», racconto singhiozzando.

«Cris. Non sei lì. Sei qui con me. tranquilla», mi rassicura Josh.

«Non mi sono fermata per allacciarmela. Mentre guidavo cercavo di allacciarmela ma avevo i vetri appannati, piangevo e non ho visto arrivare l'altra auto. Poi l'ospedale, la convalescenza e il mio ritorno qui. Lo odio. Per non avermi protetta. Per non avermi amata, quanto io amavo lui. Lo odio per avermi portato via il mio bambino e la voglia di essere completa. Neanche il nostro inizio è stato un momento da ricordare, per essere sinceri», gli racconto.

«Ora ti senti meglio?» chiede facendomi sedere sulle sue gambe.

«Sì, stranamente sì».

«È come un esorcismo. Ti sei liberata di tutto quel dolore che ti tenevi dentro. Ascolta so che probabilmente non è il momento adatto per dirlo, ma mi piacerebbe conoscerti meglio e intendo impiegarci tutto il tempo che ci vorrà. Non voglio correre e perdere quest'opportunità», dice appoggiando la sua testa sulla mia.

«E io non voglio perdere amici speciali. Perché per me per il momento sei un amico. un amico interessante che voglio conoscere. Non voglio spingermi oltre», spiego, sperando di essere stata chiara.

«Ascolta io non sono lui. Voglio conoscerti. Voglio che tu ritorni a sorridere e mi impegnerò al massimo per far si che ciò succeda!», afferma convinto.

«Josh, io... ti ringrazio», dico semplicemente.

«Tu lavori tutte le notti dal lunedì al venerdì giusto?», chiede con uno strano luccichio negli occhi, rimasta ormai senza parole rispondo con un cenno di assenso, «Bene allora ecco cosa faremo. Andremo in un locale che conosco. Dove non incontreremo ne i miei ne i tuoi amici. Saremo solo tu ed io. Potrai fare tutto ciò che vorrai. Parlare, ballare, bere», mi propone lui.

«Naturalmente solo con te, vero?» chiedo guardandolo negli occhi.

«Assolutamente», risponde avvicinando le nostre fronti l'un l'altra.

Rimaniamo così per diversi minuti. Minuti preziosi, in cui si sentono solo i nostri respiri.

«Dovrei tornare a casa, adesso», dico rompendo questo momento di pace.

«Ti accompagno io», dice stringendomi ancora a sé.

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Il viaggio di ritorno è silenzioso e rilassante al tempo stesso. L'autista di Josh è molto discreto. Rimane attento alla guida, senza fare caso a noi due.

Arrivata a casa traggo un sospiro di sollievo. Finalmente potrò liberarmi di queste scarpe.

«Ricordati. Per sabato non prenderti impegni».

«Ok! Ti ringrazio per il passaggio».

«Di nulla piccola».

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I giorni seguenti trascorrono senza imbarazzo. Il lavoro al locale procede a meraviglia, così come quello da casa. Un'altra settimana è volata senza che me ne accorgessi. Sandy è sempre più impegnata con i suoi articoli. Per fortuna è riuscita a terminare quello riguardante la squadra di football e le è stato assegnato uno sulle reti socio-sportive di Los Angeles. Sta raccogliendo informazioni ovunque. Anzi adesso che ci penso potrei dirle della pista motociclistica, impegnata nell'organizzazione di eventi per raccolta fondi. Potrebbe esserle utile in qualche modo. Questo week-end sembra essere proficuo anche per me. La mia vena creativa è tornata a farsi sentire.

Ho buttato giù disegni di diversi tipi di muffin, da quelli classici, a quelli ricoperti di crema e frutta; di biscotti come quelli alla panna o i cookies con gocce di cioccolato. Non solo. Potremmo creare donut ricoperti di glassa, zucchero a velo o noccioline.

Potremmo anche organizzare promozioni e prodotti a tema, a seconda delle festività e delle ricorrenze. Volantini su promozioni per la colazione, ad esempio se prendi un caffè e un donut puoi prendere un paio di biscotti in omaggio. Ho abbozzato anche un possibile cartello d'ingresso o una scritta che potremmo realizzare sul vetro dell'entrata.

Guardando l'ora mi accorgo che è ormai tardi. Devo sbrigarmi. Mi devo preparare altrimenti rischio che Josh arrivi e io non sono ancora pronta.

Questa volta decido di lasciare i capelli sciolti e piastrarli velocemente. Trucco scuro, degli orecchini a brillante e un po' di Coco Chanel, per completare il mio outfit, perfezionato grazie al mio nuovo vestito. Grazie a Sandy sono riuscita a trovarlo scontato e mi sta a pennello.

Cavoli! Hanno suonato alla porta. Josh è in anticipo questa volta. Con le mie decolté nere in mano, scendo le scale e prima di aprire la porta me le metto velocemente. Quando la apro rimango senza parole.

«Ciao piccola Cris! Che fai non mi saluti?».

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SPAZIO AUTRICE_

SALUTO E RINGRAZIO TUTTI I MIEI FOLLOWER E I MIEI LETTORI. SENZA DI VOI NON SAREBBE LO STESSO!!:)

PIACIUTO IL CAPITOLO? NEL SEGUITO CI SARANNO NUOVI SVILUPPI NON PERDETELI!!

Non dimenticatevi di "Il diario di Sara:)" di @livsilver_29,una storia fantastica travolgente, piena di colpi di scena e suspense. Non perdetela!!

ALCUNE INFORMATIVE:

- CHI FOSSE INTERESSATO A FAR PARTE DI UN GRUPPO WHATSAPP, DA ME, CREATO, DOVE SI PARLA PRATICAMENTE DI TUTTO, ANCHE DELLE NOSTRE STORIE, MI CONTATTI IN CHAT PRIVATA;

- VI CONSIGLIO  QUESTE TRE FANTASTICHE STORIE:


1)" Voglio qualcosa di più ...voglio te " di @aragornpotter2913160

Albert è un ragazzo di 22 anni, figlio di una famiglia ricca, con sua sorella maggiore , Chloe , che si prende cura di lui, proteggendolo anche troppo. La sua vita è noiosa, finché arriva qualcuno a sconvolgere il quotidiano;

Angel è una ragazza di 21 anni povera , timida con pochi amici, lavora come cameriera in un bar per pagarsi gli studi...che succederà alle loro vite quando si incontreranno...lo scoprirete solo leggendo...

2)My Best Friend Is A Disaster // Justin Bieber // di @RosieStyles9

Come ci si sente ad essere la migliore amica del cantante più famoso al mondo?

Jade Baker e Justin Bieber migliori amici sin dall'infanzia. Sono inseparabili ma costantemente separati.

Jade studia per diventare una scrittrice di successo. E' innamorata di lui sin da bambina, tuttavia ha paura di rivelare i suoi sentimenti per non rovinare quella pura e sincera amicizia. E se lui provasse i suoi stessi sentimenti e le sue stesse paure?

Justin è fidanzato con Mel Robertson una famosa modella che odia Jade e il sentimento è reciproco.

Cosa succederà a Justin e Jade? Cosa li porterà ad allontanarsi per un periodo? Cosa succederà alla loro amicizia?

Questo libro è per tutti quelli che amano anche quando non dovrebbero. Quelli che hanno paura del buio, che tengono gli occhi aperti anche nell'oscurità. No, non è per chi crede che l'amore sia una cosa semplice.

Questo libro è inventato fatti, luoghi e riferimenti sono tutto frutto della mia immaginazione.


3)Ricorda di stringere la mia mano di @PieceOfMe120

"Ben venga il caos, perché l'ordine non ha funzionato."

Hallie Wright, una comune ragazza di 17 anni, stonza, oserebbe dire; ma non appena metterà piede nella sua nuova casa in quel momento incrocerà due occhi verdi che non dimenticherà facilmente, questo ragazzo si chiama Jeffrey Ward, il suo caos.



BUONA LETTURA BY @SweetCreation94

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