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Capitolo 17. IMPREVISTI

Pov's Cristyn

Tornata a casa vado subito nella mia vecchia camera, mi metto la mia camicetta da notte preferita, quella con il disegno della mucca Milka e mi rifugio nel mio letto. Ho un terribile mal di testa. Prendo due aspirine, sperando facciano effetto.

Per fortuna mi sveglio senza emicrania, ma solamente con un senso di leggerezza, con la testa fra le nuvole. Per fortuna ho ancora tutta la domenica per riprendermi. Fortunatamente la mia casa si trova in una zona non molto distante dalla spiaggia, raggiungibile a piedi in circa mezzoretta, o in macchina in cinque o dieci minuti. Quello che mi ci vuole è una bella corsa mattutina, all'aria aperta.

Velocemente mi vesto optando shorts sportivi, verdi, un topo e scarpe della Nike nere. Prima di uscire di casa lascio un bigliettino ai miei dicendogli che sono andata a correre, di non preoccuparsi se quando si sveglieranno non mi troveranno.

Mantenendo un passo lento e costante arrivo fino alla spiaggia e noto che non sono l'unica ad aver deciso oggi di andare a correre in spiaggia. Una coppia con il loro cagnolino, corre in senso contrario al mio. Vedo anche un ragazzo in lontananza. Sta correndo verso il centro città. Anche se da lontano, mi sembra di riconoscerlo, anche se non so dire chi possa essere.

In pochi minuti rimango l'unica in spiaggia. Corro circondata dai suoni della natura: le onde infrangersi contro la riva, il verso dei gabbiani e il ritmo del mio cuore che aumenta man mano che aumento l'andatura della corsa. L'assenza di suoni estranianti, frasi e parole non dette, bugie e silenzio sono un balsamo per il mio benessere. Mi riportano alla tranquillità e stabilità mentale. Per me correre all'aria aperta, in un luogo in cui non ci sono distrazioni e come partecipare ad una lezione di yoga. Rilassante e stabilizzante.

Correre per me è anche un modo per liberare la mia mente dalla confusione a lasciar l'immaginazione a briglia sciolta, per ideare nuovi progetti e creazioni. Correre ispira la mia vena creativa.

I suoni leggeri, gli odori freschi del mare mi invogliano a voler creare qualcosa che sia unico, ma allo stesso tempo conosciuto, semplice e fresco. Qualcosa che possa sembrare banale, ma non lo è. Qualcosa che rimanga impresso nella memoria di chi lo assaggia.

Potrei creare una mousse che sia al tempo stesso dolce e aspra. Un contrasto che sia anche una combinazione vincente. Ad esempio una mousse di mango con un retro gusto di arancia. Perfetto! So cosa farò oggi. Proverò questa nuova idea per proporla lunedì a Marc.

Ed è così che ho fatto per tutto il pomeriggio e la serata. per poi riordinare la cucina fino a tardi e coricami stremata.

...............

Oggi, dopo alcune settimane, riprendo per la prima volta la mia Elvis. Quanto mi è mancata. Non la lascerò mai più sola per tutto questo tempo. Il tempo di fare un giro in moto, la spesa e riordinare casa ed è già arrivata l'ora di andare a lavoro.

Riprendendo la mia moto in poco tempo arrivo al locale. I ragazzi sono già all'opera, stanno finendo di riordinare il locale. Appena trovo Marc gli propongo di assaggiare la mia ultima creazione. Mousse agro dolce.

«Mm, davvero buono» dice Marc leccandosi i baffi.

«Ti ringrazio. Secondo te quando potrò inserirlo negli aperitivi??» gli chiedo eccitatissima.

Il resto della serata va a gonfie vele. I clienti sono allegri, ma tranquilli. Per ora nessuno sta creando problemi.

Raggiungo Marc al bancone bar per aiutarlo con la preparazione degli aperitivi e dei cocktail. Noto però che è più nervoso del solito. Strano! A inizio serata era tranquillo. Ogni tanto mi guarda con la coda dell'occhio. Come se mi dovesse dire o chiedere qualcosa e non trovasse il coraggio di farlo. Se non sarà lui a farsi avanti, lo farò io.

«Marc è tutto ok? Se c'è qualcosa che non va a me puoi raccontare tutto» gli dico avvicinandomi, per rassicurarlo.

«No, tranquilla. Non è successo nulla» mi dice per rassicurarmi, ma senza successo.

«Marc non sono stupida. Si vede che qualcosa ti turba».

«D'accordo. Fra qualche settimana ci sarà un evento al quale devo partecipare, poiché sarò il barman della serata e vorrei che ci fossi anche tu, in ruolo di invitata. Posso procurarmi un invito per te» mi propone.

«Tutto qui? Era questo che ti preoccupava?»

«Non è così semplice. ero titubante se chiederti di venire all'evento per via di quello che mi hai raccontato» mi spiega lui.

«Ascolta. Prima di tutto è successo mesi e mesi fa. Secondo, tu non ti devi preoccupare se mi devi dire cose che potrebbero riferirsi a quel periodo della mia vita. Sto andando avanti e questo implica che io vada oltre e sappia affrontare e parlare di ciò che mi è capitato senza soffrirne ancora. Terzo, verrò all'evento e poi non sarò sola, ci sarai anche tu» dico ammiccando e ritornando all'opera. Dobbiamo preparare numerosi cocktail, dato che si sta accumulando molta clientela.

«Ok, ok. Beh, ritorniamo a lavoro».

La serata va alla grande e i ragazzi sono sempre fantastici. Però la stanchezza si fa sentire.

Una bella dormita è proprio quello che mi serve.

.........................

Oggi mi devo vedere con Steph. Per mia fortuna è una giornata bellissima, l'occasione perfetta per indossare il mio vestito preferito. È leggerissimo, color panna con elementi floreali blu. Mi piace moltissimo, in tinta con i sandali e gli occhiali da sole che mia madre mi ha regalato il mese scorso. Dopo un leggero trucco e una goccia di Hugo Boss Lei.

Scendo le scale e arrivando in soggiorno trovo mia madre intenta a cucinare.

«Ciao mamma. Non preparare niente per me. Sto uscendo» la informo.

«Oh, ti vedi con quel Marc?» chiede mia madre ammiccando.

«No, ma se proprio lo vuoi sapere mi vedo con Steph, è da tantissimo tempo che non ci vediamo» le dico.

«Oh, si la cara Steph. Quella ragazza era un vero terremoto da piccola. Salutamela tanto tesoro».

«Ok, ok. Ora vedo. Ciao mamma» la saluto con un bel bacio sulla guancia.

Il bar dove dobbiamo incontrarci non è tanto distante da casa mia. Dovrebbe essere vicino alla spiaggia dove sono andata a correre l'altro giorno.

Per fortuna non piove più. Questa notte ha piovuto giusto il tempo di sporcare le auto e bagnare la strada. In questo momento non ci sono macchine in giro. Solo diverse persone e bambini intenti a chiacchierare e a mangiarsi un bel gelato. Mentre cammino ho una strana sensazione. Come se qualcuno mi stesse osservando e anche da molto vicino. Ho una strana sensazione, ma forse è solo una mia impressione.

Sono talmente sovrappensiero che non mi accorgo del passaggio di un'auto. Chiunque sia va talmente veloce che becca una delle poche pozzanghere d'acqua rimaste, bagnandomi completamente il vestito.

«Razza di idiota, guarda dove vai. Dovrebbero ritirartela la patente» grido inveendo contro il guidatore, che non si è neanche fermato. Che figura. Hanno visto tutti la scena, ma nessuno dice a fa nulla, neanche per porgermi un fazzoletto. Per mia fortuna ne ho uno.

Sono talmente concentrata sul pasticcio che non ho nemmeno notato un'altra auto accostarsi vicino a dove mi trovo. Cavolo la macchia non se ne va e ho anche finito i fazzoletti. Proprio in questo istante qualcuno mi porge un fazzoletto. Senza pensarci due volte accetto il fazzoletto e continuo a ripulirmi, senza aver visto ancora il volto del mio soccorritore.

Quando lo scopro sono sorpresa del fatto che sia Josh. Un cliente assiduo del locale che più volte ci ha provato con me, ma con galanteria ha accettato il mio rifiuto.

«Ciao!» dico sorpresa.

«Ciao dolcezza!» sorride sornione.

«Grazie per il fazzoletto».

«Per così poco. Non perdo occasioni di salvare belle fanciulle e poi non potevo perdere quest'occasione per rivederti. Quindi perché non ti lasci aiutare. Vieni da me così potrai cambiarti», mi suggerisce.

«Non posso devo andare ad un appuntamento e sono già in ritardo» gli spiego.

«Allora facciamo così. Vieni da me, ti cambi e ti accompagno all'appuntamento. Che ne dici?» chiede.

Dovrei accettare il suo invito, il suo aiuto? Non sembra un maniaco e poi non posso andare da Steph in questo stato. Il suo sguardo parla chiaro. Non demorderà.

«Ok, accetto il tuo aiuto».

....................

In poco tempo arriviamo a casa sua. Figurarsi che ha perfino due autisti. Arrivati alla sua casa rimango sorpresa. Altro che casa. Lui abita in un attico straordinario. L'entrata consiste in un grandissimo salotto dalle pareti beige, ammobiliato da un divano a "c", un televisore al plasma un tavolino quadrato al centro della stanza, con ai lati diverse poltrone. La cosa che mi impressiona di più sono i diversi quadri appesi alle pareti. Sono straordinari, non ne capisco molto di arte ma sono sorprendenti. E la cucina? È una cucina modernissima, super attrezzata.

Waw !!

«Ti piace casa mia?» chiede avvicinandosi.

«E questa la chiami casa? A me sembra più un attico!! È stupendo. I colori delle pareti, dei mobili e dei quadri. Formano un insieme armonioso» spiego ancora meravigliata.

«Non sapevo ti intendessi di interni».

«Infatti è così. Mi intendo di pasticceria e di scoprire e mettere insieme gli ingredienti vincenti per la buona riuscita di una creazione» spiego.

«Interessante» dice riempiendo due bicchieri di vino, per porgermene uno.

«Ti ringrazio >Josh, ma non ho molto tempo» gli ricordo.

«Ma certo. Il bagno è di sopra. Basta che Sali quelle scale. La prima porta a destra». Faccio come dice. Salgo le scale a chiocciola e trovo subito il bagno. Inizio a sciacquarmi la faccia quando sento bussare.

«Ti ho preso questo in caso tu non avessi un ricambio. È un vestito nuovo di mia sorella, ma che non ha mai usato. Non credo le dispiacerà se lo usi tu».

Apro la porta, prendo la buste dei vestiti e la richiuso subito. Mi lego i capelli in modo da potermi fare una doccia senza bagnarli. Dopo essermi ripulita rimetto la mia biancheria e i vestiti che Josh mi ha dato. Mm. Mi stanno a pennello. Sua sorella dev'essere della mia stessa struttura. Ripiego i vestiti sporchi e li metto nella busta ormai vuota. Uscendo dal bagno sento delle voci. Scendendo la scala a chiocciola noto che Josh è impegnato al telefono. Con la mimica della bocca lo ringrazio e lo avverto che me ne sto andando.

«Occupatene tu e fammi sapere. Adesso devo andare» dice prima di riattaccare.

«Non dovevi interrompere i tuoi affari. Posso benissimo prendere un taxi» .

«è che gentiluomo sarei se ti aiutassi e poi ti lasciassi andare via in taxi e poi ci metteresti un'eternità per arrivare dalla tua amica. Se ti accompagno io invece arriverai presto, o almeno in tempo per l'appuntamento» mi fa notare lui.

Il suo sguardo è così intenso e deciso. Non ammette un no come risposta. Non accetta rifiuti. Scommetto che è un asso negli affari. Mi mette in soggezione e mi obbliga a distogliere lo sguardo da lui.

«Allora?» chiede nuovamente.

«Allora... accetto il tuo passaggio, ma solo perché so che conosci Marc e se dovesse succedermi qualcosa sarà il primo a cercarmi e il primo a cercare te» lo avverto.

«Se Marc ti ha parlato di me, dovresti sapere anche che sono un gentiluomo con le donne».

Dopo un mio cenno di assenso mi accompagna alla sua macchina. Questa volta guida lui. Niente autista. Durante il tragitto chiacchieriamo del più e del meno. Arrivati al luogo dell'appuntamento trovo subito la Steph. Anche lei mi vede perché mi saluta. Anzi "ci" vede

«Scusa per il ritardo. Ho avuto un contrattempo» dico per scusarmi

«Un contrattempo, eh?», dice Steph sarcasticamente, maliziosamente e ammiccando verso Josh. Oh che sfacciata. Deve proprio guardarlo così! Se in questo momento mi guardassi allo specchio scommetto che scommetterei di essere diventata rossa come un peperone.

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SPAZIO AUTRICE_

CIAO RAGAZZI, SPERO VI SIA PIACIUTO IL NUOVO CAPITOLO!

CHISSÀ' CHE FINE AVRÀ' FATTO NOAH. E JOSH DESTERÀ' VERO INTERESSE IN CRISTYN? LO VEDREMO NEI PROSSIMI CAPITOLO NON PERDETELI!!

RINGRAZIO E INVITO

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