Capitolo 1. ATTESA INFINITA
Pov. Steve
Stavo lavorando al locale quando ho ricevuto una chiamata da un numero sconosciuto. Rispondendo a quella chiamata non avrei mai pensato di poter ricevere notizia peggiore se non quella della condizione disperata di mia sorella, che si trovava tra la vita e la morte a causa di un incidente automobilistico.
A quanto pare, secondo quanto dicono la polizia stradale un automobilista non ha rispettato il semaforo, è passato con il rosso andando oltre il limite consentito in un centro abitato e in una zona frequentata maggiormente da bambini.
Sono arrivato sul posto giusto in tempo per vedere i soccorsi caricarla sull'ambulanza.
«Fatemi salire!» dico salendo sull'ambulanza, ma un uomo mi ferma prima che possa salire.
«Mi dispiace non può» dice perentorio.
«Posso è mia sorella ed è incinta e ha avuto un incidente» dico velocemente e in ansia.
«Salga ma non intralci il nostro lavoro» e due secondi dopo l'ambulanza sfreccia vero l'ospedale.
«Ha detto che sua sorella è incinta, sa da quanto tempo? Di che gruppo sanguigno è?»
«Non precisamente, ma so che è agli inizi tra il primo e il secondo mese credo. Lei è di gruppo AB» gli dico, continuando osservare Cris, che diventa sempre più pallida.
«Pressione troppo bassa, sta perdendo troppo sangue. Necessita di una trasfusione il più presto possibile. Preparare delle sacche di gruppo 0. Si evidenziano anche possibili lesioni e o fratture agli arti superiori ed inferiori. Possibili ferite e danni alla schiena e alla colonna vertebrale. Arrivo previsto in ospedale dieci minuti» diceva il soccorritore trasmettendo queste informazioni all'ospedale.
Non potevo credere alle parole che sentivo. Per fortuna il tragitto verso l'ospedale è stato veloce. Mia sorella è stata subito soccorsa e portata in sala operatoria. Spero che lei si salvi. Spero che il bambino si salvi.
O trascorso ore e ore in sala d'spetto telefonando a Sandy e ad Andy per informarli dell'accaduto. I due sono subito arrivati in ospedale. Insieme abbiam aspettato quello che ci è sembrato un'eternità, prima che il medico uscisse dalla sala operatoria.
Avvicinandosi a noi, si è sfilato i guanti e ci ha guardato con sguardo triste.
Ti prego non darmi brutte notizi, non lo sopporterei, non ce la farei ho pensato subito. Vorrei aver passato più tempo con mia sorella. Ci siamo stretti tutti e tre in un abbraccio per sostenerci alla notizia prossima, per darci coraggio.
«Mi dispiace» ci ha detto.
Adesso è da quasi due gironi che mi trovo al capezzale di mia sorella. Vederla su questo letto, pallida, ferma ed indifesa provo un moto di rabbia verso Robert, per non averla difesa per essere in parte responsabile di quello che è successo. Il verme non si è ancora fatto sentire. Ne una chiamata , ne un messaggio. Il cellulare di Cristyn è stato recuperato dalla vettura accidentata, ancora tutto integro. Quanto vorrei che anche lei fosse uscita tutta integra dall'incidente.
Trascorro tutte le notti vegliando su i lei e cercando di dormire un pochino, su una sedia accanto al suo letto. Sperando e aspettando che si svegli. Perché è questo che ha detto il dottore, bisogna solo aspettare ormai. Loro hanno fatto tutto il possibile: hanno curato e ricucito tutte le ferite presenti su arti e schiena, immobilizzato le parti fratturate , che necessitano di riposo e di rimanere ferme, bloccate.
Adesso porta un collare al collo, ha diversi graffi e ferite sul volto chiuse con dei punti. In totale le hanno dovuto dare più di trenta punti per far si che non perdesse altro sangue.
L'intervento dei medici e dei soccorritori è forse riuscito a salvare la vita di mia sorella, o almeno lo spero, ma non è bastato a salvare la vita al mio nipotino o nipotina.
Sandy è al giornale e Andy è occupato a lavoro, per fortuna ho diversi colleghi, collaboratori al locale, che capendo la mia situazione mi hanno offerto tutto l'iuto possibile, iniziando a sostituirmi a lavoro al locale.
Se non fosse stato per il sostegno di loro due, che ogni tanto mi hanno dato il cambio, quando è stato per loro possibile, per non lasciare sola in modo che accanto a Cris ci fosse stato sempre qualcuno in caso si fosse risvegliata. Nonostante abbia mangiato qualcosa e mi sia fatto una doccia, mi sento comunque uno schifo, come se qualcuno mi stesse portando via una parte fondamentale di me, della mia vita.
Non so cosa fare. dovrei chiamare i miei e informali dell'accaduto? Sono già un paio di volte che rispondo ai messaggi che inviano a Cris fingendomi lei solamente per non farli preoccupare. Penso sia meglio aspettare che Cris si svegli, perché si deve svegliare, e poi decidere insieme a lei sul da farsi.
Sto per andare a prendermi un caffè da bere in stanza per rimanere a fianco a Cris, quando i macchinari a cui è attaccata impazziscono. Cominciano a emettere suoni assurdi. Il dottore accorre e inizia a impartire ordini e istruzioni alle infermiera, mentre io vengo fatto uscire fuori dalla stanza.
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SPAZIO AUTRICE_
CIAO RAGAZZI. ECCO L'INIZIO DEL SEQUEL DI Dolce successo. SPERO VI PIACCIA, MI SCUSO PER EVENTUALI ERRORI DI SCRITTURA. BUONA LETTURA , NOTTE:)
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