Passarono i giorni e la scuola cominciò a pesare.
Continuai a correre, a non mangiare, a piangere e ad ascoltare le critiche dei miei compagni.
Ormai quando parlavano non si riferivano a me dicendo "quella grassa balena" ma "quella cessa sovrappeso".
Per me era un miglioramento.
Persi dodici chilogrammi in circa due mesi.
La differenza si notava, cambiai parecchio.
Il mio giro vita diminuì parecchio e avevo bisogno di nuovi indumenti.
Iniziai ad indossare anch'io vestiti di marca e pantaloni più stretti.
Mancava poco, il mio fisico era sempre più bello.
Passai dallo smettere di mangiare tutto a due dita in gola per vomitare, pur non avendo mangiato.
Sorridevo davanti allo specchio.
Era nata una nuova me.
Una ragazza brutta in viso, ma con un fisico che migliorava sempre più.
Ormai correvo veloce, il mio dinamismo aumentò parecchio e con lui anche la mia felicità.
Una felicità in sé triste.
Arrivò quel giorno in cui correndo mi fermò un signore sulla trentina d'anni.
Mi chiese una cosa che per la precedente me impossibile, fare la modella.
Accettai solo per dimostrare che la nuova me può essere magnifica.
Tranne in viso.
Rimanevo comunque brutta.
Dopo essermi recata presso uno studio fotografico iniziarono a scattarmi foto di prova in varie pose, comprendomi però la faccia.
Alla fine del servizio il fotografo mi chiese esplicitamente di dimagrire ancora per aumentare la buon riuscita delle foto.
Accettai l'impegno e andai a correre più spesso, iniziai a vomitare ogni giorno e prendevo medicinali per obesi.
Com'era il detto? "Se belli si vuole apparire un po' si deve soffrire"? Eccone la prova.
Continuai a dimagrire.
Non bastava.
Continuai ancora e ancora.
Le mie costole erano ben visibili.
Non bastava comunque.
Ormai era impossibile dimagrire ancora.
Non andavo più a scuola, non andavo più a correre, non mangiavo più.
Non avevo abbastanza energia.
Ero sempre nello studio fotografico.
Quella macchina fotografica mi immortalava in pose ben architettabili.
Ad ogni foto ero sempre più leggera, pronta a prendere il volo ad ogni scatto.