Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

10: Incubo ricorrente

Un ragazzo dal volto coperto si avvicinava pericolosamente a me. Sentivo il cuore balzare nel petto ad una velocità inaudita.
"Ciao piccola!"
La sua voce mi era familiare ma a maggior ragione non prometteva niente di buono.
"Chi sei? Che cosa vuoi?" chiesi iniziando a piangere.
"Chi sono non ha importanza e riguardo a ciò che voglio... io voglio te!"
"No! No per favore! Io ho paura, non farmi del male!"
Lui mi afferrò per un braccio.
"Lasciami! Ti prego lasciami!"
Il ragazzo mi batté al muro e alzando una mano mi tenne ferma premendo sulla mia fronte.
"Lasciami! Per favore lasciami andare! Mi stai facendo male!"
"È inutile che urli! Tu sei mia!"
"NOOOOOOOOOO!"
"No! No, lasciami!" dissi spaventata, piangendo e tremando.
"Francesca! Ehi! Francesca reagisci!"
Ancora quella visione. Ormai mi perseguitava da due lunghe settimane. Come tutte le volte l'angelo dell'ospedale mi risvegliava dai miei incubi ad occhi aperti. C'era sempre lui a salvarmi dai miei fantasmi.
"Signorina Fiorente, c'è qualcosa che non va?" chiese la professoressa di canto avvicinandosi al mio banco e accarezzando la mia testa.
"Lui è tornato! Lui vuole farmi diventare matta e ci sta riuscendo!" singhiozzai in preda ad una crisi di panico.
"Signor Di Giacomo, per favore, porti la sua compagna a prendere una boccata d'aria!"
Lui annuì e mi aiutò ad alzarmi per portarmi fuori.
"Cos'hai visto?" chiese.
"Ancora quel ragazzo! Ancora lui! Aveva la faccia coperta e ha detto che mi voleva! Voleva farmi del male! Lui voleva farmi del male!"
Lui mi abbracciò e mi diede un piccolo bacio sulla guancia.
"Tranquilla, ci sono io con te! Ti prometto che non ti accadrà niente!"
"Non so come fai a sopportarmi!" gli dissi.
"Infatti non ti sopporto perché non ne ho bisogno! Tu non sei per niente insopportabile!"
Doveva essere un ragazzo molto paziente per dire che non ero insopportabile.
Ero diventata tremenda con le mie crisi isteriche, i miei incubi ad occhi aperti e i miei "ricordi".
Io stessa mi sentivo un peso.
"Sai, io non voglio disturbarti. Io sto diventando matta e la colpa è di quel ragazzo! È il mio calvario, è il mio incubo!"
Lui si rese conto che mi stavo spaventando e mi abbracciò per rassicurarmi.
"Ehi, ehi, sta tranquilla! Non ti succederà nulla, credimi!"
"Scusami" dissi facendo un respiro profondo per calmarmi.
"Non devi chiedermi scusa" mi disse lui. "Vedrai che un giorno queste allucinazioni ti lasceranno in pace, piccola!"
"Sai, non ti ho ancora chiesto come ti chiami."
"Tranquilla principessa, figurati se potevi preoccuparti di questo! Comunque io sono un giudicato, cioè, mi chiamo Daniele."
"Conosci tutti i significati dei nomi?" chiesi.
"Solo alcuni" rispose lui.
"A me piace questo genere di cose" gli dissi sorridendo.
"Almeno sono riuscito a distrarti un po' Francesca!"
Sorrisi, gli gettai le braccia al collo e lo strinsi a me.
"Stai un po' meglio piccola Francesca?" mi chiese.
Il mio cuore perse un colpo.
"Co-come m-mi hai c-chiamata?"
"Ti ho chiamata "piccola Francesca"." rispose. "Perché sei così agitata?"
"No, niente! È che ho come l'impressione che questo soprannome mi sia già stato dato qualche tempo fa!"
"Ah, capisco."
All'improvviso vidi un ragazzo che si dirigeva verso di me.
"Ehi, come stai bella novellina?" mi chiese.
Bella novellina! Quelle parole mi fecero ghiacciare il sangue.
Vidi un'espressione maligna su quel volto e mi vidi bloccata contro una parete, con lui che mi diceva cose orribili e io mi sentivo male.
"Lasciami! Lasciami!" gridai.
"Ma è fuori di testa?" chiese il ragazzo.
"Se sta male la colpa è tua!"
Perché Daniele reagiva così(
"Perché dici questo?" chiesi.
"Lascia perdere Francesca, le cose che devi sapere le conoscerai a tempo debito!" mi rispose lui.
Sapevo che non voleva farmi del male, sapevo che voleva aiutarmi e proteggermi. Di solito è meglio evitare che i ricordi affiorino troppo velocemente, almeno così dicono. Lui lo sapeva e voleva starmi accanto.
Peccato che nessuno potesse proteggermi dai miei fantasmi. Quelle visioni mi perseguitavano e il mio cuore stava andando in pezzi, come la mia testa. Quelle grida e quelle visioni mi stavano uccidendo un po' alla volta.
"Va tutto bene piccola?" chiese Daniele notando la mia espressione assorta, e purtroppo non in pensieri positivi.
"Sì, va tutto bene" risposi. "Però ormai non è più il caso di rientrare!"
"Pensavi solo a questo tesoro?"
"No" confessai.
"Allora a cosa stavi pensando?"
"Sono molto preoccupata" risposi. "Tutte le notti sogno sempre la stessa cosa, di giorno ho le allucinazioni ed è orribile aver paura degli uomini... beh, escludendo te!"
"Povera piccola Francesca! Mi dispiace, ma se continui a pensarci finirai per ammalarti!"
"Forse lo sono già adesso" dissi con espressione accigliata.
"Ah no, questo non devi dirlo!"
In quel momento ricordai che avevo già avuto in precedenza degli attacchi di bassa autostima. Gli sorrisi e lui mi strinse forte.
Mi sentivo stanca, non sapevo perché ma era così.
"Va tutto bene?" chiese lui.
"Mi sento un po' stanca" risposi.
"Vai a sdraiarti un po' allora!" mi suggerì Daniele.
"Grazie" dissi.
Lui mi accompagnò in camera mia. Mi fece distendere e mi diede un bacio sulla fronte.
"Sogni d'oro" mi disse con dolcezza.
"Grazie."
Lui uscì dalla stanza e chiuse piano la porta.
Pochi minuti dopo mi addormentai.
Stavo camminando sotto la pioggia quando sentii una mano che copriva la mia bocca e la stringeva in una presa ferrea.
"Shh, non ti agitare bella!"
Bella? Questo non mi piaceva!
"Chi sei?" mugugnai. "Che cosa vuoi da me?"
Non rispose limitandosi a spingermi all'indietro per schiacciarmi al muro facendomi battere la testa. Avvertii un terribile bruciore e sentii che la zona che avevo battuto stava perdendo sangue.
Lui si avvicinò a me e sentii le sue labbra infuocate a una distanza minima dalle mie. Sovrapposi le labbra per non incontrare la sua bocca ma di colpo il contatto s'interruppe.
Aprii gli occhi e mi ritrovai sdraiata sul pavimento gelido con la fronte schiacciata per terra. Dovevo essermi agitata parecchio per ritrovarmi a faccia in giù sul pavimento.
Sentii un cigolio e mi voltai di scatto, spaventata. C'era lui, il mio angelo.
Non disse nulla, si limitò ad aiutarmi a rimettermi in piedi. Controllò che non avessi ferite e disse: "Oh mio Dio, un'altra volta!"
Sentii le guance bruciare ma non stavano perdendo sangue.
Lui si accorse del mio stato d'animo e delle mie guance a quanto pare rosse e mi appoggiò una mano sulla fronte. Fui colta da un brivido a quel gesto, ma questa volta era un brivido piacevole... un brivido che mi portava un bel ricordo. Mi piaceva molto il contatto con la sua mano, mi sentivo protetta quando ero con lui.
"Oh povera Francesca, hai la febbre alta!"
Non sapevo se quella parola e il senso di malessere che provavo fossero una cosa buona o meno, sapevo soltanto che mi sembrava di aver già vissuto un momento simile.
"Ahi! Accidenti, mi scoppia la testa!" dissi portandomi le mani alle tempie e cercando di alleviare il mio dolore con un energico massaggio.
"Tranquilla, ti passerà tutto!"
Il sorriso dolce del ragazzo davanti a me riuscì a tranquillizzarmi quasi subito.
"Se vuoi posso accompagnarti in infermeria!" mi disse Daniele.
"Ti ringrazio."
"Beh, in ogni caso non potresti ricordare dov'è visto che quando ti ci ho portata sei svenuta!"
Allora avevo indovinato! Lui mi aveva già aiutata in un'altra occasione.
"Ma sono stata male come adesso? Cioè, voglio dire..."
"Se intendi che avevi la febbre sì" rispose lui.
"Ah, capisco" dissi.
Lui mi accompagnò in infermeria e quando mi distesi sul letto mi trovai davanti due visioni contrapposte: la prima raffigurava Giacomo che mi diceva cose orribili mentre la seconda rappresentava Daniele che mi stava accanto durante un altro malessere...

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro