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Capitolo 46

Rachel pov

Quel portale era abbastanza strano. E purtroppo mi colse di sorpresa. Capii che non si respirava li, era come stare sott'acqua, senza aver preso un bel respiro prima.

Il viaggio dura una ventina di secondi, forse i venti secondi più brutti della mia vita... in realtà i secondi più brutti della mia vita sono stati pochi minuti fa.

Decido di scacciare qual pensiero dalla testa, anche se scacciare le lacrime non è tanto facile.

Finalmente arrivo sull'asfalto di una strada. Il cielo è ricoperto di nuvole, con delle lievi sfumature rosse, simili a quelle nel Tartaro. Non mi danno di certo un buon presentimento a quello che sta succedendo ai miei amici sottoterra.

Nonostante sia estate, l'aria è fredda, come se avesse appena smesso di piovere. Decido di non perdere tempo e mi metto a sedere, guardandomi intorno. Ci sono alcuni negozi, ma sono inondati dalle tenebre, sembra una città abbandonata.

Non so se si qua ci siamo già passati con la squadra, ma non so dove andare.

Stranamente non c'è nessuno qui, niente macchine, nemmeno aeroplani. Mi sento sola al mondo.

Inizio a camminare davanti a me, strofinandomi le braccia con le mani.

In lontananza si vede la scritta di Hollywood, l'entrata per il regno dei morti. È troppo lontana, ci metterò delle ore prima di riuscire ad entrarci.

E devo ancora trovare del cibo per tutti noi. Non mangiamo da giorni.

E poi Un illuminazione. Si, eravamo già stati lì. Il fast food dove abbiamo fatto uno dei miglior pranzi della missione.

Ci entrai di corsa. Li io e Garfield avevamo ucciso Medusa, una vecchia donna, e se non sbaglio avevo visto pure qualcosina da mangiare vicino alla macchina della soda rotta.

Mi fiondo dentro la tendina che separa il fast food da quel covo.

Dentro c'erano solo due dipendenti, che lavavano i piatti sporchi.

Sono così impegnati e concentrati che non mi notarono nemmeno.

Come immaginavo, appena scostata la tendina di fili di plastica intrecciati, trovo  la macchina della soda, e dietro, un mini frigo blu.

Lo apro e dentro ci trovai la salvezza.

Soda fresche, hamburger surgelati di ogni tipo e tanto altro. C'era pure un po' di nettare, che non fa mai male, a meno che non se ne ingerisca troppo.

Prendo tutto e lo infilo nella zaino, almeno la mia schiena poteva restare al fresco.

Cavolo è stato più semplice del previsto.

Poi, proprio mentre sto per andarmene, sento un sibilo.

Mi giro di scatto, ma non vedo nessuno.

Riprendo l'uscita, ma stavolta, delle scatole di cartone cadono per terra, provocando un bel po' di fracasso.

Deciduo di sguainare la spada, mi guardo intorno ma non vedo nessuno.

Mi venne spontaneamente di dire "c'è qualcuno?". Ma i film horror mi hanno insegnato una cosa. MAI dire quella dannata frase, verrai ucciso all'istante.

Sarà la troppa fame. Mi da le allucinazioni. Qualcosa mi tira dallo zaino e mi fa cadere a terra. E sbianco per la paura.

"Pensavi di andartene così facilmente, cara? Tu e il tuo amichetto dovete ancora pagare per ciò che avete fatto" dice con voce seducente.

Medusa in persona, ha gli occhi puntati sul mio zaino, i serpenti si muovono velocemente, e i suoi occhi cercano di uccidermi.

"Ho sempre sognato avere una ragazza giovane e bella come te nella mia collezione"

"Come hai fatto a tornare in vita?" Chiedo io tenendo gli occhi chiusi, cercando di rialzarmi.

Lei ride in una maniera che mi fa sentire una sciocca.

"I mostri ritornano in vita tesoro! Non lo sapevi? Chirone avrebbe dovuto cambiarti con una più istruita" dice lei, i suo serpenti iniziano a strisciare sulla mia faccia, è una sensazione orribile.

Provo a prendere la spada, ma mi fa subito lo sgambetto e cado dentro a una borsa frigo rigida, abbastanza grande per permettermi di entrare è abbastanza piccola per farmi rimanere incastrata.

Delle lattine gelide mi toccano la pelle, sono talmente fredde che mi sento come se bruciassero.

Cavolo, dev'essere bellissimo morire dentro una borsa frigo.

E a quelle parole, una lampadina si accende.

"Non vorrai mica uccidermi così" dico io, sempre tenendo gli occhi chiusi.

"Fammi almeno mettere in posa!" Dico provando a liberarmi da quella stupida trappola.

"Mi stai chiedendo di ucciderti? Ho visto tanti eroi, non sono una sciocca. Sarà di sicuro un diversivo per uccidermi" dice Medusa. Pensavo fosse un tantino più stupida, ma non importa.

"Pensaci! Una statua bloccata in una borsa frigo? Chi mi vedrà ti prenderà in giro a vita! Invece pensa... mi metterò come se stessi per attaccarti, così dimostrerai alle tue sorelle che hai ucciso una mezzosangue prima che ti attaccasse." Dico io. Spero che l'idea le piaccia.

"Ma perché vorresti morire?" Chiede lei continuando a non capire dove voglia arrivare.

"Sarebbe inutile combattere. Non mangio da giorni e sono tutta sola!" Dico, marcando bene le ultime parole. Poi mimo vari segnali verso l'uscita di questa stanza buia, almeno spero di aver indicato li.

"Lo sapevo!" Disse Medusa, sentii i suoi passi allontanarsi, e il rumore della tendina spostata sul muro.

"Volevo distrarmi e poi il ragazzo mi avrebbe ucciso" Disse riferendosi a Garfield.

Mi azzardai ad aprire gli occhi, ma fortunatamente era fuori dal covo a cercare i miei "fantomatici" amici.

Sfodero la spada e taglio la plastica come se fosse burro.
Rimetto ciò che è caduto dentro lo zaino e aspetto Medusa.

Dopo pochi minuti rientra, e taglio la sua testa mentre mi parlava.

Rachel 1 - Medusa 0

Presi la testa e la buttai verso gli scatoloni di carta, sempre ad occhi chiusi.

"Nessuno mi impedirà di salvare Garfield. Quindi chi vuole combattere, si faccia pure avanti!" Dico ad alta voce, mentre esco da quel fast food.

Mi metto lo zaino sulle spalle, pronta a tornare dai miei amici.
Anche se questo significa farmi tutta la strada a piedi e da sola.

Ma farei di tutto per salvare il mio ragazzo. Neanche il tempo di mettere un piede dentro, che qualcuno mi fa voltare. I tre maniaci...

"Così ci rincontriamo zuccherino" dice uno di loro ridendo.

Penso di aver rincontrato abbastanza gente per oggi.

"Non sta volta" dico, e poi taglio con la mia spada, la corda che avrebbe dovuto tenermi stretta.

"La piccoletta si è portata i rinforzi" Disse un altro tizio... come fanno a vedere la mia spada?!

"Voi non siete umani, chi vi ha mandato?!" Dico minacciandoli con la spada ogni tanto.

"Per ora non è importante." Dice quello in mezzo.

"Volete sfidarmi?" Chiedo cercando di essere più minacciosa possibile.

"Nooo, non ci verrebbe mai in mente di sfidare una mezzosangue come te" dice il tizio facendo un passo indietro.

"Infatti vogliamo ucciderti" dice un altro, prima di fiondarsi con un coltello su di me.

Spazio autrice

Nel prossimo capitolo ci sarà una scena che personalmente a me fa scassare dal ridere.

Cervello: non ci credo di averlo fatto scrivere alle dita.

Ma si divertiranno tutti!

Vic: *legge il prossimo capitolo* a me piace, nessuno deve toccare la mia sorellina. NESSUNO.

Ci vediamo al prossimo capitolo!

Bacini tenebrosi🖤

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