Àlvaro's pov

Ho sempre desiderato tornare in Spagna.
Per dimostrare a tutti quello che valgo e finalmente essere definitivamente felice.

Non avrei mai pensato, però, a quello che mi sarei lasciato dietro.
Una famiglia.
La mia famiglia.
I tifosi.
I miei amati tifosi.
E Paulo.
Il mio Paulo.

Mi manca particolarmente.

Adoravo abbracciarlo dopo un goal.
Anche se stavo passando un capitolo brutto della mia carriera.
Quel ragazzo riusciva a farmi sorridere.
Mi ha fatto piano piano uscire da quel periodo e non l'ho mai ringraziato davvero.

Mi metteva sempre in imbarazzo quando mi fissava con i suoi occhi verdi smeraldo.
Distoglievo lo sguardo per non mostrare le mie guance leggermente arrossite.
E lui rideva.
Rideva di gusto.
Gli piaceva vedermi a disagio e adorava farmi sentire così.
Poi, però, mi chiamava e mi abbracciava dicendomi di stare calmo e che tanto non mi avrebbe fatto vincere comunque a Fifa solo perché ero imbarazzato.
Si staccava e continuava a ridere godendosi la mia faccia stupita.
Ed io lo guardavo, prima innervosito, poi rapito, dalla sua risata e dal suo modo di fare che tanto adoravo.

Oltre al suo carattere, mi mancano le uscite insieme.
Anche dopo una sconfitta riusciva a migliorarmi la serata solo con alcune battute.

Ci sentiamo molte volte.
Troppe poche volte rispetto a prima.
Odio questa distanza che mi impedisce di abbracciarlo e riderci insieme quando voglio.
Odio la sua lontananza.

Ultimamente gli scrivo delle lettere che lui non ricambia, ma mi risponde per messaggio.
La sua scusa è che non sa scrivere molto bene.
Ma la verità è un'altra.
Non mi risponde, perché con le sue lacrime bagnerebbe il foglio e non vuole farmi capire il dolore che prova, ma che io comprendo perfettamente.
Forse è egocentrico dire così.
Ma è così.

Lo so perché succede lo stesso anche a me.

Angolo autrice
I primi capitoli sono di passaggio, quindi saranno abbastanza simili.

Eleonora❤