Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 66.

"E non è vero che mai ti mancherà
Il mio sguardo da lontano e le luci di città, ah"
▪︎ Briciole - Calcutta

Finii di bere la bottiglietta, che Ceppitelli mi aveva portato fuori e la appoggiai accanto ai miei piedi, per poi portare lo sguardo fuori dal finestrino, in modo tale da ammirare le luci della mia città e la magia che offrivano. Mi sentii subito leggermente meglio, era così terapeutica Cagliari per me.

Ero quasi tornata in me, avevo mangiato, bevuto tutta l'acqua che Luca mi aveva portato ed era passato già un po' di tempo da quando eravamo dentro al locale.
Una volta che avevo raggiunto Simeone e gli altri ero rimasta un po' con loro, prima che pure Ceppitelli ci raggiungesse e mi chiedesse cosa fosse successo nel momento in cui si era allontanato dal tavolino.

A mente lucida, mi sentivo leggermente in colpa per ciò che avevo fatto, ero consapevole che ne avrei pagato le conseguenze. E, inoltre, mi dispiaceva aver sputato contro Alberto tutte quelle cose sulla nostra relazione e le colpe della fine di essa. Perché avevo agito così? Ero stata davvero una cretina e avevo finito con il rovinare la serata a tutti.

- Mi dispiace Luca, non volevo che le cose si mettessero così. Mi sento in colpa per aver trascinato tutti nel baratro dei miei problemi, come al solito.- lui sospirò davanti alle mie parole, continuando a guardare la strada davanti a sé. - Lo so, ti sembrerò sicuramente incoerente, per quello che ho fatto stasera, visto che l'ho lasciato io. Innanzitutto, se non fossi stata ubriaca non l'avrei mai fatto, e poi sono passati solo due mesi e vederlo con un'altra mi fa ancora male. Non l'ho lasciato perché non lo amassi più, lo sai... perciò è difficile metabolizzare il tutto.-

- Non mi sembri incoerente, Nova. Io posso davvero capire il tuo punto di vista, credimi. E mi dispiace che tu stia così, ma non posso nemmeno fare una colpa ad Alberto per il fatto che abbia iniziato a frequentare un'altra. Sono del parere che entrambi dobbiate andare avanti, non potete rimanere in una situazione di stallo, o non smetterete mai di soffrire. Se non avete intenzione di tornare insieme, dovete dimenticarvi. Lo dico per il vostro bene.- il suo tono era dolce, ma questo non mi impedì di scoppiare a piangere come una bambina.
Mi sentivo terribilmente in colpa per quello che avevo fatto, ma soprattutto per le parole che avevo sputato contro Alberto, in preda alla rabbia. Sì, mi aveva ferita, ma non gli avrei mai augurato del male, io per lui volevo tutto il bene del mondo, visto quello che avevamo condiviso.

- Non piangere Nova, le cose si sistemeranno e non starai così male per sempre. Ne sono certo.- prese la mia mano sinistra con la sua destra e me la strinse forte, sorridendomi per un attimo, prima di riportare l'attenzione sulla strada davanti a noi. Restammo in quella posizione per tutto il viaggio e, in quel momento, dopo tempo, mi sentii nuovamente grata per avere accanto degli amici così.

*

Sentii il campanello suonare e chiusi il libro che stavo studiando, in vista di un esame di settembre. Nonostante mancasse ancora diverso tempo, considerando che speravo di prepararne pure altri, avevo deciso gia di portarmi avanti con il lavoro.

Mi alzai per andare ad aprire la porta, stranita dal fatto che il campanello suonò un'altra volta in modo insistente.
Sussultai appena la figura di Alberto mi apparve davanti. Non mi aspettavo minimamente che si presentasse a casa mia dopo la serata al locale, pensavo mi avrebbe evitato per sempre. Evidentemente mi sbagliavo.

- Dobbiamo parlare, Nova.- non aspettò nemmeno una mia risposta, mi fece spostare dalla porta con una leggera spinta ed entrò dentro casa mia senza che lo invitassi ad entrare. Mi limitai a chiudere la porta e poi gli prestai la mia attenzione, in attesa che parlasse. - Sono qua perché ieri non mi ascoltavi visto quanto eri ubriaca e perché te ne sei andata dopo aver detto la tua, senza lasciarmi nemmeno ribattere. Perciò, prima di tutto per quale ragione hai fatto quello che hai fatto? Dio Nova, mi hai lasciato tu, te lo ripeto.-

- Mi dispiace per ieri, ok? Se fossi stata in me non l'avrei mai fatto. E se non c'è altro, preferirei che te ne andassi, Alberto.- feci per allontanarmi, ma lui me lo impedì. Mi tenne per il braccio e successivamente posò la sua mano sui miei fianchi, avvicinando il suo viso al mio, tanto che i nostri nasi si sfiorarono. Il mio cuore perse diversi battiti immediatamente, non ero più abituata ad averlo così vicino e ne sentivo la mancanza in una maniera soffocante.

- Perché vuoi che me ne vada? Presuppongo per lo stesso motivo per il quale hai raccontato ad Aurora che siamo stati insieme. O sbaglio?- avvicinò maggiormente le sue labbra alle mie, poi le spostò verso il mio orecchio, per parlarmi con un tono di voce molto più basso - Ti conosco Nova, so che provi ancora qualcosa e che ti fa stare male questa situazione.-

Deglutii davanti alla sua vicinanza e sentendo ciò che diceva, poi cercai di tornare in me e lo allontanai con una spinta. Successivamente posai i miei occhi su di lui, vidi il suo sguardo ricco di dispiacere e mi si strinse il cuore, ma come potevamo andare avanti se ci ritrovavamo in situazioni come quelle?

- Alberto, non stiamo più insieme.- fu l'unica cosa che mi limitai a dire, sicura che se, in quel momento, avessi aggiunto altro mi sarei messa a piangere come una bambina.

- No infatti, pensi non lo sappia? Allora spiegami perché dopo essere uscita dalla mia vita ora ci sei rientrata?! Perché devi tornare ogni volta e sconvolgere tutto? Non puoi lasciarmi e poi fare scenate come l'altra notte se mi vedi con un'altra! Lo so che la scusa dell'alcool è stata solo un incentivo ma che stavi morendo vedendo un'altra con me. Maledizione, ti conosco come le mie tasche. Ti chiedo di starmi lontano realmente se non vuoi davvero più stare con me, perché il tuo comportamento è troppo distruttivo per me. Non posso sopportare per sempre tutto questo, ho bisogno di calma, Nova.-

Aprii la bocca, come per dire qualcosa, dopo che ebbe finito di parlare, quasi sconcertata, ma poi la richiusi, non avendo nulla da replicare, nulla che potesse farlo stare meglio o scagionare me per il comportamento che avevo avuto.
Lui, a quel punto, annuì in modo beffardo, mentre la rabbia e il dispiacere si mischiavano dentro di sé, e uscì da casa mia sbattendo la porta con rabbia, senza aggiungere altro e senza guardarmi.

D'istinto mi appoggiai al muro, prima che le mie gambe cedessero del tutto, considerando quanto fossi agitata, e alcune lacrime iniziarono a rigarmi il viso.
Mi sentivo come in gabbia, ero in una situazione spiacevole e ci ero entrata da sola, senza pensare alle conseguenze che avrei avuto.
Mi ero fregata con le mie stesse mani ed ero consapevole che dovevo trovare assolutamente una situazione per uscire da quell'incubo, prima che fosse troppo tardi.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro