Capitolo 64.
"E invece oggi, oggi,
oggi non ci sei
E non ci sono neanch'io
Io mi son fermato un po' di tempo fa
A chiedermi che combino
Che non combino
Mai niente di buono,
il mio buono eri tu
Che oggi non ci sei."
▪︎ La felicità non è una truffa- Lo stato sociale
Mi appoggiai al lavandino con le mani e lanciai un'occhiata al mio riflesso nello specchio. Ero il ritratto della malinconia e della stupida gelosia che stavo provando da più di un'ora nel vedere Alberto flirtare con un'altra e vedere lei rapita da lui e dal suo modo di fare. Cercavo in tutti i modi di evitare di osservarli, ma i miei occhi erano attirati come se Alberto fosse una calamita e non riuscivo a smettere di guardarlo.
Sbuffai nervosamente e aprii il rubinetto, rifrescandomi leggermente, visto quanto caldo faceva, la fronte e il collo sotto i capelli, che avevo lasciato sciolti. Era normale routine, l'estate a Cagliari era veramente calda, i gradi superavano i 40 e nemmeno la notte si poteva avere un po' di fresco, mai. Nonostante questo io amavo l'estate, amavo la mia città durante quella stagione, piena zeppa di turisti rapiti dalla meraviglia che offriva. Dal mare ai monumenti, era tutto fantastico.
Mi girai lentamente sentendo la porta aprirsi e cercai di rimanere completamente impassibile vedendo che la persona appena entrata era Alberto. Pensavo di potermi allontanare un attimo da lui, ma per sfortuna i bagni erano in comune.
- Oh, ciao... non pensavo fossi qua. Credevo fossi uscita con Ceppitelli per prendere Lyko.- in realtà avevo solo approfittato del fatto che Ceppitelli dovesse uscire per far entrare un Lykogiannis che aveva deciso solo all'ultimo di unirsi a noi, per scappare dal tavolino momentaneamente.
- Non preoccuparti.- sorrisi debolmente e mi rigirai in avanti, ma non potei non notare dallo specchio che lui non si mosse minimamente dal posto in cui si trovava, così richiusi il rubinetto e gli prestai completamente la mia attenzione, attendendo che dicesse qualcosa, visto che mi stava osservando.
- Aurora mi ha chiesto chi fossi, pensava fossi la ragazza di Ceppitelli.- mi informò, mettendosi le mani in tasca, fingendo che quel commento della sua accompagnatrice non l'avesse minimamente toccato. - Non le ho mai parlato di te, non so perché... perciò era curiosa.-
- Capisco...- no, in realtà non capivo, mi dava fastidio che non le avesse parlato di me, in fondo ero stata importante per lui, una parte fondamentale, la storia più importante. - Se ti crea problemi puoi pure farle credere che sto con lui, non mi importa.-
Rise nervosamente e scosse la testa, tornando subito serio. - Mi aspettavo questa risposta, sai?-
- Che vuoi, Alberto?- chiesi, non capendo il perché di quella conversazione e dove saremmo andati a finire con tutte quelle parole. Sembrava volesse dire qualcosa ma non fosse convinto fino in fondo se farlo oppure no.
- Non voglio nulla, in realtà...- fece spallucce e si avvicinò più verso di me, spostandosi finalmente da accanto alla porta - Volevo solo dirti che ad Aurora stai simpatica e basta.-
- Senti, puoi stare con chi vuoi, non te lo impedisco certamente io, ma questo non significa che io debba diventare amica con le tue nuove fidanzate.- fui schietta, non capendo perché mi continuasse a parlare di ciò che Aurora aveva detto di me. Non ero interessata nemmeno a relazionarmi con lei quella sera figuriamoci nei giorni successivi.
No, non ce l'avevo con lei e non pensavo assolutamente nulla di brutto su di lei, ma non avevo intenzione di stringere amicizia con la ragazza che stava con la persona che avevo amato di più nella mia vita. Sarebbe stato davvero troppo distruttivo per me vederli mentre si mettevano insieme e magari innamoravano. Auguravo a lui tutto il bene del mondo, non avrei mai potuto augurargli il contrario, ma io non ne volevo sapere nulla.
- Non è quello che ti sto chiedendo, infatti. Non siamo amici nemmeno io e te, non vedo come potresti diventare sua amica.- spiegò, con un filo di tristezza nella voce, o magari me lo stavo immaginando? - Ti ho solo detto quello che lei mi ha detto, fine. Sto solo scambiando due parole con te, oppure non possiamo nemmeno parlarci? Siamo adulti, non stiamo più insieme da due mesi, non possiamo conversare?-
Mi inumidii le labbra, davanti alla sua domanda. Sì probabilmente era normale parlare come se niente fosse, con maturità, ma mi sentivo davvero male al solo pensiero di conversarci come se fosse quasi un estraneo, dopo tutto quello che avevo condiviso con lui. Forse ero immatura sotto quel punto di vista, forse era un mio limite, ma non riuscivo.
- È meglio che io torni di là, Alberto.- gli passai accanto, per uscire, ma lui mi trattenne tenendomi per il braccio, ma mi mollò immediatamente, probabilmente a causa dell'espressione meravigliata sul mio viso.
- Mi dispiace... non volevo metterti in imbarazzo.- si scusò alzando le mani in aria e arretrando di qualche centimetro - Volevo solo dirti... nulla, lascia stare. Vai pure.-
Lo guardai un'ultima volta, cercando di capire cosa avrebbe voluto dirmi, ma sul suo viso non apparve nulla che lo potesse tradire. Stava usando l'espressione che usava ogni qualvolta non voleva farmi capire cosa non andasse.
Sospirai debolmente e uscii di fretta dal bagno, tornando dai miei amici, cercando di dimenticare la strana conversazione avvenuta e la sensazione di malinconia che si stava espandendo sempre più velocemente dentro di me.
Alberto's pov
Mi maledii mentalmente per ciò che era accaduto nel bagno. Cosa diavolo mi era preso? Mi ero sentito terribilmente in colpa quando Aurora mi aveva baciato davanti a Nova, ma perché? Lei mi aveva lasciato, mi aveva fatto del male chiudendomi le porte in faccia senza darmi modo di rimediare e non dovevo sentirmi in colpa per aver conosciuto un'altra persona.
Bastava veramente solo ritrovermela davanti per comportarmi come un cretino? Maledizione, non doveva andare così, dovevo continuare la mia vita senza di lei, non crollare appena i suoi occhi si incontravano nuovamente con i miei.
Aspettai qualche minuto dopo che lei uscì dal bagno, prima di fare lo stesso e tornare al nostro tavolino. Avevo messo su un sorriso falso e, nel momento in cui mi ero seduto, Aurora mi aveva sorriso raggiante, smettendo di chiacchierare con Giulia per qualche secondo. Si era adattata bene con gli altri, non sembrava sentirsi a disagio nemmeno per un momento, chissà se sarebbe stato lo stesso se avesse saputo che Nova era stato il mio grande amore.
Girai la testa lentamente, cercando di non dare nell'occhio, proprio per vedere dove lei fosse e la intravidi al bancone con Ceppitelli e Lykogiannis, prendevano da bere. Sbuffai mentalmente per la situazione, ma poi mi obbligai a portare tutta la mia concentrazione su Aurora, soffocando quei sentimenti dentro me che non avevano ormai più senso.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro