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Capitolo 58.

"Il cuore lo perdi una volta sola,
passiamo il resto del nostro tempo
a pensare solo a una persona.
Tutte quelle che verranno
non saranno nient'altro che repliche
di una storia che so a memoria."
▪︎ Ipernova - Mr Rain

Uscii dall'università dopo aver dato l'esame e rilasciai finalmente un sospiro di sollievo. Mi ero liberata di un peso enorme visto che quell'esame era super complicato e avevo paura che non l'avrei passato mai.

Mi accesi una sigaretta e mentre aspirai sentii qualcuno picchiettarmi la spalla, mi girai convinta fosse qualcuno dei miei colleghi che voleva commentare l'esame, invece mi ritrovai davanti Alberto.
Sentii lo stomaco stringersi in una morsa e poi deglutii a fatica, prima di parlare. - Cosa vuoi? Mi era sembrato di essere stata chiara sul fatto che non voglio vederti.-

- E pensavo un po', stavolta non mi interessa proprio cosa vuoi o non vuoi, ho sempre fatto di tutto per venirti in contro, ma non ora. Non te lo meriti.- mi sputò contro, facendomi accigliare. Davvero? Non me lo meritavo? Dopo che aveva finto per un mese con me e mi aveva fatto credere di essere speciale? Me lo meritavo eccome. - Per il modo in cui ti stai comportando, perché tagli fuori dalla tua vita le persone che ti sono state sempre accanto senza nemmeno starle a sentire, senza metterti nei loro panni e capire perché hanno agito così, capire che nemmeno loro avrebbero voluto mentirti e che anche loro hanno sofferto.-

- Se non ti va bene come sono è un problema tuo, non è più mio. Io e te non abbiamo nient'altro da dirci, perciò direi che se provi fastidio per qualcosa che faccio basta che smetti di starmi addosso.- parlai senza pensare, con una rabbia unica che veniva fuori da me. Stavo esprimendo tutto ciò che mi ero tenuta dentro e lo stavo facendo con lui, quando chiaramente non era l'unico colpevole. - Eliminami dalla tua vita e vedi come ti sentirai meglio.-

- Quando hai iniziato ad essere così, Nova?- chiese con delusione - Quando hai iniziato a non preoccuparti più di non ferire gli altri pur di stare meglio tu? Questo meccanismo di autodifesa da dove viene? Tu che ora mi dici di eliminarti dalla mia vita come se fosse la cosa più naturale del mondo. Come fai? Hai dimenticato come stavi male ogni volta che dovevo ripartire e dovevo stare lontano? Mentre ora non ti importa più? Io so che menti, per forza.-

Il nostro passato mi passò davanti agli occhi e per un attimo risentii il dolore che provavo ogni volta che si allontanava da me, un dolore così forte che era quasi fisico. È vero, non era facile separarsi da lui, ma quello che aveva fatto, prendendosi gioco di me, rendeva sicuramente tutto più semplice.

- Credi quello che vuoi, devo andare.- non feci in tempo nemmeno a fare un passo che la sua mano afferrò il mio polso, costringendomi a fermarmi - Alberto, che vuoi ancora? Non ne posso più di tutto questo.-

- Se non mi ami più devi dirmelo guardandomi negli occhi.- no, non era giusto. Era ovvio che lo amassi ancora, non era quello il punto. Non potevo perdonarlo, non riuscivo a farlo, ma proprio perché lo amavo troppo ed ero troppo delusa. La delusione è orrenda in ogni caso, ma quando arriva da quello che credi l'amore della tua vita penso sia di gran lunga peggiore. - Chiedimi di dimenticare ogni momento condiviso: come ci siamo incontrati, il nostro primo bacio, i nostri sguardi quando ci consideravamo solo amici ma eravamo l'uno pazzo dell'altra, il primo ti amo, e tutto il resto, e lo farò. Ma devi guardarmi negli occhi mentre lo fai, allora sarai lasciata in pace e io andrò avanti con la mia vita senza di te.-

Rabbrividii per un instante all'immagine di lui con un'altra, di lui che non pensava più a noi, a quello che eravamo stati, al grande amore che eravamo, lui che mi considerava una semplice ex, nulla di più. Questo mi faceva sentire come se stessi morendo... Improvvisamente, però, mi tornarano in mente i giorni appena passati, quelli in cui sentivo di avere un legame speciale con lui, in cui pensavo di stare provando qualcosa di mai visto prima per lui, per poi scoprire di essere la sua ragazza già da tempo ed essere stata ingannata, l'essermi sentita talmente stupida da vergognarmi e aver pianto litri di lacrime.

Alzai lo sguardo sul suo, respirai profondamente e scossi la testa, come per stare concentrata, visto che sicuramente non era facile quello che stavo per dirgli, per nulla, ma sentii che era quello che dovevo fare - Dimenticami.- i suoi occhi castani si sgranarono riflettendo il dispiacere più puro e il mio stomaco mi strinse - Vai avanti con la tua vita. Non riesco a fare finta di niente.-

- Wow, era tutto qua il tuo amore.- il suo sarcasmo tagliente mi trafisse nel bel mezzo del petto - Ma forse è stato tutto un errore mio, ho creduto che la nostra storia fosse più importante di quello che evidentemente è. Beh, che dire, è stato bello, addio Nova.-

Mi guardò negli occhi per qualche attimo, come a voler capire se cambiassi idea, ma appena capì che non avevo intenzione di farlo e nemmeno di rispondergli, abbassò lo sguardo e girandosi di spalle se ne andò.

Restai a fissarlo finché sparì e accesi nuovamente la sigaretta che era stata spenta dal vento.
Cercai di non mettermi a piangere e di non avere rimpianti sulla mia decisione, perché ero consapevole fosse la cosa più giusta.
Sapevo che il nostro rapporto era in crisi da tanto, non eravamo più gli stessi da diverso tempo, perché dovevo sforzarmi di ricostruire un qualcosa che era già spezzato e mi faceva solo stare male?

L'amavo, da morire, ed ero consapevole che non avrei mai amato nessun altro in quel modo, mai. Mi sarebbe mancato come l'aria, ma ero anche consapevole che ci avrei fatto l'abitudine. O almeno ci speravo.

Una piccola lacrima bagnò il mio viso, ma l'asciugai velocemente mentre continuavo a fumare, cercando di calmarmi, visto che stavo tremando, ma credo fosse normale. Avevo appena messo la parola fine a quella storia così importante. Prima di allora non avrei mai creduto di poterlo fare, che ne sarei stata mai in grado, era fuori discussione.

Ma si sa, una persona ferita e delusa agisce senza pensare alle conseguenze, ma solo a ciò che prova in quel momento, al dolore di quell'istante, al volersi sentire meno sciocca per essersi fidata. Ecosì feci anche io, ma non sapevo bene cosa mi sarei dovuta aspettare.

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