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Capitolo 49.

"Siamo stati complici
e dopo nemici
Dammi un bacio
e riaprimi le cicatrici."
▪︎ La mia malattia - Emis Killa

Ceppitelli si avvicinò immediatamente a me, mentre vidi Simeone uscire di fretta dal parco, seguendo Alberto. Non stavo davvero capendo nulla di ciò che stava accadendo. All'improvviso tutti mi sembravano allarmati.

- Nova, che è successo?- scossi la testa, confusa, mentre il mio amico iniziò a guardarmi con serietà, con la classica espressione di chi vuole sapere tutto e subito. - Che gli hai detto? Di cosa stavate parlando quando è scappato?-

- Perché sembra essere colpa mia ciò che sta succedendo?- chiesi alzandomi di scatto dalla panchina, per essere faccia a faccia con Ceppi, nonostante lui fosse molto più alto di me. - Gli stavo parlando del nostro bacio, ecco, quindi non so cosa possa avere avuto il vostro amico.-

Luca divenne più pallido immediatamente mentre imprecò a voce bassa, così Pellegrini, che ovviamente aveva sentito tutto, si affiancò a noi e ci guardò come se ci fosse spuntata una seconda testa. - Vi siete baciati?-

Alzai gli occhi al cielo, era mai possibile che una cosa mia non poteva restare mia e basta? Perché tutti dovevano commentarla? - Luca, ti prego, non iniziare.-

Lui mi ignorò e si girò verso Ceppitelli, che era immerso nei suoi pensieri. - Ceppi, sul serio? Tu e Nova?-

Il capitano del Cagliari abbandonò i suoi pensieri, tornando sul pianeta Terra, e lanciò un'occhiata malefica a Pellegrini, sentendo il suo commento.
- Basta Lù, non è come credi. Ora raggiungo Giò e Albe, scusatemi.-

Corse fuori anche lui e io lo guardai finché sparì dalla mia vista, poi posai lo sguardo sul 33 rossoblù che mi stava fissando ancora con un'espressione incredula e shockata, non mi trattenni dallo sbuffare.

Mi sedetti nuovamente sulla panchina, aspettando che i ragazzi tornassero e che mi spiegassero che diavolo stesse succedendo, perché nulla in quel momento sembrava avere un senso logico e una spiegazione.

Alberto's pov

- Albe, mi spieghi cosa hai?- Giovanni mi aveva raggiunto poco prima che entrassi in macchina e mi aveva impedito di andarmene. Ero troppo nervoso per stare lì e il suo continuare a domandarmi cosa stesse accadendo peggiorava solo le cose.

Volevo allontanarmi da tutto e tutti, mi sentivo troppo stupido e ingenuo, come non mi ero mai sentito prima. Quante volte mi ero ripetuto che la mia gelosia era inutile e che avrei solo rovinato le cose se avessi continuato così? Bene, la mia gelosia era fondata e la realtà mi era appena stata sbattuta in faccia proprio dalla ragazza che amavo.

Improvvisamente Ceppitelli ci raggiunse e io mi avvicinai istintivamente a lui, guardandolo in cagnesco. - Con quale coraggio ti presenti davanti a me? Eh?-

- Alberto, posso spiegarti, non è come credi. Davvero.-

Risi senza umorismo sentendo una delle frasi più cliché del mondo e, senza nemmeno pensare, gli diedi una spinta. Ero al limite della sopportazione a causa di molte cose e quella, per me, fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Simeone scattò immediatamente verso di noi e si mise in mezzo, impedendomi di fare altre mosse azzardate. Ero fuori di me, veramente. Mi fidavo ciecamente di Luca e non potevo riuscire a credere che aveva baciato la mia ragazza, non essendo al corrente di tutta la situazione.

- Dati una calmata!- mi urlò contro, il Cholito, cercando di farmi tornare in me. - Qualcuno mi potrebbe gentilmente spiegare cosa sta succedendo?-

- Perché non lo chiedi al tuo capitano?- gli risposi io, con fare nervoso, lanciando un'occhiata sprezzante a Ceppitelli. Lo vidi abbassare la testa dispiaciuto, ma non provai nessun sentimento di compassione. E come avrei potuto? Aveva tradito la mia amicizia.

Giovanni si girò verso di lui, che sbuffando decise di raccontare tutto. - Alberto ha scoperto che tra me e Nova c'è stato un bacio.-

Sentire dire ancora quelle parole mi fece provare nuovamente un senso di soffocamento, tanto che aprii i primi bottoni della mia camicia, come per riuscire a respirare meglio. L'immagine di Nova che baciava lui mi ammazzava.

- Però non è stato nulla. Lei mi ha baciato, in un momento a caso, e io l'ho allontanata. Non è stato importante per nessuno dei due. Lei è confusa, si rende conto che qualcosa in lei è diverso, che qualcosa non va... ma non sa nemmeno cosa. Non voleva davvero baciarmi e io non avrei mai permesso accadesse se avessi potuto prevederlo.-

Ascoltai attentamente le sue parole, ma non mi calmò, anzi, ottenne l'effetto contrario. Giovanni mi continuò a tenere fermo, era così evidente la rabbia sul mio volto?

- Se non fosse stato niente me l'avresti detto, invece me l'hai nascosto. Non me lo merito tutto questo, sono sempre stato un amico leale con te e questo è il tuo riconoscimento.- urlai, con il nervosismo che era sempre più potente in me. - Lei sarà pure confusa, ma sta iniziando a provare qualcosa per te e tu non stai certamente impedendo che questo accada.-

- Non ti ho detto nulla solo per evitarti altro dolore, perché so quanto stai male.- il fatto che mi parlasse senza nemmeno alzare la voce mi dava ancora più fastidio, era come se volesse sembrare sempre perfetto in tutto. - E poi non dire stronzate, non prova nulla per me. Dovresti saperlo, la conosci meglio di me.-

Respirai profondamente, cercando di calmarmi, ma era tutto inutile. Averlo davanti peggiorava solo il mio umore. Volevo andarmene lontano. Solo andarmene. Non volevo altro.

- Sei un vigliacco e un amico di merda, ecco il reale motivo per cui non me l'hai detto. Sai quanto la amo, sai come sto di merda per questa situazione e cosa fai? Mi nascondi una cosa del genere.- mi liberai dalla presa di Giovanni con un colpo secco e salii velocemente nella mia macchina, senza dargli il tempo di ribattere.

Non volevo sentire altre stronzate, non volevo sentire altre scuse. Ero stufo di quella situazione e non potermi fidare nemmeno degli amici rendeva tutto più difficile e complicato.

Misi in moto la macchina e mettendo la prima marcia partii, nonostante Giovanni mi stava urlando di stare fermo, che non ero in condizioni di guidare e che dovevo chiarire tutta la situazione.

Era tutto chiarissimo, uno dei miei migliori amici mi aveva mentito e la donna che amavo stava iniziando a provare qualcosa per lui, mentre io, nel suo mondo, nemmeno esistevo, e pensare che fino a poco tempo prima esistevamo solo io e lei, l'uno l'universo dell'altra.

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