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Capitolo 38.

"Tutto passa attraverso il dolore
Ferite interiori e sentirsi inferiore
Senza il coraggio di guardarsi dentro
Restare muti, minuti sembrano ore."
▪︎ Tutto passa- Mostro

Alberto's pov

Non sapevo che fare. Che pensare. Come reagire.
Non capivo cosa stesse accadendo e mi chiedevo come fosse possibile che non ricordava proprio me. Sua madre mi aveva appena detto che i dottori avevano diagnosticato in Nova una perdita della memoria dovuta allo stress post traumatico, alcuni ricordi erano alterati e aveva completamente eliminato quelli con me e ciò che io ero per lei. È una cosa abbastanza rara, ma era accaduta proprio a noi.

Non potevamo nemmeno dirle la verità, di botto. Poteva essere pericoloso. Avevo le mani legate e mi trovavo a non poter minimamente agire. Ero come in gabbia.

Simeone e Ceppitelli uscirono dal reparto e io prestai immediatamente loro la mia attenzione. Volevo capire come si era comportata nei loro confronti. Volevo capire se davvero aveva rimosso solo me.

- Com'è andata?-

Luca mosse il capo, come a voler significare che era abbastanza okay, e si accomodò accanto a me, mentre Giovanni rimase in piedi. - È la Nova di sempre con noi. Si ricorda chi siamo, certo è un po' sotto shock e dolorante, ma tutto sommato sta bene. Pellegrini è rimasto dentro, stavano chiacchierando e abbiamo ritenuto fosse un bene che lei si distraesse un po'.-

Risi nervosamente e senza umorismo davanti alla spiegazione di Simeone. Era ovvio, ero solo io quello ad essere stato dimenticato. Mi sentii stupidamente ferito, anche se ero consapevole non fosse una sua decisione non ricordarsi di me. - Non avevo dubbi, il problema sono io a quanto pare.-

- Non dire così, magari è solo perché era con te quando ha avuto l'incidente ed è una cosa leggermente traumatica, ma si ricorderà presto chi sei, lei ti ama, nemmeno questo la allontanerà da te.- Giò cercò di tranquillizzarmi, ma nulla poteva. Avevo una gran paura che lei non avrebbe riacquistato la memoria e che non mi avrebbe mai più amato.

- Non ha fatto cenni a me?! Nemmeno del fatto che qualcuno con cui non ha tanta confidenza fosse andato a farle visita appena sveglia?-

- No, sicuramente non ha ben metabolizzato la cosa.- Ceppi tentò di darmi una spiegazione, ma niente aveva senso. Come poteva averlo? Sembrava tutto frutto di uno scherzo malefico.

- A te che ha detto?-

Lui scrollò le spalle debolmente, mentre pensava. - Nulla, solo che vuole continuare a vedere Peaky Blinders con me e che quindi posso dimenticarmi che possa sparire, che nemmeno un incidente può impedirle di assillarmi, e cose così.-

Trasalii davanti alle sue parole, non ci credevo assolutamente. - Ceh fatemi capire, lei si ricorda che deve continuare a vedere una serie tv con te - indicai Ceppitelli, che mi stava rivolgendo uno sguardo dispiaciuto - ma non si ricorda minimamente chi io sia? Questo è ridicolo.-

Sentii una sensazione di rabbia avvampare in me, dentro me non aveva assolutamente senso nulla di ciò che stava accadendo e non riuscivo ad accettarlo. Come potevo? Poteva essere la fine della mia relazione con Nova.

- Albe, so come ti senti, ma reagire così non ti aiuterà. Devi avere pazienza, vedrai che tutto tornerà a posto.-

- Scusa Giò? Tu non hai la minima idea di come io mi senta e poi come puoi dire che tutto tornerà a posto?- stavo praticamente urlando, cercai di trattenermi solo per non dare spettacolo e/o fastidio alle persone ricoverate. - A meno che qualcuno di voi abbia una sfera di cristallo, io dubito sappiate dirmi come finirà tutto questo casino.-

- Pensi che a me non faccia male vederla così? Sapere che i suoi ricordi non sono integri e che non conosce una delle parte più significative della sua vita?- anche lui si stava agitando ormai - Ti do una notizia: lei è la mia migliore amica e, anche se non so esattamente come ci si senta ad essere dimenticati da chi ami, odio con tutto me stesso vederla così.-

Feci per ribattere, ma Ceppitelli si mise in mezzo, come a separarci, visto che nel frattempo mi ero alzato per essere faccia a faccia con Giò. - Dai ragazzi, siamo tutti nervosi, ma litigare così tra noi non risolverà nulla.-

Aveva ragione, assolutamente. Non era colpa dei miei amici se ero in quella situazione estenuante, ma ero fuori di me per capire che dovevo prendere un bel respiro e sedermi, invece di sbraitare contro chi stava solo cercando di aiutarmi e farmi sentire un po' meglio.

Lanciai un'ultima occhiata a Giovanni e mi sedetti nuovamente al mio posto, passandomi le mani sul viso in maniera frustrata e nervosa.

- Ecco, adesso ci sediamo anche noi e ci calmiamo, ok?- guardai Giovanni e lo vedi sbuffare davanti alla domanda di Ceppi, ma poi fece esattamente quello che lui aveva detto. - Dobbiamo sostenerci ed aiutarci, solo così possiamo aiutarla e aiutarci.-

Nè io nè Giovanni rispondemmo alle parole di Luca, perché entrambi sapevamo quanto avesse ragione, ma è proprio vero che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Era semplice, a parole, dirci che dovevamo aiutarci, ma a fatti era un po' più complicato, soprattutto quando gli umori erano neri e gli animi si scaldavano.

- Io per lei farei di tutto, lo sapete...- esordii dopo qualche minuto di silenzio - Ma stavolta è complicato, non è come quando abbiamo litigato e dovevo solo mettere da parte l'orgoglio o la paura. Qua non decido io, se lei non si ricorda di me io non posso fare granché... non posso obbligarla a frequentarmi, non sono nulla per lei, sono solo un amico dei suoi migliori amici, un conoscente, uno sconosciuto.-

- Non capisci che nessuno ha la certezza che non si ricordi di te mai più?-

- Hai ragione Luca, ma non abbiamo nemmeno la certezza che lei si ricordi nuovamente, perciò credo che le mie paure siano lecite.- le possibilità erano al 50 e 50. Lei poteva avermi dimenticato per sempre così come avrebbe potuto ricordarmi poi, non potevamo saperlo. L'unica cosa che sapevo è che, al momento, dovevo starle lontano per ovvi motivi, e quello mi uccideva.

- Non scoraggiarti, è questo che voleva dirti Giò. Non perdere le speranze e non demordere, vi lega qualcosa di troppo forte e profondo per far sì che si spezzi così.-

Avrei voluto avesse ragione, avrei voluto che le sue parole mi aiutassero a mettere un po' di pace nella mia anima, ma era abbastanza ovvio che quel legame indissolubile di cui tutti parlavano, in quel momento, si era spezzato e perso in un batter d'occhio, senza che nessuno lo immaginasse.

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