Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 36.

"Hai mai pensato a cosa, cosa ti rende felice veramente, cosa è importante davvero per te? Hai mai pensato a quanto sia prezioso ogni fottuto istante? Cosa sarebbe successo se non ti avessi mai incontrata, se non ti avessi amata davvero?"
▪︎ E fumo ancora- Mostro

Alberto's pov 

Ero confuso e preso dal panico. Non riuscivo a farmi una ragione di quello che era accaduto. Era successo tutto troppo velocemente e mi sentivo terribilmente in colpa per non aver fatto nulla per proteggerla e/o salvarla.
Erano passate ore da quando l'ambulanza l'aveva trasportata urgentemente in ospedale, e io non facevo altro che chiedermi se avessi magari potuto fare qualcosa per impedirlo.
In fin dei conti ero io ad averle proposto, quella mattina, di uscire a piedi, magari se non l'avessi fatto non le sarebbe accaduto nulla e non si sarebbe ritrovata in una sala operatoria a lottare tra la vita e la morte. 

Sua madre, seduta in una sedia davanti a me, aveva lo sguardo fisso nel vuoto, non pronunciava nessuna parola e alle mie domande, che le facevo per capire se potessi fare qualcosa per lei, rispondeva a monosillabi o con un cenno del capo, senza nemmeno guardarmi. Potevo solo immaginare quanto grande fosse il dolore di una madre in quel momento.

Avevamo passato una bellissima giornata tutti insieme e non avrei mai creduto che sarebbe finita così.

- Albe, ehi!- alzai la testa sentendo la voce di Simeone e mi alzai immediatamente in piedi. Aveva lo sguardo terrorizzato. - Appena mi hai chiamato mi sono messo alla guida e sono tornato a Cagliari. Cosa diavolo è successo? Dov'è Nova?-

- Un pezzo di merda l'ha investita. Dai primi controlli della polizia risulta positivo all'alcool test, è apparso dal nulla, correva come un pazzo.- mi passai la mano sui capelli, iniziando ad agitarmi nuovamente, appena le immagini dell'incidente si facevano sempre più nitide davanti ai miei occhi, come se le stessi nuovamente vivendo. - La stanno operando, ha un'emorragia interna e un trauma cranico, non sappiamo altro.-

Il mio amico annuì solamente, dandomi una pacca sulla spalla, con aria preoccupata e affranta, poi si diresse dalla madre di Nova e si sedette accanto a lei qualche minuto, parlandole a voce bassa, come per tranquillizzarla. Mi lasciai cadere nuovamente sulla sedia, mangiucchiandomi le unghie delle mani, nervosamente. Mi sentivo spezzato dentro, completamente svuotato, non riuscivo a credere che la persona che più amavo stava così male e che io fossi totalmente impotente. Non potevo fare nulla per salvarla, ero inutile in quel momento per lei.

- A che pensi?- Ceppitelli si accomodò accanto a me, porgendomi il caffè che mi aveva appena preso al bar. Si era precipitato immediatamente in ospedale appena l'avevo avvisato e gliene ero super grato, avevo davvero bisogno dei miei amici, e loro di me, visto quanto erano legati alla mia fidanzata.

- Vorrei poter fare qualcosa.- soffiai sul caffè, prima di berne un sorso. - Le ho promesso che avremmo risolto tutto stavolta e che l'avrei resa nuovamente felice, invece guarda com'è finita.-

Lui sospirò piano, poi mi lanciò uno sguardo carico di disapprovazione. - Nova è nelle mani di dottori meravigliosi, la salveranno. Poi sai quanto è tenace, non si arrenderà. Non darti colpe che non hai, non potevi fare nulla per impedire questo. Il colpevole è solo quel coglione che si è messo al volante da ubriaco.-

- Non meritava anche questo, ha già sofferto abbastanza nella sua vita.-

- Lo so, mi dispiace davvero tanto... ma sappiamo com'è fatta, è una delle ragazze più in gamba che abbiamo mai conosciuto, supererà anche questa, e noi saremo accanto a lei.-

Aveva ragione, ne ero consapevole, ma ero davvero terrorizzato dall'idea di perderla per poter ragionare lucidamente o tranquillizzarmi. Non avrei potuto superare una cosa del genere. Io vedevo solo lei accanto a me e volevo solo lei. Mi aveva stravolto la vita in modo inaspettato e me n'ero innamorato praticamente subito, come non mi era mai accaduto prima. Non potevo perderla, non sarebbe stato giusto. E poi aveva una vita piena e meravigliosa davanti a sé, avrebbe raggiunto e realizzato i suoi sogni, era brillante e determinata come avrebbe non potuto?
Averla nella propria vita era una benedizione per tutti, inoltre, riusciva a trasformare la giornata più nera in una giornata luminosa, grazie al suo essere solare. 

Gio' si sedette accanto a me, alla parte opposta di Luca, e smisi di pensare, prestandogli la mia attenzione. Non era certamente un segreto il bel rapporto che lei e Giovanni avessero, perciò immaginai come stesse l'attaccante del Cagliari a sapere la sua migliore amica in quello stato. 

- L'ho sentita stamattina, mi ha punzecchiato come sempre e io le ho detto che domani volevo fare colazione con te e lei... non pensavo che sarebbe potuta accadere una cosa del genere.- abbassai lo sguardo, sentendo il suo tono triste, poi tornai a guardarlo e gli posai una mano sulla spalla, in segno di incoraggiamento.

- Accadrà, non domani certo, ma presto.-

Lui si passò una mano sul viso, in maniera frustrata, poi mi prestò nuovamente la sua attenzione. - Immagino come tu ti senta, non voglio farti pesare pure la mia tristezza. Comunque sono riuscito a rintracciare Pellegrini, era al mare con degli amici, appena gli ho accennato cosa fosse accaduto si è quasi messo a piangere al telefono... le vuole molto bene, nonostante passino il loro tempo a discutere. Comunque si è messo subito in viaggio, credo arriverà a momenti.-

Non riuscivo a seguire completamente il suo discorso. La mia mente alternava i momenti miei con Nova, con i momenti dell'incidente. Stavo impazzendo. Non riuscivo a smettere di pensare in modo compulsivo e a momenti mi sentivo come se stessi fluttuando fuori dal mio corpo e stessi vivendo l'esperienza come spettatore.

- Gio', Ceppi...- richiamai l'attenzione di entrambi, avevo bisogno di confessare loro ciò che avevo in mente per quel giorno che doveva essere speciale e perfetto. - Le ho comprato un anello, avrei voluto darglielo stasera. Avevo in mente di ordinare del cibo a casa, passare la serata guardando Netflix, come piace a lei, e poi darglielo. Ero super agitato all'idea, insomma, un anello è un gran simbolo. Che stupido, se penso all'ansia che avevo, nulla in confronto a come sto ora. Tutto sfumato, tutto a puttane.-

Strinsi nervosamente i pugni, cercando di scaricare il nervoso, facendo così diventare le nocche bianche. Avrei spaccato qualcosa se avessi fatto uscire fuori tutte le emozioni da dentro me.

I miei amici rimasero in silenzio per qualche attimo, probabilmente stupiti dalla mia confessione e non sapendo cosa dire, poi Ceppitelli iniziò a parlare, ma si zittì di colpo sentendo la porta del reparto aprirsi, rivelando un dottore che si avvicinò immediatamente alla madre di Nova.

Scattai immediatamente in piedi e, anche io, mi avvicinai a loro, con il cuore che batteva fortissimo, come non aveva mai fatto.
Non avevo mai avuto paura come in quel momento.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro