Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 34.

"Volevo dirti tante cose ma non so da dove
Iniziare, ti vorrei viziare
Farti scivolare addosso questo mondo infame
Mettermi tra te e cento lame."
▪︎ La musica non c'è- Coez

Sentii le labbra di Alberto lasciarmi piccoli baci sulla bocca, costringendomi così ad abbandonare Morfeo e il mondo dei sogni. Aprii gli occhi e dei raggi di luce entrarono dalla finestra, colpendomi leggermente gli occhi, perciò ci misi qualche attimo ad abituarmi alla luce e a concentrarmi sul viso del mio ragazzo.

- Buongiorno piccola, sei sveglia?!- chiese sarcastico, visto che mi aveva svegliata di proposito.

Alzai gli occhi al cielo ridendo e mi coprii meglio il corpo con il lenzuolo, indossavo solo l'intimo e sentivo un leggero freddo pungermi. - Sei proprio uno stronzo, sono esausta, potevi farmi riposare ancora.-

- Oh no, non si spreca il tempo a dormire quando siamo insieme, parole tue.- fece spallucce, mentre io gli diedi un leggero pugno sul petto, sentendolo citare una mia vecchia frase. - Possiamo fare tante cose insieme e abbiamo ancora tante cose da dirci.-

- Vero, ma ho sonno.- chiusi gli occhi nuovamente e mi girai, dandogli le spalle, intenzionata a dormire nuovamente, ma lui non era per niente d'accordo con me.

Mi lasciò alcuni baci sul collo, poi sulla spalla e infine sulla schiena. Sentii immediatamente la pelle diventare d'oca a causa dei suoi baci delicati. Era una dolce tortura. - Piantala, voglio dormire.-

- Ripetimelo con più convinzione.- ghignò, continuando a lasciarmi piccoli baci, mentre posò la mano sinistra sul mio fianco, aggiungendo le carezze al suo piano malefico. - Prima devi volerlo, altrimenti continuerò finché ho voglia.-

Non risposi e non lo fermai, perché avrei dovuto? Mi avvicinai maggiormente a lui, appoggiando la mia schiena al suo petto e poi, girando leggermente la testa, feci scontrare le nostre labbra. Fu immediatamente un bacio passionale e sentii lo stomaco sottosopra, come se una mandria fosse appena passata all'interno. Il mio cervello smise di pensare e mi sentii di essere nel posto giusto. Come sempre quando stavamo insieme, mi sentivo a casa.

- Sei così bella...- accarezzò il mio viso e poi mi attirò più a se, facendomi mettere faccia a faccia con lui, per essere più comoda.

Arrossii davanti al suo complimento, come se fosse la prima volta che lo sentivo farmeli, e ripresi a baciarlo. Non ne avevo mai abbastanza di lui, delle sue labbra.

Mi aiutò a togliere la maglia e poi mi attirò nuovamente a sé, volendo eliminare ogni distanza tra di noi. Improvvisamente però sentimmo un rumore dal soggiorno e smettemmo di baciarci di scatto, ci guardammo per qualche secondo negli occhi, interrogativi, e, prima che ci alzassimo a controllare, sentii la voce di mia madre fare il mio nome.

- Oh merda!- mormorai immediatamente, mentre Alberto rise, come se la situazione fosse divertente. - Oh, vestiti invece di ridere. Potrebbe essere equivocabile se ci vede in questo modo.-

- Veramente capirebbe bene, non è un equivoco!- continuò a ridere divertito e io gli lanciai la maglia.

- Non mi sembra il caso che mia madre ci veda così e capisca tutto, insomma sarebbe imbarazzante. Una cosa è che immagini che possiamo farlo, una cosa è che abbia le prove.-

Mi alzai dal letto e raccolsi tutti i vestiti da terra, dalla sera precedente, e li lanciai dentro l'armadio. Non c'era tempo che piegassi e sistemassi tutto. Sbuffai sentendola chiamarmi nuovamente e cercai dei pantaloncini e una canotta da indossare velocemente.

- Arrivo mamma.- la informai, in modo tale che non entrasse nella camera pensando, come suo solito, che fossi morta. Insomma, le mamme tendono leggermente ad esagerare quando i propri figli non rispondono immediatamente. Che sia a voce, che sia al telefono.

Mi vestii in fretta e mi girai verso il mio ragazzo. Vidi che non si era mosso minimamente, anzi stava comodamente usando il telefono, come se niente fosse. Alzai gli occhi al cielo e mi avvicinai a lui, così bloccò il cellulare. - Perché hai deciso di farmi i dispetti? Indossa degli abiti e andiamo di là.-

Lui annuì, ridendo sotto i baffi, e mi fece il tipico gesto militare di chi ha ricevuto l'ordine. Poi mi rubò un bacio e mi fece l'occhiolino, indicandomi la porta. - Inizia ad andare, ti raggiungo subito.-

Alzai il pollice della mano destra, segno che avevo capito ed ero d'accordo, poi uscii velocemente dalla stanza e raggiunsi mia madre in soggiorno.

I suoi capelli rossi mi saltarono subito agli occhi e notai che li aveva tinti di un rosso diverso rispetto all'ultima volta che l'avevo vista, ossia tre giorni prima. Appena mi notò un sorriso dolce e materno si increspò tra le sue labbra e mi strinse in un abbraccio.

- Buongiorno piccola, come stai?-

- Bene mamma, e tu? Come mai sei qua?- insomma, aveva le chiavi di casa mia per ogni evenienza, ma di solito non le usava mai.

- Volevo vederti, sapere come stai, mi sei sembrata molto giù in questi giorni. Perciò ho portato dei cornetti caldi per te e Alberto.- annuii comprensiva, ma poi sgranai gli occhi rendendomi conto che io non le avevo parlato del fatto che il mio ragazzo sarebbe venuto a farmi visita.

- E tu come lo sai?- ero sconcertata e la guardavo come se avesse fatto una magia e improvvisamente avrebbe fatto uscire un coniglio bianco da un cilindro nero.

- Primo: Luca Pellegrini ha parlato con la sottoscritta. Secondo: prima di venire in cucina ci hai messo un po', non mi è stato difficile capire che non fossi sola.-

Sentii qualcuno ridere dietro di me e mi girai lentamente. Fulminai Alberto con lo sguardo e al contempo mi sentii arrossire per le parole di mia madre.

- Salve signora Rina, come sta?- il mio fidanzato mi si affiancò e strinse la mano a mia madre, in modo cordiale. Lei ricambiò la stretta a sua volta, regalandogli un sorriso dolce.

- Sto bene, grazie Alberto. Com'è che tu diventi sempre più bello?-

- Com'è che uno dei miei migliori amici ti parla e ti dice le mie cose?- le chiesi, interrompendo il discorso tra lei e Cerri, ancora shockata del fatto che Pellegrini le avesse parlato di tutto. Come era possibile? E poi non era tipo etnicamente sbagliato?

- Luca è un caro ragazzo, niente di più. Ogni tanto gli commento le foto su Instagram e cordialmente mi risponde.- mi spiegò, come se fosse normale. Mamma mia, maledetto il giorno in cui decisi di presentare i miei amici a lei, quasi quasi trattavano meglio lei di me. - Scusa amore di mamma, ma vado un attimo in bagno. Appena torno facciamo colazione tutti insieme, ok?-

Alberto acconsentì, mentre io mi girai verso di lui, appena mia madre non fu più nei paraggi. Doveva spiegarmelo il suo atteggiamento super divertito.

- Alberto Cerri, posso sapere perché hai riso e perché hai quest'espressione idiota stampata sul viso?-

- Perché ti amo?!- chiese, con finta innocenza, guadagnandosi una mia occhiataccia. Non avrebbe funzionato la sua dolcezza corruttiva in quel momento. - Ok, perché tu volevi nascondere a tua madre ciò che lei ha già capito.-

Mi sbattei la mano sul viso, esasperata e imbarazzata, mentre lui rise ancora più forte e io mi incantai a guardarlo, rapita dal suono della sua risata e dalla felicità che irradiava. Era da tempo che non condividevamo un momento così spensierato, e solo allora mi resi conto quanto effettivamente ne avevo sentito la mancanza.

- Sei un perfetto idiota!- risi anche io, mentre lui mi afferrò una mano tra le sue e mi lasciò un piccolo bacio sul dorso.

- Ma mi ami da morire!- esclamò tra il sarcastico e il serio. E aveva ragione, eccome se ne aveva.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro