Capitolo 23.
"Ricordi? Eri leggera
Una libellula sotto la cera
Ti ho persa ed era palese
Eri gocce di pioggia dentro una bufera
Siamo la scia di una stella cometa."
▪︎ Spigoli- Carl Brave ft Mara Sattei & Tha Supreme
- Da Ceppitelli? Davvero?- urlò Pellegrini, guadagnandosi una mia occhiata assassina, non so se gli sembrava il modo di urlare i fatti miei a tutti!
- Se urli un po' più forte ti sentono anche ad Assemini.- ironizzai - Abbassa la voce, non ne ho parlato nemmeno con Giò ancora.-
- Quindi la persona che ti ha accompagnata al locale è Ceppi? No, sono davvero senza parole.- la sua espressione era esilarante, sarei scoppiata pure a ridere se fossimo stati in un'altra situazione.
- Non iniziare, Luca! È solo un amico che mi ha ospitata a dormire, nulla di più.-
- Ho capito, ma che io sappia non hai mai dormito nemmeno a casa di Giò, e lui è il tuo migliore amico... insomma, sono stranito, tutto qua.-
Alzai gli occhi al cielo e feci spallucce - non era mica programmato, solo che ero ubriaca e stavo troppo male, perciò mi ha ospitata.-
Sospirò e annuì, sembrò essersi calmato, almeno un po'. - Sai che lui e Alberto sono molto amici?-
- Perché me lo dici? Non ho intenzione di intraprendere una storia con Ceppitelli eh.- precisai, leggermente infastidita dalla sua insinuazione. - E poi sì, lo so. Non ho bisogno che mi ricordi le cose, non ho l'Alzheimer.-
- Così, giusto per dire.- fece una smorfia, rubandomi una patatina, ma si guadagnò un colpetto sulla mano. Insomma, il cibo è sacro, in più esiste una dieta da seguire per i calciatori, no? - Grazie, tu sì che sei un'amica generosa.-
- Non divido il mio cibo con uno che rompe come te.- gli feci la linguaccia, sì a volte sembravamo davvero due bambini. - Comunque tieni la bocca chiusa su tutta questa storia, non vorrei che nessuno fraitendesse.-
- Nessuno o qualcuno che si chiama Alberto Cerri?- mi chiese, con un'espressione maliziosa stampata sul volto.
- Giuro che non ti sopporto, Lù.- feci roteare gli occhi, per poi riposare lo sguardo su di lui. - Ovvio che non voglio lo sappia, non mi piacerebbe che lui e Ceppitelli litigassero, per qualcosa che nemmeno esiste per di più.-
- Allora credi che lui ti ami ancora.- constatò, facendomi accigliare.
- Luca, questo non cambia le cose, non staremo più insieme a prescindere dal contorno- annuì piano, come per placare la discussione e poi cambiò discorso, capendo che non volevo più parlare del mio ex, grazie a Dio aggiungerei.
*
Alberto's pov
Aprii Instagram e decisi di frugare un po' qua e là. Dovevo stare a casa quella sera, visto che avremmo giocato con la Juve meno di 48 ore dopo. Dovevo stare concentrato e riposato, visto che probabilmente sarei rientrato nuovamente in campo, dopo il mio infortunio, sarebbe stata la mia prima partita alla SPAL.
Sospirai annoiato, finché mi apparve davanti una foto di Nova. Mi bloccai immediatamente vedendo il suo viso sorridente e una strana sensazione mi colpì alla bocca dello stomaco, ma peggiorò di gran lunga quando vidi che accanto a lei, a parte la sua amica Claudia, c'era Luca Ceppitelli.
Sgranai gli occhi e lessi la descrizione, volendo capire da quando lei e Ceppitelli fossero amici. Inutile dire che un pizzico di fastidio mi invase completamente.
Aveva scritto solamente : "Se hai degli gli amici che ti amano, sei la persona più ricca del mondo."
Quella frase avrebbe dovuto farmi tranquillizzare, l'aveva definito un semplice amico, eppure quella stupida gelosia non era svanita, per nulla.
Insomma, io non avevo nessun diritto di provare il sentimento che stavo provando. Non era più la mia ragazza e solamente il giorno prima l'avevo respinta, dicendole che sarebbe stato meglio non tornare insieme. Non potevo pretendere che aspettasse me tutta la vita o che piangesse tutta la vita per me, ma vederla accanto a uno dei miei amici più cari mi fece uno strano effetto.
Ok, non stavano facendo nulla. Erano solo seduti in quello che sembrava un bar del centro di Cagliari, a me famigliare, ma non riuscivo a spiegarmi perché fossero insieme, non pensavo fossero così in confidenza da uscire senza il resto del gruppo.
Sospirai nervosamente e mi maledii mentalmente. Stavo facendo solo congetture e mi stavo davvero innervosendo per nulla, stavo avendo una piccola crisi di gelosia, senza senso.
Avevo lottato tanto nelle settimane prima, per riuscire ad allontanarla dalla mia mente, e poi bastava una foto con accanto un altro, perché mi sentissi nuovamente geloso di lei? No, non potevo farmi sopraffare così dalle emozioni, sembravo uno stupido ragazzino davanti alla sua prima cotta.
Chiusi Instagram e aprii WhatsApp, deciso più che mai a mandare un messaggio a Pellegrini, convinto che lui sapesse qualcosa, vista la telefonata che la sera prima mi aveva fatto.
" Una cosa: da quando Nova e Ceppitelli si frequentano?" lessi e rilessi le mie parole, pensando e ripensando se fosse giusto mandarlo o no, poi sbuffai e premetti 'invio', era sciocco tutto quello, ma dovevo sapere.
Feci schioccare le ossa delle dita, in attesa di una risposta che arrivò immediatamente.
" Non mi metterò in mezzo, chiedi a lei se ti interessa. 😘" bene, era logico, Pellegrini mi conosceva abbastanza da capire che avessi visto la foto e fossi infastidito... stava cercando di spingermi a cercare Nova, peccato che "Pellegrini Cupido" non fosse un personaggio ben riuscito.
Sbuffai nervosamente e uscii dalla chat senza nemmeno rispondergli, non aveva senso che lo facessi, non lo avrei convinto. E poi dovevo tornare in me, sapevo che non c'era nulla tra lei e Ceppi, avevo le mie certezze.
Mi passai le mani sul viso, in maniera frustrata, mentre i ricordi di me e Nova in questo appartamento mi colpirono. Era sempre la solita storia quando mi permettevo di pensarla, prima i ricordi belli, dei baci, di noi insieme, delle risate e chiacchierate complici, poi subentravano i litigi, le parole avvelenate e lei che andava via.
Rivivevo tutto quando le permettevo di tornare nella mia mente. Ed era per questo che non potevo abbassare la guardia, che non potevo fare finta che non fosse mai accaduto e tornare con lei, non in quel momento che mi ero ripreso un po' e riuscivo a tenere i pensieri e i ricordi a bada.
Quando si ama qualcuno e le si permette di entrare nella propria vita si rischia tutto, fa parte del gioco, è vero, e avevo pagato già l'ammenda per aver perso al gioco, non potevo far sì che accadesse nuovamente, la amavo troppo, non avrei sopportato di stare ancora male o di fare io del male a lei.
Forse mi comportai da idiota, o da vigliacco, ma avevo paura di soffrire, ebbene sì, come non mi era mai successo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro