Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 7 DISEGNI D'AMORE

Il Falco aveva cenato e si era messo accanto a Layla, sul letto fatto predisporre da Erika. Era immobile e fissava la bruna. Gli era sembrata quasi sfebbrata, come aveva detto la principessa gentile. Si sentiva stanco morto, dopo la giornata lunga e stressante appena trascorsa. Tentò di tenere gli occhi aperti, di resistere al richiamo di Morfeo. Appena mise la mano su quella della sua donna, si abbandonò ad un profondo sonno ristoratore.

Si risvegliò, all'alba, sentendo un seccante solletico proprio sul palmo della mano, un tocco lieve...Ancora ovattato, alzò lo sguardo, sul lato opposto del talamo.

Erika, seduta al bordo del letto, come la sera precedente, stava avvicinando un bicchiere pieno d'acqua alle labbra di Layla, poggiata a sua volta su un paio di cuscini di piume che la tenevano leggermente rialzata.

'Si è svegliata un paio di minuti fa e ti ha chiamato...dice che hai il sonno assai pesante, per questo non l'hai sentita' spiegò la principessa, con un sorriso.

Clint si catapultò davanti al viso della moretta, come gli avessero dato una scossa elettrica. Era sempre molto pallida, ma pareva in sé, più lucida 'Come ti senti?' domandò, accorato.

'A pezzi...ma sono viva, Falco' mormorò, tenendo la manina smunta verso di lui, che la raccolse fra le proprie e la baciò sul palmo. Era sopravvissuta...Layla era in sè, non sragionava. Dette un lungo sospiro di sollievo.

'Credo ci vorranno molti giorni, per una guarigione completa, ma siamo sulla buona strada' Loki, affacciatosi dalla porta comunicante, in tenuta notturna, lo tranquillizzò.

'Direi che è il caso di provare a mangiare qualcosa; farò portare la colazione, per entrambi, ed avvertirò i vostri amici. Sono certa vorranno vederti, Layla, fremono da ieri sera...a fra poco...' Erika le diede un buffetto, alla volta della propria camera.

***

Layla si era destata, improvvisamente. Aveva la bocca impastata e una sete micidiale, indosso portava una camicia da notte di foggia retrò e attillata. Non era allo S.H.I.E.L.D. ma in una stanza molto grande, in stile barocco, con complementi d'arredo mai visti; forse era in pieno delirio o giunta direttamente in Paradiso. Strano, però, c'era Clint al suo fianco; fece il suo nome, chiamandolo, ma la sua voce era flebile e bassissima.

Barton russava, stravaccato sul lettone morbido e lussuoso; e diamine, dormiva come un sasso. Provò di nuovo...macché! Tentò di toccarlo e, alla fine, sforzandosi intercettò la sua mano.

In quell'attimo si aprì una porta laterale alla stanza e una ragazza - forse della sua età - si precipitò al suo fianco.

'Sono Erika di Asgard...sei nel mio palazzo...' la informò l'elegante signora in vestaglia di seta.

Era ad Asgard, il regno di Thor! Caspiterina! Come era stato possibile? E soprattutto era ancora malata?

'Ho sete! Puoi aiutarmi?' mormorò.

Subito la bionda le versò dell'acqua in un bicchiere. 'Ieri ti hanno portato qui da Midgard, per curare la tua infezione. E' stato complesso, ti racconterò a tempo debito...il Falco è crollato, era esausto...'.

L'altra era così bella e gentile! Layla si sentì a proprio agio, immediatamente 'Figurati, appena mette la testa sul cuscino si appisola e poi dorme come un ghiro per tutta la notte, non lo svegliano nemmeno le cannonate; ed è pure soprannominato Occhio di Falco ed è un agente di livello' fece una battuta, con la vocetta sofferente.

'Bevi...credo che Clint abbia percepito le tue carezze!' le aveva suggerito la principessa, giustamente; mentre prendeva un sorso di liquido fresco, aveva incrociato gli occhi azzurri dell'arciere, stupiti e felici.

Questo era stato il ricordo del suo inconsueto risveglio asgardiano.

Clint l'aveva stretta a sé, con delicatezza, quando erano rimasti soli, fino a che gli era stata servita la colazione da due camerieri.

Lei aveva mangiato poco, solo un po' di frutta; l'uomo, famelico, invece, aveva divorato anche la sua parte. In fondo, sulla Terra scarseggiava ogni genere alimentare e le pietanze servite, ancorché semplici, parevano deliziose.

Dalla porta comunicante, un'oretta più tardi, ricomparvero i principi. Erika indossava un lungo abito chiaro, semplice, un tessuto bianco in seta che scorreva senza maniche su un lato, e dall'altra parte era dotato di un piccolo scialle. Il vestito, adornato di reticoli ornamentali dorati, sobri, all'altezza delle spalle e della vita, era spettacolare.

Si avvicinò alla malata, carinamente 'Posso far entrare i tuoi amici? Attendono in corridoio, impazienti, soprattutto i due scienziati; quello bassino con gli occhiali è molto garbato, invece, l'altro, col pizzetto...sfrontato e borioso' si lamentò, di Stark, chiaramente.

'Non farci caso, Tony è tutto fumo e niente arrosto!' Barton mise una buona parola, per il collega, che in quanto a strafare e rendersi antipatico non era secondo a nessuno.

La moretta annuì, dando il proprio consenso, e Loki li fece accomodare; subito, gli Avengers le furono intorno, al settimo cielo.

Natasha l'abbracciò, Bucky le dette un bacino sulla guancia, attento a non scatenare le ire del Falco e Banner si sincerò delle sue condizioni, con una semplice visita e qualche domanda.

'In effetti, sei provata, ma stai molto meglio. Ritengo che l'infezione sia in regressione e che, grazie al bagno miracoloso, le tue cellule si siano rigenerate, combattendo il virus!' Bruce riepilogò l'esito dell'esame e del proprio ragionamento.

'Esiste la possibilità di esaminare il sangue, qui ad Asgard? Se avessimo un microscopio, potremmo sincerarcene' Stark provò ad approfondire, si trattava di una scoperta eccezionale.

'C'è uno strumento simile, nel laboratorio di chimica e biologia della nostra Università, piuttosto avanzato. Se pensate possa essere utile, vi farò accompagnare lì' il moro propose.

'Ottimo, con un campione' concluse il professore, carezzando la fronte della sua amica.

'Che avete in mente?' domandò Steve, curioso.

'Se il sangue di Layla contenesse anticorpi attivi che combattono l'infezione, da quello potrei ricavare il vaccino per curare la pandemia; è una mera ipotesi, non vi esaltate...è la base dell'infettivologia, comunque, mica da premio Nobel!' Bruce minimizzò la propria idea.

'Fatto il prelievo da un nostro tecnico, Thor vi scorterà al laboratorio. Fratello, li affido a te! Ho molte incombenze da sbrigare!' Loki liberò gli Avengers, che premevano di accertarsi dell'effettiva possibilità di cura e si dileguarono.

'Erika, mi accompagni?' chiese a sua moglie.

La principessa lo fissò, con un sorriso soave 'Lò, amore, rimarrei a fare compagnia alla nostra ospite, se non ti spiace. Riposerà per la maggior parte del tempo, ma desidero non rimanga sola. Portati il Falco, al mio posto, starete bene fra maschietti!'.

'Eh, no, ma io, non fa nulla...' Clint era imbarazzato. Per di più, il moro aveva alzato gli occhi al cielo: educato e formale com'era non si sarebbe mai opposto ad una richiesta della sua sposa. Era chiaro, come non fosse affatto entusiasta della proposta. Tuttavia, Layla avrebbe certamente dormito l'intera giornata e lui, sul letto, sarebbe ripiombato nel solito sonno; soprattutto, era molto curioso di vedere Asgard!

'Muoviti, arciere!' Loki lo ammonì, salutando Erika, con un tenero sfiorarsi di labbra, inusuale davanti a estranei, gli occhi fiammeggianti per quell'obbligo sgradito ed impostogli dalla sua dolce metà.

***

'Sai cavalcare?' Loki lo chiese, conoscendo la risposta, intanto che camminava in fretta, nei corridoi del proprio palazzo.

'Non tanto...cioè...per niente' ammise Clint, arrancando; il suo illustre ospite aveva le gambe lunghe! E lui aveva pizzicore addosso per il velluto nero del suo nuovo abito, identico a quello del principe, tranne per gli inserti viola all'altezza delle scapole e per la taglia.

'Ho capito, prenderemo l'aeronave'.

'Per andare dove?'.

'Perché, hai preferenze?' l'altro si era scocciato; invece di apprezzare che avesse accondisceso a portarselo, Clint chiedeva il programma, senza un minimo di decenza.

Il Falco non rispose, intimidito.

Meno male, è di poche parole, come me, pensò il principe. Gli amici del fratello erano strani, e logorroici. Tra tutti, Barton era quello che gli pareva più simile a sé, almeno un po'.

Era di poche parole, scoprì, tranne quando si esaltava: alla vista del velivolo, saltò su come una molla, infervorato! 'E' un'aeronave fantastica! Sai che anch'io piloto, un jet...il Quinjet...che carburante usi? Propulsione? Chi lo ha progettato?'. Fece una marea di domande, mentre decollavano, infastidendolo.

'Calmati, midgardiano...l'ho ideata io e l'hanno realizzata i miei ingegneri...mi sembra di capire che ti piaccia!'.

'Favolosa, mitica...davvero l'hai disegnata tu? Incredibile!' l'arciere non stava più nella pelle, nello straordinario velivolo guidato da Loki.

Era a metà fra una gondola ed un'imbarcazione vichinga, con due motori nella parte bombata posteriore e ali metalliche a ventaglio, laterali, che la rendevano scattante e dinamica e un timone di metallo dorato per governarla, come fosse un'unica cloche di comando.

'Va pure sull'acqua! Vola come un aereo ed è una nave!' affermò Barton.

Diamine, l'aveva capito: era sveglio il midgardiano, il principe se ne compiacque 'Sì, il concetto era quello...'.

Loki andava a velocità sostenuta, con traiettorie precise; rasentava l'acqua e si rialzava in volo. Sciolto. Sicuro. Perfetto.

'Sei un genio!' aveva un sorriso, a trentadue denti 'Tuo fratello dice che sei il pilota migliore dei nove regni...lo ripete in continuazione...ora capisco perché!'.

L'interessato non aveva mai conosciuto nessuno così sinceramente fomentato. Pure simpatico, forse un po' cafone. Si sciolse un pochino, indicando la cloche 'Vuoi provare? Non è complesso'.

'Pensavo fosse il tuo velivolo personale, che lo guidassi solo tu...' l'altro era in difficoltà.

Era vero, però...l'asgardiano si buttò, certo di aver visto giusto nelle doti dell'altro 'Vai, prima che mi penta di avertelo proposto'.

Clint si avvicinò; Loki, presa la sua mano sinistra, la posizionò sul timone. Sopra, mise la sua destra, per dargli l'andatura e spiegare come gestirne il movimento.

Fornita qualche spiegazione, lo lasciò fare...era bravo, il Falco...per lo non si sarebbero schiantati e avrebbe potuto cenare con sua moglie!

***

'Erika, posso chiederti un favore?' la moretta, stesa nel letto, aperti gli occhi da un pisolino, sussurrò alla principessa, che leggeva un libro, in attesa si svegliasse.

'Certo, dimmi pure'.

'Sarebbe possibile lavarmi e indossare qualcosa della mia taglia? Ho sudato moltissimo per via della febbre alta e la tua camicia da notte è splendida, ma stretta'.

'Sei molto debole. Se vuoi fare un bagno, dovrò chiedere aiuto a qualcuno, per portarti nella vasca. Per la veste, invece, sarà più semplice'.

'Sì, ti prego. Mi sentirei a posto; sai, sono settimane che non vedo Clint e pure se non posso farci l'amore, che almeno senta un profumo sulla mia pelle, quando mi sarà vicino' arrossì.

'Lo immaginavo. Ti capisco' le carezzò una ciocca di capelli castani, alzandosi per chiamare le serve del palazzo, che si precipitarono nella stanza.

Le ancelle personali della principessa sorressero il peso del corpo di Layla, fino alla sala attigua, dove avevano già allestito la vasca, colma di acqua, in cui Erika in persona aveva disciolto un raro e pregiato olio aromatizzato al sandalo, il suo preferito, che il marito faceva preparare solo per lei da un noto erborista del regno.

La ragazza si tenne, con le mani, ai bordi, per evitare di scendere troppo in basso nella tinozza; era ancora molto debole, più forte il desiderio di rendersi carina per l'arciere.

Fu la principessa, incredibilmente - fatte uscire le proprie collaboratrici - a pulirla con una spugna morbida, e a lavarle i capelli.

'Grazie, che meraviglia. Sul mio pianeta, da tempo non facevo un bagno. Acqua e cibo sono razionati' Layla si scorse il corpo, con uno sguardo rassegnato, passando le mani sul seno e sulla vita 'Ho perso peso e tono muscolare; prima mi sono vista nello specchio, sono imbruttita' si rammaricò di quanto il male che l'aveva colpita avesse anche portato via un pò della sua bellezza fisica.

'Devi mangiare e riprendere la vita normale; gli asgardiani impiegano più di qualche giorno dopo il trattamento, credo che per un'umana ci vorrà molto più tempo. Sai, il ragionamento potrà valere per qualcun altro, ma credimi, non per il tuo uomo' ridacchiò, ripensando alle occhiate di Clint, e, soprattutto, alle parole che aveva scambiato con Loki.

'Che vuoi dire?'.

'È molto preso da te, pazzamente innamorato. Non credo abbia fatto caso ai tuoi cambiamenti! Si tratta di un maschio, in fondo! Sono prodotti un serie e con lo stampino da qualsiasi dei Nove Regni provengano'.

Anche Layla rise della battuta 'll Falco mi sopporta, col mio brutto carattere, lo amo per questo, non mi ha mai voluto diversa; mi voleva migliore, per questo mi ha consigliato di smussare alcuni lati più spinosi della mia indole e pian piano spero di riuscire' era curiosa, dovette domandarlo 'Erika, perché sei così gentile con me?' era il punto cruciale dal momento in cui l'aveva notata entrare dalla porta divisoria.

'Sono figlia unica; quando ti ho vista, ieri, ho pensato non fosse vero. Ho sentito di avere una sorella e che quella sorella eri tu...non chiedermi come sia possibile, non si tratta di genetica. È ben più di un legame di sangue' lo disse, profondamente seria, sperando non la prendesse per pazza.

L'altra le strinse la mano, che impugnava ancora la spugna con cui la tergeva, e le sorrise, senza rispondere. Era stranissimo, come ragionamento ed insieme non lo era. Si emoziono', immensamente, leggendo negli occhi regali una curiosa parentela di anime, quella che provava nel cuore anche lei...una sorellanza!

Tim non c'era più...ora c'era Erika di Asgard!

***

Loki aveva portato Clint ad un mercato di bestiame, poiché doveva acquistare delle giumente, per la sua scuderia personale. Gli aveva spiegato, per ore, le differenze fra le varie razze e lo aveva fatto persino salire a cavallo, optando per un animale docile e tranquillo, per i suoi primi giri.

Successivamente, con l'aeronave, lo aveva condotto a pranzo, su una terrazza, che si affacciava sullo strano fiume luccicante che attraversava Asgard, dalla parte opposta del Palazzo Reale e molto lontano da esso. Non poteva dirsi un ristorante nell'accezione terrestre, forse più una locanda elegante a gestione familiare...estremamente romantica la location, l'apparecchiatura perfetta con piatti in porcellana pregiata e posate d'argento, bicchieri di cristallo e stoffe bianche ricamate, candele profumate di gelsomini e centrotavola intrecciati di fiori e frutti.

'Non ti fare strane idee, Barton...avevo prenotato il tavolo per me e mia moglie' il principe ne intuì i pensieri, giacché il suo commensale osservava ogni dettaglio dell'ambiente circostante, incuriosito e imbarazzato.

'Scusa, ti ho rovinato i piani!' era evidente che l'asgardiano avesse organizzato un tete a tete per la sua sposa.

'Doveva andare così! Erika sente una connessione con Layla...sono cose di donne, temo non le comprendero' mai. Comunque sia, per piacere, dimmi che bevi alcolici e che mi farai compagnia come si deve, qui servono un vino eccezionale!'.

'Scherzi, vero? E' molto che non posso concedermi certi lussi' non gustava un calice del nettare di Bacco da prima di entrare in quarantena alla base e non si era trattato di quaranta giorni ma di mesi.

'La situazione su Midgard è così disperata?' era interessato. Le notizie fornite da Thor erano molto drammatiche, il tono dell'agente disperato.

'Purtroppo sì...da quando io e Layla ci conosciamo, abbiamo vissuto rinchiusi alla sede dello S.H.I.E.L.D., senza poter fare una passeggiata, una cena che non fosse su un vassoio in una sala mensa insieme ai colleghi. Non ho mai potuto comperarle un regalo, nemmeno un semplice mazzo di fiori. E' molto avvilente, soprattutto pensare al nostro futuro' si avvilì.

'Qui potrai acquistare ciò che vuoi, per lei!' ribatté Loki 'è pieno di botteghe e vendono oggetti di pregio per lo più realizzati artigianalmente'.

'Con quali soldi? Ho scordato la carta di credito a casa!' ridacchiò il Falco. Non avrebbe potuto certo rubarli o chiedere un prestito a sua Altezza era inopportuno e poco nel suo stile.

'Non so cosa sia la carta di credito, ma credo tu non ne abbia bisogno!' suggerì, misterioso, un sorrisetto ironico sulle labbra incurvate ed un cenno al cameriere di servire il vino e il delizioso arrosto di manzo simile al roast beef anglosassone, a cui l'arciere dedicò un'espressione di incredibile e sincero stupore.

***

Layla aveva riposato, sotto la supervisione di Erika per l'intera mattinata, pranzato e poi dormito ancora. Avevano parlato a lungo, nei momenti in cui si sentiva meno stanca. Grazie all'aiuto della principessa era pulita, profumata, con indosso una veste da camera della sua taglia. Erano state ore piacevoli e serene, finalmente, in un mondo fatto solo di una camera da letto in un palazzo reale ma che aveva il sapore della guarigione e della libertà.

'Eccoci a voi!' Loki entrò, nella stanza, sghignazzando, senza neanche bussare 'Perdono...' immediatamente resosi conto della gaffe, tentò di riprendersi. Lo aveva fatto senza pensare, estremamente divertito e solare.

Si era infervorato, a gareggiare col Falco a chi trovava e raccoglieva i fiori più belli; quello non aveva di che pagare alcun presente per la sua donna, ma lui conosceva i posti nascosti di Asgard dove nascevano le piante più rigogliose. E lo aveva portato lì, con la pancia piena e la mente poco lucida per i bicchieri di vino e rosolio che si erano susseguiti sulla loro tavola dalla carne al dessert.

Clint aveva capito immediatamente la sua idea, appena arrivati, con la navetta, nel grande campo, e si era catapultato ad accaparrarsi quelli che ipotizzò piacessero maggiormente alla mora. Il suo collega di battaglia floreale puntava i più variopinti e grandi, invece, strategicamente. Passata mezz'ora di lotta estenuante, sudati come pochi, si erano buttati a terra, le schiene sul prato, uno vicino all'altro! Ridendo come pazzi!

'Basta...sono morto!' il principe si era arreso, il midgardiano, scattante, allenato e motivato,
lo aveva prostrato

'Pure io...hai composto un bel mazzo!' Barton indicò le decine di fiori che quello aveva poggiato sul torace...rametti di glicine lilla, calle bianche, giacinti di vari colori, per lo più bluette...alcuni stranissimi, arancioni e rotondi 'Che roba è?' li guardò in maniera curiosa.

'Ignorante e bifolco che non sei altro; sono lanterne asgardiane, hanno la forma della lanterna ed il colore della fiamma del fuoco'.

'Ne hai presi troppi, sono diversi, eccessivamente mischiati; non è da te, sei così elegante e misurato...' fece il Falco.

'Piacciono a mia moglie, ogni tipo che ho colto...non volevo farle mancare nulla' sbuffò.

'Ottima risposta! Io, invece, ho preso questi qui...tutti bianchi...che dici? Possono andare?' aveva formato un mazzo di roselline, boccioli per lo più, e fresie: era semplice e discreto, a suo modo raffinato.

'Per la prossima festa che organizzerò a Palazzo, ti assumerò per l'allestimento, sei meno rozzo e cafone di quanto immaginassi. Secondo me, farai un figurone...anzi...faremo, e costo zero. Senti, Clint...' l'altro sussultò, era la prima volta che lo chiamava per nome 'non dire a Erika che ci abbiamo dato dentro col liquorino, sai l'alchermes servito a fine pasto, sennò mi terrà il muso per l'eternità e voglio arrivare indenne all'ottantaduesimo anniversario di matrimonio!'.

'Terrò la bocca chiusa. Seriamente, sei sposato da ottantun anni? Mi devi spiegare il segreto!' chiese curioso.

'Pare di sì! Mi sembra ieri!' borbottò Loki, raccontando da lì in avanti, per tutto il pomeriggio, delle proprie nozze, in ogni minimo dettaglio, finanche mentre apriva l'uscio, scordando le buone maniere, preso dalle chiacchiere.

'Perdoneremo i tuoi modi, visto ciò che rechi in dono!' Erika, gioiosa, gli corse incontro, per liberarlo dell'enorme mazzo che portava fra le mani, non mancando di schioccargli un bacio rumoroso di ringraziamento.

Il Falco si avvicinò al letto, dove Layla era coricata, un pochino più vispa che al mattino; vedendolo porgerle il piccolo e delizioso mazzetto di fiori bianchi colti evidentemente per lei, le salirono le lacrime agli occhi 'Grazie, amore...' mormorò, in preda ad una forte emozione. 

Lui l'abbracciò, riguardoso 'Non volevo farti piangere...è il mio primo regalo, finalmente sono riuscito a realizzare il mio desiderio di un dono. Mi ha aiutato Loki'.

La moretta si sciolse, in un pianto liberatorio, sotto lo sguardo intenerito dei principi asgardiani. Che pensarono di lasciarli soli, soprassedendo, tuttavia; alla porta, entusiasmati, sudati e di corsa, erano arrivati Thor e gli Avengers.

'Gli anticorpi di Layla sono attivi...attivissimi!' declamò Bruce 'il suo organismo è riuscito a contrastare il virus; utilizzando il suo sangue come base, creerò un vaccino! Piuttosto efficace, ritengo, e ad ampio spettro, poiché lei aveva già combattuto, in maniera inusuale, il batterio trasmesso da Clint'.

'Dobbiamo tornare a casa, al più presto per evitare ulteriori morti e contagi sul nostro pianeta!' Steve fu lapidario.

'E' possibile riaprire il Bifrost, fratello?' Thor lo interpellò.

'Chiaramente sì!' Loki si girò verso sua moglie. Aveva visto giusto, la midgardiana sarebbe stata lo strumento per salvare il proprio popolo, evitando lo sterminio di uno dei Nove Regni! Ottimo intuito!

'Tuttavia, per Layla, un altro viaggio temporale, a così breve distanza dal primo, ed in queste precarie condizioni di salute, non è consigliabile' la principessa suggerì di posticipare il suo rientro.

'E quindi?' Natasha era perplessa.

'Lei e Clint rimarranno qui, fin quando non si sarà rimessa completamente e sarà in forze per il passaggio spaziale; potete restare tutto il tempo che volete' il moro fu assertivo e Barton gli fece un cenno di ringraziamento col capo, che lui colse e contraccambiò 'Domani il ponte sarà aperto, nuovamente'.

'D'accordo, ottimo; se nulla osta, li accompagnerei' il biondo si propose.

'Certo, vai con serenità' suo fratello acconsentì.

'Principe Loki...' mormorò James, timidamente.

'Prego' l'uomo con lo strano braccio metallico lo inquietava: in quel momento, in particolar modo giacche aveva l'espressione di chi avesse visto volare un asino!

'Il liquido della vasca miracolosa potrebbe cicatrizzare i miei tessuti e ricostruire il mio arto mancante?' la domanda esplose come una granata, fra il silenzio degli astanti.

Layla si mise seduta più dritta, gli occhi che incrociarono quelli speranzosi del Soldato d'Inverno. Il Capitano Rogers era in fibrillazione. Bruce e Tony si fissavano l'un l'altro...cavolo, perché non ci avevano pensato loro?

Attesero la risposta, con un'ansia crescente.

Loki, esaltato a sua volta, indicò l'uscio 'Lo appureremo, immediatamente! Muoversi!'.

***

Erika era rimasta accanto a Layla, che le aveva raccontato del desiderio di James di tornare ad essere un uomo completo, dopo l'incidente che aveva causa l'amputazione dell'arto e soprattutto dopo gli esperimenti e il condizionamento subito. Aveva spiegato di come lui e Thor - venuti a conoscenza delle motivazioni per le quali era diventata architetto - le avessero chiesto di realizzare i disegni a mano libera, che aveva eseguito per loro, compresi quelli che la principessa stessa aveva visto.

'E' chiaro che, come per te e tuo fratello da bambini, avessero incredibili aspettative celate dietro ciò che può rappresentare la punta di una matita; solo che a volte, si rimane delusi di aver desiderato tanto qualcosa, di aver sognato in grande...' la bionda, per la prima volta, si era adombrata, nel bel viso.

'Dimmi cos'è che ti attanaglia il cuore!' la pregò.

'No, non posso' era troppo personale, troppo doloroso.

'Sorella mia, confidati...che male può fare aprirti con me? Non aver paura' tentò.

'Io e Loki siamo sposati da molti anni...e siamo ancora in due...' mormorò, avvilita, gli occhi bassi 'Ad Asgard manca un erede'.

Layla non si perse d'animo, voleva capire 'Perché? Avete dei problemi a concepire? Qui ci sono le migliori cure'.

'Siamo entrambi in ottima salute, quello è il punto' chiarì.

'Capisco...temo sia solo una mera casualità. Fai l'amore con tuo marito il più spesso possibile...sembrate particolarmente affiatati, anche da quel punto di vista, si percepisce. Il resto verrà da solo, ne sono certa' le prese la mano, rassicurandola.

Erika si sentì, stranamente sollevata. Era un conforto, mentale, da quella sorella che aveva fatto entrare nei propri pensieri più intimi. Nel cercare le parole per ringraziarla della vicinanza, udì dei passi frettolosi, in direzione della stanza.

La porta si aprì, con uno scatto...il Soldato d'Inverno, un asciugamani a circondare i fianchi, nudo e grondante, era entrato, come un tornado, il braccio sinistro di nuovo di sangue, ossa, muscoli e tendini, gli occhi colmi di lacrime di gioia. Si diresse verso il letto 'E' merito del tuo disegno, Layla; il mio sogno si è avverato perché tu mi hai ritratto, come volevo tornare ad essere...era un disegno d'amore!'.

Dietro, felici ed a ruota lo seguivano gli Avengers e Loki. Tutti erano rimasti senza parole!

'Calma, però...capisco l'entusiasmo...' la principessa non riusciva a gestire quella situazione surreale, con l'uomo mezzo nudo nella camera.

'Non posso stare calmo...non è un caso...ti sei ammalata, dopo avermi fatto il ritratto...e se Clint non ti avesse contagiato, non saremmo mai venuti su Asgard e...' non poté continuare, esausto per il trattamento e provato dall'emozione. Si accasciò sulle ginocchia, con Steve, commosso, che lo aiutò a rimettersi in piedi.

Layla era impressionata. Guardò il Falco e, successivamente, la sua nuova amica. Quest'ultima intensamente...vedi, sorella mia, c'è una speranza anche per le cose impossibili...pensò, cercandole di trasmetterle anche la fiducia che aveva nella capacità di avere un erede prossimo per i sue due nuovi amici.

'Grazie al potenziamento, le cellule di Bucky si sono attivate ad una velocità centuplicata per autoricrearsi, è stato incredibile, e in pochi attimi il braccio si è ricostruito e da una prima analisi è davvero perfetto, come se l'arto non fosse mai stato separato dal corpo; siamo di fronte a un altro piccolo grande miracolo' spiegò Banner.

'A questo punto, farò servire la cena, e poi andrete a nanna, perché domani vi attende un'altra giornata impegnativa' Erika organizzò la serata, da brava padrona di casa.

James le si rivolse, aprendole il suo cuore 'Principessa di Asgard, ti devo tutto. Se non avessi acconsentito a far rimanere Layla ed a farla curare, il mio destino sarebbe stato molto diverso...te ne sarò grato, per il resto della mia vita. Tu e Loki sarete sempre nei miei pensieri e nelle mie preghiere, credimi!'. Si inginocchiò, ai suoi piedi, facendole un baciamano che la principessa accettò, con il benestare del marito alle proprie spalle.

Prima di accomiatarsi, Bucky sedette al bordo del letto, stringendo forte al petto la moretta - per la prima volta da molti lustri con entrambe le braccia - iniziando, di nuovo, a piangere a dirotto. Era anche la prima volta in cui, nella sua strana vita iniziata da più di un secolo, si ritrovava a piangere di gioia.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro