CAPITOLO 6 ASGARD, FINALMENTE!
'Di che si tratta? Non mi piacciono le riunioni segrete!' Steve si lamentò, perfettino e ligio al dovere in ogni frangente.
Thor li aveva convocati, nell'alloggio di Bruce e Nat, la stanza più grande, tutti, pregando di mantenere il riserbo più stretto con la Hill e Fury.
'Ci ho pensato a lungo e vorrei portare Layla ad Asgard!' fece esplodere la bomba, con una sola frase, senza alcun preambolo.
'Come?' domandò Banner.
'Perché?' aggiunse Tony.
'E il contagio sul tuo regno? Non lo temi?' James era agitato.
'Calma...' il biondo provò a spiegare 'Sono stato profondamente colpito dai suoi disegni e dalla sua sensibilità...per il resto, esiste la possibilità che venga riaperto il Bifrost: è un ponte temporale, un passaggio fra i nostri mondi. Sto tentando di mettermi in contatto con mio fratello, per tornare a casa, con lei. Lì potrebbe essere curata. Abbiamo una scienza più avanzata, ed una macchina...è come una culla rigenerativa. Forse annienterebbe il virus...e lei è infetta ma non può infettare, è l'unica cosa certa del suo stato di salute!'.
'Io vengo con te! Con voi!' Barton si era messo in piedi e lo aveva urlato.
'Questo è da vedere, Falco' il principe si oppose 'posto che riesca a far aprire il ponte, secondo te il fisico di Layla potrebbe tollerare il passaggio nel mio mondo? E' un viaggio che prova il corpo, figuriamoci di una midgardiana, in condizioni disperate' lo domandò a Bruce, era l'unico dubbio che aveva.
'Onestamente, non lo so. E' sicuro, invece che qui andrebbe incontro alla morte...dobbiamo tentare...ed anzi, dovremmo venire pure io e Tony, i fratelli scienziati del gruppo; casomai esistesse una cura o una possibilità di guarigione, potremmo studiarla e riprodurla sulla Terra, per curare gli altri ammalati'.
'Buona idea, socio!' concordò Stark.
'Quand'è così, andremo tutti!' propose Nat.
'Ragazzi, lasciamo sguarnito il mondo dagli Avengers al completo, in questo momento storico? E' folle!' il Capitano non era convinto.
'Rogers, li accompagneremo soltanto, si tratterà di pochi giorni...è meglio' Bucky fece un cenno del capo all'amico del cuore, indicandogli Clint, che fissava sconsolato, fuori dalla finestra.
'L'unico dubbio è dirlo o meno al Capo...che ne pensate? In fondo, quando c'è un paziente come Layla, in stato di incoscienza, si chiede ai familiari più stretti per le scelte terapeutiche' Banner tentò di razionalizzare la questione.
'Se per caso dovesse essere contrario, che faremo?' li interpellò Steve.
'La porterò lo stesso su Asgard, a qualsiasi costo' il Falco lo sibilò.
Nessuno rispose. Gli Avengers avevano già deciso.
***
'Perché no? Non abbiamo nulla da perdere!' Barton gridava, più forte del Direttore, in corridoio davanti l'astanteria.
'E' un ordine, Falco. E non ti riguarda, è mia figlia e decido io' Fury era irremovibile, la proposta presentata da Thor e appoggiata da tutti i Vendicatori al limite della pazzia collettiva.
'Opti per farla morire!' rispose l'arciere, arrabbiato e disperato.
'Disse quello che l'ha infettata!' il nero attaccò. Colpi, non ne risparmiavano.
'Sono ore che ne discutiamo...parlo da scienziato e da amico...che altra scelta ha?' Bruce lo aveva ripetuto decine di volte 'mi sembra più insensato non tentare.
'Faccio solo una considerazione, ed è molto personale, perché voglio bene a Layla: se fosse mia figlia o mia sorella, vorrei che avesse una possibilità...Capo, dobbiamo tentare l'impossibile!' Natasha si accalorò 'Hai assistito alla morte di tua moglie e di tuo figlio Tim...avessi la macchina del tempo per tornare indietro, non cercheresti una via d'uscita diversa dalla medicina tradizionale che ha fallito miseramente?'.
'Va bene...' lo avevano stremato. Loro e il dolore che sentiva, l'angoscia per quell'ulteriore perdita in arrivo. Che provassero! 'Thor, come possiamo aiutarti?'.
'Sto...ehm...discutendo con mio fratello, nelle mie meditazioni, nei momenti di incontro mentale...vi farò sapere io' il principe prese tempo. Da giorni, il confronto con Loki, nel suo cervello, lo stava facendo quasi vacillare. L'altro faceva resistenza al suo ritorno. Soprattutto, era assolutamente contrario che portasse Layla ad Asgard. Temeva per il loro popolo! Non si erano mossi di un passo dalla linea che li separava ed erano molti distanti, nel ragionamento.
Gli sovvenne un'intuizione, e provò ad aggrapparcisi...Chiamò a sé lo spirito dell'amato fratello e gli mostrò i disegni della mora, i disegni d'amore che aveva realizzato per lui...non lo avvertì più e pensò si fosse defilato...diversamente, udì un sospiro, dall'opposta parte dell'universo conosciuto...due, in realtà...'Va bene, fratello...ti aspettiamo...muoviti' sentì, fisicamente, la voce di Loki, comprendendo che, in quella resa, ci fosse lo zampino di Erika, sua moglie.
Si precipitò ad avvertire i colleghi; di lì a poco, il tunnel spazio temporale sarebbe stato aperto...dovevano sbrigarsi.
'Prepariamoci. Dite alla Hill di procurarvi le divise dell'Agenzia, è l'unica cosa che ci serve' il principe sollecitò Steve.
Clint si era cambiato, con la tuta viola, ed era andato in sala medica. Le infermiere avevano appena terminato di vestire Layla con la sua. Era stesa sul letto, più emaciata che mai e in pieno delirio verbale.
Il Direttore, accanto a lei, le teneva la mano. 'Potrebbe essere l'ultima volta che la vedo...' Fury era sempre obiettivo e razionale, lo fu persino in quella circostanza drammatica, e si augurò di avere torto.
'No...farò tutto quanto in mio potere, per salvarla, te la riporterò, viva' il Falco rispose aggressivo, una pila di nervi.
'Ragazzo mio...apprezzo le tue parole ma c'è una parte della nostra esistenza su cui non abbiamo alcuna ingerenza' si rammaricò il nero.
'Campo magnetico in arrivo, in cortile sembra...muovi il sedete, Barton!' Tony, correndo come un missile, lo esortò.
Lui prese la sua donna fra le braccia e si mosse verso l'esterno, intanto che il Capo la baciava sulla fronte bollente.
Al centro del quadrato di prato verde, nel cortile dell'edificio, si stagliava una sorta di colonna di luce colorata...i cinque colori dell'arcobaleno si univano e si separavano, girando vorticosamente, in un diametro di un paio di metri. Il Bifrost li stava per accogliere!
Gli Avengers erano bloccati, per paura, curiosità e incertezza.
'Cavolo, è fantastico' commentò Bruce.
'Proprio uno sballo' Stark fu ironico.
'Il viaggio vero e proprio durerà pochi minuti...saremo sbalzati a velocità sostenuta, con una forza che non avete mai provato. Bucky, attenzione all'arto in vibranio. E Falco! Non ce la farai, fisicamente, a tenere Layla in braccio...il passaggio prova i più allenati e forti e toglie il vigore. Dalla a me. La porterò io, con Steve. Rogers, dentro al Bifrost, aiutami e cingila dall'altra parte' Thor riepilogò, pigliando da Clint il corpo inerme della moretta.
A malincuore, l'arciere accondiscese. Non si sarebbe staccato da lei per nulla al mondo, soprattutto dopo le settimane di lontananza, tranne per quel motivo.
'Capo, conto di tornare presto, con buone notizie' Bruce salutò Fury, che, con l'occhio rimasto, li fissava, intanto che entravano nel cilindro di energia.
'Oddio...' Nat urlò, coi capelli ramati quasi staccati dalla furia del vortice di forza che li aveva risucchiati, inesorabile. Sperò che Bruce non si trasformasse, in quel frangente.
Il suo fidanzato, invece, era calmo ed osservava il movimento accanto a sé, interessato a capire il funzionamento della meraviglia che li portava nel regno di Asgard.
Bucky, come previsto, era impegnato a gestire la protesi, che si era staccata, al primo impatto con lo tsunami di energia.
Tony tentava di rimanere tranquillo, col terrore di quella strana esperienza nei vispi occhi scuri.
Il biondo e Steve si erano abbarbicati l'uno all'altro, con Layla bloccata nel mezzo, per evitarle urti e sbalzi.
Clint li rimirava, molto in ansia. Pregava il Dio in cui non credeva, per l'unica cosa in cui aveva fiducia: il loro amore.
Trascorso un tempo che parve infinito, quella tortura finì. Si ritrovarono stesi a terra, stanchi e provati, su un ponte anch'esso colorato e quasi vivo. Sotto di loro, scorreva un fiume o un lago. Alla destra, c'era una cascata d'acqua a ridosso di una diga.
Intorno li illuminava una luce calda, accecante, la temperatura era mite, primaverile. Si stagliava a diversi chilometri un palazzo enorme, sullo sfondo, a forma di organo a canne dorate; era quello dei disegni della Evans...In lontananza, due cavalli, uno scuro con una macchiolina chiara sul muso ed uno bianco, con due figure sopra si avvicinavano.
Più indietro, un altro gruppo di otto cavalieri, in tenuta identica, probabilmente una guarnigione, forse la guardia reale, tallonava i primi due.
Layla! Barton si mise in piedi, recuperando un po' di forza. Lei pure era a terra, con Thor sopra, che si sincerava delle sue condizioni. 'E' viva' gli fece cenno il collega. Respirava, almeno quello! l'arciere ne fu sollevato!
I primi due animali li raggiunsero e da essi scesero i cavalieri, un ragazzo altissimo, i capelli neri alle spalle, lisci e scuri, gli occhi verdi scintillanti, muscoloso ma asciutto, i fianchi stretti, vestito con un abito di una stoffa leggera, simile al velluto, indosso una casacca verde scura e dorata, i pantaloni neri, ai piedi stivaletti di cuoio nero e metallo.
Lo accompagnava una femmina, ugualmente alta e snella, gli occhi azzurro-verdi, i capelli lunghissimi biondo cenere sciolti sulle spalle ed acconciati sui lati della testa, con un'elaborata intrecciatura. Aveva i tratti del viso armoniosi, la carnagione chiara, vestiva di un abito lungo violetto, con una cintura alla vita, monospalla. Era delicata, elegante e sensuale, nel complesso; abbozzò un sorriso dolce, verso Thor 'Bentornato, cognato' si mosse verso di lui.
'Fratello, non è stata una mossa saggia; ti avevo pregato di non rientrare, con questa donna...sta morendo...' il moro lo rimproverò, aspramente, con lo sguardo assai corrucciato.
'Lui è Loki, mio fratello, e lei sua moglie Erika. Sono i principi di Asgard' li presentò 'Loro sono i miei amici Avengers'
'Dovete tornare subito a Midgard...portala via, ci infetterà tutti...dobbiamo salvaguardare il nostro popolo!' Loki era molto agitato, smanioso che la terrestre lasciasse il regno che lui guidava e prima possibile.
'Per favore! Non è infetta, è solo molto malata! Non avevamo altra scelta, in caso contrario non saremmo mai venuti...' l'uomo castano, con le iridi azzurre, in ginocchio vicino a Thor, era affranto e tentò di convincerlo.
Layla riprese conoscenza, aprendo gli occhi, arrossati per la febbre 'Amore mio...' alzò la mano, per fare una carezza sul viso a Barton, che neanche riuscì a terminare; il braccio ricadde, stancamente, e lei nel suo torpore maligno, non prima di aver mandato uno sguardo tenero al compagno sopra di sé.
Clint abbassò il viso, una lacrima via l'altra scendeva lungo le sue gote...erano arrivati lì, ed adesso doveva arrendersi? Come avrebbe fatto a persuadere Loki ad aiutarlo? Non aveva mai pregato nessuno in vita sua...pensò di dover cominciare, che fosse arrivato il momento. Alzò la testa, il volto grondante, senza alcuna remora e vergogna, guidato solo dal cuore, solo dal suo amore per la sfortunata ragazza che teneva fra le braccia 'Ti scongiuro! Ti supplico! Ti...'.
Si interruppe, vedendo la principessa, rapida, chinarsi, accanto a loro, assorta su Layla. Nel momento in cui l'aveva rimirata rivolgersi al suo fidanzato, gli occhi pieni di sentimento, Erika aveva avvertito un inconsueto brivido lungo la schiena, un senso di familiarità con la midgardiana malata; le sfiorò i lunghi capelli castani, amorevolmente. Non seppe mai perché, ma decise, in quell'attimo, per il suo popolo, per il popolo di Midgard e per le creature che aveva davanti...e, soprattutto, per quella fanciulla sconosciuta e nota, allo stesso tempo. Era la sorella di un altro mondo!
Poggiò la mano sul braccio del Falco 'Andrà tutto bene...'lo rassicurò, si alzò e andò da suo marito 'Lò, amore mio, dobbiamo aiutarla...sento che è così, fallo per me'. Gli teneva la destra, con la sua sinistra, lo sguardo complice ed affettuoso.
Lui voleva dissuaderla; farle cambiare idea era sempre stata un'impresa improba. Si fidò, del suo intuito e della sua intelligenza. 'E sia...a Palazzo...Thor, consegna la donna ad una delle guardie, faremo prima a cavallo!' ordinò al fratello che, tempestivo, fece per ubbidire.
'No, la porterò io!' Erika, appena rimontata in sella, lo intimò al cognato, che le passò il corpo inerme di Layla, incastrandolo nella parte anteriore, poggiato sulla schiena dell'animale.
'Fatemi venire con voi!' Clint implorò, angosciato.
La principessa scoccò un'eloquente occhiata a suo marito, che borbottò 'Ho capito l'antifona, monta!'. Loki porse la mano al Falco - che aiutato da un militare che lo spinse per l'anfibio che indossava, gli salì alle spalle - e immediatamente, si mise alle calcagna della sua sposa... galoppava come un fulmine, davanti a loro, lui tenne il ritmo della corsa sfrenata e disperata, frustando la bestia sotto di sè.
Gli Avengers, ripresisi dal passaggio temporale, rimasti immobili ed ammutoliti, in attesa degli eventi, presero posto dietro i cavalieri della guardia reale, all'inseguimento dei due principi, in pena per le sorti della Evans.
***
'Come ti chiami?' Loki lo chiese all'uomo affannato, seduto dietro di sé, e che gli si era stretto, in una presa micidiale. Lui aveva lanciato il cavallo al galoppo, in effetti e non era da tutti gestire in sella un'andatura del genere. Gli umani erano poco avvezzi all'equitazione, utilizzavano altri mezzi.
'Clint Barton' mesto, rispose, un filo di voce.
'Sei il Falco, l'arciere, il più talentuoso dei nove regni! Thor parla spesso di te e dei tuoi prodigi...sei maestro di una nobile arte...' il principe tentava un minimo di dialogo; l'altro era bloccato, come una statua di gesso. Ne poteva sentire l'odore...era quello distinguile della paura!
'Dove stiamo andando?'.
'Al Palazzo Reale, è la nostra residenza e c'è uno strumento: ha la forma di piccola barca, ed è riempita di un liquido particolare, una sostanza divina, che è stata portata qui migliaia di anni fa, dal Padre degli Dei. Quando un asgardiano sta male o si ferisce, si bagna nel liquido. E' una cura per le malattie ed aiuta a cicatrizzare i tessuti' spiegò, il meglio che potè per fornire chiarimenti ad un profano.
'Funzionerà, per Layla?' Barton era accorato, nella richiesta.
'Non lo so...onestamente, i midgardiani hanno un fisico molto diverso dai terrestri...però, Falco...tentiamo' Loki aumentò l'andatura ed affiancò Erika, nel momento in cui quella arrivò di fronte all'entrata dell'edificio, dove l'aspettavano già servitori e medici, preavvertiti comunque.
Clint si materializzò, per portare in braccio Layla, gli Avengers, giunti anche loro, si affilarono dietro, alla spicciolata.
'Seguitemi' il moro fece strada, lungo un'enorme scalinata di marmo chiaro e pregiato, all'interno di un atrio spettacolare e grandioso, fino al piano superiore, attraverso un lungo corridoio, che sbucò in una stanza dalle pareti color ocra. Al centro, si stagliava un oggetto piuttosto singolare, a metà tra una moderna vasca da bagno e un'imbarcazione di modeste dimensioni. Era come un mezzo guscio di noce, dalle pareti lisce, di metallo dorato; al suo interno, conteneva un liquido azzurro, che sembrava ribollire.
'Sarebbe la panacea di tutti i mali?' domandò Tony, il cuore in gola.
'I mali asgardiani, è sicuro; è la prima volta che ci si immergerà un midgardiano' Thor chiarì 'era il mio pensiero iniziale, quello per il quale ci troviamo qui'. Era la loro unica speranza di salvare la Evans, evitò di dirlo apertamente.
'Potrebbe peggiorare?' Natasha era preoccupata.
'Non credo; proporrei di non perdere altro tempo!' la principessa esortò ad iniziare, chiamando a sé il Falco. Vedendoli tutti ancora fermi, ridacchiò, nervosamente 'Signori, è un rito che si compie senza abiti, per cui vi invito ad accomodarvi fuori, per riservatezza e galanteria' segnalo' l'uscio con un cenno del capo.
'Possiamo restare, almeno noi, per motivi strettamente scientifici?' Banner indicò lui e Stark. Al di là della preoccupazione, erano davvero curiosi di comprendere il funzionamento di quella diavoleria.
Erika fu educata ma assertiva. Era lei che dava gli ordini, anche agli Avengers 'Mi dispiace, rimarrà solo il suo uomo. Uscite, i nostri servitori vi offriranno qualcosa, per ritemprarvi del passaggio col Bifrost!'.
Loki aprì la porta e, con un gesto della mano, additò il corridoio. Suo fratello li avrebbe accompagnati, per fargli godere la nota ospitalità asgardiana.
La principessa fornì qualche indicazione allo spaesato arciere 'Devi toglierle la tuta e depositarla all'interno della vasca; rimarrà lì una ventina di minuti, l'asciugheremo, la faremo riposare...e vedremo gli effetti...Io e mio marito ci accomoderemo fuori; casomai avessi bisogno, saremo lì'.
Barton sentì le ginocchia di gelatina. Non poteva farlo da solo, non se la sentiva. E quei due gli erano sembrati così...vicini 'Per piacere, potete restare qui con me? Mi sentirei più tranquillo!'.
Il moro alzò gli occhi al cielo; che ci voleva a depositare la propria partner nell'aurea tinozza ed avere la pazienza di attendere pochi minuti?
Sua moglie, capendo la difficoltà dell'uomo, si offrì 'Certamente'. Lo aiutò a spogliare Layla dell'uniforme e della biancheria, che portava sotto.
Clint la adagiò, nuda, nel fluido celeste, che iniziò a sobbollire maggiormente, al contatto con la pelle candida della fanciulla. Fece un passo indietro con gli occhi sgranati.
'E' la reazione del liquido, non preoccuparti...' lo tranquillizzò Loki, che tentava di fare il vago e non fissare la ragazza in maniera diretta.
'E' molto bella' la principessa si complimentò. Layla era splendida ed attraente, nonostante il male che l'aveva colpita. Il corpo era sodo, molto femminile e con curve armoniose. Più florida di lei, rifletté Erika. Aveva i capelli lunghi fino alla linea delle natiche, castani scuri, luminosi. La pelle ambrata e i lineamenti delicati, aristocratici... Gli occhi intensi...come quelli di suo marito! Uno strano paragone le sovvenne! Se ne meravigliò, un pochino!
'Grazie, è la creatura più bella che esista per me, anche nell'anima. Sono Clint Barton, Maestà, mi chiamano Occhio di Falco' l'agente si presentò alla graziosa principessa che si era mostrata tanto premurosa e magnanima.
Loki, nel frattempo, per l'estremo pudore che lo caratterizzava, si era messo di spalle alla vasca. Che razza di situazione stava vivendo! Da quando suo padre Odino era ripiombato nel sonno divino, aveva preso in mano le redini del regno. Era sempre stato il suo sogno e la sua ambizione. Lo aveva realizzato, dato che Thor aveva preferito aiutare i suoi amici Avengers sulla Terra e gli aveva lasciato volentieri quel compito, in quanto assennato e dedito alla causa. Presente...
Conosciuta Erika, per mero caso, era cambiato dal giorno alla notte. Non era più scontroso e distante. Era...felice. Sposo attento. Sovrano ineccepibile...ma quanto era difficile! La parte più complessa era decidere per gli altri, per i sudditi, per il popolo che amava e governava. Il peso delle responsabilità lo stava schiacciando. Ci mancava solo Thor con l'amica malata ed il fidanzato disperato al seguito. E la sua principessa, che aveva visto qualcosa nella misteriosa midgardiana alle sue terga!
'È da molto tempo che siete fidanzati?' gli era uscita una domanda, sciocca, per l'arciere ma l'uomo era così teso che lui si era, di nuovo, impietosito.
Erika lo guardò, con amore. Bravo il suo Lò, che faceva conversazione e distraeva il Falco.
'Da pochi mesi...ho la sensazione di conoscerla da sempre. Solo con lei mi sento completo e vivo. Non ho mai amato nulla e nessuno come amo Layla...' era stato chiaro e conciso.
'Per me è stata la stessa cosa, il giorno che ho conosciuto Erika. Prima non ero niente' provò a concentrarsi sulle sue parole, mettendo a fuoco i ricordi 'ci siamo incontrati nel negozio dove lavorava...mi ero fermato, con la mia aeronave, al marcato di Asgard. È pieno di botteghe e negozi. Avevo fame e sono entrato in uno di questi, seguendo un odore buonissimo, dolce...di biscotti...Erika era lì e serviva un cliente. Aveva il viso sporco, su una guancia, di farina. Pensai che era femmina più bella che avessi incontrato e che dovevo averla, per me. Mi ha offerto i dolcetti che aveva preparato con le sue mani; sono rimasto nel negozio tutto il giorno, intanto che seguiva gli altri avventori.
Sono tornato il mattino seguente ed i giorni successivi. Non avevo neanche il coraggio di rivolgermi a lei, tanto ero teso ed emozionato. Alla fine mi sono deciso, prendendo coraggio. L'ho attesa, nel momento dell'intervallo del pranzo, per invitarla, e l'ho condotta al lago più vicino. Avevo organizzato una merenda, sul prato limitrofo, una vera e propria colazione sull'erba, con un cestino di vimini, pieno di cibi gustosi e di ottimo vino. Abbiamo parlato per l'intero pomeriggio e non ci siamo più lasciati. Arciere, è stato il giorno più bello della mia vita...e ogni altro che lo ha seguito, di più ancora! La mia signora non ha origini nobili ma è, ugualmente, la più nobile fra le spose. È la migliore principessa che Asgard abbia mai avuto...' era immerso in pensieri coinvolgenti e profondi, emozionato ed emozionante.
Sua moglie si era trovata quasi in difficoltà, per le frasi tanto intime pronunciate da suo marito davanti ad uno sconosciuto. Non era un comportamento da Loki.
'Il bagno è terminato. Asciughiamola e vestiamola con una mia camicia da notte. Ho fatto preparare una stanza da letto, dove riposerà...riposerete entrambi, Falco, giacché anche tu sei esausto. Hai bisogno di lavarti, di indossare qualcosa di più adatto e desinare' la principessa lo informò di quanto organizzato.
'Grazie, altezza, per la sua gentilezza, grazie a tutti e due' Clint era colpito, non avrebbe potuto contraccambiare il loro garbo in alcun modo.
'Nessuna altezza...io sono Erika e lui è Lò...cioè Loki! ' sorrise a Barton, prendendo un asciugamani per iniziare a tamponare la pelle di Layla.
***
Gli Avengers erano nel salone adibito per la cena, seduti ad un enorme tavolo.
Lì nel regno di Thor era tutto sovradimensionato, esagerato.
Si erano cambiati, con abiti asgardiani e stavano iniziando a mangiare - una faraona ripiena arrosto di taglia xxl con contorno di patate e spinaci - quando sentirono passi veloci in arrivo.
Loki comparve per un saluto agli ospiti ed un aggiornamento sullo stato di salute della paziente 'Layla ha terminato il trattamento. Ora è con Erika e Clint nella camera...ehm...accanto la nostra...' per tutti gli Dei, sua moglie l'aveva piazzata nella stanza che comunicava con la propria! Addio intimità! Aveva insistito, sottolineando che si sarebbe sentita più serena, in caso di difficoltà notturne dei suoi due nuovi amici...aveva detto esattamente così.. non ci poteva ancora credere.
'Layla come sta, maestà?' Bruce lo interpellò, ponendo la domanda che era sulla bocca di tutti i presenti.
'Solo Loki' fece un cenno, con la mano destra, al professore 'per ora non ci sono novità perché la rigenerazione dei tessuti è procedimento assai lungo...diamole tempo'.
'Possiamo andare a trovarla?' la russa lo avrebbe desiderato e interpello' il suo ospite.
'Sta riposando. È in quello stato che voi chiamate coma, in bilico fra il sonno e la morte. So che siete legati, tuttavia, se volete un mio consiglio, rimanderei a domani mattina. È col Falco e lui mi pare provato: è meglio lasciarli soli...' aveva pensato a come si sarebbe sentito lui stesso, in quella situazione. E gli Avengers erano personaggi asfissianti.
'Concordo col principe...andremo a riposare, appena terminato il pasto. Grazie' Rogers rispose a nome dei colleghi.
***
La principessa aveva fornito a Layla una propria camicia da notte, bianca e molto semplice, stretta come una seconda pelle, per via della misura. Aveva aiutato l'arciere ad asciugarla e vestirla ed era rimasta con lei quando Clint si era dato una ripulita. In una vasca assurda di marmo bianco e dorato, si era fatto un lungo bagno. Lì non c'erano docce centellinate ma.
acqua calda a volontà, oli profumati, essenze e decine di asciugamani di spugna lievissima e morbida. Indugiò solo un po' nel liquido tiepido, per poi tornare dalla moretta, indosso gli strani abiti asgardiani. Gli avevano dato una specie di pigiama, in velluto scuro e si sentiva come in una fiaba delle Mille e una notte...ridicolo!
'Secondo me, la febbre è scesa. È meno sudata' la biondina si era accomodata, sul bordo del letto, e teneva la mano sulla fronte della Evans.
'Speriamo...' Barton incrocio' le dita.
'Lì, sul tavolino, c'è la tua cena. Mangia e non fare storie, spero sia di tuo gradimento...' lo ammonì e lui la ringraziò, con un cenno del capo.
'Erika, perché hai fatto questo per noi?' era meravigliato dall'atteggiamento tanto cortese e inaspettato.
'L'ho fatto per Layla...' la principessa si interruppe, con gli occhi verde-azzurri fissi sulla ragazza 'tenta di dormire, te ne prego. Avrà bisogno di te, quando si riprenderà; io e mio marito saremo nella camera accanto, bussa se avessi necessità di qualsiasi cosa...' lo lasciò, senza dargli una vera risposta.
***
'Spiegami il motivo vero...' Loki le aveva chiesto la stessa cosa, appena si erano ritrovati nel loro incredibile letto a baldacchino, dalla tappezzeria in velluto verde e oro, arricchito di decine di cuscini rotondi e quadrati di piuma d'oca.
Eriks si era poggiata sul suo petto, con la testa all'altezza del cuore, la mano a carezzarlo sul torace, dove si apriva la bianca veste, che usava per dormire, le dita che lambivano la pelle diafana del suo sposo 'Ho sentito un legame fortissimo con lei, una familiarità: l'avevo percepita già attraverso la visione dei suoi disegni, da cui rimasi impressionata'.
'Con la midgardiana? Che stupidaggine!' rise, prendendola in giro. Non c'era un briciolo di verità nei suoi pensieri immaginari e nessuna ovvia consanguineità.
'Non scherzo, incontrarci non è stato casuale. Ha gli occhi innamorati, come i miei quando guardo te. In fondo, siamo diverse e lontane ma simili...siamo come...sorelle, di mondi diversi!' Era serissima, ci aveva riflettuto a lungo e se ne era convinta.
'È una strana teoria...non mi convince fino in fondo, ti stai facendo suggestionare' non fu un rimprovero ma una semplice constatazione.
'Forse. Lò, tu, invece, perché chiacchieravi con l'arciere, raccontando di noi?' Beccato sul fatto e colpevole! Mica solo io! Rifletté Erika, con un'occhiata emblematica.
'Facevo gli onori di casa, sai, è un ospite di un altro regno, amico di mio fratello' minimizzò.
'Certo...grazie per aver acconsentito che Layla venisse curata...sdebitarmi con te, mi piace molto...' lo provocò, scendendo a giocare con la mano destra sull'elastico dei pantaloni in broccato nero, di cui il principe si liberò al volo, capitone le intenzioni. Sotto non indossava alcuna biancheria, non usava ad Asgard.
Erika tolse la camicia da notte di pizzo dalla testa, facendola volare sul pavimento ed aiutò il marito a sfilare la casacca, anch'essa scura. Gli riempì il viso ed il petto di dolcissimi baci, con estrema lentezza, alternando le dolci labbra a morsetti più passionali.
'Mi aggrada quando ti sdebiti!' sussurrò, ironico e complice, un sorriso, impagabile, con le labbra di sbieco, attendendo che si posizionasse sopra di lui, aiutandola con le mani che la presero per la vita per unircisi senza indugio.
Il meraviglioso corpo di sua moglie che lo cavalcava, impetuosa e sensuale, tenera, lo faceva delirare. Tremò, nella spina dorsale, semplicemente guardandola.
Ogni volta che si amavano, impazziva, di più, nonostante lo avessero fatto centinaia di volte, in migliaia di occasioni. Era la legge dell'amore!
Adorava il suo corpo sottile, i seni piccoli ed armoniosi, i boccioli vermigli tesi per lui, i fianchi femminili che si muovevano sopra i propri, incollati di un misteriosamente e magico mastice, le dita strette alle proprie. E gli occhi scintillanti, come quelli di un felino, che lo scrutavano.
'Ti amo, Lò' Erika intensificò il movimento del bacino sulla rigidità del moro, voluttuosa, conoscendo alla perfezione come indirizzare suo marito in un parasido di sensi. Lo carezzo' sulla guancia, percorrendo con il pollice il contorno della sua bocca, un attimo prima di perdersi nel loro personale labirinto di lussuria.
Il principe dovette aggrapparsi con le mani alle cosce della sua compagna, per non sfuggire ad una sola particella di contatto e del piacere che stava salendo dall'interno del proprio corpo e della propria mente...bacio' il pollice di sua moglie, con sincera devozione e morse la propria lingua, per non farsi udire nella camera attigua, un unico bisbiglio notturno nella loro alcova 'Ti amo, Erika!'.
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