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Capitolo 69) Dose di sfiga quotidiana

"Azione dei Warriors, Burks ruba palla Bradley, cerca spazio di giocata, ma viene costantemente marcato da Green. Il timer continua a scorrere e probabilmente questa sarà l'ultima azione che potrebbe portare ad un pareggio o alla vittoria per i Golden State Warriors, altrimenti la vittoria di campionato passerebbe ai Los Angeles Lakers.
Ecco che ripartono, Burks smarca Green e passa la palla a Spellman, che velocemente cerca Evans con un lancio lungo, completamente smarcato.Attenzione, Le Bron James intercetta il tiro e corre verso il canestro dei Warriors, un altro punto e sarebbe impossibile immaginare una ripresa, ma ecco che subentra Smith, inseguito da Kuzma.
LeBron tenta un tiro da metà campo, ma la palla evita per un soffio il canestro.
Recupera Robinson, ma il tempo ormai è veramente agli sgoccioli. Passa a Burks che filtra con una finta a Smith. Ultima azione dal recente acquisto di stagione, fino ad ora il ragazzo ha sempre dimostrato di meritare quella maglietta, ma uno sbaglio adesso e probabilmente i fan potrebbero metterlo in croce.
Ecco, ci siamo. Cinque secondi, Smith tenta un'azione disperata, lancio dalla linea dei tre punti. Tempo scaduto e il pallone ora gira intorno al canestro. Il pubblico è totalmente in silenzio, ma ecco che la palla entra e la vittoria va ai Warriors!
Incredibile partita , il pubblico è in delirio, mentre mandiamo sul grande schermo l'ultima azione del novellino Roman Smith che ha portato la vittoria di campionato al suo team.
Ora traboccante i boccali e bevete per festeggiare, qui è tutto dal Chase Center. Buona notte!"

***

"Siiii, fanculo Kuzma ben ti sta!"

"Mamma, che significa fanvulo?"

Merda, presa dall'entusiasmo per l'ultima azione di Rome mi ero completamente dimenticata che non ero sola nello stadio, e vicino a me c'era una famigliola felice, con la fascia dei Lakers. Sembra che qualcuno da lassù si sia ricordato lamia dose di sfiga quotidiana.

"Eeemmm, come si è fatto tardi, meglio che vada."

Lascio il mio posto, prima che la madre del bambino mi dia una sberla e evitando di essere spinta giù per le scale dagli altri fan, riesco a sgusciare fuori e a prendere un po' d'aria fresca.
Mi guardo intorno, e dopo essermi accertata che non ci sono paparazzi in giro, mi dirigo verso l'area privata riservata ai giocatori.
Mostro il pas ai gorilla davanti all'entrata e prima di raggiungere il mio fidanzato vado un attimo in bagno, sperando che il trucco non sia sbavato o cosa.
Negli ultimi tempi, mi sono resa conto che faccio più attenzione a come mi vesto e trucco, dato che Rome da sei mesi a questa parte, è stato messo sotto i riflettori.
Appena è arrivata la notizia da uno scout che erano interessati a metterlo nella rosa, mi sono messa ad urlare peggio di lui e sono corsa subito a comprare una torta per festeggiare.
D'altra parte, anche se la sua reazione era stata più contenuta, gli brillavano gli occhi.
Era riuscito a realizzare il suo sogno, nonostante fosse stato rifiutato alle prime selezioni a cui aveva partecipato finita l'università.
In quel periodo avevano deciso di andare ad abitare insieme, e me lo ritrovavo per casa con un'aura da depresso a circondarlo. Prenderlo a calci nel sedere per farlo rinsavire mi sembrava il minimo che potessi fare come fidanzata , e per fortuna ha funzionato.
Nel frattempo la sottoscritta,aveva trovato lavoro presso una scuola pubblica, anche se ero una supplente, come inizio non era male, e poi mi avrebbe aiutato nelle future graduatorie.
Lavo le mani, e sistemo la maglietta con il numero e il nome di Rome dei Warriors, dentro gli shorts a vita alta, prima di tornare a camminare nel corridoio, ma appena svolto l'angolo vedo alcuni giornalisti radunati in attesa dell'arrivo dei giocatori.
Mi nascondo velocemente, ci manca solo che adesso scoprano che il novellino che ha portato alla vittoria è fidanzato con una nana dal carattere discutibile.
Inclino la testa in avanti, ed io che volevo fargli una sorpresa aspettandolo fuori dagli spogliatoi, ma ovviamente, la fortuna non sa nemmeno dove io abiti, figuriamoci darmi una tale occasione.
Sospiro e cerco di passare inosservata, ma prima che possa fare dietro front, vengo afferrata per la mano e trascinata via. Sto per urlare contro il malcapitato,quando vedo Rome farmi cenno di fare silenzio, ma principalmente mi domando, da dove cavolo è uscito?!
Indossa una tuta nera, a completo con il berretto e la giacca felpata, lasciata aperta per mostrare una semplice maglietta bianca.
Arriviamo nel parcheggio e una volta vicini alla sua auto, mi tira verso di sé per baciarmi, e le ipotesi su un suo possibile ingaggio in un associazione di spie americane, vieni scartata nel dimenticatoio.

"Finalmente, un altro po' insieme a quegli idioti e sarei diventato matto."

"Non che tu sia più intelligente, ma prima che ti accorga della mia offesa, non dovevi festeggiare insieme a loro? Ero passata per salutarti e per lasciarti festeggiare."

"La tua offesa l'ho capita pulce, e questa me la paghi, ma volevo festeggiare con te, quindi li ho liquidati."

"Che pessimo amico che sei, e per le interviste? Sai dopo la tua ultima azione molti vorranno farti delle domande."

"Ho un manager per questo, ora scappiamo prima che il coach si renda conto della mia assenza."

Salgo sul suv, macchina appositamente pensata per far fronte alla sua altezza, e una volta il maledetto mi ha anche fatto provare a guidarla. Piccolo problema, non ci arrivavo con i piedi, e ha anche filmato la scena. Quel giorno misteriosamente il telefono di Rome sparì, a causa degli ufo.
Passa il tesserino al responsabile del parcheggio e una volta che l'asta è alzata, chiude il finestrino oscurato, prima che alcuni giornalisti si avvicinino per vedere chi è la vittima di turno.
In tutto questo casino l'unica cosa che non sopporto sono proprio loro, ma sono pronta a beccarmi qualche denuncia per violenza fisica se si permettono di sparlare del mio ragazzo.

"Allora dove andiamo a festeggiare? Pub? Sai non sono vestita per una cena elegante in un ristorante di lusso, e se tua madre lo sapesse credo che ingaggerebbe un killer per farmi fuori."

"No, tranquilla, devi solo aspettare."

"Tu sai che ti tartasserò di domande vero?"

"Non otterrai nulla, quindi accendi la radio e aspetta."

Sbuffo, ma quando ci si mette è davvero testardo, piccolo particolare ereditato dalla madre, alias l'aria Sophia, che ancora tenta di mettermi i bastoni tra le ruote,anche se con meno entusiasmo di quando vivevamo a San Francisco.
Piuttosto, penso che ormai si diverta a stuzzicarmi sul mio essere raffinata come un camionista, ed io come una polla non riesco ad ignorarla, anzi ogni volta Roman deve trascinarmi lontano da oggetti appuntiti o possibili armi da lancio.

Comunque, voltando pagina dai miei problemi abituali, arriviamo al Empire State Building, e Tra tutti gli impegni con la scuola e il tempo libero impiegato ad organizzare la giornata successiva e uscire con il gigante alla mia sinistra, non avevamo mai trovato l'occasione di venire a vedere l'emblema più grande di New York.

"Oddio, ora si che mi sento piccola, ma come mai siamo qui?"

"Zitta e seguimi."

"Farò finta di non aver sentito il zitta, altrimenti dovresti guardarti le spalle Smith."

Ride, ma la mia era un'autentica minaccia. Saliamo, dopo che Roman parla con il portiere e arriviamo al piano panoramico e appena tocco il vetro mi sembra che New York sia veramente piccola, immersa nelle luci della notte.

"Cavolo, è un bellissimo panorama come immaginavo, ma come mai siamo qu-qui..."

Mi volto e vedo Rome, togliersi il berretto in ginocchio e il mio cervello cerca di metabolizzare la cosa in tutti i modi possibili.

"Dimmi che ti stai allacciando la scarpa o che ti è venuto un crampo al polpaccio."

Sorride e prende la mia mano,quando sento le lacrime già premere per uscire e dare vita alle nuove cascate del Niagara.

"Sono passati diversi anni da quando mi hai preso a pugni e probabilmente mi hai causato qualche danno celebrale."

Okay, prima lo picchio e poi riprendo a piangere.

"Mi hai sempre sostenuto, e sei la persona più forte che conosca. Forse ho aspettato un po' troppo, ma volevo vincere la partita e affermarmi come giocatore prima di chiedertelo.
Roxane, pulce, vuoi sposarmi ?"

"T-ti sembra il modo, per,per fare una dic-dichiarazione questa?"

Sto già piangendo da quando è arrivato al preso a pugni, e tra i singhiozzi trattenuti e le lacrime parlo come ad una ebete.

"Rox."

"Ma certo che ti voglio sposare brutto scimmione."

Si alza e mi prende in braccio,per poi unire le sue labbra alle mie e far scivolare un anello con una pietra preziosa al mio anulare sinistro, prima di riprendermi in braccio e girare come una trottola.

Dannazione questa volta me l'ha veramente fatta.

Lo so lo so, diabete, ma datemi il permesso di cedermi qualche volta al romanticismo 😂😂😂
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Baci baci
Manu

P. S. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo😭😭😭

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