Capitolo 52) A primo impatto, direi che mi vuole morta
Avvolta nelle mie calde coperte, stavo facendo un sogno meraviglioso.C'eravamo io e Roman, sulla spiaggia di fronte alla casa della nonna a Napoli.
Rome era più robusto e forse più alto di quanto mi ricordassi, portava i capelli corti, ma era sempre il mio ragazzo. Io invece ero sempre nana , chi non lo sarebbe a confronto, ma sorridevo come ad una bambina mentre guardavamo il tramonto di fronte a noi.
Peccato che questa sfera di quiete non duri molto, dato che un gabbiano alla mia sinistra apre il becco producendo il rumore della mia sveglia.
Apro gli occhi e guardo il mio bel soffitto bianco, totalmente diverso dalla Napoli che tanto mi manca. Sospiro, ma un rumore sospetto mi fa voltare alla mia sinistra, trovando Roman a petto nudo, mentre un suo braccio giace morto sul mio ventre, con l'espressione più angelica che gli abbia mai visto.
Questo sogno per quanto ha intenzione di continuare? No, perché temo che tra poco risuoni la sveglia per ricordarmi di alzare le chiappe e filare a scuola.
Sbatto le palpebre ripetutamente, ma questa immagine proprio non vuole sparire davanti ai miei occhi, fino a quando anche i suoi si aprono lentamente , per guardarmi con un sopracciglio alzato.
"Pulce, so di essere bello, ma se continui a fissarmi mi sciupi."
"Strano, trovo il tuo carattere odioso anche quando ti sogno."
"Sogno?"
La mano morta sul mio ventre si rianima, salendo verso il mio seno stringendolo, mentre le sue labbra si avvicinano sempre più pericolosamente alle mie.
"Continua a sognare allora."
"Ho come la sensazione di dimenticare qualcosa ."
"Il tuo amore per me?"
"No, il fatto che ti ho ospitato a casa mia ieri notte, che hai approfittato di me contro il mio consenso rischiando di farci beccare da mio padre!"
Sposto la sua mano e mi alzo di scatto, ma qualcosa me la dimentico sempre.
"Se il buongiorno si vede dal mattino, il mio è iniziato molto bene."
Abbasso lo sguardo, ritrovandosi nuda e rossa dall'imbarazzo getto la prima cosa che mi capita tra le mani addosso a Roman, peccato che si trattassero delle mie mutandine ...
"Di bene, in meglio."
"Pervertito!"
Infilo la sua maglietta, mentre il mio delicatissimo ragazzo ride della mia sfortuna, che novità eh?
Sbuffo, spostando un riccio ribelle davanti al mio viso, prima di guardare l'ora e avere un lieve infarto.
"Cazzo, è tardissimo! Vestiti invece di ridere o rischiando di trovare i cancelli chiusi!!!"
"Possiamo non andare a scuola."
"La tua devozione allo studio è ammirevole, ma il mio spagnolo la pensa diversamente quindi alza le tue chiappe sode e imposta la velocità su x6, grazie."
Continua a ridere, mentre lo maledico mentalmente ad anni di sfortuna, mai una volta che quello fuori di testa sembri lui tra noi due.
Infilo i primi vestiti puliti che capitano sotto al mio occhio, rigorosamente in nero, tanto per non sbagliare.
Volo al piano di sotto scivolando lungo al corrimano e, stranamente non cado, quando atterro .
Mi siedo al mio solito posto, sotto lo sguardo sbalordito di tutti e tiro un sospiro di sollievo,sono di nuovo in linea con l'orario che di solito faccio quando mi siedo a tavola.
Mike applaude, e si becca un'occhiataccia di prima mattina, mentre mister sono figo anche da sveglio, scende le scale con estrema lentezza, manco fosse una sfilata di Giorgio Armani.
"Buongiorno Rome , dormito bene?"
Mangio la fetta di ciambellone,e quasi mi strozzo alla domanda di mia madre, mentre il signorino alla mia destra mi lancia un sorriso perverso.
"Si, benissimo Claire, e devo dire che questo dolce è delizioso."
"Grazie, tu si che mi apprezzi, non come questi ingrati dei miei figli."
"Noi mangiando apprezziamo"
Batto il cinque con mio fratello , in questi casi bisogna restare uniti, ma il bel momento viene interrotto da mio padre che ufficialmente tenta di uccidermi.
"Non avete sentito dei strani rumori stanotte?"
Il caffè mi va di traverso, e quasi mi viene di sputarlo, ma grazie a Dio, mi contengo, tossendo,ma l'espressione di quello alla mia destra non è rassicurante.
"Che tipo di rumori signore?"
"Non so , tipo lo squittio di un topo."
Vedo chiaramente che sta trattenendo una risata, mentre gli altri lo guardano non capendo, e menomale...
"Forse provenivano da fuori? Uuuuhh ma guarda come siamo in ritardo, Joe ti fai accompagnare da mio fratello vero? Io e Rome abbiamo gli allenamenti la mattina oggi. Bene. CIAO!"
Afferrò il mio fidanzato e sotto lo sguardo ancora più confuso dei presenti, prendo lo zaino e scappo fuori di casa e una volta soli Rome esplode,mentre io sono rossa dall'imbarazzo e dalla rabbia! Devo portare mio padre da un otorino appena mi libero del cadavere di Roman.
"Un topo ahahahha."
"Tutta colpa tua! Dovrei denunciarti al telefono azzurro!"
"Sarebbe?"
"Ah già , in America non c'è, beh fa niente ti denuncio e basta!"
Mi abbraccia da dietro, ma continuo a tenergli il muso, mentre tenta di sciogliere la mia scorza dura, con scarsi risultati.
"E dai pulce, ammetti che è stato divertente."
"Cosa? Vedere mio padre darmi del topo?"
Sghignazza ancora, ma evita di ridere di stomaco, almeno dimostra un po' di tatto .
"No, oltre a quello, non ti sei eccitata di più, sapendo che potevamo essere scoperti?"
Basta, questo argomento sta diventando vietato ai minori di sedici anni. Tento di scappare nella sua auto, ma la presa alle mie spalle e ben salda e mi costringe a guardarlo , prima di ficcare la sua lingua nella mia bocca, levandomi il respiro. La mano scende sul mio ventre e mi spinge verso il suo bacino , avvertendo una sporgenza indurirsi contro la mia schiena, e ameno che non si tratti di una banana presa dal cesto della frutta,beh, temo che si tratti dell'opzione più scontata.
***
Arrivati a scuola, senza sessione di riscaldamento lungo il percorso, anche se qualcuno c'è rimasto male.
Scendo dall'auto e Rome fa il giro per poggiarsi su di me e avviarci all'ingresso, ancora sotto allo sguardo di tutti, purtroppo la mia popolarità ancora non è diminuita da quando si è saputo che sono la sua fidanzata.
Stiamo per entrare, quando una voce femminile chiama Roman e girandoci sento i muscoli del mio fidanzato irrigidirsi nel guardare una donna di mezza età, vestita come se fosse uscita dal film "Il diavolo veste Prada",accompagnata da due gorilla, che danno l'aria di essere delle guardie del corpo.
"Torno a casa, dopo tanto tempo, e mio figlio non si trova lì. Vengo a scuola per informarmi su come procedono gli studi e scopro che, oltre al fatto che faccia ancora parte della squadra di basket, si sia anche fidanzato, senza che prima abbia potuto vedere se la ragazza in questione faccia per lui."
Ed io che volevo presentarmi come si deve a sua madre portandole una guantiera di pasticcini, ma a primo impatto, direi che mi vuole morta , senza nemmeno conoscermi, solo perché il figlio non l'ha interpellata...Credo che sia veramente il diavolo a questo punto.
"L'hai detto tu che sei tornata dopo tanto tempo, le mie scelte non ti riguardano."
"O si invece, se di mezzo ci va la tua famiglia."
"Sei rimasta paralizzata nell'ottocento? Io mi fidanzo con chi voglio, e del tuo divieto di giocare a basket me ne infischio. Non hai alcun tipo di conferenza per domani? Qualcosa che ti tenga lontana altri sei mesi?"
"Io penso solo al meglio per te."
Il suo sguardo si sposta su di me , e una gelido vento mi trapassa le ossa, anche se non si tratta di uno sbalzo di temperatura climatico.
Mi osserva, anzi, mi fa la radiografia, scansionando ogni centimetro di me, per poi camminare nella mia direzione e fermarsi ad un palmo dal naso.
Che dire, o sono nana io, o nella famiglia di Roman c'è una discendenza di giraffe, anche la madre è talmente alta che devo inclinare il collo all'indietro per guardarla negli occhi, anzi, negli occhiali da sole.
"Lei sarebbe ?"
"Rox...Roxane, signora, piacere."
"SoloRoxaney? I tuoi che lavoro fanno?"
Sono letteralmente paralizzata dal terrore che questa donna provoca in me, tanto che la mia spavalderia è scappata in Messico con il mio aereo.
Per fortuna Rome interviene,piazzandosi di fronte e afferrando la mia mano dandomi un po' di coraggio .
"Ti ho detto che non ti riguarda, e ora se vuoi scusarci, dobbiamo andare a lezione"
Vengo trascinata da Roman all'interno dell'istituto, mentre voltandomi alla mie spalle, vedo sua madre fissarci con espressione glaciale, mi domando se abbia mai sorriso o mostrato una faccia diversa dalla solita prima d'ora, ma capisco il motivo per cui Roman non era entusiasta nel rivederla e sinceramente, conoscendola, non lo sono nemmeno io.
Crudelia Demon, Crudelia Demon... Avete letto cantando vero? Se no, non avete mai visto la Carica dei 101😂😂😂
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Manu
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